Vola il Città di Falconara sulle ali di Deborah Zambonelli: “Sto vivendo un'esperienza bellissima. Con il Sinnai ora ci proviamo per i play off!”
Silenziosa. Instancabile. Umilissima.
Ti accorgi di lei solo quando le arriva il pallone. Perché lì parla la sua classe. Immensa.
Sempre più persone assiepano le scalee del Pala Badiali per seguire le sorti del Città di Falconara. Sempre più tifosi vengono ad ammirare le giocate vanbastiane del numero 23 in maglia azzurra.
Lei, Deborah Zambonelli, 16 anni di calcio tra Fabriano e Jesina, uno scudetto vinto nel 2001 con la maglia delle Marche al 42° Torneo delle Regioni, al suo primo vero anno di futsal.
23 presenze e zero gare saltate col CDF in campionato più la Supercoppa, 28 reti nel girone A di serie A più la doppietta nella vincente appendice estiva.
Un curriculum da brividi.
Ciao Deborah, partiamo andando a ritroso. In estate hai deciso di passare il guado: dal calcio a 11 al calcio a 5 in pianta stabile, tu che il futsal l'avevi assaggiato già con la Jesina. I motivi di questa scelta?
“A 30 anni credevo fosse l'età giusta per provare questo cambio. L'ho fatto anche per motivi personali. Avevo voglia di cambiare aria e cercare nuovi stimoli. Valentina Vescovo (vice presidente del CDF, ndr) mi ha consigliato di venire a Falconara. Il fatto che ci giocasse anche una fuoriclasse come Martina Mencaccini mi ha spinto ulteriormente.”
Te ne sei pentita?
“Assolutamente no. Lo rifarei altre cento volte. Pensavo di trovare più difficoltà ad adattarmi a questa disciplina. Questo non vuole dire che mi senta una giocatrice completa. Devo e dovrò imparare ancora molto...”
Ti aspettavi questo tuo rendimento personale così buono? Al di là della tua modestia, le cifre parlano per te...
“No, non me lo aspettavo proprio. Non credevo di poter trovare così spazio in squadra e di segnare così tante reti.”
La partita che sin qui ti ha emozionato di più?
“Sicuramente la partita di ritorno contro il Portos Femminile. Perché era un derby. Perché tante mie compagne ci tenevano tantissimo. E pure per via del cambio di campo all'ultimo momento.”
Il gol a cui sei più legata?
“Quello segnato alle Lupe alla prima giornata. Perché era il mio primo assoluto in serie A e con questa nuova maglia. Ed anche perché è stato il primo del Città di Falconara in serie A.”
La rete più bella?
“Oddio, non me le ricordo quasi nessuna! (e conoscendola ci crediamo davvero. Dopo un po' di silenzio, la aiutiamo noi con qualche suggerimento, ndr.) Si, la seconda personale alla Decima Group non è stata una brutta realizzazione (stop e pallonetto morbido d'interno da 12 metri con la palla che bacia l'incrocio prima di addormentarsi in rete.)”
A livello di squadra il 6° posto vi permette di cullare il sogno play off (si qualificherà anche la miglior sesta dei tre gironi, ora il CDF è a -5 punti da L'Acquedotto e Virtus Roma, le seste del girone B, ndr). Te l'aspettavi questo percorso?
“Essendo per tutte, a parte Martina Mencaccini, un campionato nuovo ed essendo la società al debutto nella massima serie, l'obiettivo era la salvezza. Tutto quanto fatto in più ha sorpreso anche noi.”
Domenica al Pala Badiali alle ore 17,00 arriva la capolista Sinnai. Le sarde con una vittoria avranno matematicamente vinto il girone A. Che partita sarà?
“Sarà una partita difficilissima. Sono una gran bella squadra ed hanno perso pochissimo. Ma noi abbiamo tutte le qualità per provare a dare loro fastidio. Il fatto che stavolta saranno al completo è uno stimolo in più (all'andata in Sardegna vinse 4-6 il CDF, ma alle sarde mancavano le due big portoghesi impegnate ai mondiali, ndr)”
Come ti sei trovata con il gruppo delle ragazze del CDF?
“Molto, ma molto bene. Io ho un carattere chiuso e parlo pochissimo. Per cui temevo di entrare in questo team con fatica. Invece mi sono inserita sin da subito alla grande. Merito delle mie compagne.”
Parliamo ora di allenatori. Com'è lavorare con lo staff composto dal deus ex machina Mirco Massa, dal mister tricolore Francesco Battistini e dal preparatore fisico Massimo Pistoni?
“Mirco nel mondo femminile chi è che non lo conosce? (ride, ndr). Io l'avevo anche avuto per mezza stagione come coach di calcio a Fabriano. Ha i suoi modi particolari, ma è una persona buona e molto positiva, pronto ad aiutarti in qualsiasi situazione. Francesco invece lo conoscevo solo di fama. E' molto esigente negli allenamenti, ma ti consiglia su tutto ed è preparatissimo. Proprio grazie al suo lavoro ho davvero imparato tanto. Massimo ogni martedì lo vorremmo ammazzare per quanto ci fa sudare. Ma i risultati poi si vedono da quanto corriamo in campo. Un grande professionista.”
A tre giornate dalla fine, sogni play off a parte, è tempo di guardare al futuro...
“Le mie ex compagne della Jesina mi rivogliono con loro, visto che lì si aprirà un nuovo ciclo. E questo mi fa molto piacere. Ma non vedo motivi per cui dovrei lasciare questa squadra. Al 100% rimarrò quindi a Falconara.”
Un saluto e un pensiero per concludere?
“Saluto tutte le mie meravigliose compagne, il nostro staff e i nostri dirigenti.
Ne approfitto per ringraziare pubblicamente Valentina Vescovo. In estate mi aveva detto che qui avrei vissuto un'esperienza fantastica. Aveva ragione e ho fatto proprio bene ad ascoltarla...”
Trasformista
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