Coppa Marche 2015-16: Il racconto della Final Eight
CUS MACERATA, LA COPPA MARCHE ORA E’ TUA!
Adesso stracciatele. Una Tommaso. L’altra Michele.
Anzi no. Lasciatele lì. Fateci aggiungere la terza. Quella della vittoria.
All’ingresso del proprio campo di gioco il Cus Macerata ha le foto delle due finali perse. Impresse nella propria bacheca. Quella del 2014. E quella del 2015.
Per ricordarsi di quel che è stato fatto. E di quel che si dovrà fare.
Ora la società universitaria è la vincitrice della Coppa Marche 2015-2016. E quella bacheca profuma di gloria. Con la storia ora da riscrivere.
Tommaso è Bacosi. Michele è Zampolini. I due allenatori di questa squadra. E non solo. Insieme a Tommaso Mascitti e a tutta la società biancorossa, sotto l’egida del presidente Antonio De Introna, hanno portato la sezione calcettistica dell’università di Macerata in cima alle Marche.
Lo hanno fatto per tre anni di fila. 2° su 65. 2° su 64. 1° su 65. Perché la Coppa Marche, lo dimostra l’enorme pubblico presente all’ultimo atto al Principi di Camerano, è la regina delle competizioni marchigiane.
E nessuno più dei cussini meritava questa vittoria. Per lo spirito e la voglia di alzarlo questo trofeo mostrato negli anni.
Per la convinzione del proprio progetto. Passato attraverso la creazione dal proprio vivaio dei Carpineti, Petetta, Ciccarilli, Venturini, Bonfigli (cavallo di rientro). A cui si sono aggiunti negli anni giocatori esperti e validissimi del circondario, Marè e Maccioni, giovani interessanti come Traini. E da quest’anno Bacaloni, Jimenez, Vallucci. Ottimi futsalisti, ma soprattutto sposi sin dal primo giorno della mentalità Cus.
A rendere onore alla vittoria universitaria c’è l’avversario della finale. Degno, degnissimo. Quello stesso di due anni fa. Con esito opposto. Come a chiudere un cerchio.
Perché l’Adverso Ascoli è l’altra grande vincitrice delle Finals. Con una rosa al limite del possibile i ragazzi di Nicolino Rocchi sono tornati in finale. Con l’impresa delle semifinali da annales. Per un vero e proprio miracolo piceno. Giusto per evocare la miglior squadra di sempre della zona. E ricordare che il calcio a 5 ascolano, seppur in crisi di risorse, è sempre vivo e puntuale nelle occasioni che contano.
Finiscono così le Finals 2016. Organizzate in modo impeccabile dal Camerano Calcio nel suo splendido impianto, con la sapiente regia della MMAG Comunicazione.
Finisce una Final Eight all’insegna del fair play, ottimamente arbitrata dai fischietti marchigiani.
Finiscono con la meritata vittoria del Cus Macerata. In grado di battere in ordine decrescente di difficoltà Futsal Portos Collonnella, l’organico più forte del lotto, l’Etabeta, la capolista di C1, e l’orgoglioso e leonino Adverso Ascoli, uscito dalla propria parte di tabellone in cui probabilmente era la meno favorita del quartetto.
Finiscono con i premi individuali assegnati a Riccardo Carpineti come miglior giocatore, Stefano Traini come miglior portiere. Marcelo Lourencete, e qui parlano i numeri, è il capocannoniere con 13 centri.
Riviviamo insieme tutte le tappe (cliccando sulla partita si aprono i tabellini).
Quarti di finale
Il giorno dei quarti di finale delle Futsal Marche Finals Cup è per un futsaliero come il lunedì della seconda settimana di Wimbledon per un fan di tennis. In campo tutto il meglio del futsal marchigiano. O per lo meno chi ha avuto il merito di qualificarsi al G8 nella centrifuga di partite in programma tra settembre ed ottobre.
Vanno in onda il match più bello del torneo, quello tra Futsal Portos Collonnella e Cus Macerata, per il livello del match e il valore delle antagoniste, quello più sorprendente, per come per poco lo Sporting Grottamare non elimini l’Etabeta, quello deciso da una mossa tattica rivelatasi audace, il successo dell’Adverso Ascoli sul Città Futura Montecchio, quello più nervoso, il sentito derby anconetano tra DLF Dinamis Falconara ed Ankon Nova Marmi il cui diverso esito di due espulsioni ha fatto la differenza.
Futsal Portos Collonnella – Cus Macerata 7-8 ai rigori
Una finale anticipata. Si era detto. Ed il parquet del Principi l’ha dimostrato.
I caffettani sono saliti a Camerano per vincere la Coppa Marche. L’ingaggio last minute di Leleco parla chiaro. Col mancino brasiliano in rosa i gialloneri possono disporre di un super team a forte tinte sudamericane, epigono di quel Futsal Monturano che nell’edizione 2010 si fece superare in un’epica finale dal San Giuseppe Jesi.
Il Cus Macerata si presenta al completo. Leo Maccioni, ovviamente non al meglio, rientra dopo la pulizia al menisco. Non c’è tra i pali Stefano Marè, ma non è una novità perché il Muro Umano maceratese è disponibile in questa stagione solo per le partite in casa. In campo c’è il giovane Stefano Traini che non farà nulla per far rimpiangere il più esperto collega.
Il primo tempo, come in quasi tutti i quarti, è di studio. Tema tattico della gara di facile individuazione: possesso palla nei piedi di Correggiari e company, cussini a mordere in difesa e pronti a ripartite. La sblocca proprio l’ex Futsal Samb e Futsal Portos Leleco, la rimette in equilibrio Roberto Vallucci. In attesa dei botti della ripresa.
Gli uomini di patron Giorgi iniziano ad alzare il baricentro e ad assediare l’area biancorossa. Episodio chiave potrebbe essere l’espulsione per doppio giallo di Rudi Bacaloni. Ma Leleco calcia sul palo e il successivo power play sfuma con i gialloneri che sprecano l’impossibile.
Reti mangiate, gol subito. E’ un adagio buono anche per il futsal. Dopo dieci minuti di grandi parate di Traini e conclusioni fuori di un nonnulla il Portos capitola per una fiammata in contropiede di Petetta.
Pare finita, ma non è così. Leleco si fa perdonare il penalty ciccato segnando con uno dei suoi proverbiali sinistri alla dinamite. Scacciati i fantasmi Rafael Giorgio trova l’angolino. In due minuti a 120 secondi dal termine il sorpasso è compiuto.
Pare finita, ma non è così, parte seconda. Su un corner Vallucci cade per sospetto contatto, nemmeno il tempo di pensare sei sia rigore o meno che Petetta fulmina Tuccella sotto la traversa. Ora si che si va ai rigori.
Il primo a sbagliare è Leleco, ancora lui, calciando sul palo. Ma Leo Maccioni sciupa tutto buttando fuori il decisivo. Ad oltranza Traini ipnotizza il collega Tuccella e capita Ciccarilli elimina probabilmente la formazione più forte del torneo.
Etabeta-Sporting Grottamare 4-2
Davide contro Golia. Almeno sulla carta. Il secondo quarto prevede la sfida con più disparità in campo. In termini di classifica. La capolista della C1 affronta l’11° classificata del girone C di C2, la peggiore come graduatoria di chi si è seduto al G8.
In campo però questa differenza non si vede. Il team di Daffo Bargnesi è sonnacchioso e non accelera più di tanto, i rossoblu si difendono con ordine puntellati dalla regia difensiva di capitan Dudù e dalle parate di Alessio Pennacchietti. Non disdegnando qualche ripartenza dalle parti di Palmucci. Un tiro dalla distanza di Butteri sorprende l’estremo fanese e ci vuole una prodezza di Lourencete per andare al riposo in parità.
Chi si aspetta nella ripresa l’assalto della compagine del presidente Serafini rimane deluso. Sono invece gli uomini di Paolo Capriotti a passare. E pure con merito grazie a Bartolomei abile a capitalizzare un fulmineo contropiede.
La botta subita fa suonare la sveglia in casa azzurro granata. E i toni diventano accessi. Un brutto fallo di Lourencete crea un parapiglia. La scelta del duo arbitrale è il minimo sindacale. Un giallo al brasiliano (squalifica in arrivo) e nessun altro provvedimento.
Proprio l’ex Buldog e Cus Ancona riporta in auge l’Etabeta. Un suo missile su punizione decreta la parità al 55’. E scioglie la tensione. Pietrelli fa una giocata delle sue e i fanesi si trovano per la prima volta in vantaggio.
C’è gloria nel finale anche per capitan Alessio Bruni. Sombrero su un avversario e pallone di piatto all’angolino. Un gol sontuoso che chiude la gara e onora l’unico giocatore di calcio a 5 marchigiano ad aver partecipato a tutte le 7 edizione delle Finals.
Etabeta avanti, ma applausi allo Sporting Grottamare.
Città Futura Montecchio-Adverso Ascoli 3-5
La vita presenta sempre una seconda occasione. E’ le Finals non se ne dissociano. Tra pesaresi e ascolani c’è in palio la rivincita del quarto del 2014 allora vinto per 0-3 dai bianconeri poi alla fine campioni sul taraflex di Falconara.
Mister Crinelli deve far meno di Fratesi squalificato e del possente pivot Besmir Hysa ancora fermo per il problema al piede. Nicolino Rocchi, sempre alle prese con gli atavici problemi di roster, non disponde di Ionni infortunato e Feliciani fuori per vacanza.
L’avvio premia i biancoazzurri. Un bello spunto di Bertozzi consegna a Cimatti il più comodo dei palloni da spingere in rete. Ma dopo il vantaggio si spegne la spinta dei future citizens con il match che ristagna senza troppe occasioni.
In questo impasse cresce l’Adverso Ascoli. Il gol prima della pausa di Clerici è il giusto premio alle manovre ascolane salite di livello.
Esaurito l’intervallo non cambia lo spartito. Sestili porta avanti il club di Massimo Cottili e Vicenzo della Posta, prima di farsi cacciare per doppia ammonizione.
Qui gira la partita. Andrea Crinelli capisce che è il momento di osare e mette pure il portiere di movimento per avere la doppia superiorità numerica. La mossa da audace si trasforma in avventata perché i suoi si incartano nel far girare la palla e Falconi è un maestro a centrare la porta incustodita da 30 metri.
L’episodio di fatto chiude la gara. Il CFM di fatto si innervosisce e non ha più la pazienza giusta per trovare il varco nel power play. Così anche Paolini segna a porta vuota, riprendendo la respinta del palo e bruciano nel comodo tap in il proprio compagno Simoni.
Si quel Simoni lì. Pier Francesco, uno dei monumenti del futsal marchigiano e ascolano, con i suoi 47 anni, il più vecchio giocatore presente alle Finals.
Il finale serve solo per arrotondare lo score e premiare l’orgoglio di capitan Poggiaspalla (2) e il portiere Manfroni, pure a segno dopo una gran partita da portiere.
Due anni dopo la storia è la stessa. Adverso Ascoli in semifinale, Città Futura Montecchio a casa.
Ankon Nova Marmi-DLF Dinamis Falconara 2-4
L’ultimo quarto è un derby anconetano. Dopo aver eliminato i cugini del Città di Falconara, l’Ankon si trova di fronte l’altro team falconarese, il DLF Dinamis, al suo debutto assoluto al gran ballo di gennaio.
Mister Mosca recupera in extremis dalle vacanze i gemelli Campofredano, ma oltre alla programmata assenza di Pinto deve rinunciare all’ultima ora a Ciavattini bloccato dall’influenza.
Va meglio a Francesco Cecchini sprovvisto solo di uno dei portieri alternatisi in stagione a titolare. Non c’è Michele Manfredi, maglia numero uno ad Andrea Del Cinque e la dodici a Francesco Fabbrizi, ormai appassionato rugbista di nuovo in un campo di futsal dopo 2 anni.
Pronti via e Alushay beffa la difesa falconarese a porta vuota approfittando del lento rientro di Del Cinque salito a quinto di movimento. La reazione gialloblu c’è e si poggia sull’estro di Michele Pieroni.
L’ex Città di Falconara inizia così la sua sfida con Tommaso Perfetti, portiere dorico. E questa è una storia da Finals. Due amici per la pelle, avversari per una sera, in due ruoli a contatto, portiere e pivot. Risultando alla fine nettamente i migliori in campo delle due squadre.
Non è una gran partita. Le squadre non sembrano sciolte. Gli anconetani per le assenze, i falconaresi per la tensione. Il DLF Dinamis preme comunque, ma Perfetti para; il giusto pareggio arriva proprio grazie a Pieroni nel finale del primo tempo. Ma nemmeno il tempo di esultare per il casato dei Principi che Guido Campofredano ristabilisce le distanze.
Fuori dagli spogliatoi lo spartito non cambia. E’ sempre Pieroni ad accendere il sacro fuoco. Un suo assolo determina il pari. Finché non entrano in gioco i cartellini. Palmieri viene a contatto con Bilò. Scatta il giallo, il secondo, per il capitano falconarese. Ma l’equipe di Sergio Massi e Momi Marchegiani non approfitta del conseguente power play.
Sarzana punta proprio Bilò e si guadagna un fallo. Anche per il capitano anconetano è il secondo giallo. La circolazione di palla falchetta è impeccabile e Violini appoggia in rete a porta vuota.
Senza il suo faro in campo l’Ankon ha poche speranze di rimontare, anche se Guido Campofredano manda fuori di un soffio la palla dei possibili rigori. Perché poi ci pensa Michele Sarzana, cresciuto col passare dei minuti, a chiudere i conti.
DLF Dinamis in semifinale, una stoica Ankon Nova Marmi esce di scena con estremo onore.
Semifinali
Piatto appetitoso sul tavolo delle semifinali.
La prima si gioca tra le battistrada della C1, prima e seconda, in teoria dunque il meglio del futsal regionale. Due società tra l’altro abituate al protagonismo nelle Finals (due finali per il Cus Macerata, una finale e due semifinali per l’Etabeta).
La seconda è tra una nuova forza del calcio a 5 marchigiano, il DLF Dinamis Falconara quarto in campionato, e una vecchia conoscenza del futsal made in Marche, quell’Adverso Ascoli che non sarà nel suo miglior momento storico, ma è sempre il campione dell’edizione 2014.
Visto il lotto delle partecipanti, da molti considerata la nuova finale anticipata. Condizionata dalle squalifiche. Perché la storia delle Finals ci insegna quanto incidano i gialli in un torneo dove la recidiva scatta ogni 2 ammonizioni. E si gioca sempre e solo per essere eliminati o rimanere in corsa.
Bacosi e Zampolini devono rinunciare a Rudi Bacaloni. Come nel 2015 per Sonic da Montegranaro le semifinali sono terreno vietato. Bargnesi non può servirsi del suo fuoriclasse Lourencete, fresco di conquista pure del titolo di capocannoniere di Coppa Marche (13 reti).
L’assenza del suo faro però non si fa sentire. Perché l’Etabeta gioca un gran primo tempo, lontanissima parente di quella sbiadita visto con lo Sporting Grottamare.
Le occasioni non sono molte, ma tutte sui piedi dei fanesi. Valente, due volte, Ettaj vanno vicini alla segnatura. Ma Traini, con l’aiuto dei pali, si salva sempre.
Il Cus Macerata tiene botta. Ha la sua buona occasione con Petetta, ma Palmucci sbroglia in sicurezza. Si va al riposo col risultato ad occhiali.
Il leit motive della ripresa è il medesimo. Sino a che si entra nell’ultimo quarto e la fatica inizia a farsi sentire sulle gambe del quintetto di Davide Bargnesi. Anche perché rispetto ad altre volte ci sono state molte meno turnazioni.
Gli universitari salgono così di livello, alzando baricentro e pericolosità. Ma sbattono sempre su un Palmucci straordinario in almeno due circostanze. E dove non ci arriva il portierone granata, c’è la traversa (Vallucci) ad evitare guai peggiori.
Serve ora la giocata per scongiurare i rigori. Non riesce a Ettaj che si fa venti metri da solo ma non riesce a dribblare un sontuoso Traini.
La trova Vallucci. Ad un minuto dal termine. Torsione da pivot al limite dell’area. E palla spinta di sinistro a baciare i due pali prima di entrare in rete.
E questa è un’altra storia da Finals. C’era una volta Roberto Vallucci giovane giocatore aggregato con l’FC San Giorgio, serie A2. Devi imparare a calciare di sinistro, se vuoi diventare un giocatore, diceva Luigi Pagana. E così per un anno allenamenti supplementari e solitari sul mancino carente. Aveva ragione uno dei migliori maestri di futsal italiani. Oggi quel piede non è più così debole. Il lavoro paga sempre. E decide una Coppa Marche.
Continua infatti la corsa del Cus Macerata, si ferma invece quella dell’Etabeta con la Coppa Marche che rimane un sortilegio.
Adverso Ascoli-DLF Dinamis Falconara 6-4
Cammino inverso in campionato per i due club, ma precedente in stagione favorevoli ai bianconeri (7-3). In un match segnato dai provvedimenti disciplinari e dalle assenze.
Mister Cecchini deve rinunciare a due dogmi gialloblu: capitan Palmieri e bomber Pergolini. In più trova Violini e Sarzana solo in extremis per problemi di lavoro. Si rivede in panca, e poi anche in campo, Stefano Balducci, vecchio protagonista dei successi falconaresi.
Problemi a non finire anche per Nicolino Rocchi. Il Giudice Sportivo appieda Falconi e Sestili e salta all’ultimo momento anche la presenza di Simoni. Per arrivare a comporre una rosa decente si aggregano i classe ’98 Camaioni e Proccacioli, più Paolo Di Marco tesserato al volo dopo un anno e mezzo di inattività.
Il primo tempo è uno scherzo per le coronarie dei tifosi falconaresi. Il DLF Dinamis poggiandosi sempre su Pieroni devastante in posizione di pivot crea una quantità industriale di occasioni da rete.
Ma i gol, quelli veri, li segnano solo i bianconeri. I primi due propiziati da Paolini, mirabile azione personale ed autorete di Lopez, il terzo da Clerici, i due formidabili luogotenenti del sodalizio ascolano.
Quando dopo aver sbattuto su pali e traverse, sbattuto su un Manfroni versione Nembo Kid, i falconaresi trovano finalmente la rete con Lopez, la maledizione sembra finita. Ma Regonaschi timbra una precisa combinazione e manda a -3 i gialloblu alla pausa.
La ripresa si inaugura con la doppietta di Viola che apre alla riscossa falchetta, solo che in mezzo c’è la puntina vincente del solito Clerici a beffare Manfredi, mandato in campo al posto di Del Cinque da mister Cecchini.
L’Adverso Ascoli pare spossato dalla fatica, con l’imprendibile Paolini pure azzoppato al ginocchio. Ma il DLF Dinamis non ne approfitta, visibilmente innervosita. E la gara, oltre che ad equilibrarsi, pare andare in controllo agli ascolani.
Due pali dicono no alle sortite dei boys di Nicolino Rocchi. Bravi invece a capitalizzare due azioni con il quinto di movimento orchestrate da Manfroni ormai buono anche coi piedi. Per i gialloblu c’è solo la rete di uno stoico Michele Pieroni.
Al fischio finale i bianconeri stramazzano al suolo vinti da una fatica disumana. Il DLF Dinamis lascia Camerano con l’amarezza di aver buttato via un’occasione campale.
Finale
Cus Macerata-Adverso Ascoli 5-2
Il pubblico è quello delle grandi occasioni. Perché l’atto finale delle Finals è una grande occasione.
Agli ordini degli arbitri Filippo Pompili della sezione di Jesi e Stefano Lavanna della sezione di Pesaro, impeccabile la loro direzione, l’ultimo attimo della Coppa Marche 2015-2016 può avere inizio.
Tommaso Bacosi e Michele Zampolini devono rinunciare a Roberto Vallucci, l’uomo della semifinale, squalificato. Nicolino Rocchi recupera tutti con Gianmarco Paolini che stringe i denti e va in campo.
Fuoco e fiamme sin dall’avvio. Con 3 gol in 3 minuti. Bacaloni apre le danze, Falconi risponde, Carpineti ribadisce l’allungo cussino.
Ma il gol che scava la differenza e delinea tatticamente il match è quello di Bonfigli al 10’.
Perché l’Adverso Ascoli ha poche energie dopo le fatiche di semifinale, non accelera subito e inizia a provare ad affilare la sua arma proverbiale: il quinto di movimento per ora usato solo con Manfroni.
Tutto questo sta bene al Cus Macerata, sopra di due e soprattutto non a disagio tatticamente in inferiorità numerica.
Non accade molto fino ai primi minuti della ripresa quando gli ascolani si fanno decisamente pericolosi, ma sbattono sempre su Stefano Traini sicurissimo e pure sul palo con Manfroni in proiezione offensiva.
E’ la storia di Stefano Traini è un’altra da Finals. Ascolano doc, ex Adverso Ascoli, trapiantato a Macerata per studi, condivide il ruolo non facile di alternativa a Marè. In questa 4 giorni di Camerano ha dimostrato che la famiglia Traini è nata per stare tra i pali…
Finché Nicolino Rocchi non decide di giocarsi il tutto per tutto mettendo Falconi portiere di movimento.
Ci provano con orgoglio gli ascolani, ma il Cus si difende bene e punge in contropiede senza trovare il gol. Fino alla doppia ammonizione a danno proprio di Falconi. Sul power play successivo non segnano i biancorossi, ma i minuti passano. Come le energie di capitan Paolini e soci.
I bianconeri aumentano i rischi nel finale. E Bonfigli chiude i conti riprendendo una corta respinta del generoso Sestili, nuovo portiere di movimento.
La Coppa prende la strada di Macerata.
Le reti del giovane Camaioni e la seconda personale di Bacaloni servono solo a scrivere il 5-2 finale.
Esplode la gioia cussina.
Al terzo tentativo stavolta ad esultare è il Cus Macerata.
Marco Bramucci
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Commenti
Dei maceratesi, oltre ai soliti Carpineti, Bacaloni, Vallucci,Jimene z, mi hanno impressionato Traini e Bonfigli, due giocatori che non conoscevo bene e che in queste finals hanno contribuito alla vittoria finale.
Complimenti anche ai mister che quest'anno stanno gestendo al meglio una squadra piena di giocatori che fanno gola a tutte le marche.
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