Torneo delle Regioni: il saluto del Trasformista
PER LA MAGLIA… E BO!
Non sono mai stato un tipo mattiniero. E forse non lo sarò mai.
Troppo fascino ha la notte.
Coi suoi silenzi. Buoni per scrivere, per leggere e per qualche bel film.
E col suo chiasso. Ottimo per chi non vuole proprio che il giorno prima non muoia mai.
In epoca universitaria questa idiosincrasia per i mattini era ovviamente esasperata. Con un però,
Un contrappassico però.
Le sveglie tremende operate dal mio amico sardo. Una vendetta per la serata precedente. Quando lui, statistico e razionale, voleva assopirsi già prima della mezzanotte. Sacrilegio massimo. E noi, io in testa, glielo impedivamo. Dispettosi e giocherelloni. Con invenzioni d’ogni tipo.
Salvo poi espormi alla logica rivincita. Il mattino seguente, quando si alzava lui. Alla buon’ora, purtroppo.
Con un coro cantato quasi a squarciagola. Con l’idioma a metà tra l’italiano e il dialetto. Impietoso verso le mie poche ore passate con Morfeo.
“Per la maglia…e bo!” cantava. Sbattendo i pugni sul piumone.
“Per la maglia…e bo!” ripeteva. Tirando le coperte.
“Per la maglia… e bo!” chiosava. Alzando le lenzuola.
“Per la maglia… io combatterò!” concludeva. Tuffandosi nel letto.
E poi se andava via. Vendicatosi e felice. Urlando con strepitii accesi il nome della sua squadra.
La Torres di Sassari. La città dei presidenti come la chiamava lui. Maschile e femminile. Orgoglio puro rossoblu.
Oggi che si salpa per il 52° Torneo delle Regioni, le Olimpiadi della Lega Nazionale Dilettanti, quel coretto mi ritorna in mente. Non più maledetto. E lo canto di continuo. Cercando di capire il perché.
Certamente perché si va in Sardegna. Terra ospitale come poche.
Ci si va con un lungo, lento e tortuoso viaggio via pulman e nave. Così ha scelto il Comitato Regionale Marche per i nostri ragazzi. Al contrario di altri comitati arerei. Una scelta dettata dal risparmio. Ci sta. Soprattutto di questi tempi.
Nella speranza che le tossine del lungo trasferimento non intossichino però le gambe di ragazze e ragazzi. Viste anche le levatacce cui saranno costretti.
Già, perché si giocherà spessissimo di prima mattina. E subito al debutto. Con il gallo che canterà verosimilmente verso le sei. Per consentire la colazione e lo spostamento ai campi.
Una scelta assurda quella di questi orari. Una programmazione disonorante un evento affascinante come questo. Troppe volte, ormai l’abbiamo capito, abituato a perdersi in un bicchiere d’acqua. E nonostante un budget faraonico. Oltre 1 milione di euro sul groppone della LND.
Ma le scelleratezze non finiscono qui. Si giocherà, spesso e malvolentieri, in impianti dalle ridotte dimensioni. La morte del fusal, insomma. Alla faccia del tempo effettivo (prevedesi i cipolloni) imposto la scorsa edizione…
Ma di tutto questo se ne devono fregare i nostri ragazzi, le nostre ragazze.
Le polemiche lasciatele fare al vostro scriba (s)mascherato.
Per voi, quando la sveglia risuonerà all’alba, immaginatevi ci sia Prameddu. Il simbolo della manifestazione. Immaginatevi che vi canti, come il mio amico sardo, di giocare per la maglia… e basta.
Per la maglia delle Marche del fustal. E per il suo onore.
Una maglia che racchiude voi stessi, i vostri compagni di club che vi hanno aiutato ad emergere, gli allenatori che vi hanno costruito, quelli che vi hanno selezionato, i colleghi che non sono stati selezionati e quelli che in passato hanno vestito questa casacca. E pure per quelli che in futuro la vestiranno.
Giocate anche per tutti i tifosi che vi sosterranno da casa. Per quelli pronti a partire in caso di avanzamento.
E alla fine, ma solo alla fine, giocate pure per noi.
Non dovevamo esserci stavolta. Eppure ci siamo. Autotassandoci tutto si può. Persino stare in una stanza senza riscaldamento, senza internet e senza acqua calda
Certamente per la maglia delle Marche. Per onorarla, per pubblicizzarla, per farla amare.
Quella rosa della Nazionale marchigiana femminile.
E quelle azzurra della Nazionale marchigiana maschile.
Per la maglia dunque… ma non solo bo.
Siamo qui perché ce l’avete chiesto voi.
Ragazzi delle Marche,
da domani combattete pure per noi…
Trasformista
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