La promozione del Futsal Campiglione nelle parole del presidente Mirko Virgili: "Le nostre vittorie merito del gruppo e dell'esperienza."
“E' da tre anni che inseguiamo questo traguardo. Finalmente ci siamo riusciti.”
Il traguardo in questione è la serie C2. Chi lo ha tagliato è il Futsal Campiglione, ormai ex serie D girone H.
Di questo obiettivo centrato ne parliamo con il presidente, Mirko Virgili, un ragazzo di 39 anni, spontaneo come pochi. Un presidente non abituato alle luci della ribalta.
È come se non si sentisse all'altezza. Lo capisco e apprezzo, molto.
È la sua prima intervista e me ne accorgo dal fiume in piena di parole che inondano questa lunga chiacchierata.
Da dove vuoi partire?
“Non lo so, decidi tu.”
Allora partiamo dal primo giugno, dall'ultima partita, la finalissima regionale che vi ha dato l'accesso alla C2 (Futsal Vire- Futsal Campiglione: 3-5 (dts).
“Abbiamo giocato contro una squadra costruita sull'esperienza: il più giovane era del '72, più grande anche di me. Tecnicamente era molto preparata, atleticamente, vista l'età, un po' meno.”
T'interrompo subito: come mai non siete riusciti a vincere il campionato: merito degli altri Atletico Bivio Cascinare, prima) o demerito vostro?
“La squadra era stata costruita per passare subito di categoria. Detto questo, il Cascinare ha vinto meritatamente, anche se all'andata è stata una gara combattuta fino all'ultimo e la differenza l'ha fatta solo quella partita.”
Solamente un incontro non vi ha permesso di vincere il vostro girone?
“All'inizio del girone di ritorno abbiamo avuto qualche problema. Violoni, capitano storico, a metà del girone d'andata ha avuto qualche problema fisico, ma, c'ho parlato ieri, vorrebbe ricominciare. Paoloni, acquisto della scorsa stagione, pivot come Violoni, s'è infortunato; in breve tempo abbiamo perso due pivot e da quel momento, più che mai, il gruppo ha fatto la differenza, è riuscito a sopperire la mancanza di questi due giocatori. Se vedi la classifica marcatori, abbiamo quattro, cinque giocatori in doppia cifra a indicare la forza della squadra.”
Mi spieghi il black out avuto nelle ultime sei giornate (quattro perse, due vinte)?
“Gli infortuni hanno voluto dire molto, la squadra poi è calata sia fisicamente che mentalmente, sembrava demotivata.”
Poi la svolta.
“Suonerà strano, ma la svolta è arrivata con la sconfitta fuori casa contro l'Amandola (10-3); ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: che vogliamo fare?”
Però l'ultima gara di campionato l'avete persa (Futsal Campiglione- Capodarchese C5: 2-3)?
“Si, ma la squadra era un'altra. Davanti a duecento persone abbiamo fatto vedere chi eravamo veramente.”
La stessa Capodarchese che avete poi eliminato nella prima sfida playoff (4-2, dts).
“Esatto.”
Poi il Real San Giorgio, altra sfida ad altissima tensione (vinta per 3-5).
“E' stata una vittoria del gruppo. Loro erano una squadra esperta, giocavano in un campo stretto, con le linee laterali a un metro dal muro. Nelle ultime giornate, però, oltre ad allenarci bene avevamo iniziato nuovamente a rimetterci il cuore...”
Te l'aspettavi una vittoria?
“La squadra aveva cambiato atteggiamento, aveva una marcia in più. Eravamo tutti più fiduciosi. Se ti dico che il Real San Giorgio aveva perso, includendoci anche la nostra, solo due partite... L'incontro si è concluso negli ultimi minuti dove non potevi sbagliare più nulla.”
Siamo arrivati alla finalissima contro il Futsal Vire.
“Non li conoscevamo. All'andata sono venuti da noi con l'idea di non prendere gol; al ritorno sono stati più aggressivi e s'è visto come è andata a finire: vantaggio loro, pareggio, vantaggio noi, pareggio, poi ai supplementari non c'è stata partita. Mi piacerebbe che scrivessi che i nostri avversari sono stati leali, corretti, proprio una bella squadra.”
Come mai solo dopo tre anni è arrivata questa tanto attesa promozione?
“Il primo anno siamo arrivati secondi, abbiamo vinto i play off del girone, ma, nella seconda fase, nel girone a tre siamo stati eliminati, perdendo entrambe le gare. In squadra avevamo giocatori con trascorsi nel Real Monturano, tra cui Massimo Scaloni e un mister, Amatucci, lo stesso di adesso, che non conoscevamo. Diciamo che è stato un primo anno di rodaggio.”
Il secondo anno?
“L'Eagles Fermo, che poi arrivò prima, aveva i giocatori di due categorie superiori, abbiamo capito da subito che era impossibile. Abbiamo fatto i play off, ma siamo usciti al primo turno; sai quando prendi quelle serate...”
Eh lo so', io gioco a pallavolo e alcune di quelle serate le ho vissute (sorrido)...
“Ma lo sai che noi siamo un'ex società di pallavolo? Avevamo una squadra maschile in serie D e abbiamo pure giocato due finali per andare in C”.
Hai sacrificato la pallavolo per il calcio a 5? Che smacco! Lo sai che stai facendo felice il Trasformista che, quando si parla di pallavolo ha il dente avvelenato? (rido)
Ride “ Eravamo rimasti in tre, non avevamo più una struttura adatta a Campiglione, non avevamo neanche un grosso seguito così dopo quattro anni l'abbiamo abbandonata”.
Come è nata l'idea del calcio a 5?
“Noi dirigenti di pallavolo giocavamo a calcetto in modo amatoriale, abbiamo deciso d'iscriverci al campionato di CSI, siamo riusciti a coinvolgere altra gente ed eccoci qui. Ora il nostro direttivo conta nove persone.”
Parliamo di mercato?
“Non abbiamo molte conoscenze in quest'ambiente, ci stiamo guardando intorno. È ancora tutto in evoluzione”.
La rosa di quest'ultimo campionato è riconfermata?
“Riconfermati tutti in toto, se lo vorranno...”
Andiamo sullo specifico: Cristian Santoni.
“Lui, oltre a essere un giocatore è anche consigliere della società, ha sposato il progetto in tutto e per tutto. È lui il nostro tramite per il mercato.”
Cristian Luca.
“Ha grandi doti tecniche. Ha già fatto un'esperienza in C2 poi s'è rotto i legamenti ed è ritornato”.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
“Di raggiungere la salvezza. Non abbiamo ancora l'esperienza per vincere la C2, a settembre saremo una matricola, dovremo un po' studiarla”.
I vostri giocatori prendono qualche “rimborso”?
“La questione “rimborsi” non fa parte della nostra politica. Ti faccio un esempio; quest'anno ha giocato con noi Gianluca Perini, che due anni prima era con la Juventina, C1. Ha avuto un grave infortunio, distacco della retina e aveva deciso di smettere. Noi lo abbiamo chiamato per capire se aveva intenzione di ricominciare e lui ha accettato, è ripartito da zero, in un nuovo ambiente, con nuovi compagni. Tutto senza voler nulla in cambio a parte un piccolo rimborso per la benzina visto che viene da Montegranaro. Ed è uno che ha una tecnica come pochi”.
Mister Fabrizio Amatucci è confermato?
“A oggi si...”.
Ma...
“…dobbiamo rivederci per vedere la situazione. Non posso sbottonarmi.”
Sbottonati.
“Posso solo dire che ha insegnato a questa società a giocare a calcio a 5. Il rapporto è buono. Decideremo tutti insieme”.
Differenze tra serie D e serie C2?
“Mi aspetto un balzo. Mi aspetto ogni partita una battaglia”.
Hai la possibilità di esprimere tre desideri.
“Il primo è la salvezza. Il secondo è la salvezza facendo un bel gioco di squadra, mantenendo un bel rapporto di gruppo, squadra, allenatore, staff. Terzo, raggiungere i play off. Chissà...”.
Ho finito. Vuoi aggiungere qualcosa?
“Vorrei ringraziare tutti voi per quello che fate. Ne parlavo proprio ieri, il sito è sempre aggiornato e di prima qualità, come farete... Vorrei poi ringraziare Fabio Violoni e Massimo Teodori, persone che amano lo sport quanto lo amo io, gente appassionata. Abbiamo sempre puntato a fare gruppo e i ragazzi hanno capito il nostro modo spassionato di vivere il calcio a 5 e ce lo hanno dimostrato con quello che hanno fatto quest'anno, ripagandoci dei tanti sacrifici. Ancora siamo con la testa al primo giugno...”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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