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Le avventure della Nazionale italiana di futsal. Viva l'Italia, viva il Futsal! |
L'Italia a Camerano: le tre marchigiane convocate
Si è concluso il terzo raduno stagionale della nazionale italiana femminile di futsal. Le venti giocatrici convocate hanno alloggiato all’Hotel Klass di Castelfidardo che è stato il loro quartier generale da lunedì 7 a giovedì 10 marzo. Il ciclo degli allenamenti si è tenuto Palasport di Camerano agli ordini del Ct Roberto Menichelli e del suo staff. Come detto si tratta del terzo impegno dell’anno per le azzurre, dopo il raduno di inizio stagione a Fondi (Latina) e quello per la doppia amichevole di Lviv contro l’Ucraina. A tenere alto i colori delle Marche, oltre alla presenza nello staff del preparatore dei portieri Alberto Mancini sangiorgese purosangue, tre ragazze della nostra regione. Martina Mencaccini è probabilmente il volto più noto del futsal rosa marchigiano. Grazie anche alle sue prodezze, 10 reti in 5 gare e titolo indiscusso di MPV, le Marche hanno vinto il Torneo delle Regioni nel 2013. Sempre presente in tutte 4 le gare dell’Italia di mister Menichelli, a 28 anni è nel pieno della sua maturità agonistica e sta cercando di qualificarsi col suo Città di Falconara, di cui ne è uno dei simboli sin dalla sua fondazione, per la terza volta in carriera ai play off scudetto (una volta proprio con il club falconarese e l’altra col Portos nel 2011-12). Atleta estremamente versatile nonostante un fisico non da corazziere che le è valso il soprannome di Pulce di Pergola, ha la caratteristica più unica che rara di saper calciare con entrambi i piedi. Aida Xhaxho, classe 1992, è la più giovane del trio nostrano. Come la Mencaccini è stata una delle protagoniste del trionfo marchigiano in Sardegna tre stagioni or sono, in cui si è contraddistinta anche per la sua straripante simpatia. A differenza delle altre due, è l’unica a giocare già da due stagioni per una squadra non marchigiana, quell’Isolotto Firenze capace non meno di una settimana fa di vincere la Coppa Italia. Nel super team toscano formato da futsaliste di fama internazionale, l’estrosa ascolana di origini albanesi sta conquistando sempre più spazio grazie ad un’accresciuta disciplina tattica. Giocatrice geniale dal sinistro magico e dalla classe immensa, vanta 2 presenze con la nazionale azzurra. Giulia Domenichetti ha un percorso completamente diverso dalle sue due corregionali. Dopo un’intera carriera da icona del calcio femminile (90 presenze in Nazionale, 4 scudetti e 4 Coppa Italia) con la sua Torres, ha scelto in estate di passare al futsal. Tornando anche a vivere nella sua città d’origine, quella Falconara che l’ha accolta come il ritorno della figliola prodiga. Tanto da nominarla la Sultana. In virtù di un’estrema determinazione e di una professionalità fuori dal comune, ha conquistato subito la maglia azzurra collezionando 2 caps, risultando così la prima atleta nella storia della FIGC ad aver vestito la maglia dell’Italia sia nel calcio a 5 che di quello a 11. Testimone vivente di come il futsal non sia più considerato il figlio minore. Anzi… A queste tre formidabili giocatrici, abbiamo rivolto le stesse tre domande semplici. Molto semplici. Per spiegare e far capire cosa si prova a stare a certi livelli. E come ci si arriva.
Che emozione è stata per una volta vestire la maglia della Nazionale, anche se solo per uno stage, nella tua regione? Martina “Vestire la maglia della nazionale è sempre motivo di orgoglio e di grande soddisfazione. Ovvio che se hai la possibilità di farlo nella tua regione tutto acquista un po’ più di magia e sei ancora più contenta di poterti allenare sotto gli occhi di chi ti sostiene ogni giorno.”
Aida “Ancona! Appena saputo che il raduno sarebbe stato nelle Marche ho gioito subito. Mi è tornato il mente il Torneo delle Regioni vinto con le Marche. Mi sento marchigiana ad ogni effetto e allenarmi qui con molti spettatori sugli spalti che hanno condiviso con me dei momenti fa davvero piacere.”
Giulia “E’ una bella emozione e in tanti anni di Nazionale a 11 non mi era mai capitato di stare in raduno qui nelle Marche. Ed è stata un'occasione per far conoscere da vicino e dal vivo la realtà di questa nazionale agli addetti ai lavori e appassionati marchigiani anche se solo per gli allenamenti.”
Essere in nazionale è ovviamente un grande traguardo. Ma qual è il tuo sogno sportivo che ti manca da realizzare? Martina “Il mio sogno sarebbe quello di vincere qualcosa di importante… Magari uno scudetto o la Coppa Italia!”
Aida “La nazionale è un sogno senza rivali, a parte da tutte le competizioni. Penso la massima aspirazione per un atleta. E’ un traguardo importante ma non mi sento arrivata, continuo ad allenarmi e fare bene nella mia squadra per mantenere anche solida questa maglia azzurra. Sono dentro a questo gruppo dalla sua nascita, vengo da una settimana densa di emozioni con la vittoria della Coppa Italia, ora si può azzardare il sogno dello scudetto. Visto che mi dilungo sempre con i sogni e le parole, azzardo anche una partita ufficiale con la Nazionale. Il massimo sarebbe il mondiale…” Giulia "Essere in nazionale per me è sempre stato un punto di partenza e uno stimolo importante per migliorarsi sempre e cercare di restare al top. Un sogno sportivo per me adesso penso possa essere vincere qualcosa anche nel futsal prima di appendere anche queste scarpe al chiodo.”
Mettiamo di trovarti di fronte ad una ragazzina che abbia appena iniziato a giocare a futsal: quali sono i consigli che le daresti per poter un giorno magari arrivare in Nazionale? Martina “Le direi che ogni volta che scende in campo, partita o allenamento, deve farlo con il cuore e con tutta la passione che ha. Non deve sentirsi mai arrivata e rimanere umile. E non deve arrendersi alla prima difficoltà ma trasformare le critiche in forza. E quando gioca deve divertirsi!”
Aida “Pochi consigli: di seguire la sua passione, di non vederlo mai come un lavoro, perchè già avere un talento è un vantaggio che poche hanno e di sfruttarlo al massimo. Io quando avevo 8 anni giocavo almeno 3 ore al giorno con 20 amichetti ai campetti... e una volta finito il torneo pomeridiano andavo ad allenamento con la squadra. E quella era la mia felicità che ho cercato sempre di mantenere nel corso degli anni. Non ho mai perso l'entusiasmo e l'amore per il pallone. Quindi di correre e divertirsi il più possibile che tutto arriva!” Giulia “Penso che le direi di divertirsi innanzitutto, e di cercare sempre di dare e di raggiungere il suo 100%, dopodiché di continuare ogni giorno a migliorarsi e imparare qualcosa. Non risparmiarsi, e non accontentarsi mai penso porti a crescere sempre.”
Grazie, ragazze. E alla prossima avventura tricolore!
Marco Bramucci Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Aggiungi commento
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