Futsal is my life: la luna ed i falò

 

LA LUNA ED I FALO'

Pubblichiamo la nota congiunta che i presidenti di Italservice Pesaro, Acqua&Sapone, Real Rieti, Came Dosson e Sandro Abate hanno mandato alla Divisione Calcio a 5, divulgandola a mezzo stampa.

Sotto questo comunicato, posto in neretto, la lettera aperta del Trasformista e della redazione di Futsalmarche.it ai cinque presidenti e per estensione a tutto il futsal.

 

Nella giornata di venerdì 17 aprile c.a., si è tenuta una conference call alla quale hanno preso parte i presidenti delle società Italservice Pesaro, Acqua&Sapone, Real Rieti, Came Dosson e Sandro Abate, vale a dire i cinque club che avevano dato la loro disponibilità alla prosecuzione della stagione 2019/2020.

Ma le scriventi, constatate le divergenze tra i vari consiglieri del Direttivo, hanno deciso di fermarsi qui perché non interessati ad alcun tipo di “giochi di potere” che danneggia l’immagine di questo sport e non porta rispetto a chi fa enormi sacrifici a chi fa del tutto per portare avanti il movimento.

Va da sé, però, che le stesse presenteranno la loro domanda di partecipazione alla stagione 2020/2021 solo a determinate condizioni:
– controllo scrupoloso di garanzia sull’ammontare dei contratti depositati in Divisione;
– controlli periodici sui pagamenti degli emolumenti mensili da parte degli organi preposti;
– una serie A con un numero di squadre partecipanti NON superiori alle 16 unità;
– aumento dell’ammontare della garanzia fideiussoria ed incremento della tassa d’iscrizione.

“In quanto uomini di sport, sempre pronti a sostenere una disciplina che già di per sé deve fare i conti con una serie di problematiche, un numero considerevole di pregiudizi, oltre all’impossibilità di avere una Lega propria, i presidenti delle cinque società sopracitate puntualizzano – a scanso d’equivoci – che è legittimo in questo momento dare priorità alla salvaguardia della salute dei calcettisti, ma ritiene altresì prematuro ed affrettato l’atteggiamento assunto da determinate realtà, che ancor prima di analizzare l’andamento dell’emergenza sanitaria e la sua evoluzione complessiva, hanno scelto la strada della chiusura anticipata”.

 

 

Cari Penta Presidenti,

siamo a scrivervi questa lettera aperta con cui la redazione di Futsalmarche.it interrompe il suo lungo silenzio stampa, dovuto a questo maledetto coronavirus.

Iniziando una piccola inchiesta, “Futsal is my life”, di cui questa lettera aperta sarà il preludio. Ma di questo credo che ora v’interessi poco.

Sempre ammesso che il nostro parere interessi a qualcuno…

Dunque avete deciso di comunicare al mondo del futsal che non intendete più proseguire la stagione.

Come se in realtà non fossimo già fermi.

Perché tanto si è scritto, tanto si è parlato in queste settimane.

A nostro avviso inutilmente.

Chi ha fatto previsioni da oltre un mese è stato invece un cialtrone.

La pandemia ed il suo sviluppo sono state impronosticabili.

Ed è la pandemia a dettare i tempi di una possibile ripresa.

Non altro. Non altri.

E’ un concetto chiave. Ma qualcuno se lo dimentica spesso.

Troppo spesso.

 


Cari Penta Presidenti,

partiamo dall'analisi delle motivazioni della vostra scelta.

“… constatate le divergenze tra i vari consiglieri del Direttivo” vi siete dichiarati “non interessati ad alcun tipo di giochi di potere… ”.

Novità dunque clamorosa.

Non sarebbe la Lega Nazionale Dilettanti a decidere sulla continuazione della stagione, bensì il Consiglio Direttivo della Divisione.

Finalmente qualcuno a dirlo. Onore a voi.

Inoltre, e soprattutto, ma allora esiste un Consiglio Direttivo!

E cosa direbbe? Quali sarebbero le sue valutazioni? Quali sarebbero i giochi di potere che vi hanno disgustato?

Dalle info in nostro possesso si evince il contrario.

Ultimo direttivo convocato il 29 novembre 2019. Oltre 140 giorni fa.

In barbissima allo statuto. Quello stesso statuto che prevede la sua convocazione ogni 60 giorni.

Ad unica opera del Presidente.

 

 

 

Cari Penta Presidenti,

per concludere la vostra chiosa iniziale, avete usato il termine “movimento”.

Non vi siete limitati a parlare semplicemente di “Serie A maschile”, di cui rappresentate peraltro meno di un terzo (5 su 16).

A nostro avviso può starci. Siete i capofila del massimo campionato nazionale. Tra di voi, e solo tra di voi, ci sono i detentori dei trofei delle ultime stagioni.

Ed è dunque accettabile ritenervi la guida del movimento del calcio a 5 italiano.

Una traslazione quindi pertinente, ma pesante e pericolosa.

Perché quando mettete come richiesta l'“aumento dell’ammontare della garanzia fideiussoria ed incremento della tassa d’iscrizione” , a molti è venuto un colpo.

Perché di questi periodi suona davvero male questa frase. Ma male, male…

Suona malissimo per le vostre altre colleghe di serie A maschile.

Come se fossero i poveretti del calcio a 5. E non lo sono assolutamente...

Suona drammaticamente male per il resto del pallone a basso rimbalzo.

Per la base sociale del movimento nazionale di futsal, serie A2 femminile e serie B maschile, tanto per iniziare...

Hanno accusato molto negli ultimi anni l’aumento sistematico delle tasse d’iscrizione ed il rialzo delle anacronistiche fidejussioni bancarie (farle assicurative mai?).

Unitamente alla crescita di multe comminate per i motivi più disparati (vi dice qualcosa la trilogia frutta/giacca/inno ?), alla tassazione per addebiti mai specificati e quella per i commissari di campo non richiesti.

Magari non lo sapete ma 32 coraggiose società di A2 femminile la scorsa estate hanno scritto una lettera alla Divisione.

Volevano sapere la natura di questo addebito aggiuntivo, dopo averselo ritrovato silenziosamente e viscidamente nei propri conti correnti.

La risposta, laconica, è stata a dir poco esilarante.

"Per colmare i costi della visibilità tanto richiesta". 

Di questa visibilità ne ha goduto solo la serie A maschile.

Con qualche briciola lasciata agli altri.

E alla serie A2 femminile nemmeno le briciole delle briciole.

 

 

 

Cari Penta Presidenti,

passando ad un altro capitolo ci ha colpiti molto la fermezza delle prime vostre due richieste: “controllo scrupoloso di garanzia sull’ammontare dei contratti depositati in Divisione” e “controlli periodici sui pagamenti degli emolumenti mensili da parte degli organi preposti”.

Se scrivete questo, evidentemente avete necessità di ancor più rigore.

E noi amiamo chi pretende trasparenza e rispetto delle regole.

Tale serioso ordine d’idee e tale ferrea moralità sono mancati nel momento dell’affaire Montemurro.

E magari, chissà, oggi non vi sareste trovati a confrontarvi con il nulla.

Anche all'epoca vi eravate prodigati in comunicati non congiunti, ma similari.

Avevate scritto che siete imprenditori seri. Vero.

Avevate scritto che fate futsal in modo professionale. Vero.

Avevate scritto che il mondo del pallone a basso rimbalzo è pulito. Vero?

Stavolta mettiamo il punto interrogativo.

Rivolgendovi anche alcune domande.

Siete sicuri che le iscrizioni ai campionati siano sempre avvenute in modo regolare?

Siete sicuri che la giustizia sportiva abbia sempre agito senza condizionamenti?

Siete sicuri che le risorse economiche della Divisione siano sempre state utilizzate al meglio?

Noi abbiamo dubbi. Forti, fortissimi dubbi.

Ma non sappiamo rispondere a queste domande.

Un giorno ci piacerebbe che qualcuno lo faccia.

Quel giorno, se capiterà, non metteremo la testa sotto la sabbia.

Speriamo non lo facciate neanche voi.

 

 

 

Cari Penta Presidenti,

avete scritto che a chiare lettere che vi fermate, ma il nostro consiglio è far scivolare l’amarezza del momento ed aspettare ancora un po’.

Tanto non possiamo muoverci…

Il futsal dovrà inevitabilmente seguire le orme degli altri principali sport indoor: basket, volley e handball.

E prendere una decisione collegiale.

Scontata nella sua ovvietà: dichiarare la chiusura della stagione, con postilla sull’assegnazione dei titoli nazionali.

Per noi il calcio a 5 italiano non può più ripartire in questa stagione.

Va fatto bere a tutti un bel bicchiere di champagne, il Cristal.

La soluzione meno peggiore per il maggior numero di squadre.

Cristallizzare le classifiche all’ultimo turno con partite pari, garantire promozioni dove erano previste alle prime classificate, bloccare le retrocessioni.

Il tutto lasciando alle società libera scelta. Con possibilità di auto retrocessione e di rinuncia alle promozioni.

Il contraltare potrebbe essere il sovrannumero in alcuni campionati. Come per esempio nei due contenitori della serie A, maschile e femminile, dove non sono previste promozioni (lapalisse, of course).

Difficile quindi che la vostra proposta di una serie A 2020-21 a 16 squadre possa essere accettata a priori.

Di sicuro poi tutto dovrà rientrare nel 2021-22, rimodulando i campionati.

Diverso, completamente diverso, è il discorso dell’assegnazione dei titoli nazionali.

Discorso che comprende anche la solitamente dimenticata serie A femminile (eppure di questi tempi una misera conference call non si nega a nessuno...).

Si stanno studiando e perfezionando protocolli medici per garantire la ripresa degli allenamenti ai professionisti in totale sicurezza. E la disputa di gare a porte chiuse.

Mentre stiamo scrivendo, è imminente la loro pubblicazione.

Il nostro futsal potrebbe seguire questa via?

In fondo si tratterebbe di pochissime squadre. In fondo siamo abituati a dare titoli in breve tempo. Final Eight, Final Six, Final Four, la formula non importerebbe.

Allenamenti da metà maggio circa in strutture sanificate. Atleti e staff sempre monitorati.

Finali a giugno. Sede unica. Alberghi super controllati.

Tutto a spese del binomio FIGC LND che tanto ha risparmiato con la disputa parziale della stagione.

Si potrà fare? Chi può dirlo? Noi ora non abbiamo elementi per giudicare.

Discutetene. Parlatene. Confrontatevi.

Fatelo tutti. Fatelo sul serio.

 

 

Cari Penta Presidenti,

siamo all’ultimo capitolo.

Intanto grazie per la pazienza, cari lettori compresi, se siete arrivati a leggere sin qui.

Prendiamo in esame ora anche l’ultima parte della vostra lettera: “altresì prematuro ed affrettato l’atteggiamento assunto da determinate realtà, che ancor prima di analizzare l’andamento dell’emergenza sanitaria e la sua evoluzione complessiva, hanno scelto la strada della chiusura anticipata”.

Il calendario degli eventi, come già detto, l’ha dettato, lo detta e lo detterà il coronavirus.

Non altro, non altri.

Siccome la stagione non è ancora chiusa ufficialmente, nessuno può dire di averlo fatto.

E quindi nessuno può essere accusato di ciò.

Chi ha scelto di liberare i propri tesserati, l’ha fatto assumendosene le proprie responsabilità, in taluni casi agendo proprio su espressa richiesta.

Sono i modi a fare la differenza.

Da qualche parte, non da voi sia ben chiaro, si sono lette addirittura accuse di furberie verso chi avrebbe smantellato il proprio organico.

Perché è davvero improprio parlare di furberie.

Chi non ha pagato emolumenti, secondo gli accordi presi, è uno scorretto. E come tale sarà sanzionato a norma di legge, qualora non saldasse quanto dovuto.

Chi ha messo in strada i propri tesserati, senza preavviso e senza fornire assistenza da un giorno all’altro, è stato disumano. E farà i conti con la propria coscienza.

Nel caso in cui gli scorretti e i disumani senza coscienza la facciano franca, non avranno lunga vita nello sport. Il Dio del futsal, prima o poi, ti presenta sempre il conto…

In ugual maniera voi non dovete sentirvi degli sciocchi, sempre ammesso che vi sentiate così.

Vi siete comportati in maniera impeccabile. E non avete certo nulla di cui rimproverarvi.

Se non questa lettera, a nostro avviso sia chiaro, che non rende onore al vostro ruolo di capofila del movimento.

Rimettetevi in marcia. Fatelo in modo compatto.

E’ questo il momento del coraggio.

E’ questo il momento dell’unione.

E’ vero il contrario che ci sia “impossibilità di avere una Lega propria”.

Torniamo a guardare la luna.

E a spegnere i falò.

Insieme si deve.

Insieme si può.

 

 

Trasformista

Redazione di Futsalmarche

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