Mister Giovanni Angeloni e i due volti del Casine: " La vittoria in Coppa Marche provinciale di serie D, la promozione in C2... dedicato a Mich."
Era appena iniziata la festa. Quel 18 dicembre 2013 il Casine, per la prima volta nella sua storia, vinceva la Copppa Marche provinciale serie D.
Era appena iniziato il nuovo anno. Era il 6 gennaio 2014. Un nuovo anno pieno di aspettative. Calò subito il buio. Un'immersione di luce poi buio pesto. La morte di Michele Pianelli, Mich per tutti. Il Casine iniziò a piangere segretamente il proprio dolore. Vuoto e impotenza.
Il Casine allora, allenamento dopo allenamento, iniziò a trasformare quel grosso punto di domanda in un gigantesco punto esclamativo. Venerdì 23 maggio è arrivata la promozione in C2, promozione tanto attesa e frutto di un vero e proprio tour de force play off. Uno sguardo al pallone, un sguardo al cielo. Sempre. Una gioia lacerata, ma condivisa. Le lacrime a fine partita dei protagonisti hanno fatto vibrare il palazzetto di casa.
Mister Giovanni Angeloni, caposaldo della squadra, ci racconta un anno denso di emozioni contrastanti. Quel 6 gennaio ( “in quel momento iniziò un nuovo capitolo per noi”) decise di abbracciare ancora più forte la squadra, la squadra si strinse ancora più forte intorno a lui. Non fu facile per nessuno. Ma questi ragazzi ce l'hanno fatta.
Quanta forza c'è voluta per superare quel momento?
“Abbiamo cambiato pelle. Abbiamo stretto i denti, la disgrazia ci ha compattato ancora di più.”
Cosa ti ricordi di quel periodo?
“Ricordo ancora l'allenamento dopo il funerale. L'allenamento più duro in undici anni di calcio a 5. Ho fatto un discorso dentro lo spogliatoio, il più difficile. Ho cercato di dare nuovi stimoli alla squadra per ritornare a divertirsi, perché questo è il calcio a 5. Quell'allenamento abbiamo pianto, insieme, per un' ora e mezza. Poi abbiamo iniziato a farcene una ragione. Ogni gol era per lui. E in ogni partita, sotto la maglia ufficiale, abbiamo sempre indossato quella a lui dedicata con la frase che ripeteva sempre Mich “ boccamo giù!” Mich non se n'è mai andato da noi e mai se ne andrà. Era con noi anche alla finalissima play off.”
Che ragazzo era Michele?
“Le prime volte non riuscivo ad avere un contatto con lui, neanche al telefono ci riuscivo mai (sorride). Poi fece il gol a Senigallia, era l'esordio con la maglia del Casine, ho ancora il messaggio che mi inviò a fine partita, lo custodisco gelosamente.”
Mister Angeloni subentra nel Casine nel marzo 2013, decidendo di rimanere anche la stagione seguente. Il 21 dicembre supera l'esame FIGC ed è ufficialmente un allenatore di calcio a 5 “ dissi di sì per le quattro partite che rimanevano. Poi decisi di restare a delle condizioni.”
Quali?
“Volevo Pierpaoli e Conti, giocatori di spicco e da loro partire per costruire la squadra.”
Il tuo presidente Glauco Campolucci, nell'intervista fattagli a gennaio (clicca qui) mi raccontò che di te gli aveva colpito la gestione del gruppo, una gestione senza troppi scrupoli e fatta di molta chiarezza.
“Si. All'inizio cercavo di accontentare tutti, ma vedevo che la cosa non funzionava. Ho iniziato a fare delle scelte e queste scelte mi hanno ripagato.”
Non deve essere stato facile, il Casine è una squadra composta da ragazzi con forti personalità e differenti modi di vivere il calcio a 5.
“Caratteri forti, giocatori molto diversi tra loro. Ho dovuto creare uno spogliatoio. Quando sono arrivato la prima cosa che ho fatto è stata quella di creare le leggi base dello spogliatoio fondamentali per la disciplina e l'ordine dentro e fuori il campo.”
Quel 6 gennaio Mich se ne andò e Matteo Pierpaoli, uno dei pilastri del Casine, uno dei principali artefici della vittoria in Coppa (doppietta per lui), anche lui coinvolto nell'incidente, dovette dire addio alla stagione. Una squadra disorientata proprio nel picco di massime certezze.
“Non è stato semplice senza due elementi così importanti. Il lavoro e lo stare uniti ci hanno premiato.”
Casine ai blocchi di partenza: dove pensavi sarebbe arrivato?
“L'organico per puntare ai play off, secondo le mie esperienze, c'era. Non ho mai nascosto le mie ambizioni. Nel girone di ritorno ogni partita è stata una finale, dovevamo tenere il passo.”
Poi i play off, infiniti ( per un totale di 39 partite ufficiali tra play off, campionato e Coppa).
“I play off non finiscono più. Abbiamo dovuto cambiare pelle anche in questa fase.”
Fino ad approdare alla finalissima contro il Peglio vinta in casa con il risultato di 6-2.
“In quella finale ti giocavi la stagione. All'andata, se mi avessero detto del 4-4 avrei firmato; dopo la partita ti dico che avremmo potuto anche vincere.”
Avreste fatto un ipotetico ripescaggio?
“Glauco probabilmente non l'avrebbe fatto. Secondo me, invece, la squadra avrebbe meritato, anche se dalla porta di servizio.
Dopo sei stagioni in serie D, hai portato il Casine in C2. Il tuo futuro.
“L'intenzione è di rimanere, vediamo se quello che vorrei coincide con quello che vuole la società. Mi piacerebbe confermare tutta la squadra con l'innesto di due, tre giocatori di categoria. A me piacerebbe Alessandro Giovannelli ( ex Corinaldo C5 serie D, ma ormai quasi sicuro al Castelvecchio Monteporzio, ndr) e Riccardo Ventura, centrale difensivo dell' Audax Sant'Angelo.”
Che mi dici del nuovo progetto del settore giovanile?
“E' da tanto tempo che lo sponsorizzo, è il serbatoio per la prima squadra. Colgo l'occasione per ufficializzare la collaborazione con il Corinaldo. Cominciare insieme è la via più giusta, noi siamo ancora troppo piccoli per farlo da soli. ”
A chi dedichi questa stagione?
“A Michele, tutte le partite gliele abbiamo sempre dedicate, così come ai genitori e ai fratelli che ci hanno seguito.”
Grazie a...
“A nome della squadra grazie al capitano Lorenzo Mughetti, grande spessore umano. Grazie alla dirigenza, a Glauco, al dirigente Francesco Manoni, a Massimo Fabini il preparatore dei portieri, un lusso averlo in serie D tanto è il suo valore. Grazie alla nostra addetta stampa Sara Piangerelli. Posso aggiungere una cosa?"
Dimmi.
“Con Antonio Marabese abbiamo vinto la classifica marcatori del girone (35 reti totali). Non sottolineo mai le singole prestazioni, ma diciamo che questo fatto è moralmente stimolante.”
Grazie mister. Ora goditi il meritato riposo.
“Assolutamente e grazie a te!”
P.s. Conoscevo anch'io Michele Pianelli. Finisco di scrivere l'intervista canticchiando la canzone “Ti porto via con me”, la stessa che ha risuonato nella mia mente il giorno della finalissima vedendo Matteo Pierpaoli indossare la maglia numero 7 e Antonio Marabese sciogliersi in un pianto liberatorio. Questa volta gli sguardi erano rivolti solo al cielo.
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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