Mr Pascucci sulla Mandolesi verso Roma per il tricolore under 21: “Era fuori portata la prima gara, figurarsi ora. Per questo ci proveremo!”

 

La Polisportiva Mandolesi è pronta a giocarsi lo scudetto nella categoria under 21.

Lo farà quest’oggi nella Final Eight al Pala Gems di Roma (clicca qui per il programma) battagliando contro società del panorama del nazionale.

Un orgoglio enorme, una soddisfazione immensa che premia una delle società storiche del Comitato Regionale Marche presente sin dal 1983.

Il club sangiorgese del presidente Antimo Torresi partecipa a quasi tutta l’attività regionale. Calcio a 11, calcio a 5, maschile, femminile, giovanili, scuola calcio.

Ma è nel futsal che ha appena raccolto lo stratosferico titolo di campione regionale ed ora può andarsi a giocare il tricolore.

Il microfono, mentre si viaggia verso Roma, è per il mister Nicola Pascucci.

Definire Nicola semplicemente un allenatore sia per la Mandolesi che per il futsal marchigiano è decisamente riduttivo e lo scoprirete leggendo…

 

Nicola Pascucci, cuore Mandolesi

 

Siamo pronti per questa Final Eight di under 21. Stasera alle 21 dove vi scontrerete con il Leonardo, squadra sarda, la cui prima squadra gioca in A2. Li conosci un po’, giocatori, allenatore o il loro gioco?

“La Leonardo l’ho seguita un po’ su Youtube, soprattutto nelle ultime partite. Ha tre nazionali, uno spagnolo (il pivot), uno delle giovanili, uno addirittura convocato in prima squadra, quindi parliamo di una squadra di livello assoluto e a mio avviso fortemente candidata alla vittoria finale. Un ostacolo per noi fuori da ogni portata.

Però siccome era fuori da ogni portata la prima partita che abbiamo fatto (sorrisone, ndr) quest’anno, andiamo giù e ce la giochiamo, orgogliosi di rappresentare le Marche. Ho visto che giocano con un livello e un’intensità molto alte, quindi ce la metteremo tutta per dargli fastidio."

 

Vi aspettavate un simile traguardo?

“Un simile traguardo no. Sono tanti anni che sto nella Mandolesi e facciamo le giovanili dal 2009, quindi sono 10 anni. Ne ho visti passare tanti di giocatori che pensavamo fossero anche forti e poi invece no, perché i ragazzi sono fatti sempre così.

Io quest’anno ho detto facciamo l’under 21 oltre l’under 19, con grande sacrificio anche mio personale, di tutta la società e dei ragazzi stessi. C’è qualcuno che ha fatto il triplo: venerdì, sabato e domenica, perché abbiamo dovuto giocare alcune partite di domenica per non fare tutto insieme e molti hanno fatto sempre il doppio.

Per cui la prima squadra ne ha sofferto tanto di questa cosa, quindi ci tengo a sottolineare che è tutto un lavoro insieme. Non ci potevamo minimamente pensare, infatti andiamo a prenderci questo premio. Io devo ringraziare la società che mi ha permesso di allestire questa under 21.

I ragazzi encomiabili. Ripeto, c’è qualcuno che ha fatto il triplo. Il mister della prima squadra, perché per fare questa cosa o vai d’accordo e fai tutto insieme… compresi gli schemi su calcio piazzato. Una discussione per ogni cosa, che deve essere uguale, perché un ragazzo non può fare uno schema in prima squadra, uno in under 21 e un altro in under 19. Quindi è stato un grande lavoro di team.”

 

Nonostante la sconfitta contro il Real San Giuseppe siete riusciti ad accedere alla seconda fase. Cosa è andato storto secondo te durante la partita?

“La sconfitta col Real San Giuseppe nasce perché il girone era stato cambiato. Siamo stati sorteggiati Real San Giuseppe contro Mandolesi però per diversi problemi del Real San Giuseppe che doveva fare la Coppa Campana ecc, ci siamo messi a disposizione della Federazione. Per cui il triangolare non è stato come doveva essere, perché abbiamo vinto la prima in casa 5-2, quindi a quel punto, a Napoli bastava che non perdessi di 3 per avere la matematica certezza di essere passato.

Per cui noi abbiamo giocato così, perché da regolamento, da cose che avevo chiesto, mi avevano detto “Si fa il sorteggio integrale, chi passa passa e non la prima con la seconda”. Per cui sinceramente il Real San Giuseppe è molto più forte di noi e ha meritato la vittoria, però gli ultimi minuti, visto che perdevamo 2 a 1, non abbiamo fatto nessuna forzatura, né il portiere di movimento, nient’altro per cercare di recuperarla.

Al fischio finale abbiamo festeggiato perché eravamo alle Final. Traguardo impossibile, incredibile. Aver saputo che c’era la prima contro la seconda, ci si prova. Poi magari faccio il portiere di movimento e perdiamo 6-1, sono sincero. Noi sul 2-1 abbiamo continuato con i denti, difesa e contropiede, perché è l’unica cosa che possiamo fare a quei livelli. Però fino ad adesso ci è riuscito abbastanza bene.”

Le altre squadre che giocheranno durante la giornata come ti sembrano?

“Le altre squadre le ho viste, le ho studiate. Bisogna sottolineare che la nostra prima squadra fa la serie D, quindi qualcuno dei nostri ragazzi, a parte qualcuno che ha fatto qualche esperienza in C2, non hanno quel ritmo e quell’esperienza. Ma hanno più fame. Tanta fame e in alcuni casi tanta umiltà e motivazioni caratteriali, di cui sono particolarmente orgoglioso.

L84 so che è una squadra veramente forte, La Fenice Venezia Mestre fortissima, Barletta ancora peggio e Real San Giuseppe fortissima e candidata alla vittoria. Qualcun altro mi sembrava più alla portata come il Bergamo, che si poteva avvicinare ad un’impresa che noi riteniamo difficile, se non impossibile. Parliamo di squadre di serie A, A2, B, non so qualcuno in sta in C1. Noi stiamo in D, bisogna essere consapevoli di questo.”

 

Oltre all’under 21 in società ci sono anche la prima squadra in serie D e la femminile (finalista in Coppa Primavera) e una squadra di calcio a 11. Hai avuto modo di seguire un po’ anche loro?

“Da un paio d’anni, da quando il presidente me lo ha chiesto, mi ha accolto nel 2003 come allenatore dei pulcini, allora 1995, poi mi ha sempre dato carta bianca, compresa l’under 21, dicendomi “Tu sei matto”. Però se non sono matti non ce li vogliamo! Mi ha chiesto di entrare nel direttivo, insieme a due ragazzi del calcio a 5, con degli amici come Grossi e Torresi e i miei due angeli custodi, Sebastian Petrini e Gianni Paoloni, facciamo parte del direttivo.

A quel punto ho preso il campo in sintetico visto che dal 2009 purtroppo non era agibile quello piccolino in terra, per cui dopo tanti anni, dal 2017, c’è stato assegnato questo bellissimo campo che è il “Pelloni”, stupendo, di ultima generazione. Allora con un mio compagno di classe, amico di tante avventure, Mister David Cintio, ci siamo tenuti in contatto, ci siamo sentiti dicendo facciamo la seconda categoria.

Per cui io li ho aiutati dal punto di vista societario, la squadra l’ha fatta e la gestita lui con tutto lo staff di quella che ora è la seconda categoria. Io la seguo quando posso, nel senso che so sempre i risultati, so tutto, perché fisicamente se sabato gioco con l’under 21 non posso essere con loro. Quando giocavano in orari diversi sono sempre stato al campo a vederli.

Quando serviva la mia presenza come membro del direttivo, nei momenti di crisi o di gioia, ci sono sempre stato. Fare terza categoria e al primo colpo seconda categoria con i giovani della Mandolesi è una cosa fantastica e ci rende orgogliosi. La femminile allenata da Mister Grossi, un grandissimo orgoglio. Le giovanili e la prima squadra, una squadra calcio a 11 che si è salvata quest’anno senza playout.”

tutta la gioia della Mando Futsal campione delle Marche under 21

Sei uno degli allenatori storici ed ex giocatore, grande appassionato di futsal e della Juve! Voci di corridoio mi dicono che sei il Mourinho del calcio a 5. E’ vero :)?

“Voce di corridoio di Matteo Magnarelli (super risata, ndr), interista che adesso ha Antonio Conte come allenatore. Lui è mourinhano, mentre io guardiolista. L’altra sera ha gridato più di una volta “Fino alla fine forza Pesaro”. E’arrivato Conte che lo ha stimolato. Infatti abbiamo vinto. (Scusa Matteo, questa battuta te la sei cercata).

Eh si sono un guardiolista, noi giochiamo difesa e contropiede, per evidenti caratteristiche dei giocatori, della squadra. Ho delle persone bravissime a difendere e bravissime a ripartire. Non faccio un “Futsal tiki taka”, diciamo. Faccio qualche piccolo show dalla panchina stile Mourinho. Come dicevo a Magna quest’anno ho vinto il campionato. Chi vince il campionato ha rispetto e merito.

Sono appassionato di futsal perché sin da bambino giocavo per strada. E il calcio di strada è il Futsal, con le porte piccole.  Io sono cresciuto con le porte piccole. Dalle due alle otto. Poi si è sviluppata questa passione, grazie ad un torneo famosissimo a Fermo, il torneo del Triangolo. Il calcetto è sviluppato parecchio, grazie ai tantissimi tornei che si organizzano, come quello delle scuole, dove alla finale ci sono più di 2000 persone. Fino all’avvento del Futsal Coba c’era il Porto San Giorgio in serie A2.

Quindi abbiamo avuto sempre squadre importanti. Siamo in un territorio affamato di Futsal. Molti tornei che si organizzano qui utilizzano le porte piccole ma sono spettacolari. Si trovano giocatori importanti, ad esempio Zacheo che ho visto giocare durante la finale della T.C.O.’s Cup per due anni consecutivi.”

 

Cosa ti aspetti da questa Final Eight?

“Mi aspetto che i ragazzi se la ricordino per sempre, come me, come il Presidente. Come tutti quelli che ci sono stati vicino, come un traguardo visto come impraticabile. La mia testardaggine ha fatto si che si potessero trovare i ragazzi, che comunque andavano da soli in trasferta o con i genitori, che ringrazio. Ringrazio molto i ragazzi dell’under 19 che mi hanno aiutato.

Noi abbiamo giocato le prime 4 partite senza portiere. Non avevamo un portiere. Quello che doveva stare con noi si era rotto il braccio. Ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato lo stesso queste partite. E le abbiamo vinte. Poi abbiamo trovato un ragazzo, Danny, che ci ha dato una mano. Poi piano piano, sulle ali dell’entusiasmo, siamo arrivati qui.

Dopo il Gold abbiamo incontrato squadre importanti, fino ad arrivare alla finale, poi alle Final Eight. Mi aspetto di giocare col sorriso di chi non si aspetta niente ma ha quella fame di chi dice “Adesso ci sto, non ti mollo neanche un centimetro”. Che è quello che abbiamo fatto a Napoli, tant’è che il Presidente ci ha fatto i complimenti.”

 

Desideri fare dei ringraziamenti?

“Sarebbe una lista infinita, partendo dai protagonisti che sono i ragazzi. Mettersi così a disposizione..poi noi non avevamo i mezzi, quindi ci siamo “autotassati” per andare a Napoli, a Roma. Mettersi a disposizione per un pazzo come me, facendo doppi allenamenti. E’una cosa che mi commuove, lo dico sempre. Sono arrivati fino a qui facendo sacrifici. Posso solo che ringraziare.

Poi il pazzo del presidente che mi fa fare un ulteriore la squadra. I pazzi degli accompagnatori, che quando hanno visto l’entusiasmo e la voglia che ci hanno messo i ragazzi sono stati non i primi tifosi ma di più. Poi devo ringraziare tutta la Polisportiva Mandolesi perché è una grande famiglia, che fa trovare sempre qualcuno a darci una mano, sennò nulla sarebbe possibile, ad esempio Alberto Alunno.

Ringrazio anche la mia famiglia perché puoi immaginare che se non ci fossero loro a sostenermi in alcuni momenti..allenare due squadre, stare sempre fuori sabato e domenica. Delle volte non sapevo nemmeno l’ora, cosa si mangiava e dove. La pazienza e il sostegno morale che hanno avuto con me.

Devo premettere che tutto questo è possibile qui nelle Marche, per Bramucci, per Capretti, per Magnarelli. I ragazzi vivono per giocare, perché c’è Futsal Marche. Il Galà… Cose che i loro compagni di calcio a 11 non hanno. Le Finals di Coppa, dove siamo usciti alle semifinali, le Finals di Pesaro sono esperienze clamorose. Quest’anno gli spostamenti li ho fatti sempre io, con 4 squadre, l’incredibile disponibilità di tutte le altre società, per spostare una partita, un contatto, il saluto finale sempre sincero. Cose che nel calcio a 11 non ci sono. E dispiace perché è un modello che si potrebbe portare anche lì.

E quindi volevo ringraziare Futsal Marche da parte dei ragazzi. C’è qualcuno che guarda le presenze, i goal sul sito per spuntare le caselle. Vivono per quello. E non sarebbe possibile senza Futsal Marche, senza quel modello marchigiano, fare tutto ciò.

Mister Vagnarelli a cui faccio i complimenti per la promozione e Mister Macellari a cui faccio un in bocca al lupo per la nuova avventura, perché sono venuti 2/3 volte a farci gli allenamenti sulle ripartenze, uscite dal pressing, possesso palla, che ci hanno migliorato tantissimo. Tant’è che un segreto che mi ha detto Mister Macellari l’ho applicato e credo sia stata la svolta negli ultimi due anni. Ringrazio anche Giovanni di Tommaso per l'aiuto che ci ha dato in questa stagione”

 

 

Adelaide Lelli