Il Mago Andrea Cappanera a tutto tondo tra Finals, presente e futuro: "Sto bene a Pietralacroce, ma se arrivasse qualche offerta..."
Quando lo vedi arrivare al campo con la borsa a tracolla pensi: “ma come può essere lui? Come può essere quello il giocatore in grado di segnare 47 reti nel girone A della Juniores, vincere la palma di capocannoniere e trascinare il suo Pietralacroce sulla vetta più alta della massima categoria giovanile?”
Una corporatura tutt’altro che robusta e nessuna capigliatura appariscente, di quelle che ai top player moderni piacciono da morire.
Poi però tocca la palla, e si accende la magia. Eccolo Il Mago, al secolo Andrea Cappanera di Ancona, classe 1996 e talento di sicuro avvenire del Futsal marchigiano.
Cresciuto nella fucina del P'73, forgiato da Titti Baldassarri, è ora pronto a trascinare i suoi compagni nella gara di ritorno degli ottavi di finale nazionali.
Quegli ottavi che, se superati, consentono l’accesso alla Final Eight di Alba Adriatica, dove in palio c’è lo Scudetto, dove in palio c’è la gloria, eterna.
L’abbiamo intercettato telefonicamente, in esclusiva per Futsalmarche.it, alla vigilia del rematch con il San Paolo Cagliari (Sabato alle 14.00 al Palascherma) dopo la bella vittoria nella gara d’andata, dove i dorici si sono imposti in Sardegna per 4-2.
Ciao Andrea e complimenti per quanto fatto fin qui
“Un saluto a tutta la redazione, è un piacere per me”
Un 2-4 nella gara d’andata con il San Paolo Cagliari, non si poteva chiedere di più
“ Si anche se non è stata poi una sorpresa. Stavamo bene, eravamo carichissimi, il risultato positivo era nell’aria. Loro sono un’ottima squadra, ben organizzata, che soprattutto nelle battute iniziali ci ha messo in difficoltà. Poi abbiamo iniziato a imporre il nostro gioco, come sappiamo fare, e le cose sono andate bene. Siamo contenti.”
Che tipo di partita c’è da aspettarsi al ritorno?
“Una gara assolutamente infuocata. Ci sarà tanto pubblico, loro proveranno a sovvertire il pronostico e noi dovremmo essere bravi a ripetere la gara di sette giorni fa. Ci siamo allenati bene, abbiamo recuperato le forze, non vediamo l’ora di scendere in campo.”
A che cosa dovrete stare attenti e su che cosa punterete invece?
“ I nostri avversari si difendono molto bene e fanno del contropiede la loro migliore arma. Bisognerà limitare proprio questo. Dobbiamo avere pazienza nel giro palla, evitare giocate forzate e fare quello che sappiamo fare, cioè comandare la gara. Se saremo bravi in questo sono sicuro che passeremo il turno.”
Guardando un po’indietro. Una regular season farcita dal lungo testa a testa con il Cus Ancona. Poi lo sprint finale, manifestato anche dai playoff dove praticamente avete strapazzato ogni avversario.
“Voglio fare una premessa. Secondo me il livello del campionato Juniores si è abbassato e di tanto da un anno all’altro. Tatticamente e tecnicamente nella scorsa stagione ho visto più squadre organizzate. Detto questo sia noi che il Cus Ancona che le altre pretendenti al titolo abbiamo fatto una grande stagione e probabilmente ha vinto chi ha avuto più fame, e sbagliato di meno nelle ultime partite, che sono quelle decisive.”
C’è stato un momento, una partita, che reputi decisiva per la vittoria del campionato?
“Due. La prima a Fabriano in trasferta. Con quella vittoria abbiamo capito che c’era la volontà di fare qualcosa di straordinario e l’abbiamo fatto. Negli anni scorsi quello che ci è mancato è stata proprio la consapevolezza pur avendo grandi mezzi. Poi, senza dubbio, il derby vinto con il Cus Ancona. Vincere 8-3, in casa, davanti al nostro pubblico, penso che abbia dato a noi la forza di lanciarci nello sprint finale e al Cus la mazzata decisiva che li ha allontanati in modo netto dalla vetta.”
Quanto può essere stato decisivo l’innesto di Leonardo Bambozzi a metà stagione
“Tantissimo, non c’è dubbio. Leonardo si è rivelato per noi un giocatore decisivo non solo in campo ma anche, e soprattutto, fuori. Ci ha dato quel qualcosa in più che mancava, visto che i nostri pivot erano entrambi in condizioni fisiche non ottimali. Sono contento per lui, è un amico e farà tanta strada.”
Parliamo di te. 47 reti sono un contributo decisivo per il traguardo raggiunto, possiamo dirlo?
“ Vorrei girare la frase. Non è stato tanto Cappanera decisivo per la squadra, quanto più la squadra decisiva per Cappanera. Tutti quei goal non si fanno se alle tue spalle non hai undici giocatori in grado di metterti nella condizione per farli. Siamo un gruppo eccezionale e quest’anno si è visto. Anche nei momenti difficili, come il pareggio a Fano, quando tutti ci davano per bolliti.”
Nove presenze in C2, come è stato l’impatto con la categoria?
“Nonostante le presenze purtroppo il mio minutaggio è stato basso, ma non mi lamento. Ogni secondo passato in una categoria superiore ti permette di allargare il bagaglio d’esperienze che sicuramente mi ritroverò. Per questo ringrazio i miei allenatori, Luca Giovagnoli e Titti Baldassari, che mi hanno dato questa possibilità nel corso della stagione”.
Salvo colpi di scena farai parte della spedizione di Mirco Angeletti per il Torneo delle Regioni, in programma a Milano. Quali sono le tue sensazioni?
“Se partirò, perché ancora le convocazioni ufficiali non ci sono state, non vedo l’ora di cimentarmi in questa esperienza. Vedere da vicino una squadra blasonata come il Veneto è già di per sé un motivo per essere orgogliosi. C’è tanta curiosità per conoscere il Futsal giovanile fuori dal confine marchigiano, e il Torneo delle Regioni è la massima espressione a mio parere.”
Facciamo divertire i lettori. Cosa dice il futuro di Andrea Cappanera?
“Che sta bene, anzi benissimo a Pietralacroce. Offerte, vere e proprie, non ne sono mai arrivate ma se arrivassero ci penserei, e molto attentamente.”
C’è un giocatore con cui sogni di giocare e un allenatore da cui ti piacerebbe essere allenato?
“Il giocatore di cui mi sono sportivamente innamorato è Felipe Toninandel. Anche solo allenarmi con lui sarebbe qualcosa di fantastico. L’allenatore non può che essere lo stesso di Felipe, il Vate Osimani. Lui è una leggenda e qualunque giovane sogna di essere allenato da lui. E, senza fargli un torto, ma dopo Osimani metto Bobo Marcelletti, che a Pietralacroce ho visto solo “da lontano”.
Lancia un appello per sabato
“C’è bisogno di voi, senza tanti giri di parole. Il Futsal deve essere considerato nello spazio che merita. E per farlo deve aumentare la passione del pubblico. Venite numerosi noi cercheremo come sempre di divertirvi e di divertirci.”
… E noi ci saremo. Con Andrea, e con tutto il Pietralacroce, per provare a scrivere una pagina indelebile del Futsal giovanile marchigiano. Verso la gloria… ad un passo dalla storia!
Peppe Gallozzi
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