Serie C1: Semifinale Play-off

 

UNA "A" PER LA B

 

Una A, per la B. L’alfabeto di questi play-off viaggia in linea con i valori tecnici della massima categoria regionale, ma stupisce per la lettera maiuscola adottata come tormentone. A di Askl, A di Ankon: iniziale di una... finale. Alla faccia dei piacevoli paradossi. Bianconeri e Dorici si giocheranno l’accesso a qualcosa di più grande, scrivendo l'ennesimo capitolo della nobile rivalità tra due patrie pallonare di indiscutibile spessore.

 

Le Marche applaudono i vincitori e i vinti. Altra A, principio del melodico verbo “accarezzare”. Sì, perché il Grottaccia il sogno lo ha toccato da vicino, ci ha flirtato e poi se l’è lasciato sfuggire. Non hanno accusato l’atmosfera ostile della Palestra Monticelli i ragazzi di Massimo Marchegiani. Con personalità hanno saputo reagire al doppio svantaggio firmato Alessandro Benigni (dribbling sulla corsia laterale e puntata secca a incrociare sul palo lontano) e Simone Felicetti (guizzo da rapace dell’area di rigore su palla vagante sanguinosa). La gara, indirizzata sul binario casalingo, è stata riaperta dal puntuale languorino del cannibale Joele Banchetti, implacabile nell’approfittare della superiorità numerica causata dall’espulsione dello stesso Felicetti.

 

Il doppio giallo del pivot ha costretto agli straordinari i guerrieri allenati da Sergio Bartolomei. L’esaltazione del collettivo ha messo in risalto le doti del felino e promettente Enzo Marinelli, protagonista di interventi superlativi tra i pali nel momento di maggiore affanno, senza dimenticare l’ispirazione dell’altro gemello Federico Benigni autore del 3-1 che è coinciso con una salutare boccata d’ossigeno. Già privo di Cristiano Sestili (squalificato), con Paolini claudicante e imbottito di juniores per ampliare la rotazione, il Futsal Askl è presto passato dalla boccata alla bombola. D’ossigeno. Con i muscoli pieni di acido lattico, infatti, i padroni di casa si sono riversati nella loro metà campo, rifiutandosi di porgere l’altra guancia ad un avversario mai domo e capace di colpire ancora con il bomber in maglia nove. Assedio vano. Lampo senza tuono.

 

Il temporale è stato scongiurato da un’eclissi di Sole. L’unica pioggia caduta sul parquet dopo il triplice fischio è stata di abbracci, celebrativi e consolatori. Sorrisi pieni e sorrisi amari. Due facce di una medaglia da smezzare. L'orgoglio è stato il comune denominatore: c'è chi lo ha provato per aver vinto e c'è chi lo ha ostentato per aver lottato a petto fuori. Ora, con la Pasqua di mezzo, ci potremo concedere al massimo uno scacchetto di cioccolata. Prossime tappe? Venerdì 21 Aprile play-out per salvare le penne, poi la finalissima regionale di un play-off che spiegherà a qualcuno le ali verso il paradiso.

Al PalaCus sarà A di Ankon contro A di Askl, per capire se la A di arcobaleno sarà il caso di colorarla con inchiostro biancorosso oppure bianconero.

 

 

 

Marco Cognigni

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