Marcello Mannocchi, mister N°1 della C in rosa ad ottobre: "Un grazie a queste ragazze e alla dirigenza se c'è ancora il Futsal 100 Torri."

 

Il premio di miglior allenatore del mese di ottobre per la Serie C Femminile se lo aggiudica Marcello Mannocchi, mister del Futsal 100 Torri.

Questa titolo virtuale va a lui, e, soprattutto, al progetto della società che lo supporta, riuscito a fondere gioventù e risultati in pochissimo tempo.

Troppo spesso le giovani ragazze inserite in squadre con giocatrici già esperte sono messe in secondo piano per dar spazio a risultati positivi sicuri.

Il coraggio di sviluppare una squadra solo ed unicamente su ragazze giovanissime deve essere in ogni modo premiato e diventare modello per tutte le squadre e per tutti gli allenatori che, ai risultati immediati, preferiscono creare basi solide per le giovani calciatrici del futuro.

Le ragazze di mister Mannocchi nelle prime cinque partite hanno ottenuto ben 3 vittorie e 2 sconfitte. Risultato più che positivo per delle ragazze che hanno dai 14 ai 21 anni e che hanno alle spalle pochi campionati.

Ciò permette loro di essere in una buona posizione di classifica rendendo il Girone Gold non solo un sogno, ma una possibile realtà.

 

“Innanzitutto grazie per il riconoscimento e per il lavoro che fai tu e tutto lo staff di Futsal Marche; importantissimo per dare visibilità a questo sport ed in particolare al Futsal in rosa. Un movimento sempre più in crescita e con delle grandissime potenzialità.

Da dove nasce il nostro progetto? La realtà del Futsal 100 Torri trae le sue radici da molto lontano e chi mi conosce sa perfettamente che per me lavorare con i giovani, non solo rappresenta una necessaria dimostrazione di buon senso, capacità e lungimiranza per una qualsiasi società sportiva che voglia costruire qualcosa di sensato, ma è la necessaria ed indispensabile base per far crescere e far progredire questo sport ed una forma di crescita “professionale”, oserei dire, necessaria,  per qualsiasi allenatore che voglia cimentarsi in questa attività e voglia imparare ad insegnare questo sport  a qualsiasi livello.

Per quanto mi riguarda, ma questo è un mio parere, assolutamente personale, prima di allenare gli “adulti” e le prime squadre, di qualsiasi categoria, un allenatore dovrebbe aver avuto esperienza sia nell’attività di base che nelle categorie dei settori giovanili.

Li si impara ad insegnare questo sport e, cosa più importante, si impara ad insegnare, apprendendola, l’etica sportiva. Ma ripeto sono consapevole che questa è una visione puramente utopica e troppo romantica, in un contesto in cui spesso, per motivi economici, si deve fare di necessità virtù, dove la fretta prevale sul buon senso, i risultati sul percorso, l’apparire sull’essere e dove le regole, a volte, per quanto concerne il discorso allenatori e patentini, rimangono solo parole scritte.

Comunque sia, per fortuna, in questi 20 anni di attività, ho avuto il piacere di conoscere molte realtà, che nonostante le tante difficoltà hanno svolto la loro attività in modo virtuoso, riuscendo a far crescere e valorizzare giovani, dando nuova linfa ed un ricambio generazionale a questo sport a livello regionale. E per fortuna, anche il Comitato Regionale, da qualche anno, ha iniziato a “premiare” questo tipo di buone prassi, cercando di promuovere sempre più la presenza di giovani nelle rose delle prime squadre.

Lavorare con i giovani necessita di sacrificio, un “pizzico” di competenza e soprattutto, tanta pazienza e coraggio. Pazienza nel saper attendere la loro crescita e coraggio nel dargli la possibilità di crescere, facendoli confrontare in categorie superiori ed inserendoli concretamente nelle prime squadre, anche a discapito di risultati immediati.

Ancora troppe società si identificano esclusivamente con i successi delle prime squadre, considerando l’attività giovanile solo uno spreco di denaro. Spesso si ha “paura” di far giocare in prima squadra, con continuità, giovani validi, preferendo giocatori o giocatrici più maturi, che percepiscono magari anche lauti rimborsi.

E’ con questo spirito, uno spirito che ci accomuna a molte altre realtà regionali, che dal 1997 in poi si è portato avanti questo modo di fare sport. Puntando sempre sui giovani e pensandola sempre cosi, anche quando di giovani non si parlava e nei semplici campionati regionali era un miraggio veder giocare ragazzi sotto i 25 anni, figuriamoci sotto i 18, a meno che non erano brasiliani.

Oggi, fortunatamente, la crisi economica, unita ad una presa di coscienza matura, ha portato molte società a rivedere e modificare la propria politica in favore dei giovani. Scelta che, se coltivata con professionalità e consapevolezza, porterà alla lunga ad una crescita qualitativa del movimento.

Come credo che, sempre a livello giovanile (attività di base e settore giovanile), sia femminile che maschile, questo sport troverà nuovo impulso solo se si riusciranno a trovare sinergie con il calcio a 11, il quale può solo trarre beneficio dalle valenze tecniche e tattiche, che questa disciplina apporta ai giovani calciatori.

Per quanto riguarda questa annata ed il progetto societario cosa poter dire? Dopo le tristi vicende estive che ci hanno coinvolto, si è riusciti a salvare solo la squadra femminile. Purtroppo, quanto accaduto ha cancellato il lavoro di anni portandoci via la formazione di C2 maschile (costituita da tutti ragazzi under 25), la squadra allievi, quella giovanissimi e la scuola calcio (12 bambini).

Nonostante questo e qualche defezione rispetto alla formazione dello scorso anno, si è ripartiti con entusiasmo e sono arrivate 4 new entry a rinfoltire la rosa della squadra femminile, altrimenti ridotta al lumicino. Una rosa costituita da ragazze dai 14 ai 20 anni, con una solo giocatrice di 25 anni.

Il nostro obiettivo è quello di sempre: migliorarci anno dopo anno, sia nel gioco che nelle qualità tecniche e tattiche individuali. Cercare di crescere sempre più. I risultati saranno esclusivamente lo specchio del lavoro svolto e la nomale conclusione del percorso effettuato.

Siamo consapevoli che la giovane età delle ragazze e la loro poca esperienza (la più esperta gioca da 3 anni) da una parte consente di avere dei grandi margini di crescita individuale e collettiva, ma dall’altra, nel breve periodo, può portare ad incidenti di percorso e problemi di poca continuità, soprattutto quando si incontrano squadre che hanno più personalità ed esperienza.

Non è facile per ragazze di 14 -15 anni, confrontarsi, a livello di personalità, con avversarie molto più grandi, soprattutto quando il gioco si fa particolarmente deciso. Ma questo è un doveroso passaggio per poter migliorare.

Nelle prime 5 gare di questo campionato, infatti, abbiamo perso contro il Tolentino, nella prima di campionato, contro una formazione ben messa in campo ed esperta e contro il CSKA Corridonia, nell’ultima giornata, su un campo che, per diversi motivi, sarà difficile per molte squadre.

Inoltre quest’anno abbiamo cambiato modo di giocare, cercando di interpretare questo sport in modo più “critico” e meno prevedibile. Un passo avanti che non è facile in senso assoluto per nessuno, figuriamoci per ragazze che, nel migliore dei casi, praticano questa disciplina da appena 3 anni.

In questo campionato sarà importante, quindi, cercare di esprimere al meglio il nostro gioco, provando ad entrare nel Girone Gold per poi misurarci a viso aperto con le realtà più blasonate del nord delle Marche, nella speranza che a quel punto della stagione saremmo riusciti ad acquisire meglio e fare nostri i principi di gioco che regolano questo sport.

Nella consapevolezza che dovremmo sempre impegnarci al 110%, a fine anno prenderemo ciò che verrà come un ulteriore momento di crescita da sfruttare per il futuro e poter, cosi, alzare l’asticella e proseguire il nostro percorso.

Nel concludere consentimi di ringraziare nuovamente te e tutto lo staff di Futsal Marche, ma soprattutto alcune persone a cui a mia volta giro il vostro riconoscimento.

Grazie a tutte le ragazze per il loro entusiasmo, la loro dedizione, la loro voglia di imparare ed il loro attaccamento al progetto, senza le quali tutto ciò sarebbe impossibile e senza le quali, dopo gli accadimenti di agosto, non si sarebbe riusciti a continuare questa avventura.

Grazie al Presidente, al nuovo Direttivo e un grazie particolare a Davide Tilli che hanno fatto di tutto per salvare l’intero progetto ma, non per colpa loro, sono riusciti a salvare solo questa importante parte, rappresentata dalla squadra femminile.

Un saluto di cuore a tutti gli appassionati di Futsal delle Marche”

 

 

Angela De Rosa

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