Serie A2/B: Analisi 18° giornata

Categoria A

 

COBA', L'ANTICIPO RIPORTA IL TERZO POSTO

BULDOG, APPLAUSI MA ZERO PUNTI CON L'ITALPOL

TENAX, PARI CON LA LAZIO RAGGIUNTO IN EXTREMIS

Real San Giuseppe senza più rivali. La lanciata capolista Real San Giuseppe vola a Ciampino, trascinata da un Chima (tris e 28 reti in campionato), Duarte e Manfroi.

Centonze esulta due volte perché il Fuorigrotta ha nella Tombesi un’autentica bestia nera: già sconfitti all’andata, i flegrei pareggiano 3-3 fra le mura amiche e scivolano a -7 dalla vetta. L’Active non risponde del tutto al successo del Cobà nell’anticipo del giovedì, viene fermato sul 6-6 dalla Roma, perdendo il podio, agganciato anche dall’Italpol, corsaro a Cartoceto coi Buldog Lucrezia.

Flop Olimpus Roma: Moreira e Graziano Gioia regalano tre puntoni alla Mirafin.

Tanti gol al PalaGems, ma nessuno è veramente pesante: la Lazio assapora il successo con Nikao, ma viene ripresa dalla Tenax a 14? dal termine dal Guaje Piersimoni, autore del definitivo 6-6.

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Futsal Cobà, l’anticipo è di platino. Ad Ariccia gli sharks si prendono uno di quei successi che possono diventare fondamentali in una stagione. Intanto perché interrompe una mini crisi con la casella verde della vittoria mancante dall’11 gennaio. Inoltre perché riconsegna alla Banda Bagalini la terza piazza, miglior viatico possibile per la sfida di mercoledì in Coppa Italia contro l’Active Network. Mister Campifioriti recupera Hozjan e Sgolastra, ma deve rinunciare agli squalificati Basso e Borsato. L’avvio è eccellente per i sangiorgesi. Guga ed il sempre più brillante Fioretti timbrano lo 0-2, prima che Raubo accorci. Ma il finale di tempo fa emergere vecchi fantasmi. In trenta secondi la Cioli Feros firma aggancio e sorpasso. Si va all’intervallo sul 3-2. Negli spogliatoi suona la sveglia. La premiata ditta Astrogol Sgolastra (2) – Next Generation Hozjan apre il gas, con lo zampino del solito Rubio. E cala il sipario sulla pur valorosa Cioli. I laziali di mister Caropreso si svegliano solo nell’ultimo minuto. Il Cobà c’è, ora nel mirino la Final Four di Coppa.

 

Buldog, che peccato. I gialloblu giocano una partita alla pari del quotato Italpol, ma escono dall’Omar Sivori senza punti. Nel primo tempo i cagnacci, privi di Antonio Jamcic fermato dal giudice sportivo, contengono bene i ragazzi di mister Ranieri. Con l’occasione migliore capitata a Duvancic, la cui conclusione vincente si frantuma sul palo. A rompere il risultato ad occhiali ci pensa Ippoliti con un gran tiro da fuori. Il raddoppio da corner di Batella sembrerebbe chiudere i conti, ma il calcio di rigore realizzato da Burcul riapre tutto. Anche perché costa il doppio giallo allo stesso ex capitano della Nazionale. Gli uomini del Vate Osimani credono nel pareggio, spinti anche dal pubblico, provandoci anche col power play. Ma il neo arrivato Paulinho fa valere tutta la sua esperienza e quasi sui titoli di coda dichiara game set match con una doppietta chirurgica.

 

Tenax sette vite. I greens escono dal Pala Gems con un prezioso pareggio, ottenuto in extremis al cospetto di quella Lazio che potrebbe o meglio dovrebbe essere scavalcata in classifica tramite il Giudice Sportivo. Gara anomala quella andata in onda a Roma. Difese un po’ distratte, andamento del punteggio a strappi, coi fidardensi sempre però a inseguire. Nel primo tempo i laziali scappano sul 3-0 senza strafare. L’acuto di Dalla Valle più il rigore di Paludo, che costa l’espulsione all’esperto portiere biancoceleste Barigelli, rianimano il team del duo Gianangeli-Renzoni prima dell’intervallo. Il pari di Rodrigo Da Silva farebbe pensare ad un match girato del tutto, ma Lupi e Biscossi rimettono sul +2 i romani. Quando arriva l’espulsione di Ecthy Dalla Valle scende il de profundis sul biancoverde di Castelfidardo. Perché l’autorete di Chilelli è vanificata da Nikao per il 6-4 laziale. Ma gli uomini del presidente Stanek sono soliti non abbattersi mai e si giocano la carta del quinto di movimento. Kanika accorcia a 67 secondi dal termine. Il solito eterno ed immarcescibile capitan Piersimoni firma il clamoroso 6-6 a 14 secondi dal gong. Per l’ennesima prodezza che vale come un macigno nella stagione castellana.

 

 

Marco Bramucci

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