L’eterno Pippa Fiordelmondo a 360° tra passato “Dirceu, la Dorica…” e presente “Etabeta vincerà la C2 A, nel girone C di D chi sbaglierà meno…”
Andiamo a conoscere Luca Fiordelmondo, meglio conosciuto come Pippa, estremo difensore del Varano, serie D girone C, arrivato a dicembre dall’Ankon Nova Marmi, serie C2 girone A.
Con i suoi 42 anni è uno dei giocatori più esperti di questo girone. Edell’intera regione.
Per cui con questa chiacchierata apprenderemo molte notizie sia del futsal attuale sia di quello che volgarmente una volta era definito calcetto, lo sport che iniziò a praticare alcuni anni fa, quando il pallone ancora non era a rimbalzo controllato…
Ciao Pippa! Come mai la scelta del Varano?
“Perché a dicembre sono stato contattato da mister Sirolla e, avendo deciso di lasciare l’Ankon per la non compatibilità con gli orari degli allenamenti, mi è parso l’ambiente ideale per praticare il calcio a cinque che piace a me.”
Quale differenza hai trovato subito tra la serie D e la categoria superiore?
“In C2 rispetto alla serie D il ritmo e la velocità del gioco è molto più alto, però tutto dipende dalle annate. Ci può essere un’annata dove dalla C1 retrocedono buone squadre, ma possono anche retrocedere dalla C2 alla serie D compagni forti che vanno ad alzare il livello di quest’ultima.”
Mi dicono che sei stato subito decisivo nella rimonta al vertice del Varano…
“Trovo che in questo sport si vince o si perde sempre in 12, quindi tutti siamo stati importanti per il raggiungimento dei successi fatti fin ora. Arrivando al Varano mi sono subito messo a disposizione del mister Sirolla ed i compagni mi hanno subito messo a mio agio per introdurmi in questo gruppo.”
La tua candidata alla vittoria di questo campionato?
“Penso che tra noi, il Calcetto Numana e la Mantovani vincerà la squadra che da qui in avanti sbaglierà meno.”
Spaziamo un po’… Parlaci di quelli che consideri i migliori portieri della zona.
“Falconara è una piazza molto fertile per il nostro ruolo: il DLF Dinamis può contare su due elementi molto bravi, Del Cinque e Manfredi, mentre nel Città di Falconara ci gioca Francesco Frizzo Fabbrizi. Anche se è sceso di categoria, ritengo Luca Catalani dello Jesi un buon portiere.”
Passando alla C2 girone A, il tuo vecchio campionato, chi vedi favorita per la lotta al titolo?
“Penso che quest’anno per l’Eta Beta sia l’anno giusto, considerando il suo organico di livello superiore, pur essendo partita male, ormai ha recuperato il gap con le prime e adesso sono convinto metterà la quinta per lo sprint finale.”
Nella lotta salvezza sono impegnate alcune tue ex squadre. Come le vedi?
“Aimè, per gli orange di Castelferretti, con soli 5 punti all’attivo, penso sia difficile compiere l’impresa della salvezza, mentre per il DLF Dinamis sono convinto che si salverà addirittura senza passare per i play out.”
Torniamo a parlare di portieri. Tu pari con i guanti o senza?
“Preferisco parare con i guanti. Si ha più forza nel respingere i tiri forti, soprattutto quelli di punta, mentre senza guanti le dita tendono a piegarsi. La differenza sta nel lanciare la palla. Senza guanti si possiede maggior sensibilità nel lancio. Siccome a me non piace lanciare, perché amo giocare con il centrale di impostazione, preferisco giocare con i guanti. Comunque con o senza guanti il portiere forte è quello che para e prende pochi gol!”
Tra le tante squadre che hai girato, quale ti è rimasta particolarmente nel cuore?
“Facendo un brusco salto nel passato, nel lontano 1997, con un gruppo di ragazzi, di amici, fondammo la Bocciofila Dorica (quella che oggi è l’Anconitana). Quella squadra mi ha permesso di unire due cose che amo, ovvero lo sport e l’amicizia. E rimarrò sempre attaccato e legato a quei colori!”
L’allenatore più preparato che hai avuto?
“Te ne cito due di allenatori tra quelli avuti che credo mi abbiano dato di più rispetto ad altri: Alessandro Fiori che al mio primo anno di calcio a 5 mi ha trasformato da un portiere di calcio ad uno di calcetto; Fabrizio Stronati che mi ha allenato al Castelferretti prima ed al DLF Dinamis poi. Comunque tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno insegnato cose importanti…”
E se ti dico un nome… Dirceu!
“Ero piccolo e, come tutti i bambini, avevo l’album delle figurine, sperando di trovare nei pacchetti la figurina dei campioni che ammiravo. Dopo qualche anno mi sono ritrovato a giocare con José. Quella figurina era diventata carne ed ossa ed io un suo compagno di squadra! Una favola davvero incredibile!”
Fammi il quintetto top di coloro che hai conosciuto nel mondo del calcio a 5.
“Mi metti in difficoltà! Vediamo… In porta dico Luca Lovascio, centrale dietro Stefano Galeazzi (il capitano della Giampaoli dei tempi d’oro), poi come laterali Dirceu e Zigo Zago Zandegù. Davanti ci metto Gigi Giannini.”
Concludiamo citando uno sfottò che usi soprattutto con i ragazzi delle nuove generazioni. Ovvero quanti pizze e birre hai vinto scommettendo con molti giocatori che avrebbero smesso prima di te a giocare a questo sport?
“Sarebbero moltissime, ma chiudiamo un occhio… Anzi chiudiamoli tutti e due!”
Siamo arrivati ai saluti…
“Vorrei salutare tutti i compagni e le società che in questi 32 anni di calcio e calcetto mi hanno permesso di praticare lo sport che amo!”
E con questo termina l’intervista a Pippa. Rimetto in ordine il foglio dell’intervista e ci rimettiamo immediatamente a parlare di calcio a 5.
Perché questo sport sa regalarti tante emozioni. Ma anche vere amicizie…
Il Ciclista
Francesco Fabretti
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