Il trionfo giovanile Allievi-Juniores alle Finals Cup del Cus Ancona visto da Carlo Ulivi: "E' la vittoria di tutta la società!"

Che squadra tifi?

Tifo Juventus, ma perché me lo chiedi?

No perché nell’articolo di commento della Finals di Coppa avevo appunto definito il CUS Ancona la Juventus della Juniores Marche, senza pensare che in Italia una dichiarazione del genere potrebbe urtare la sensibilità di molti.

(Risata ndr) no, no non ti preoccupare. Anzi avrei apprezzato comunque il paragone, perché la Juniores vista sabato aveva una fame, un’umiltà ed una cattiveria agonistica che, fatte ovviamente le debite proporzioni, poteva reggere il confronto.

Comincia così una lunghissima e piacevole chiacchierata notturna con Carlo Ulivi, ufficialmente dirigente accompagnatore della Juniores del CUS Ancona, in realtà una delle anime del settore giovanile più “in” degli ultimi anni.

 

 

Riavvolgiamo di poco il nastro dei ricordi: sabato scorso emozioni a non finire. Ti chiedo lo sforzo di sintetizzare il tutto in un fotogramma.

Non è facile (breve silenzio). Sicuramente per la Juniores l’urlo spontaneo che abbiamo fatto tutti all’unisono prima di entrare in campo. In tanti anni non mi era mai capitato di vedere una simile comunione di intenti prima di una gara. Poi, se posso, ne vorrei scegliere uno anche per gli Allievi


Vai …

Contravvenendo alla regola che io stesso avevo dato alla Juniores, non ho retto alla tentazione e sono andato a vedere la mattina la finale Allievi. Lì quello che mi ha più colpito, entrando nello spogliatoio nel pregara, è stato, all’opposto, il silenzio, frutto di una grandissima concentrazione, veramente rara da ottenere in ragazzi di sedici anni.


Adesso riavvolgiamo un po’ più indietro il nastro: come è iniziata la tua avventura al CUS.

Il merito è tutto di Alessandro Vinci. Ci conoscevamo dai tempi in cui giocavamo a futsal insieme allo Scudo San Carlo. All’epoca mi prospettò un sogno, suddivisibile in due obiettivi. Il primo formare in 4-5 anni un consistente numero di giocatori dal settore giovanile  pronti per dare un contributo alla prima squadra, in serie B. Finalmente quest’anno possiamo dire di aver centrato questo primo obiettivo: siamo una delle squadre più giovani dell’intera serie B e molti dei nostri ragazzi stanno facendo ottime prestazioni in un girone veramente competitivo.

La Juniores alza la Coppa Marche

 

E la seconda parte del sogno …

Per quella ci stiamo attrezzando (ride ndr). È molto ambiziosa nella sua semplicità: creare un polo giovanile completo, a partire dai Primi Calci, che possa travalicare la dimensione puramente sportiva e rappresentare un punto di riferimento sano di aggregazione, in cui trasmettere valori che possano tornare utili ai ragazzi non solo nello sport, ma nella vita. Faccio i complimenti a realtà come gli Amici del Centro Sportivo ed il Corinaldo che, secondo me, hanno già avviato con successo questo percorso e che vedo come esempi da imitare.

 

Bellissimo, però concedimi un piccolo appunto: com’è che allora quest’anno non avete iscritto la formazione Giovanissimi?

Quello è stato un grosso rammarico. È tutto dovuto ad un colpo di sfortuna per noi, di fortuna per Mr Bartolucci, che ha ricevuto una proposta lavorativa all’estero irrinunciabile, visti i tempi che corrono. È stata una mazzata, però ci ha fatto riflettere su come si debba obbligatoriamente ampliare ed approfondire lo staff tecnico per evitare che se viene a mancare una singola figura tecnica non si possa proseguire nello sviluppo del settore giovanile. In tal senso ritengo importantissimo l’aver coinvolto il giovanissimo Federico De Cecco come aiutante di Mr Pennacchioni. Significa creare il futuro tecnico e dirigenziale in casa, mettere fondamenta ancora più solide all’edificio che stiamo costruendo.

 

A proposito di giovani e giovanissimi: secondo me il vostro segreto risiede proprio nell’aver creato uno staff tecnico, oltre che competente, anche molto giovane e molto affiatato.

Sicuramente sì. A partire dal binomio Pennacchioni – Gallozzi. Due personalità molto diverse, che però viaggiano assolutamente in sintonia dentro e fuori dal campo. Posso dirti che li ho visti crescere tantissimo, non solo come tecnici, dal primo anno, ed è questo, secondo me, il vero segreto dei miglioramenti nei ragazzi e dei successi finali. Allargando l’orizzonte ti dico che al CUS, da alcune stagioni, stiamo sperimentando una sorta di riunione tecnica tra quadri tecnici e dirigenziali. Ogni settimana ci mettiamo in discussione, chiariamo i punti di disaccordo, un vero processo di crescita collettiva insomma.

Allievi vincitori della Coppa Marche

 

Un’ultima domanda maliziosa: allo scudetto juniores ci pensate?

Ai ragazzi abbiamo detto che adesso, se si abbassa la concentrazione anche di poco, si può solo cadere. Del resto è vero che abbiamo vinto tutte le partite del girone di andata, ma molte con uno o due gol di scarto; poi c’è la lotteria dei playoff. Mi piacerebbe rivincere il titolo regionale e rappresentare nuovamente le Marche alle Final Eight Scudetto, per contribuire a dare a tutto il movimento giovanile regionale la visibilità che merita. Insomma con i giocatori non pronuncerò mai la parola Scudetto. Certo se poi ti dovessi confessare quello che ci diciamo con Pennacchioni …

 

Siamo ai saluti. C’è qualcuno in particolare che vuoi menzionare?

Vorrei innanzitutto ringraziare chi si occupa delle cose meno divertenti di questo sport (reperire sponsor, mandare avanti la parte burocratica …), in particolare Angelo il nuovo D.G. Poi Mr Carletti e suo papà Roberto, tutti i ragazzi della prima squadra oramai un’unica famiglia con la Juniores. Ancora i due Mr Pennacchioni e Gallozzi, con cui mi confronto quotidianamente, a volte mi scontro, ma senza mai un momento di vera tensione in tanti anni. Infine Alessandro Vinci, non posso che ringraziarlo per avermi chiamato a far parte di questa splendida realtà.

 

La notte si è fatta veramente fonda, ma nessuno dei due vorrebbe smettere quello che oramai è diventato uno scambio di visioni sul mondo del calcio a 5, giovanile e generale. Mi accorgo di stare approfittando della disponibilità di Carlo ed allora decido di utilizzare una carta infallibile: la scaramanzia.

Allora ti saluto, avremo modo di confrontarci alle prossime Finali ….

 

Il Carlista