Martina Mencaccini, nostra signora della Nazionale: “Sono felice e incredula. Non mi rendo ancora conto ciò che abbiamo vissuto.”
#nottemagica. Foro Italico. Roma.
Italia-Ungheria 5-0.
La prima, storica, della Nazionale femminile di Futsal.
Davanti ad un pubblico elettrizzato affollante per intero le tribune del campo Nicola Pietrangeli.
In campo tre marchigiane. Con il numero 14 da Ascoli Piceno Aida Xhaxho. Con il numero 17 da Montegranaro Sofia Luciani.
E con il numero 6, lo stesso indossato nel suo Cittá di Falconara, c'è la Pulce di Pergola.
La giocatrice più importante delle Marche, la trascinatrice della nostra regione allo scudetto nel TdR del 2013.
Ora nota a tutta gli sportivi italiani. Perché dopo un primo tempo discreto, nella ripresa Martina ha fatto il fenomeno.
Come tutta l'Italia del resto, cresciuta col passare dei minuti, sciolta la logica emozione.
(Si ringrazia per la concessione delle foto 1 e 3 il fotografo Franco Diara)
Che emozione è stata uscire dal tunnel con addosso la maglia numero 6 della Nazionale, di fronte a 5000 trepidanti persone, ascoltare l’inno d’Italia in diretta Rai Sport e prepararsi a giocare un match destinato a fare la storia?
“Avevo il cuore in gola, ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di uscire dal tunnel perché così la lunga attesa sarebbe finita.
Durante l’inno di Mameli ho cercato di guardare un punto fisso per non commuovermi. Perché è stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera.”
Dopo nemmeno 2 minuti e mezzo il primo cambio dell’Italia è Martina Mencaccini. Ti aspettavi di essere nelle 14 convocate per la gare e di giocare così tanto?
“Diciamo che ci speravo. Durante il ritiro di Genzano ho dato tutta me stessa per dimostrare che potevo far parte delle 14 per i primi quaranta minuti contro l’Ungheria.
Il minutaggio così alto un po’ mi ha stupito, ma ne sono ovviamente contentissima.”
A fine gara la Nazionale Italiana di futsal femminile esce tra le ripetute ovazioni del pubblico del Foro Italico. Dopo una buona prestazione a livello collettivo e tua personale. Cosa hai pensato?
“Onestamente non ho pensato nulla. Ero semplicemente felice e incredula. E forse tutt’ora non sono pienamente consapevole di quello che ho vissuto.”
Com’è stato il lungo ritiro prima del match che ha segnato l’esordio del futsal rosa tricolore? Faticoso?
“Il ritiro è stato un momento di crescita sportiva e umana. I primi giorni ero un po’ ansiosa, poi pian piano ho acquistato sempre più consapevolezza e serenità. Ora che sta finendo ti dico pure che è volato troppo in fretta e mi dispiace pure che sia volgendo al termine.
E’ stato certamente faticoso, ma una fatica piacevole perché non capita tutti i giorni di lavorare con lo staff campione d’Europa.”
Le tue dediche e i ringraziamenti per questa indimenticabile pagina di calcio a 5, per questa indelebile nottata di sport.
“Vorrei ringraziare tante persone. In primis la mia famiglia che forse era più emozionata di me. Tutte le mie amiche che mi hanno sostenuto in ogni istante.
Tutto il Città di Falconara, compagni, allenatori, dirigenti, tifosi, perché il mio sogno è anche il loro. E tutte le persone che mi hanno dimostrato stima con un messaggio o una parola che in alcuni casi è stato davvero inaspettato.
Infine un grazie al ct Roberto Menichelli che mi ha convocato e alla Divisione Nazionale che ha creato uno spettacolo del genere.”
Marco Bramucci
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