Una delle regine del futsal giovanile marchigiano, il Cus Ancona. Fabio Carletti: "La nostra arma in più è la passione."

 

Fabio Carletti insieme al presidente del Cus Ancona David Francescangeli Ormai è una tradizione. Una piacevole tradizione. Quella di andare a trovare prima di Natale una delle partner più importanti di questo sito, una delle pietre miliari del futsal marchigiano e, per militanza, del calcio a 5 italiano.

Il Cus Ancona. 20 anni e non sentirli. Festeggiati a fine estate.

L’anno scorso in Via Grotte, nella splendida oasi di verde della sezione sportiva dell’università di Ancona, avevamo trovato Michele Pennacchioni e Carlo Ulivi.

Quest’anno l’appuntamento l’abbiamo preso con Fabio Carletti.

Fabio, l’allenatore della prima squadra. Fabio, il vice presidente dell’ente sportivo universitario. Fabio, il manager della sezione calcio a 5. Fabio, semplicemente l’anima biancoverde a basso rimbalzo.

Ci siamo detti però di posticiparlo questo appuntamento. Per parlare soprattutto di giovanile.

Perché c’era una partecipazione ad un appuntamento importante. Le Prince Sport Finals Cup 2016. Con la formazione juniores qualificata alla Final Eight.

Oggi, nell’amplia e luminosa sala riunioni della club house universitaria, dietro all’immensa scrivania sulla quale prendiamo appunti, mentre alle spalle è continuo l’arrivare di giovani, tecnici, dirigenti e giocatori vestiti tutti di bianco e di verde, come se la condivisione del tutto sia un dogma prestabilito, c’è un trofeo in più.

La Coppa Marche Juniores 2016.

Ma accanto a quel trofeo c’è una foto. La foto del successo. Ritrae non solo i giocatori e lo staff protagonista. C’è tutto il popolo del cussino festante. Come se la condivisione del tutto sia l’unica chiave possibile.

 

Il Cus Ancona ha dunque vinto questo trofeo. Giocando davanti alla cornice più numerosa di pubblico delle intere Finals 2016. Il tuo ricordo, le tue emozioni, il tuo bilancio.

“Ci tenevo molto a questo trofeo. E ci teneva molto tutta la squadra. Sapevamo il valore del nostro team, arricchito dalla presenza di Iuri Fioretti.

Abbiamo vinto davanti ad una cornice di pubblico straordinaria. E mi sono emozionato moltissimo. Questa foto, di tutto il nostro popolo che si abbraccia, è e rimarrà un ricordo straordinario.

Il merito assoluto di questo successo è di chi segue questi ragazzi: Michele Pennacchioni e Carlo Ulivi, mister e dirigente della nostra compagine juniores.”

la gioia del popolo biancoverde del Cus Ancona dopo la conquista della Coppa Marche Juniores 2015-16

Un successo quello della formazione juniores sembra il figlio della continuità, visto che la stessa generazione dei 1997-1998 aveva conquistato la Coppa Marche Allievi due stagioni fa. E stato così?

“Esattamente. L’80% dei ragazzi era quello che aveva alzato, curiosamente sempre a Camerano, il trofeo nella categoria Allievi. Un bel segno della nostra programmazione e della continuazione del lavoro.”

 

Il Cus Ancona come una catena di montaggio. Questa era il mantra espresso nell’intervista dello scorso anno. Realizzato, a quanto pare. Ma c’era anche un altro obiettivo: aprire il futsal ai piccolissimi. Ci siete riusciti?

“Si, siamo riusciti a realizzare anche questo obiettivo. Abbiamo un gruppo di bambini tra i 4-5 anni allenati dalla nostra bandiera e capitano Juninho che si avvale dell’aiuto di Gianluca e Edoardo Mancini. La ritengo una conquista eccezionale. Ed è un gruppo aperto nel quale tutt’ora le famiglie possono portare i loro figli.

Non è ancora una vera e propria categoria, vista l’età dei bambini. Solo il prossimo anno sarà possibile iscriverli ed ufficializzare questo team. E più che calcio a 5, logicamente è un discorso di avviamento allo sport e all’attività di base. In pieno stile Cus e seguendo precisamente i dettami del progetto Youth Accademy.”

 

Parliamo del settore giovanile. Under 21 a parte, siete primi nel campionato Juniores, Allievi e Giovanissimi. In pratica siete tra le regine, se non proprio la regina, del futsal giovanile nelle Marche. Qual è il vostro segreto?

“I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono lusinghieri, ma non così importanti. Non siamo partiti qualche anno fa con l’idea di far sbocciare questo settore tutto in una volta. E’ stato possibile crearlo pezzo dopo pezzo solo grazie all’arrivo di determinate persone: Michele Pennacchioni, Carlo Ulivi prima, Peppe Gallozzi e Andrea Bartolucci poi.

Fondamentale all’inizio è il lavoro di scouting operato da Gallozzi e Bartolucci. Un lavoro molto difficile perché come antagonista c’è sempre il calcio. Poi passati alla juniores questi ragazzi vengono forgiati a livello tattico e comportamentale da Michele Penacchioni.

I risultati non sono dati dal possedere allenatori più o meno bravi rispetto agli altri team, ma dal fatto che il nostro è un gruppo di lavoro unito che fa della passione il proprio straordinario punto di forza.”

 

Un esempio di questa passione?

“Dopo la vittoria in Coppa Marche ho sentito e letto da parte dei ragazzi più che le celebrazioni per il successo parole rivolte all’orgoglio di appartenere al Cus Ancona. Si è parlato di famiglia.

Questo accresce il merito dei nostri allenatori e della nostra dirigenza, brava a trasmettere questo senso di appartenenza, riuscendo a navigare nel difficile equilibrio tra insegnare uno sport non semplice come il futsal e mantenere alto il livello educativo. In un’età non facile come quella che vivono i nostri ragazzi.

Davvero bravo il nostro staff. Onestamente non so se al posto loro ne sarei all’altezza e ne avrei la pazienza… (sorrisone, ndr).”

 

Fabio, a quando un nuovo Iuri Fioretti, il classe 1997 da due anni fisso in prima squadra e convocato anche in nazionale under 21?

“Intanto non consideriamolo un giocatore già formato. E’ un calcettista dalla grande intelligenza, ma ha ovviamente grandi margini di miglioramento, essendo saltato direttamente dagli allievi alla prima squadra.

Potenzialmente tutti i nostri ragazzi sono degli Iuri Fioretti. Dipende da noi. Ma soprattutto dipende da loro l’affermarsi in pianta stabile anche in prima squadra.”

i baby cussini durante una consultazione... tecnica

Parliamo ora di prima squadra. Un girone di andata concluso sotto le aspettative secondo il giudizio generale, anche se la critica è stata forse a mio avviso troppo dura in alcuna giudizi. Concordi?

“Il nostro obiettivo iniziale era quello di fare meglio dell’anno scorso. E qui ci siamo riusciti, cancellando il ricordo della scorsa brutta stagione. A novembre abbiamo avuto una crisi e ci mancano sicuramente 4-5 punti in classifica.

Rispondendo alla domanda non ti do una valutazione alta al nostro girone di andata. Anche se in fondo eravamo una squadra quasi nuova. Ma l’altro obiettivo era qualificarci in Coppa Italia e non ci siamo riusciti. Si poteva fare meglio.”

 

Il motivo della crisi di novembre?

“Abbiamo avuto diverse assenze per infortunio e alcuni giocatori per loro volontà hanno deciso di cambiare squadra. Questi fattori hanno influito sul nostro calo di rendimento.”

 

Un rendimento invece decisamente cambiato nel ritorno. Due vittorie e da ultimo un bel pareggio contro l’Angelana. Immagino tu sia soddisfatto…

“Si, abbiamo decisamente cambiato passo. Ora si respira davvero una bella aria all’interno del nostro gruppo. Merito anche dell’ultimo arrivato Alessandro Giordano. Al di là del valore prezioso del giocatore, abbiamo ritrovato un ragazzo d’oro.

Nell’ultima gara abbiamo fatto bene e potevamo anche vincere. E ci mancava pure Gianluca Latini. Sono contentissimo dello standard che abbiamo raggiunto. Dobbiamo continuare su questa strada.”

la formazione del Cus Ancona scesa in campo contro l'Angelana

Un giudizio generale su questo girone D di serie B, quello delle 7 sorelle marchigiane.

“C’erano 3 grandi favorite alla vigilia. Il Real Dem con un organico stratosferico sta mantenendo il pronosticp. L’Angelana pure sta andando molto bene. Qualche difficoltà l’ha avuto invece il Futsal Aprutino.

Le marchigiane sono tutte di buon livello e qui c’è da fare i complimenti a tutti i miei colleghi. Non parlo solo di quelle che vanno meglio in classifica. Penso al Bocastrum, venuto in B con lo stesso organico della C1, capace di far soffrire molte squadre, noi in primis. Al Corinaldo che, anch’esso senza cambiare molto, sa decisamente farsi valere. Senza parlare dell’Alma Fano, un progetto nato, cresciuto e affermatosi basandosi solo sui loro giovani.”

 

Per chiudere andiamo su una curiosità. Sulla tua pagina facebook hai scritto qualche tempo fa era meglio quand’era calcetto. A cosa alludevi?

“Innanzitutto era meglio fare il giocatore che l’allenatore ed il dirigente. Quando giochi, hai pochi grattacapi. E sei anche giovane (altro sorriso, ndr). Anche se fare il mister mi piace tantissimo.

Poi, intendiamoci bene non voglio passare assolutamente per presuntuoso, era meglio quando il movimento era un po’ più candido. Il futsal è bello, ma ci vuole molta più tranquillità.

A parte la serie A e certe realtà di A2 qui siamo tutti dei dilettanti. E non si ci inventa professionisti dalla mattina alla sera. Soprattutto se il contesto generale non ti segue…”

 

L’intervista con Fabio Carletti sarebbe conclusa –“un saluto ai grandissimi lettori di Futsalmarche.it lo devo fare!”- ma incrociando Michele Pennacchioni non possiamo non esimerci dal riaprire il taccuino. Di fronte ad uno degli uomini di sport, e non solo di futsal, che stimiamo di più nel panorama marchigiano. Per scambiare qualche battuta flash sul trionfo dei suoi ragazzi…

Carlo Ulivi e Michele Pennacchioni con la Coppa Marche Juniores 2016

In breve rituffiamoci nella vostra Final Eight. Quanto ci credevate all’inizio di poter vincere il titolo? E che partite sono state?

“Ci credevamo, ci credevamo. Eravamo consapevoli del nostro valore. E questo ha finito col far aumentare la pressione su noi stessi. Il sorteggio ci ha messo subito di fronte alla squadra più forte. Così sin dai quarti abbiamo avuto tutte partite difficili. Ma ci siamo sempre stati, eccome se ci siamo stati.”

 

Quando si è conclusa la finale, a chi hai pensato? E se non l’hai fatto, fammi ora una dedica…

“A fine partita ho chiuso gli occhi. E ho pensato a quando abbiamo iniziato. E la dedica, di quel giorno come te la faccio oggi,  è andata ad Alessandro Vinci e Carlo Ulivi, i miei compagni in questa avventura.”

 

Ti rifaccio la domanda dello scorso anno. Perché un giovane dovrebbe venire a giocare al Cus Ancona?

“Perché dovrebbe guardare a quello che eravamo qualche anno fa e quello che siamo diventati adesso. Perché abbiamo avuto una crescita rapida ed importante. E perché, puoi scommetterci, non ci fermeremo qui.”

 

 

 

Marco Bramucci

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