Elisa Rosciani, dalla Nazionale di calcio a 11 alla serie A di calcio a 5: "Dopo alti e bassi, noi del Flaminia ci salveremo di sicuro."
Avanti o donne alla riscossa! Una delle interviste della settimana è dedicata a Elisa Rosciani del Flaminia Fano, fresca matricola del campionato di serie A femminile, girone A, quello 'centro-nord'. Un orgoglio marchigiano tutto da scoprire.
Ciao Elisa, ti disturbo?
“No, tranquilla, sto lavorando, ma non mi disturbi affatto. Emanuele (Valli, ds del Flaminia C5, ndr) me l'aveva detto che mi avresti chiamato.”
Tanto per sapere e capire, che lavoro fai? "Geometra.”
Partiamo subito dal fatto che ho letto che militavi nella Vigor Senigallia calcio a 11, giusto?
“ Giusto. Ho giocato sempre a calcio a 11 fino a tre anni fa, 2007.”
Ho letto anche che, in passato sei stata convocata in Nazionale.
“Si, con Pietro Ghedin, tutt'oggi allenatore azzurro.”
Come mai questo cambiamento di rotta?
“Per tre anni ho giocato in serie A con la Vigor calcio a 11. Alcuni problemi economici, di spogliatoio e una retrocessione hanno fatto si che andassi, nella stagione 2007/2008, a giocare a Jesi, in A2, visto che era l'unica squadra nelle vicinanze. Sono stata un anno ferma per poi essere chiamata dal Flaminia Fano per prendere parte al campionato regionale di C5. Nonostante non fosse il calcio a 11, sport che mi piace di più, sono stata contenta di ricominciare, anche perché in squadra c'erano molte ragazze che già conoscevo.”
Come ci si sente catapultate dalla serie C alla serie A?
“Una grande gioia. Lo scorso anno, in regular season siamo arrivate seconde poi abbiamo fatto lo spareggio con la seconda a pari merito, i Dolphins Fano. Fu un derby sentitissimo. Quel 5 maggio sarà ricordato per tanto tempo, una partita perfetta, una gioia indescrivibile.”
Dopo quella data sapevate che tutto sarebbe cambiato.
“Abbiamo iniziato il ritiro a settembre. Ho ritrovato una squadra con innesti importanti, non con un'esperienza altissima, ma con ragazze giovani e valide, con qualità e voglia di provare, tutte entusiaste di affrontare il campionato nazionale di serie A.”
Cosa si prova a girare mezza Italia, più faticoso o più bello?
“L'abitudine alle trasferte già ce l'avevo con il calcio a 11, non mi spaventa. Certo, le lunghe trasferte sono faticose, ma quando si ottengono risultati, di vittorie piuttosto che di gioco si fanno volentieri.”
Tu hai la fascia di capitano?
“No, però ero capitano della Vigor.”
Parliamo della partita di domenica scorsa, della sconfitta in casa contro Città di Montesilvano (7-1).
“Prima di tutto voglio dire che il risultato non rende giustizia di quello che effettivamente s'è visto in campo. Secondo, il Montesilvano è una delle favorite. Io ero in tribuna perché squalificata, ma devo dire che fino a quattro minuti dalla fine il risultato è stato fermo sul 3-1 con la sensazione che potessimo agguantare il pareggio, che la gara fosse recuperabile. Poi è arrivato il 4-1 e negli ultimi quattro minuti ci hanno fatto quattro gol. Il risultato finale, lo ripeto, non rispecchia affatto la partita. Siamo state contente della prestazione.”
Il Flaminia Fano è una squadra composta da tutte italiane, sbaglio?
“No, non sbagli. Siamo tutte italiane e del posto. La società ha voluto tenere il gruppo dell'anno scorso e senza gruppo non si va da nessuna parte; in più ha inserito ragazze che avevano voglia di fare esperienza.”
Venite pagate?
“Nooo! (quasi scandalizzata, ndr). La nostra è una società piccola che ha fatto enormi sacrifici per farci fare quest'esperienza e questo per noi è il 'rimborso' più bello!”
Gli obiettivi di quest'anno quali sono? Tentare la zona playoff o cercare il prima possibile la salvezza?
“L'obiettivo iniziale era la salvezza. Ora siamo a 13 punti di vantaggio dalla terz'ultima (Aragonese C5, ndr), consapevoli che, per raggiungere la salvezza ci mancano solo pochissimi punti. Dobbiamo provare a vincerle tutte, finché non saremo salve poi quello che verrà sarà tutto di guadagnato.”
Come mai il derby contro il Portos è andato così male?
“C'è da dire che, da quando siamo in A il derby lo sentiamo meno, vivendo la gara come tutte le altre. Loro poi hanno obiettivi diversi dal nostro. Andando nello specifico, loro hanno giocato una bella partita, mentre noi una delle più brutte. La prestazione finale, però è stata corretta e tranquilla, ci tengo a dirlo.”
Chi sono le favorite alla vittoria finale?
“Montesilvano, Preci, squadre con un potenziale maggiore, un organico più forte; poi c'è Milano e il Portos. Comunque, a parte con il Montesilvano ce la siamo giocata e ce la stiamo giocando con tutte.”
Mi racconti una trasferta tipo.
“Allora, sabato sera a letto non troppo tardi, perché la domenica la sveglia suona presto. Viaggio, pranzo in autogrill o al ristorante, dipende e, solitamente arriviamo sempre un paio d'ore prima della partita.”
Solito pranzo d' atleta?
“Si, credo di si. Penne al pomodoro o, chi preferisce in bianco, prosciutto e grana, in alternativa il petto di pollo, crostata e caffè.”
Con che cosa vi muovete?
“Fino al girone d'andata la società ha fatto grandi sacrifici mettendoci a disposizione un pullman da cinquanta posti, per stare comode e tranquille.”
Caspita, un pullman tutto per voi! Mi ricorda la trasferta del Barcellona a Milano...
“Ride (ndr). Si, ma noi occupiamo quindici, sedici posti, i restanti sono per i nostri tifosi, per le ragazze che partecipano al campionato Uisp che ci seguono sempre...”
A proposito di tifo: quanto séguito c'è nel calcio a 5 femminile a questi livelli?
“Giochiamo in una palestra dove la tribuna è piccola e la gente deve arrivare due ore prima, mentre facciamo il riscaldamento, per prendere posto. Da noi, mediamente vengono duecento spettatori.”
E dalle altre parti?
“A Montesilvano, devo dire la verità pensavo ci fossero più persone, ma l'impianto era dispersivo, forse m'ha ingannato quello. In casa del Portos e dell'Aragonese dovremo andarci a giocare; comunque c'è sempre un numero discreto di pubblico.”
Riuscirà mai il futsal femminile ad arrivare agli stessi livelli di 'notorietà' di quello maschile?
“Purtroppo dove non c'è un riscontro economico non c'è visibilità. Per poter crescere, il calcio a 5 femminile dovrebbe essere assorbito da quello maschile, come sta facendo il Montesilvano.”
Vai mai a vedere qualche partita di calcio a 5, femminile o maschile che sia?
“Sinceramente, tra lavoro, allenamenti, gare, trasferte, quando ho del tempo libero cerco di staccare un po'.”
Quanti allenamenti hai a settimana?
"Due o tre, dipende, dalle 21 alle 23.”
Quando smetterai ( Elisa ha 34 anni)?
“Ho sempre detto che non avrei mai giocato a calcio a 5, invece; nel momento in cui ho deciso di iniziare, a causa di problemi fisici che non mi hanno permesso di continuare con il calcio a 11, nonostante non avessi le caratteristiche fisiche adatte, sono abbastanza alta, fino a quando riesco a competere, a dire la mia, mi piacerebbe continuare. Intanto penso a quest'anno, poi il prossimo anno vedremo, anche perché so' che nella prossima stagione verrà cambiata l'impostazione della serie A.”
Vorresti concludere il tuo percorso da giocatrice da serie A o ti andrebbe bene anche di scendere di categoria?
“Vorrei concludere la mia carriera in serie A; non perché mi senta più da serie A o C o mi senta superiore, ma tornare indietro vorrebbe dire diversi stimoli, diversi obiettivi. Mi piacerebbe smettere a un livello agonistico importante, è una questione di mentalità.”
Domenica 29 il Flaminia- Sporteam United.
“Esatto. All'andata finì 8-3 per loro, ma non giocavo, perché avevo appena messo dei punti al mento. Ora l'obiettivo è riscattarci; se giochiamo come stiamo facendo possiamo toglierci qualche soddisfazione. Stiamo passando un bel momento.”
Da come ho capito, anche se squalificata o infortunata hai sempre seguito la squadra; credi sia questo il segreto per rafforzare il gruppo?
“Si. Credo sia giusto seguire la squadra anche se impossibilitata a giocare, perché si può essere sempre utili per un consiglio, un aiuto alle compagne, per correttezza verso la società. Il gruppo si vede anche da quello e il nostro è un gruppo davvero unito.”
Tre aggettivi per definire il Flaminia Fano.
“Oddio, non mi vengono! Fammi una domanda di riserva!”
Dai, magari prova a spiegarmi quello che per te è.
“ E' un gruppo dove ci si aiuta; un gruppo che sa affrontare i momenti difficili senza scoraggiarsi; un gruppo di ragazze che si sono sempre fatte forza a vicenda. In questo girone di ritorno raccoglieremo i frutti.”
Prima di lasciarci, vuoi aggiungere qualcosa?
“Vorrei ringraziare la società che ci dà la possibilità di disputare questo campionato, lo staff, il mister Alessandra Imbriani, tutte le compagne con le quali ho instaurato una bella amicizia anche fuori dal campo.”
Ok. Grazie della disponibilità e in bocca al lupo!
“Crepi, grazie a te!”
Lady Futsal
Alice Mazzarini