L'esperienza in azzurro di Elena Eusepi: “All'inizio avevo paura, ma poi mi sono detta che se ero lì un motivo doveva pur esserci!"

 

Pochi giorni fa sono tornate in Italia le nostre azzurrine dell'Under 17 di Futsal dalle Qualificazioni in Portogallo per le Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires 2018.

Il raduno ha avuto inizio domenica 29 ottobre a Roma, dove, nei due giorni a seguire, le ragazze hanno lavorato duramente per prepararsi al meglio all'impegno che avrebbero dovuto affrontare in Portogallo.

L'1 novembre, arrivate a destinazione, è iniziata la vera avventura delle azzurrine, che si sono trovate nel girone con Azerbaigian, Ucraina e Portogallo.

La prima partita, disputata contro l'Azerbaigian, ha visto l'Italia vincere 2-0 con i gol di De Massis e Muru. Nel secondo match contro l'Ucraina le ragazze della Salvatore sono riuscite a replicarsi con un 4-1 in rimonta con gol di Molon, De Massis e doppietta di Murru. Sfortunatamente, nell'ultima partita decisiva, l'Italia crolla sotto i colpi di un devastante Portogallo con il risultato di 8-0.

Per ora le due squadre ad aver accesso alle Olimpiadi di Buenos Aires 2018 sono Portogallo e Spagna (vincitrice del girone composto da Spagna, Russia, Kazakistan, Romania), ma le speranze non sono ancora completamente scomparse per le nostre azzurre.

Oltre alla vittoria del girone, contribuiscono anche altri fattori a permettere ad una Nazionale il passaggio alle Olimpiadi: non è possibile il passaggio sia della squadra maschile che della squadra femminile nello stesso sport ed, inoltre, ogni delegazione può essere rappresentata solo in uno sport sui 4 presenti (futsal, beach handball, rugby 7, field hockey).

Perciò incrociamo tutti le dita sperando di poter vedere le nostre ragazze in campo in Argentina il prossimo anno come rappresentati del Futsal femminile italiano, ma anche se ciò non accadesse dobbiamo comunque elogiare queste giovani ragazze, che hanno portato in ogni modo onore alla maglia azzurra e sono l'orgoglio di tutto il futsal italiano.

Dopo la dovuta cronaca, però, ci sembra doveroso ascoltare quali sono state le vere emozioni di queste giovani ragazze. Cosa c'è i meglio dalla voce diretta di una delle protagoniste di questa nuova esperienza?

Non abbiamo dovuto troppo cercare. Ce l'abbiamo proprio in casa una delle 10 giocatrici convocate da mister Salvatore.

Classe 2000, portiere dell'Etabeta, già titolarissima da due anni in Serie C e con un passato tra campionati Allieve, Piccole Stelle e Juniores con il Flaminia Fano. Pedina fondamentale nel gioco dell'Etabeta, che in questa stagione, anche grazie alle sue ottime parate, milita tra le posizioni più alte del Girone A. Puro talento da vendere e lo dimostra ad ogni partita con prestazione di alto livello.

Stiamo parlando, chiaramente, di Elena Eusepi, numero 12 in Nazionale, che abbiamo intervistato in esclusiva per scoprire ciò che ha provato in questi giorni con la maglia azzurra e per svelarci qualche piccola curiosità.

 

Ciao Elena, grazie per la tua disponibilità.

Grazie a te, è un piacere!”

 

Prima che tu possa parlarci della tua esperienza in azzurro, vorrei che ci svelassi una curiosità. Perché hai deciso di diventare un portiere, ruolo particolare e di grande valenza?

Allora, non esiste essenzialmente un motivo alla scelta del mio ruolo. Semplicemente quando ero piccola mi piaceva giocare a calcio con i bambini della mia età e dato che non ero forte mi mettevano sempre in porta. Non ti nego di aver preso talmente tanti di quei gol, che nemmeno puoi immaginare. Però, ogni anno che passava diventavo sempre più brava e un giorno, per caso, ho scoperto l'esistenza del Flaminia Fano. Ho scelto subito il ruolo del portiere, anche perché lo vedevo come ruolo più adatto ad una ragazza come me...ed ora eccomi qua! Se posso svelarti un segreto, per me il bello di essere un portiere è vedere l'indescrivibile faccia delle ragazze, che pur credendo che quel pallone si sarebbe insaccato dentro la rete, viene in un qualche modo parato. Una sensazione che non ha prezzo.”

 

Entrando in merito all'esperienza in nazionale, raccontaci, innanzitutto, qual è stata l'emozione provata quando hai letto il tuo nome tra le convocate scelte dalla Salvatore?

L'ho saputo grazie al presidente della mia società, che mi ha chiamata mentre ero scuola. Inizialmente ero intenzionata a non rispondere, ma mi sembrava strano che mi chiamasse a quell'ora, perció ho risposto e...non ci credevo, lo giuro! Pensavo fosse uno scherzo, dato che ormai avevo dato per perse anche le ultime speranze. Solo dopo ho capito che era serio e quando sono arrivata a casa ed ho letto la convocazione ero talmente felice da piangere di gioia.”

 

Cosa pensi del risultato di queste tre partite?

É un peccato non essere riuscite a qualificarci per le Olimpiadi Giovanili, ma il Portogallo è una squadra davvero forte e devo fare a loro i miei complimenti. Per il resto sono davvero contenta perché abbiamo comunque vinto due partite molto importanti, che ci hanno dato l'opportunità di batterci per la qualificazione nell'ultima partita.”

 

Un conto è leggere il proprio nome tra le convocate, un conto è essere in quel campo con quella maglia e in una manifestazione di così grande prestigio. Quindi, cosa hai provato al fischio d'inizio?

Già da quando cantavo l'inno prima della partita avevo i brividi...davvero troppo emozionante! Al fischio iniziale ero terrorizzata dalla paura di fare un macello, ma poi mi sono detta che se ero lì un motivo doveva pur esserci e non potevo deludermi, perciò ho subito preso coraggio e ho dato del mio meglio!”

la nazionale under 17 al torneo di qualificazione olimpica in Portogallo

Ora che sei tornata, cosa ti aspetti dalla stagione con la tua squadra?

Sicuramente mi aspetto un ottimo campionato. Siamo migliorate sia sul piano tattico che di gruppo. Spero di non deludere le mie compagne e aiutarle a scalare la classifica fino in cima!”

 

Come ti immagini o auguri di vederti tra qualche anno?

A questo non so proprio rispondere. Ora cerco di concentrarmi sul presente, ma continueró a giocare e cercherò di dare sempre il massimo per migliorare ogni giorno di piú, questo è certo!”

 

Ora ti lascio salutare e ringraziare chi ritieni opportuno.

Voglio ringraziare te per questa intervista, ma soprattutto ringrazio tutti coloro che mi sono stati d'aiuto per arrivare a questo punto, a partire dalla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto, fino ad arrivare a tutto lo staff della squadra, che mi ha aiutata anche nei momenti di indecisione e mi ha convinto a provare e riprovare finché non sono arrivata dove sono ora!”

 

 

 

Angela De Rosa

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