Lo Gnano festeggia il ritorno in C2. Le parole di Antonio Angeli: "Siamo coscienti di avere tutte le possibilità di fare bene l'anno prossimo."
L’epilogo del campionato è stato di certo particolare e inatteso a causa del maledetto covid-19, ma nonostante questo eccoci qui, a rendere merito alla vittoria dello Gnano ’04 che, seppur sancita dalla cristallizzazione della classifica, non sminuisce di certo un risultato che con ogni probabilità anche il campo avrebbe legittimato. Già, perché quando mancavano sette giornate la compagine laniera sapientemente guidata da mister Magnanelli poteva contare su un vantaggio di nove punti sulle più dirette inseguitrici e guardava tutti dall’alto grazie a un ruolino eccezionale fatto di sedici vittorie, un solo pareggio e due sconfitte, entrambe fuori casa. Per parlare di questa performance che ha permesso a Marchionni e compagni di tornare in quella C2 già assaporata qualche anno fa, abbiamo con noi un personaggio che con il suo instancabile ed eccellente lavoro dietro e davanti le quinte, è di certo uno dei maggiori artefici di questa impresa ovvero Antonio Angeli, Toni per gli amici del futsal.
Toni, innanzitutto complimenti per la vittoria e bentornato su Futsalmarche; dunque ecco la C2; quali sono le tue sensazioni dopo questa vittoria diciamo così particolare?
“Le sensazioni sono un po’ contrastanti a dire la verità perché se da una parte c’è la gioia e la grande soddisfazione per aver raggiunto questo traguardo, dall’altra c’è l’amarezza di non aver potuto godere fino in fondo di questa impresa. Poi sia chiaro, ci sono stati problemi ben più grossi e quindi va tutto rapportato alla nostra dimensione, però ci è dispiaciuto non poter esultare all’ultimo triplice fischio e festeggiare insieme in quelle serate di baldoria che sono un po’ il sale dello sport amatoriale.”
Vi aspettavate un risultato del genere o pensavate di disputare un campionato senza particolari velleità di classifica?
“All’inizio dell’anno chiacchierando con gli amici/avversari del girone A qualcuno ci aveva messo tra i favoriti, ma io non ero d’accordo. Non è stato un atteggiamento scaramantico o una pretattica, ma ne ero proprio convinto perché vedevo alcune squadre più attrezzate di noi. Alla classifica ci pensavamo certo, ma soprattutto in ottica play off; la stagione scorsa ci eravamo piazzati settimi in un’annata con un livello molto alto, quest’anno ci aspettavamo sicuramente un salto di qualità.”
Quando avete maturato la consapevolezza di poter puntare al primo posto in classifica?
“Il momento di svolta è stata la gara contro il Vado a Sant’Angelo anche se più che una svolta è stata una presa di coscienza delle nostre possibilità. Noi venivamo dal pareggio interno con il Belpiandiluna, dove peraltro avevamo giocato benissimo, e ci contendevamo il primo posto proprio con i vadesi che avevano cominciato a mostrare qualche crepa dopo un inizio entusiasmante. La partita, come tutte quelle giocate al palazzetto di Sant’Angelo, è stata una battaglia (sportivamente parlando sia chiaro) e la vittoria è stata più che nel gioco nella personalità. Lì abbiamo capito che la mentalità era quella giusta.”
Qual è stata secondo te la forza del tuo gruppo, quel qualcosa in più che vi ha permesso di trionfare?
Il punto di forza del gruppo è stato il gruppo stesso. Chi viene a giocare allo Gnano poi si trova benissimo perché c’è un gruppo ormai rodato e collaudato da anni e chi arriva in effetti diventa subito parte di esso. Provando a spulciare la rosa dei nostri giocatori qui sul sito e andandone a guardare la carriera uno per uno si vede chiaramente che quasi tutti hanno passato una vita o quasi nella nostra squadra. In questa stagione poi abbiamo fatto due innesti molto azzeccati: Ceravolo e Concetti che si sono integrati perfettamente sia in campo che fuori. E a proposito di gruppo, l’arma vincente secondo me sono stati quei giocatori più nascosti che magari si notano poco sui tabellini, ma che se hanno l’atteggiamento giusto, sono quelli che fanno la fortuna di una squadra. Abbiamo avuto un gruppetto di ragazzi meno esperti ma che con il loro entusiasmo e la loro voglia di fare hanno permesso di fare sempre allenamenti di altissimo livello e nonostante non sempre siano stati protagonisti in campo, non hanno mai detto una parola fuori posto e non hanno mai fatto mancare il loro supporto. In segno di gratitudine vorrei citare questi ragazzi: Gabbanini, Granci, Monceri, Topi; se abbiamo vinto è stato anche grazie a loro.
C’è stata una partita che secondo te è stata fondamentale per darvi la spinta giusta verso la vittoria finale?
“La vittoria in casa con il Peglio sicuramente, soprattutto dopo un primo tempo disastroso in cui abbiamo rischiato di naufragare. Poi nel secondo tempo siamo entrati in campo con altra testa e siamo riusciti a portare a casa una partita che a un certo punto sembrava andata. Come dicevo prima è questione di mentalità, è stata la nostra personalità a permetterci di cambiare la rotta. E mi piace dire che la personalità ce la siamo costruita negli anni, a partire dalla prima esperienza in C2 di qualche anno fa che sportivamente non è stata un granché ma ci ha permesso di crescere tantissimo."
E, al contrario, c’è stato qualche momento difficile?
“Abbiamo avuto un ruolino di marcia tale che, per fortuna, i momenti difficili sono stati pochi. Un momento molto delicato è stata la sconfitta con l’Urbania dopo che venivamo da 10 vittorie e un pareggio, correvamo il rischio di cambiare l’inerzia della nostra stagione ma poi la partita successiva è stata quella con il Peglio e da lì abbiamo ripreso a viaggiare sulle ali dell’entusiasmo.”
Parlando in generale di questo girone A, cosa puoi dirci? Quali sono i giocatori e le squadre che più ti hanno impressionato?
“Il livello del girone era secondo me elevato, mancavano le punte di Vallefoglia e soprattutto Alma dell’anno prima ma c’era un pacchetto piuttosto numeroso di squadre di livello medio/alto. Tra le squadre, per non citare le solite note, a me ha colpito l’Urbania Calcio e d’altra parte una delle due sconfitte l’abbiamo subita da loro; poi non so se con noi hanno dato il meglio ma faccio fatica a spiegarmi la loro posizione di classifica. Sulle individualità ovviamente cito Ghiselli, anche se rispetto a un paio di anni fa mi è sembrato un po’ più “tranquillo”, poi due pivot che a me piacciono molto: Fini dell’Acqualagna e Bozzi del Peglio, quest’ultimo non è magari un bomber ma è quello che definisco un playmaker avanzato. Se devo dire solo un nome però dico Tomassini dello Smirra.”
Ora la serie C2; con quale spirito la tua società intende affrontare questa nuova avventura? C’è qualche colpo di mercato in previsione?
“Rispetto alla nostra prima esperienza di 5 anni fa siamo decisamente più maturi e consapevoli perché sappiamo dove stiamo andando e cosa ci aspetta. La nostra filosofia però resterà immutata, noi siamo una società “povera” e non abbiamo intenzione di fare nessun passo più lungo della gamba anche perché siamo coscienti di avere tutte le possibilità di fare bene. E fare bene significa salvarsi sia chiaro!
Bene; io avrei terminato e se non hai nient'altro da aggiungere, non mi resta che ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato oltre a rinnovarti i complimenti per la vittoria del campionato e fare a te e a tutti gli amici dello Gnano un caloroso in bocca al lupo per la prossima stagione
“Grazie a te Paolo che ci segui sempre con passione e un saluto particolare ai “colleghi” del girone A, dopo tanti anni alla fine si diventa amici oltre che avversari. Mi mancheranno ma ovviamente li seguirò con attenzione.”
L’Escursionista