La gioia di mister Santinelli per il successo in Coppa Marche pesarese: “Il giusto premio per un'equipe affiatata come lo Spes Arcobaleno.”
E' passato Natale, i campionati stanno per riprendere fermi e tutti noi siamo ansiosi di correre dietro il nostro amato pallone, a rimbalzo controllato.
Ma Natale è stato anche tempo di regali e c'è qualcuno, nel pesarese, che memore di questo fatto ha voluto regalarsi la Coppa Marche, ipotetico trampolino verso i campionati regionali visto che le cinque vincitrici nelle rispettive province si scontreranno nella Final Five a fine campionato, con in palio (novità di questa stagione) la promozione diretta in serie C2.
Ed oggi, abbiamo raggiunto proprio uno di quelli che hanno scartato questo bel regalo, mister Gigi Santinelli dello Spes Arcobaleno, fresco vincitore della Coppa della provincia di Pesaro, conquistata nel palazzetto di Sant'Ippolito con un perentorio 7 a 2 contro il Real Vado
Benvenuto mister, cosa mi dici di questa Coppa Marche della fase pesarese?
“Sicuramente, al fischio finale, ho provato una grande soddisfazione. Credo che per me, i miei ragazzi e tutta la dirigenza, la vittoria della Coppa Provinciale sia il giusto premio per tutti i sacrifici fatti negli ultimi anni.
La storia calcettistica della Spes Arcobaleno è piuttosto giovane ma dalla scorsa stagione si è resa necessaria, per motivi economici e logistici, una fusione con il Pontesasso C5 e quindi mi sento di ringraziare anche tutti coloro che negli anni di militanza nel Pontesasso hanno, insieme al sottoscritto, gettato le basi per questo storico risultato.
Tornando alla competizione in se, è vero che si erano iscritte solo otto squadre e dunque per vincerla abbiamo dovuto disputare solo cinque partite ma, il fatto di averne vinte quattro e pareggiata una (a passaggio del turno praticamente acquisito) dimostra che l’impegno profuso dai ragazzi è stato intenso e il risultato finale sicuramente appagante e giusto.
Ora siamo rimaste cinque squadre a competere per la vittoria finale della Coppa Regionale e, di certo, noi ce la metteremo tutta perché il sogno di poter raggiungere la C2 ci dà molta carica e la vittoria della Coppa Provinciale consapevolezza della nostra forza.”
Quindi la nuova avventura da mister è iniziata alla grande per te; ma a tal proposito mi chiedevo cosa ti ha spinto ad appendere i guantoni al chiodo e passare dal campo alla panchina?
“Premetto che tutt’ora sono tesserato anche come giocatore ma penso che le due figure, di allenatore e giocatore, siano praticamente incompatibili. Già negli ultimi anni mi sono dedicato più alla gestione del gruppo aiutando come possibile il mister delle scorse stagioni, Roberto Scarpellini, a cui va un grande ringraziamento per il lavoro svolto e i principi morali che ci ha dimostrato e insegnato.
I miei trentacinque anni suonati sono forse il motivo principale del mio parziale abbandono al campo giocato, inoltre mi sento anche una persona abbastanza carismatica e, per ricoprire il ruolo di allenatore, penso sia una caratteristica principale.
Ultimo motivo, ma sicuramente non meno importante, è stato anche il fatto che per garantire la sopravvivenza alla nostra piccola società abbiamo dovuto fare dei sacrifici economici e trovare qualcuno che si occupasse della squadra più per passione che per denaro. Sai com’è, non è proprio semplice trovare qualcuno di fidato al quale affidare la gestione di qualcosa che senti particolarmente tuo e allora mi è venuto in mente di provare a mettermi in gioco anche come mister.”
Torniamo alla finale vinta con un punteggio che non ammette repliche; che sensazioni avevi prima del fischio d'inizio e come l'hai vissuta?
“E’ inutile mentire… prima della partita ero particolarmente teso e anche i ragazzi lo hanno capito. Nel discorso fatto negli spogliatoi prima della partita ho ricordato loro come io avessi già giocato una finale provinciale due anni addietro; l’ho giocata da capitano (ed è stata l’unica volta) e il fatto di averla persa ancora mi bruciava parecchio. Ho cercato quindi di responsabilizzare i miei ragazzi che poi hanno risposto alla grande in campo meritando la vittoria.
In generale sono un personaggio “abbastanza” focoso e vivo le partite intensamente. Durante la finale ho avuto stati d’animo diversi perché nel primo tempo, chiuso sul 3-0 in nostro favore, non ho dovuto farmi sentire più di tanto perché i ragazzi si sono comportati bene e hanno tenuto bene il campo.
Nel secondo tempo, pur avendo realizzato il 4-0, abbiamo subito gli avversari che si sono avvicinati fino al 4-2 e sbagliato il calcio di rigore per il 4-3. In quel momento mi sono dovuto far sentire con i modi che mi caratterizzano che magari possono essere stati anche bruschi ma ormai i ragazzi mi conoscono e mi sopportano e probabilmente ho colto nel segno tant’è che poi sono riusciti a rimettere la partita sui binari giusti e non abbiamo poi dovuto soffrire più di tanto fino alla fine.”
Senza entrare nei meriti dei singoli quale ritieni sia stata l'arma in più che ha spinto la tua squadra alla conquista della Coppa?
“Gran parte dei ragazzi che fanno parte del gruppo sono insieme da diversi anni e comunque si frequentano anche fuori dal campo di gioco. Tra di loro c’è una buona alchimia e si rispettano a vicenda. Non esistono invidie e capiscono cosa voglia dire far parte di un gruppo. Il mio lavoro da questo punto di vista è piuttosto semplice e si limita ad una gestione accurata delle risorse umane che ho a disposizione.
Sicuramente per vincere occorre avere a disposizione giocatori che possono fare la differenza e, anche quest’anno, nel nostro roster sicuramente ci sono. Senza le loro giocate forse non avremmo vinto ma il gruppo e il suo affiatamento è senza dubbio ciò di cui vado maggiormente fiero e che ci ha portato a primeggiare in questa competizione.”
Chiusa per un attimo la parentesi di Coppa, cosa mi dici del campionato? La tua squadra è in sesta posizione, appena fuori dalla zona play off. Pensi che ci siano margini di recupero?
“Il nostro obbiettivo, sin dall’inizio del Campionato, era quello di ben figurare e di ritagliarci un ruolo importante che ci vedesse essere competitivi contro tutte le altre squadre. Ad oggi non sempre siamo riusciti ad esprimere al meglio le nostre capacità. Quando lo abbiamo fatto siamo riusciti a portare a casa affermazioni importanti come le vittorie contro Vigorina, Cuccurano e Genga che ci sono d’avanti in classifica. Ricordo con soddisfazione anche la partita disputata contro lo Jesi C5. Pur avendo perso 3-2, abbiamo giocato un buon futsal e il risultato finale sarebbe potuto anche essere diverso e arridere alla mia squadra.
Se riusciremo ad essere compatti ed avere la rosa al completo per le restanti partite di campionato credo che potremmo ancora competere per un posto nei play off. Non sarà sicuramente semplice perché le squadre che ci precedono sono molto competitive ed attrezzate. Il livello di tutte le squadre del nostro girone è piuttosto alto e si possono perdere punti contro tutte. Da un lato questo mi preoccupa ma mi rende anche fiducioso nel fatto che non sia una passeggiata anche per le nostre avversarie dirette per un posto nella griglia play off.”
E ora che hai avuto modo di vedere tutti gli avversari su chi scommetti per la vittoria finale nel vostro girone?
“All’inizio del campionato non conoscevo bene tutte le squadre che compongono il nostro girone ma, scrutando i roster delle singole compagini, mi ero fatto un’idea di chi potesse essere la squadra da battere. Pensavo fosse lo Jesi C5 e i loro risultati lo stanno dimostrando. Li ho visti giocare un paio di volte e mi sembrano una squadra solida e ben organizzata. Sanno cosa fare in campo e sono guidati da un Mister con molta esperienza e credo carisma. Mi sembrano anche organizzati a livello societario e dirigenziale con molte figure che partecipano attivamente alla vita della squadra. Secondo me hanno tutto il necessario per vincere e in più hanno giocatori abituati a farlo…”
Perfetto mister, siamo giunti ai saluti e alle dediche...
“Un grosso saluto a te Paolo e a tutte le persone che come te si danno tanto da fare per questo bellissimo sport. Ti ringrazio per l’opportunità che mi hai dato con questa intervista e colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato e supportato per ottenere questo meraviglioso risultato.
Anche se può sembrare retorico volevo dedicare questa vittoria alla mia meravigliosa compagna Monia e a mio figlio Matteo che mi sopportano ed ai quali, mal volentieri, sono costretto a dedicare meno tempo di quello che in realtà meritano ed hanno bisogno. Grazie mille a tutti e auguri di un felice 2014.”
Paolo Boiani
L’Escursionista Futsalmarche
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