Gabriele Bruschi ci porta alla scoperta del Nebbiano e del girone C: "Noi, un gruppo coeso come pochi. il Cerreto? Forte ed imprendibile."

 

Eccoci alla scoperta di un altro girone della nostra serie D.

Questa volta ci addentriamo nell’entroterra, ovvero pedalerò fino a Fabriano in casa Nebbiano.

Ecco a voi Gabriele Bruschi che ci parlerà delle formazione fabrianese e del girone C.

 

Gabriele BruschiCiao Gabriele!

“Ciao Ciclista… Qual è il tuo nome?”

 

Francesco!

“Ah! Piacere! In questi anni che ho inviato le documentazioni sulle nostre partite ai tuoi colleghi (fino allo scorso anno il Regista, di cui ho tanta nostalgia visto il frequente scambio di mail per parlare del nostro campionato, e, da quest’anno, lo Specialista) e non ho mai avuto la fortuna di conoscerli di persona!

 

Il sito è nato e cresciuto con questo giochetto degli scrittori anonimi. Qualcuno ha resistito, qualcuno si poi è svelato…

“Se fosse possibile conoscere di persona questi due ragazzi mi farebbe piacere!”

 

Ok, farò da tramite per questa richiesta.Allora sei pronto per questa intervista?

“Si dai, sono un po’ emozionato. È la prima volta che mi capita di rilasciare un’intervista! Fortunatamente siamo in contatto telefonico. Se ci fossimo incontrati dal vivo sarebbe stato molto più difficile! Comunque la reputo una grossa opportunità per far conoscere il nostro gruppo.”

 

Parlaci un attimo del tuo curriculum calcettistico.

“Ho iniziato nel 2005 con la Futsal Fabriano, poi tre anni fa ho vestito la casacca del Nebbiano. Allora ancora giocavamo nel campo all’aperto in paese. Poi però non trovandomi bene nel giocare all’aperto sono tornato alla Futsal Fabriano. Sfortunatamente quest’anno non si è rifatta la squadra, quindi eccomi qui, di ritorno a Nebbiano!

 

Quindi ti sei rassegnato a giocare in un campo all’aperto!

“No, il Nebbiano, visto il cambiamento del regolamento che impedisce di disputare le partite nei campi all’aperto di sera, si è trasferito a Fabriano presso la palestra Pala Fermi.”

 

Per la tua felicità!

“A mio avviso questo sport va praticato nei campi al chiuso. Poi, se ci aggiungi che Nebbiano è più in alto rispetto a Fabriano, capisci perché giocare di sera in periodi come questo è un’impresa. Ci toccava allenarci con i mucchi di neve a bordo campo. Però trasferirci da Nebbiano ci è costato caro dal punto di vista del tifo. Giocare in paese portava diverse persone del posto a seguire le nostre gesta. Ora in pochi si mettono in viaggio per Fabriano, anzi per lo più sono amici e ragazze.”

 

Come giudichi il vostro campo?

“A me piace. A Fabriano purtroppo non ci sono strutture all’altezza di ospitare questo sport. Il palazzetto è occupato per lunghi periodi dal basket. A noi tocca dividerci con la Nuova Lif ed il Real Fabriano questo campo. A lungo andare il fondo inizia a consumarsi. Per questo sarebbe ingente un investimento del comune verso questo sport in espansione nella mia zona. Insomma almeno un campo nuovo per far defluire le squadre di Fabriano. Come dimensioni credo sia il giusto. Ovvero non è immenso come il palazzetto, ma neanche piccolo come molti campi dove ci capita di giocare.”

 

In queste interviste ho notato grosse differenze nelle provincie a livello di strutture da gioco. Ovvero nel Maceratese troviamo molti campi in sintetico. Nell’anconetano molti campi in plastica al chiuso. Da voi?

“Abbiamo strutture al chiuso con fondo o in plastica o addirittura li puoi trovare in parquet. L’unico sintetico è Campodonico. Poi anomalo è il campo di gioco della Vigor Fabriano, dove il dischetto del tiro libero è vicino al centro campo con la conseguente area da quattro metri.”

 

Come difendete in questo campo?

“Classico, ovvero partiamo a rombo e poi seguiamo ad uomo.”

 

Chi è il tuo allenatore?

“Emanuele Farneti, un ragazzo con cui avevo già condiviso un’esperienza da giocatore nella Futsal Fabriano.”

 

C’è molto affiatamento in squadra?

“Si, decisamente. Non ho mai giocato in un gruppo così coeso. Con noi giocano ragazzi dai diciannove, venti anni, fino alla quarantina. Nonostante ciò, quando si è all’interno dello spogliatoio non si percepiscono grosse differenze di età. A dimostrazione di questo abbiamo passato tutti insieme sia la vigilia di Natale, sia Capodanno. Ovviamente possono capitare come in tutte le squadre dei battibecchi in campo. Ma non si è mai andati sopra le righe. E vedendo l’unità di questa squadra, ci metto la mano sul fuoco che ci si andrà mai…"

il Nebbiano che brinda all'anno nuovo

Quindi la vostra prestigiosa posizione in classifica dipende anche da questa unità?

“Certamente. Stiamo facendo un bellissimo campionato. Ad oggi siamo terzi a pari merito con la Junior Matelica. Siamo stati scavalcati dalla piazza d’argento in questo turno dall’Urbanitas Apiro, una squadra in netta crescita.”

 

Il Cerreto capolista è oramai imprendibile?

“Penso proprio di si. Ormai il vantaggio è ampio. Poi come livello di gioco sono una squadra fortissima. Difficilmente perderanno il campionato.”

 

Invece come lo presenti il tuo girone ai nostri lettori.

“Molto equilibrato dove ogni squadra può perdere punti in ogni partita. Chiaro poi ci sono come in tutti i gironi squadre sulla carta più deboli. Però, chi più e chi meno, sono tutte squadre di buonissimo livello.”

 

E voi a cosa puntate?

“Intanto proveremo a vincere tutte le partita da giocare. Poi tireremo le somme. Magari vinceremo il campionato, magari faremo la semifinale play off, oppure passeremo direttamente alla finale, visto questa regola dei dieci punti di distacco…”

 

Un punto dove abbiamo trovato pareri discordanti… Sei favorevole o no alla introduzione di questa regola?

“Assolutamente favorevole. Sia per valorizzare quanto espresso in un campionato intero, sia perché come spesso capita la seconda contro la quinta spesso son partite scontate. Eliminando delle partite spesso inutili.”

 

Qualche giocatore nel tuo girone ti ha particolarmente colpito?

“Sono rimasto impressionato dal Cerreto. Non me li aspettavo così forti. Tra l’altro sono una delle due squadre con cui abbiamo perso. Ora che mi ci fai pensare abbiamo perso troppi punti in pareggi evitabilissimi…”

 

Stefano Spadini, bomber del NebbianoQuindi oltre a loro non c’è proprio nessun’altro da citare?

“Un mio compagno, Stefano Spadini. Purtroppo ora è ai box causa pubalgia. Però speriamo in un suo rientro nel finale di stagione. Incrociamo le dita. Per noi è un giocatore fondamentale! Poi se vai a leggere l’elenco delle reti nel nostro girone capisci subito l’importanza nel concludere il nostro gioco (ben 29 le marcature).”

 

Sono cambiati tanto i limiti geografici del tuo girone rispetto allo scorso anno?

“Per fortuna si. Lo scorso anno dovevamo andare a giocare lontano, fino a Chiaravalle (tra l’altro era una formazione cadetta che non faceva classifica) Arcevia e Ostra. Capisci, fare sessanta chilometri per un’amichevole… Poi girare nei periodi della neve e del ghiaccio non è il massimo. Quest’anno hanno creato un girone con molte squadre del posto e di zone limitrofi. Senza contare che spesso si perdeva la concentrazione della partita durante il viaggio.”

 

Ora parliamo del Gabriele giocatore. Sei un giocatore offensivo o uno difensivo?

“Difensivo. Un laterale grintoso. Alla Gattuso insomma.”

 

Hai anche realizzato una rete in questo campionato.

“Esatto, alla prima di campionato contro la Vigor Fabriano. Però il risultato era ormai chiuso, mi piace ricordare le due reti realizzate in coppa, soprattutto quella contro il Vallesina con cui abbiamo passato il turno. Poi però nella semifinale ci siamo dovuti piegare al Santa Maria Nuova.”

 

Toglimi una curiosità. Anche da voi è presente il rito del portare le pastorelle quando si segna la prima rete stagionale?

“Certamente. Sono tutte cose utili a far gruppo. Io ho pagato dazio a suo tempo. Anzi ora che mi ci fai pensare, Christian Prioretti deve portare le sue. Le aspettiamo con ansia!”

 

Solo nove presenze in campionato?

“Purtroppo con i turni a lavoro capita di dover saltare delle partite. Prima il lavoro poi il divertimento.”

 

Qual è il tuo lavoro?

“Faccio l’operaio, vedi, operaio nella vita ed operaio in un campo da calcetto!”

 

Come valuti gli arbitri nella tua zona?

“Come ovunque. Ci sono quelli bravi e quelli meno bravi. A volte sembra che noi del Nebbiano non andiamo molto a genio agli arbitri. Alcuni si credono superiori. Non accettano il dialogo. Insomma con un po’ di potere diventano troppo presuntuosi. Comunque questo discorso sono sicuro lo possano fare anche molte altre squadre del nostro girone.”

 

Saresti favorevole all’ipotesi di un affiancamento agli arbitri da parte di un giocatore in attività?

“Perché no. Potrebbe essere un modo per aggiungere qualità al sistema arbitrale, soprattutto per avere un fischietto che, giocando, percepisce meglio le situazioni di gioco. Poi non sarebbe solo un essere umano contro tutti, ma già in due si potrebbero aiutare. Un esperimento lo si dovrebbe fare.”

 

Ora però parliamo di tattica. Favorevole al gioco con il portiere?

“Si e soprattutto nei campi di ridotte dimensioni. Il portiere avrebbe l’opportunità di concludere in rete. Però ora è più difficile con il cambiamento delle regole praticare questa tattica.”

 

Pressing o marcatura dentro la metà campo?

“A seconda dell’avversario. Ovvio se hanno delle difficoltà in fase di palleggio si aggredisce. Se invece si affronta una squadra di livello è rischioso salire troppo. Meglio farlo solamente in caso di necessità, ovvero se si deve recuperare la partita.”

 

Sei pronto per allenare!

“Ho avuto un’esperienza diciamo come vice della squadra femminile lo scorso anno alla Vigor Fabriano. Quest’anno mi sono arrivate alcune proposte interessanti però per ora è meglio giocare. Ci sarà tempo per prendere in mano la lavagnetta.”

 

Siamo ai saluti…

“Volevo salutare tutti coloro che partecipano a questo campionato e volevo dire al mio compagno di squadra Spadini di ritornare presto, lo aspettiamo!”

 

E con questo si conclude anche la mia trasferta nel fabrianese.

Un buon campionato a tutti gli appassionati di questo girone!

 

Il Ciclista

Francesco Fabretti

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