Serie A2/A: Analisi 15° giornata

Categoria A

 

PESAROFANO, CHE RITORNO AL SUCCESSO!

un sontuoso capitan Toninandel festeggia coi suoi compagni una rete

Visto che credevamo di aver usato tutte, ma proprio tutte!, le parole per spiegare un girone che di normale ha veramente ben poco, iniziamo il commento della quarta di ritorno dicendo agli appassionati lettori “Benvenuti (o meglio bentornati) nel frullatore che si chiama serie A2 girone A”.

Un dato statistico rilevante: solo una squadra è riuscita nell’impresa di mettere in cascina la seconda vittoria in fila e, non a caso, è il Came Dosson tornato a guidare la classifica.

 

Ma torniamo al frullatore e di come il PesaroFano, la squadra spenta e con scarsa capacità di incidere contro la Maran Nursia (soprattutto nel secondo tempo), sia riuscita a trasformarsi come il bruco e la farfalla dall’1-7 di sabato scorso al 9-3 di questa giornata.

E dire che l’Aosta avrebbe potuto essere quella compagine scorbutica in grado di poter mettere ulteriore sale nelle ferite marchigiane.

In effetti la squadra avversaria ha bloccato Tonidandel e compagni sullo 0-0 per quasi metà del tempo, ma, una volta sbloccata la situazione, tutto si è messo in discesa per l’Italservice. Dopo la zampata di Pedaleira, è venuta la seconda marcatura consecutiva per Nicolò Rossi, ed il provvisorio 2-1 valdostano non ha scosso più di tanto PesaroFano, volato 5-1 all’intervallo, grazie alla tripletta proprio del capitano Tonidandel.

Ripresa in cui i padroni di casa non si sono risparmiati, quasi per farsi perdonare dal fedele pubblico del PalaFiera.

Ci hanno pensato quindi il rientrante Jelavic con una doppietta e Pedaleira (fondamentale tripletta per lui) a fissare il punteggio su un confortante 9-3.

Controsorpasso ai danni del Prato, quarto posto riconquistato ed i punti di vantaggio in ottica play off sono cinque.

 

A proposito di Prato, sono stati proprio i toscani le vittime della nuova capolista Came Dosson. Finisce 4-3 per i trevigiani, ma ospiti che si devono mangiare le mani per un rigore sbagliato nel primo tempo.

Alle spalle del Dosson, seppur ad un solo punto, conferma il non ottimo stato di forma l’Imola (un solo punto nelle ultime due partite per quella che era stata la lepre senza soluzione di continuità del girone). Non manca, comunque, il carattere agli emiliani, in grado di rimontare da 1-5 e, insistendo con il portiere di movimento finale, di cercare addirittura il colpo grosso. A secco Sgolastra nei vicentini, in gol Lamedica.

Un punto indietro c’è Milano (anche per i meneghini un solo punticino in sette giorni), che paga pegno in casa (5-8) contro un Arzignano in grande spolvero, che fonda la sua prestazione sulle due reti di Amoroso nei primi due minuti (per il bomber tripletta personale, 24 in stagione e anche un “bel” cartellino rosso per reciproche scorrettezze con Silveira).

Alle spalle della zona playoff, si fa luce (sette punti in tre partite) il Carmagnola, che, da peggior attacco del girone, si toglie lo sfizio di rifilare un sonoro 6-2 al Cagliari, in cui brilla il poker del player manager Lino Gomes (quarant’anni e non sentirli).

Chiude il quadro l’incredibile k.o. incassato a domicilio dalla Maran Nursia (1-9) ad opera dell’ex fanalino di coda Carré Chiuppano (quattro reti per Pedrinho). Della serie “chi la fa l’aspetti” per gli umbri di Mindoli, ancora inutilizzabile per il problema al ginocchio.

 

Nella prossima giornata PesaroFano proprio nella tana del Chiuppano, in un sabato in cui, ancora una volta, non ci sarà niente di scontato. Ma d’altronde, in un girone in cui si sono registrate 34 vittorie fuori casa su 90 partite, nessun dorma…

 

 

Pa.To

Paolo Augusto Menconi