Dentro il mondo del Ciarnin con Marco Castelli: “Siamo orgogliosi del nostro primo anno. La nostra proposta per combattere la violenza nel futsal!”
I viaggi del Ciclista proseguono nel giro nelle Marche.
Stavolta la ruota si ferma sul Ciarnin, formazione di Senigallia che ha da poco terminato il suo primo anno in serie D.
A farci conoscere il mondo di questa nuova realtà del calcio a 5 marchigiano ci pensa il vice presidente Matteo Castelli.
Ne esce, oltre al significativo confronto con il mondo del C.S.I., un’intere ssante proposta utile a combattere la violenza nel mondo del calcio a 5 ritenuta una piaga non troppo combattuta dalla istituzioni e sottovalutata da tutti.
Ciao Matteo! Il Ciarnin ha da poco concluso il suo primo anno nel campionato federale. Come valuti questa stagione?
“Da Vice Presidente ciò che m’inorgoglisce di più è essere riusciti a creare un gruppo di persone diventate amici prima che compagni di squadra; non era facile, perché per quasi tutti questa è stata la prima esperienza in un campionato FIGC.
Il nostro è un progetto tecnico-sportivo a medio-lungo termine, che aspira ad avere anche valori profondamente sociali ed educativi, quindi devo ammettere che vedere la crescita umana e sportiva di alcuni ha rappresentato per me un immenso motivo di orgoglio e di soddisfazione personale.
Analizzando la stagione, ci sono state forse delle partite in cui si potevano fare più punti, ma nel complesso essere arrivati in fondo alla stagione, più uniti e consapevoli dei nostri mezzi, è stata la vittoria più grande.
E poi non dimentichiamo alcune prestazioni notevoli come il parziale di 3-2 in casa con l’Ostrense, il pareggio per 2-2 in trasferta con il Palombina, le belle vittorie con l’Arcevia e lo Spes Arcobaleno.”
Che differenze hai trovato tra un campionato come quello del C.S.I. da cui proviene la tua realtà e questo campionato?
“Sicuramente l’aspetto più evidente è l’intensità ed il livello di agonismo propri di un campionato di Serie D. Talvolta però questo elemento del gioco può sfociare in comportamenti scorretti, se non addirittura, in ricorso alla violenza.
Per questo, rispetto alla realtà del C.S.I., l’applicazione delle regole è di importanza vitale: per l’incolumità dei giocatori in campo,in primis. La condotta sportiva è un aspetto spesso sottovalutato dagli addetti ai lavori a tutti i livelli.”
Parlando delle squadre avversarie, cosa ci racconti della serie D girone B?
“Qui vedo un’altra differenza rispetto al campionato C.S.I.: ti trovi spesso a giocare contro squadre organizzate, che hanno un approccio tattico alla partita e quindi, molti match diventano equilibrati e si può dire che non esistano avversari facili.
Altra cosa: conta moltissimo l’aspetto mentale: molte partite in stagione si sono decise su questo aspetto (o per singoli episodi). Per questi motivi l’esperienza gioca un ruolo fondamentale.”
Hai qualche idea da portare in federazione per provare a migliorare questo sistema?
“Abbiamo visto una preoccupante diffusione di comportamenti anti-sportivi e percepito un clima di generale lasciar fare da parte degli addetti ai lavori. Temo che anche a livello non professionistico e nella nostra disciplina si stiano importando alcuni modi di fare che hanno contraddistinto negativamente il mondo del calcio (la cultura del risultato ad ogni costo, la mancanza di rispetto per arbitro ed avversari, la volontà di aggirare le regole per vincere nel modo più facile, una visione della partita più simile ad una guerra, che non ad una sana competizione). Credo che tutti noi che rappresentiamo ogni settimana il nostro movimento dovremmo incontrarci e sederci attorno ad un tavolo per capire dove stiamo andando.
Penso che le società marchigiane dovrebbero sottoscrivere una carta dei valori che disciplini i comportamenti etici dei propri iscritti. Inoltre, pensiamo a dei momenti di confronto tra le squadre, attraverso un coordinamento (all’inizio, a metà campionato, a fine stagione) tra le società dei rispettivi gironi che permetta di discutere ed affrontare i problemi comuni che emergono durante il campionato, in un’ottica cooperativa e che, a conclusione della stagione sportiva, dia vita ad un documento programmatico da sottoporre alla FIGC regionale.
Allo stesso modo, riteniamo utile un coordinamento tra società-federazione-associazione degli arbitri da svolgersi annualmente,al termine della stagione sportiva ed in preparazione di quella successiva, ove si discutano i punti sollevati dalle società e si prendano decisioni condivise per il miglioramento del movimento futsalistico marchigiano.
E proponiamo l’introduzione di un sistema di punti bonus (come avviene nel rugby) secondo il meccanismo +1; 0; -1 punto deciso dall’arbitro, che vada a premiare e/o sanzionare la condotta sportiva delle due squadre durante la gara, per rendere il rispetto delfair play in campo una variabile sensibile, ai fini della determinazione della classifica di fine stagione.
Infine, sentiamo l’esigenza che venga promossa dalla FIGC regionale una campagna di sensibilizzazione attorno al problema ed ai pericoli connessi alla violenza nel nostro sport a partire dai settori giovanili. Solo con una maggiore apertura e più collaborazione tra società e federazione, partendo dai più giovani, si può sconfiggere la violenza e migliorare il nostro movimento.”
Parlaci ora della tua squadra, partendo dal mister Maurizi e continuando presentandoci il tuo roster…
“Voglio ringraziare innanzitutto il Presidente dell’A.S.D. Ciarnin Sandrino Marchetti e il mister e il vice mister Federico Maurizi e Jacopo Antonelli, senza i quali questo positivo progetto non avrebbe potuto vedere la luce.
Un abbraccio caloroso va ai ragazzi più giovani, che si sono messi in gioco e hanno saputo dare un importante contributo di freschezza e di entusiasmo all’ambiente; loro saranno il futuro dell’A.S.D. Ciarnin e ci tengo a ringraziarli per l’impegno che hanno messo per questa nuova realtà.
Allo stesso tempo, vorrei applaudire i più esperti, per l’umiltà e lo spirito che hanno mostrato, mettendosi sempre al servizio della squadra e dando spesso l’esempio al gruppo.”
Ci potresti illustrare il quintetto top di questo campionato ed un nome che ti piacerebbe vedere in campo nella prossima stagione con la maglia del Ciarnin.
“È una risposta difficile da dare, perché abbiamo incontrato molti avversari di valore e certamente anche i nostri tesserati hanno dimostrato di poter far parte di questa categoria.
Per fare un nome su tutti, senza dubbio il capocannoniere del torneo Giacomo Pacenti ha espresso sul campo e non le sue indiscusse qualità. Che sia lui il prossimo acquisto del Ciarnin? (ride, ndr)”
Grazie dell'intervista.
E in bocca al lupo per il futuro sportivo!
Il Ciclista
Francesco Fabretti
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