Col presidente Borri dentro il mondo del Borgorosso Tolentino: "Società nata da un gruppo di amici. Nessuno si aspettava di vincere subito."
Una realtà nata ufficialmente il 27/06/2018, da un gruppo di amici con la passione per il calcio a 5: Borgorosso Tolentino.
Esordio in serie D nel girone C e subito vittoria e promozione in C2, con 70 punti puliti, 4 pareggi e solo 2 sconfitte.
A parlarci di questo grande traguardo è il presidente Michele Borri.
Innanzitutto Presidente, come è nata la squadra e soprattutto il nome, chiara citazione al film di Alberto Sordi.
“La società è nata nel 2018 per iniziativa di un gruppo di amici, un gruppo storico di cui anch’io faccio parte. Ci siamo riuniti e abbiamo deciso di creare questa realtà, questa piccola società proprio per avere qualcosa di nostro da gestire autonomamente. Anche per creare a Tolentino qualcosa di nuovo. Un’opportunità per promuovere il calcio a 5.
Il nome è un chiaro richiamo al film “Il presidente del Borgorosso” di Alberto Sordi, una citazione, un richiamo goliardico, perché noi scherzavamo sempre, perché l’iniziativa di creare una squadra l’avevamo già in mente da un po’ di anni. Abbiamo aggiunto al nome Tolentino, perché vogliamo sentirci uniti con la nostra città, quindi deve trapelare questo legame forte, anche in un momento così difficile che stiamo attraversando per il post sisma.
I nostri colori sono il bianco e il rosso, presenti nello stemma comunale e anche il logo dove nel triangolino viene stilizzata una mezza faccia, un richiamo all’orologio della torre in piazza Libertà. Diciamo che questo è stato un po’ l’inizio di tutto.”
Che tipo di presidente ti definisci?
“Io non amo definirmi presidente. Ho questa carica, ufficialmente ricopro questa funzione perché è stato il consiglio direttivo a scegliermi. Ma come ho detto siamo un gruppo di amici, quindi nessuno primeggia e non c’è nessuno che prende le decisioni autonomamente. Siamo tutti insieme, andiamo avanti tutti insieme.
Io sono anche un uomo di campo perché seguo molto il calcio a 5, anche a livello nazionale. Sono un grandissimo appassionato, conosco bene l’ambiente, ma sono pur sempre un “presidente apprendista”. Per me è la prima esperienza, il primo anno da dirigente. Ho giocato fino ad adesso.
Quest’anno ho scelto di prendermi un anno sabbatico quindi di fermarmi per una stagione, anche per altri impegni lavorativi. Quindi ho detto va bene, accetto il ruolo da dirigente, perché è comunque un ruolo che mi piace. Sono presidente ma sono presente agli allenamenti di tutte e due le squadre, alle partite, aiuto, se c’è bisogno, il mister, se c’è bisogno so dare i consigli giusti, anche a livello tecnico e poi, essendo sempre presente a tutte le partite faccio anche il dirigente accompagnatore della squadra. Quindi sono sempre presente su campo.
Mi hanno voluto presidente anche per svolgere soprattutto il lavoro burocratico, perché gli adempimenti per una neo società sono stati tanti e quindi io ho una certa dimestichezza proprio per il lavoro che svolgo. Sono sempre a contatto con la burocrazia e quindi è una funzione che posso svolgere meglio degli altri.
Ovviamente io rimango sempre un presidente amico, quindi siamo tutti insieme, non c’è nessuno che primeggia. Sono aperto a qualsiasi consiglio, sono a disposizione di tutti i ragazzi che sono in rosa. Delle volte ci scambiano anche opinioni uscendo la sera, prendendo una birra in giro.”
Esordio in Serie D e promozione in C2. Ti saresti mai aspettato un simile traguardo?
“Per tanti ragazzi in rosa era il primo anno, per qualcuno anche nel calcio a 5, invece per altri è stato il primo anno nei campionati federali. La maggior parte dei ragazzi avevano giocato nel CSI, e quindi per loro è stata la prima esperienza in un campionato di livello superiore come la serie D. E’ stato un esordio assoluto per tanti. Un gruppo aveva giocato anche in C2 negli anni passati.
Si partiva come anno di sperimentazione, nessuno poteva sapere dove potevamo arrivare, quale poteva essere l’impatto nella nostra categoria, perché comunque nel nostro girone c’erano squadre che da tantissimi anni partecipano a questi campionati, quindi noi eravamo una Cenerentola, diciamo così. Io credo che anche gli addetti ai lavori, ma anche chi sta al di fuori, non avrebbe mai scommesso che noi saremmo arrivati alla promozione.
Devo dire che non ce lo aspettavamo neanche noi. I play off potevano essere qualcosa di incredibile da raggiungere. Non abbiamo partecipato neanche alla Coppa Marche, perché la nostra squadra è stata completata proprio nel mese di settembre, siamo arrivati giusti giusti. Per questi motivi avevamo anche un po’ timore di fare brutta figura.
Diciamo che nella nostra prima partita ufficiale non ci saremmo mai aspettati di partire così, con una vittoria incredibile per 8-0 nel derby contro le Cantine Riunite. Un derby nuovo per Tolentino, una partita molto sentita che noi abbiamo vinto. Quello è stato un volano per partire. Arrivavamo lì con il timore di fare una brutta figura, perché ce la giocavamo con una squadra molto più blasonata di noi e che comunque fino agli anni passati era in C2, invece siamo riusciti a batterla in maniera clamorosa.
Quello ha acceso la lampadina della nostra stagione. Lì abbiamo capito che comunque potevamo fare qualcosa di bello e abbiamo cavalcato la stagione con le ali dell’entusiasmo, sempre tenendo i piedi per terra ma consapevoli che potevamo essere una squadra, che potevamo fare qualcosa di grande. E’stata quella la partenza.
Personalmente ho iniziato a credere nella promozione a metà stagione, perché comunque vedevo che giocando bene mettevamo in difficoltà le squadre avversarie. Abbiamo vinto quasi tutte le partite, non abbiamo mai perso il girone di andata. Prima assolutamente, non lo avrei mai pensato.”
Il vostro direttivo è giovane e molto affiatato. Cos’altro ci puoi dire del tuo staff?
“Siamo un gruppo di persone che si conoscono da tanto tempo, molto legati. Sacrifichiamo molto tempo libero per dedicarci alla squadra e alla società, quindi a tutti gli adempimenti necessari. Siamo molto appassionati di questa disciplina, presenti in ogni occasione e super felici di poter dare il nostro supporto.
E’ uno staff giovane, composto anche da diversi giocatori delle due squadre, affiancato da persone di esperienza e competenza, come il vice presidente Silvano Ronconi, che è uno storico dirigente sportivo tolentinate, attivissimo in tantissime associazioni cittadine. Un valore aggiunto per noi, non ha esitato nemmeno un secondo a seguirci in questa avventura, con grandissimo entusiasmo e in ogni occasione. Lui è sicuramente uno dei pilastri della società, assieme al mister Andrea Ranzuglia, che oltre ad essere allenatore della prima squadra, è una parte attiva della dirigenza.
E’ grazie a lui che si è potuta fare questa società, che noi avevamo in cantiere da diversi anni ma non ci eravamo mai decisi. Lui, con il suo entusiasmo, la sua forza, la sua voglia è riuscito a darci il la per andare avanti e concludere. Il suo supporto è stato assolutamente prezioso. E’ stato il capostipite per questa società.
Poi ovviamente in dirigenza abbiamo anche Mauro Pistacchi, che è il capitano della squadra FIGC e membro del gruppo storico. Siamo coetanei e vecchi compagni di scuola, ci conosciamo da una vita. Lui oltre ad essere il condottiero è uno dei punti di riferimento, portiere e capitano, si è seduto nel tavolo della dirigenza dando il suo supporto a livello dirigenziale.
Abbiamo anche altre figure molto importanti come Roberto Vecerrica, che cura la parte contabile della società. Anche lui un valore aggiunto perché ovviamente lo fa per mestiere e quindi ci dà una grande mano in questo senso. Soprattutto è anche allenatore della squadra che milita nel campionato CSI. Un doppio impegno importante, quindi anche lui è una persona sempre presente e pronta a dare il massimo supporto in ogni occasione.
Matteo Marinelli per quanto riguarda tutta la parte grafica e sito. Un altro elemento fondamentale, dirigente che segue la squadra CSI, Andrea Ciccioli e Marco Emigliozzi. Non va dimenticato Claudio Marinelli, che è stato un giocatore di grandissima esperienza, storico giocatore di calcio a 5 tolentinate, che ha militato anche in categorie superiori e che ci ha seguito immediatamente in questa avventura. Oggi dà il suo prezioso supporto, grazie alla sua esperienza, a mister Ranzuglia, negli allenamenti e nelle partite. Uno staff di primo livello, non potevamo scegliere di meno. Abbiamo creato qualcosa di magico.”
Attualmente avete circa 40 tesserati e due squadre iscritte a due diversi campionati. Ma l’obiettivo è quello di aprire le porte a nuove discipline. Precisamente quali avevi in mente?
“Abbiamo scelto di iniziare con due squadre. Ovviamente bisognava vedere anche il risultato, se riuscivamo a fare questa cosa. Siamo partiti con l’intenzione di fare la Serie D, quindi il gruppo storico più altri ragazzi che poi si sono aggiunti. Abbiamo coinvolto in questo progetto anche Roberto Vecerrica, Andrea Ciccioli e Matteo Marinelli e la squadra CSI, un gruppo di ragazzi di Tolentino che da tanti anni facevano questo campionato. Gli abbiamo chiesto se volevamo unirci per creare questa nuova realtà, loro sono stati entusiasti fino al primo giorno.
L’inizio è stato questo, siamo una quarantina di tesserati e l’obiettivo è quello di aprire le porte a nuove discipline, ma per ora l’idea è di portare avanti questa disciplina. Più avanti si vedrà. Il nostro sogno sarebbe di creare una giovanile, per quest’anno non pensiamo di riuscirci, perché servono altre persone e bisogna lavorare sodo e bisognava già farlo da tempo. Ovviamente i nostri sforzi saranno per la serie C2, che è una categoria superiore, quindi dobbiamo impegnarci a mantenerla. Però perché no? Ci rifletteremo.
C’era anche l’ipotesi di creare una femminile, qualche ragazza ci aveva contattato per chiederlo. Siamo ambiziosi. E’ il primo anno, meglio andare a piccoli passi. Servono anche spazi e risorse. Per il momento portiamo avanti il calcio a 5. L’ipotesi di fare anche qualche altro sport non è mai tramontata e ci rifletteremo in futuro. Il prossimo anno dovremmo rinnovare la rosa del CSI, inserire nuovi ragazzi, sempre concentrandoci sulla C2, che sarà un grosso impegno.”
La vittoria contro l’Aurora Treia, a due giorni dalla fine del campionato, aveva già il sapore della promozione. Nonostante tutto avete tenuto i piedi ben saldi a terra. Le ultime due giornate avete battuto egregiamente Futsal FBC e Atletico No Borders. Cosa avete provato in questi momenti?
“Il campionato è iniziato con la vittoria del derby ed è proseguito molto positivamente. Abbiamo avuto un piccolo calo all’inizio di febbraio, quando abbiamo subito le uniche due sconfitte della stagione, poi ci siamo ripresi e siamo arrivati allo scontro diretto con il Serralta che aveva gli stessi punti. Abbiamo vinto però poi bisognava vincere tutte le altre gare.
L’Aurora Treia era la partita che ci preoccupava di più, perché giocavamo contro una squadra che non aveva una rosa competitiva, però da tanti anni militava tra la serie D e la C2, con tanti giocatori d’esperienza. Temevamo molto quella partita, anche perché il campo di Treia è molto piccolo, che ci ha sempre messo in difficoltà.
Sicuramente il tenere i piedi saldi a terra dopo la partita contro il Serralta è stato fondamentale. Abbiamo sofferto, ma siamo stati anche fortunati, perché ci vuole anche fortuna per vincere. Abbiamo vinto per 2-0, una gioia immensa. Si iniziava a sentire il profumo della C2. Una partita combattutissima, un’atmosfera incredibile, però i nostri ragazzi sono stati concentrati dal primo all’ultimo minuto. Non siamo andati mai sotto pressione, abbiamo subito e abbiamo difeso, ma quando c’era da colpire abbiamo colpito, quindi è stata una vittoria collettiva.
Poi ovviamente bisognava vincere le altre due, perché in questo campionato non puoi permetterti un passo falso. Sapevamo che chi ci inseguiva avrebbe vinto tutte le partite e noi dovevamo fare la stessa cosa. Contro Futsal FBC è stata una partita vinta per 4-0, ma anche loro erano dei ragazzi vivaci, che hanno dimostrato di potersi giocare i play off fino all’ultimo. Era una squadra da non sottovalutare. Non lo abbiamo fatto e abbiamo vinto.
Stessa cosa a Fabriano, contro l’Atletico No Borders, nonostante la differenza di classifica, non abbiamo giocato bene ma abbiamo “messo in ghiaccio” la gara nel primo tempo, quindi la concentrazione è stata sempre massima. In quei momenti si prova anche un po’ di smarrimento perché magari non ci credi, non riesci a capire come potrebbe essere possibile, una squadra nuova in C2.
Però siamo rimasti ben saldi a terra e ben concentrati. La gioia è stata immensa dopo tutte le partite, ma dal giorno successivo tornavamo a lavorare su campo e a prepararci mentalmente sulla prossima partita. Un anno fantastico, stagione indimenticabile anche per tutti i ragazzi. Ce la ricorderemo per sempre.”
In merito alle squadre del tuo girone che ne pensi? Hai seguito anche qualcosa degli altri?
“Abbiamo seguito un po’ tutti gli altri gironi. Per quanto riguardo il nostro ho visto il Serralta che è stata costruita per vincere, con giocatori importanti, grandi individualità. Era una delle favorite sicuramente. Avevo visto bene anche il CUS Camerino, che ha giocato un ottimo futsal, almeno nel girone di andata. Poi hanno avuto un po’ di defezioni, la rosa si è accorciata e non sono riusciti. Però queste due le davo come le più forti che potevamo incontrare nel girone. Il livello del nostro girone forse era un po’ inferiore rispetto agli altri.
Abbiamo visto in quello fermano squadre di grandissima esperienza come il Montecassiano, che ha un quintetto di lusso per la categoria, il Freely Sport di Porto Sant’Elpidio che ha giocatori di categoria superiore, il Bayer Cappuccini che ha ottenuto i play off nel proprio girone.
La Futsal D.e G. del girone di Ascoli che è veramente una squadra di altra categoria, con tantissimi giocatori che hanno giocato campionati professionistici. Ho avuto modo di seguire lo sviluppo di questo campionato e devo dire che ci sono tante squadre forti.
Nel nostro girone ci sono 4/5 squadre dove il tasso tecnico e fisico è superiore. Un girone difficile perché se vuoi vincere devi lottare e non puoi permetterti passi falsi, perché al primo passo falso rimani indietro e difficilmente si riesce a recuperare, questo è poco ma sicuro.”
Progetti futuri per la squadra? Hai già pensato ai nuovi innesti?
“I nostri sforzi saranno per la serie C2. Dei nuovi innesti sicuramente ne avremo bisogno, avremo bisogno di qualche giocatore di esperienza perché per poter affrontare la C2. Servono dei giocatori, dei finalizzatori.
Devo fare i complimenti a Diallo Assane, il nostro bomber senegalese che sicuramente è stato il finalizzatore della squadra con 31 goal. Oltre a lui non abbiamo altri finalizzatori. Abbiamo un’ottima difesa ma per l’attacco abbiamo bisogno di giocatori di esperienza. Diciamo che ancora non c’è nulla di certo, però abbiamo già iniziato a pensare a qualche innesto.
Per quanto riguarda il CSI dovremo integrare la squadra con qualche ragazzo, perché tra infortuni e problemi lavorativi la squadra a fine stagione è rimasta corta e il prossimo anno forse sarà uguale. Quindi bisognerà cercare altri ragazzi per portare avanti la squadra del CSI. Ovviamente queste sono le nostre priorità, poi vedremo.
Sono ottimista comunque, perché siamo una squadra organizzata, che può far bene anche in C2. Però abbiamo bisogno di alcuni innesti e questo è fuori dubbio. Poi vedremo di riunirci con i ragazzi per vedere quali saranno le problematiche dell’anno prossimo e per organizzare la prossima stagione. Lo faremo nei prossimi giorni. Vediamo la disponibilità dei giocatori attuali.”
Saluti e ringraziamenti?
“Ringrazio Futsal Marche, ringrazio te Adelaide, a voi che ci avete dato questa opportunità e grazie per il grandissimo lavoro che svolgete per promuovere questo sport. Un altro ringraziamento lo vorrei fare a Marco Capretti, che in una riunione in federazione nel mese di dicembre mi pronosticò che avremmo vinto il campionato, scherzando ovviamente. Ci ha azzeccato perché è stato così, quindi lo ringrazio per questo.
Poi devo ringraziare il CSI, che con il loro impegno sono riusciti ad inaugurare questo nuovo campo che è stato donato dalla Fondazione Suning, come simbolo di rinascita post sisma. A Tolentino non c’erano molti spazi per giocare a Calcio a 5, quindi questo nuovo impianto è stato proprio una manna dal cielo. Noi abbiamo avuto la possibilità di poter usufruire del campo, quindi per questo dobbiamo ringraziare il grande lavoro del CSI Provinciale e Nazionale.
Un campo veramente all’avanguardia, uno dei migliori campi della provincia, oserei dire anche della Regione. Siamo stati veramente entusiasti di aver potuto disputare la stagione lì. Ringrazio, ovviamente oltre a tutti i dirigenti e i tecnici, i ragazzi, che hanno fatto una veramente una stagione straordinaria.
E devo ringraziare anche tutti i nostri sostenitori e simpatizzanti, che ci hanno dato una mano in qualsiasi modo. Sempre presenti, anche in trasferta. Eccezionali. E’ stata un’annata fondamentale, dove tante persone ci hanno seguito con entusiasmo e ci hanno dato la forza per andare avanti.”
Adelaide Lelli