Per illuminare il viaggio nel girone G, la luce del Faro con le parole di Daniele Baffo: "Tutti i segreti del nostro meraviglioso gruppo."
Dopo Mattia Mordenti presentiamo un altro player manager. In questa puntata delle interviste nel Pianeta serie D ecco a voi Daniele Baffo del Il Faro calcio a 5, il mister della capolista del girone G, nonché vice capocannoniere del girone dell’entroterra maceratese-
Ciao Daniele, sei pronto per sottoporti alla ruota del Ciclista?
“Certo, anzi sono onorato e lusingato di poterti rilasciare un’intervista!”
Iniziamo proprio ad analizzare questa tua posizione di allenatore-giocatore.
“Onestamente allenare era una situazione ipotizzabile in un futuro più lontano. Ora ho 32 anni e pensavo fosse prematuro mettere mano alla lavagnetta. Però, due anni fa, per evitare lo sciogliersi del Faro, mi sono preso la responsabilità e l’onore di allenare questi ragazzi con i quali già giocavo da un anno.”
Come sta procedendo questa anomala avventura?
“Molto bene direi, anche se molto merito di ciò va a Mauro Corvaro, il mio vice allenatore, una persona assolutamente indispensabile per l’ottima riuscita di questo esperimento. Ci dividiamo i compiti. Ovvero la squadra la alleno io fino al mio ingresso in campo. Poi subentra lui con piena autonomia nella gestione e nelle scelte. Ritengo indispensabile una persona lucida per leggere al meglio la partita. Poi, quando mi risiedo in panchina, riprendo io il compito di guidare la squadra. Su di lui ho fatto tantissimo affidamento e la mia fiducia è stata sempre ripagata. Una persona veramente straordinaria!
Hai mai avuto problemi nel gestire questo doppio ruolo?
“Per fortuna no. Poi non è che son state sempre rose e fiori. Lo scorso anno nel girone di andata abbiamo totalizzato la bellezza di 29 punti, ed eravamo subito dietro le schiacciasassi Cus Macerata e Montelupone. Poi nel girone di ritorno abbiamo avuto un netto calo a seguito di diversi sfortunati infortuni totalizzando solo 9 punti, se non ricordo male.”
Nonostante i risultati non arrivassero non sei stato mai messo in discussione?
“No, assolutamente. Il gruppo mi ha decisamente aiutato a superare quei momenti di difficoltà ed ha anche capito che ero alla mia prima esperienza, quindi qualche errore ci poteva stare. Quest’anno sto cercando di fare tesoro degli errori commessi nell’annata precedente.
È una situazione momentanea o pensi di continuare così anche per il futuro?
“Penso di andare avanti così fino a quando non riusciremo a convincere un allenatore valido ed idoneo a guidare questo gruppo. A fine stagione faremo sicuramente un ulteriore tentativo per portare con noi Luca Domenella, un mio ex compagno di squadra attualmente giocatore-allenatore alla Vis Montecosaro. Lo stimo moltissimo oltre ad averci condiviso tanti campionati con l’Athletic Civitanova qualche anno fa.”
Alcuni allenatori che hanno influenzato il tuo modo di interpretare il calcio a 5?
“Tra i diversi che mi hanno allenato sceglierei Pisolo Dino Gazzani. Ma ognuno mi ha lasciato qualcosa e nel mio modo di fare c’è un po’ di loro e un po’ di mio!”
Come giudichi questa pausa per neve?
“Assolutamente positiva a livello personale, sto recuperando da un infortunio e questo stop mi permetterà di saltare meno partite. Dal punto di vista generale penso sia un brutto colpo per tutti. Si fermano non solo le partite, ma anche gli allenamenti vista la presenza di terreni all’aperto o addirittura l’impossibilità nel recarsi al campo di gioco.”
Com’è il vostro campo?
“Il nostro campo è semplicemente meraviglioso. Giochiamo in una palestra del tutto nuova creata appositamente per il calcio a 5, utilizzata soprattutto dal Civitanova calcio a 5 (serie A2). Non possiamo assolutamente chiedere di meglio. Poi abbiamo la fortuna di compiere entrambi gli allenamenti nel campo dove poi giochiamo la partita, a differenza dello scorso anno.”
Perché lo scorso anno come eravate organizzati?
“Giocavamo in un centro sportivo a Porto Potenza dove il campo per la partita era buono, ma il campo per allenarsi era un vero disastro. Infatti lì abbiamo subito diversi infortuni che giustificano in parte il tracollo del girone di ritorno. Quest’anno invece giocando in una struttura perfetta spero almeno di non subire gli infortuni della scorsa stagione e trovare quella continuità in casa mancata la scorsa stagione.”
Qual è la tua idea di gioco per difendere in un campo decisamente grande per la categoria?
“Noi giochiamo a zona ma in alcuni frangenti della partita se vogliamo aggredire la squadra avversaria passiamo ad uomo. Ovvero partiamo a zona normale a rombo. Poi quando gli avversari passano al due-due, se si mantengono statici in quella posizione, li andiamo a pressare passando ad uomo. Poi nella fase offensiva ci alleniamo molto sulle ripartenze cercando di sfruttare tutte le superiorità numeriche che si possono creare.”
Gli impianti delle altre squadre del girone G?
“Da noi ci sono molti sintetici. Un campo dove è difficilissimo portare via i punti è il sintetico di Appignano, il campo della Longobarda. Hanno l’erbetta artificiale molto alta oltre ad essere all’aperto. Infatti tutti i punti in classifica da loro racimolati provengono dal loro terreno di gioco.”
Cosa ne pensi dei rimborsi spese? Qualcuno di voi ne riceve?
“Assolutamente nessuno di noi riceve rimborsi spese. Già il presidente Tassetti deve provvedere alle ingenti spese per l’affitto del campo. Ulteriori fondi non ce ne sono proprio. Chiunque si unisce alla nostra squadra lo fa sempre e solo per amore di questo sport, voglia di stare in un gruppo affiatato ed è consapevole che non sarà mai ricompensato di denari per la scelta di questa maglia. Ciò non toglie però che prima di far unire qualcuno al gruppo, viene sempre richiesta serietà per l’impegno preso. Ovvio siamo in serie D e dobbiamo capire tutte le situazioni. Però comunque qui si pretende serietà.”
Quanti giocatori hai in rosa?
“Abbiamo iniziato la stagione in 21 ed ora siamo rimasti in 16. Purtroppo ho perso per strada alcuni giovani, ma anche qualcuno un po’ più navigato. Sai com’è in serie D, il lavoro, gli infortuni che talvolta ti portano a smettere o l’insorgere di problemi personali…
Qualcuno che ti dispiace aver perso?
“Uno su tutti Luca Traini, un bravissimo ragazzo alla prima esperienza nei campionati federali (proveniva dal CSI). Si stava mettendo in mostra. Poi però per lavoro si è trasferito a Roma. Peccato. Ma anche Sauro Catarinelli, uno dei fondatori di questa squadra, che, purtroppo, ha deciso di smettere.”
Descrivici la tua squadra.
“Quest’anno tra i pali abbiamo Riccardo Graziani, lo scorso anno secondo portiere in C2 con il San Crispino. Il suo vice è Luca D’Ercoli, una autentica garanzia. Poi come centrali si alternano il capitano Brini, De Carolis (un giocatore molto fisico) e Mazzieri (una giovane promessa). Come laterali ho diverse soluzioni: Capozucca, il giocatore più tecnico della rosa, Diamanti, un ventenne davvero bravo, cresciuto tantissimo negli ultimi due anni, Bedetta, bravo a non perdere mai un pallone sulla destra, Gironacci, un elemento effettivamente utilizzato poco, ma quando chiamato in causa ha risposto sempre presente. Ed ogni tanto entro anch’io a divertirmi un po’…
Come pivot abbiamo Fornari ed il bomber Torregiani, una boa che ci ha risolto molte situazioni complicate. Poi dalla quinta giornata posso contare su Manuel Cervellini, un mio carissimo amico sceso in serie D di calcetto per la grande amicizia che ci lega. Lui a Civitanova è famoso per aver realizzato a venti anni la rete promozione che permise alla Civitanovese Calcio nel 1999 di approdare nel campionato di CND. Quest’anno per problemi di lavoro ha lasciato il calcio ad 11 e per mia grande felicità ha deciso di aiutarci... È alla sua prima esperienza nel futsal, ma sua la classe indiscussa ci è tornata utile in tante occasioni.
Come valuti il cammino della tua squadra verso il titolo?
“Ancora molto lungo e pieno di insidie. Soprattutto perché affronteremo tre trasferte temibilissime. Due a Sambucheto contro l’ACM Sambucheto e gli Amici del Tennis ed una a Potenza Picena contro la Potentina. Secondo me uscire indenni da queste sfide sarà il crocevia per ottenere buoni risultati alla fine. Poi ospiteremo il Monte San Giusto tra le nostra mura. Sperando che la classifica ci aiuti. Ovvero arrivando con qualche punto di vantaggio a queste partite partiremmo con il vantaggio di poter sfruttare dal primo minuto la nostra arma principale, ovvero le ripartenze."
Avete un finale di campionato difficile?
“Più che altro i finali di campionato in serie D sono sempre un po’ anomali. Perché spesso, purtroppo, si assiste a squadre che, non avendo più nulla da dire al campionato, rischiano di falsare la parte finale della stagione.”
Lo vedi in crescita il Futsal dalle tue parti?
“Si, notevolmente. Io ho iniziato nel 2002. Da allora c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni. Prima non c’erano così tante squadre nei campionati federali. Ed inizia ad esserci anche un seguito di pubblico favorito soprattutto dalla presenza di una squadra di A2, ovvero il Civitanova calcio a 5, bravi ad avvicinare ancora più persone a questo sport. Poi come dimenticare la Pamar ed il Fontespina (le due formazioni di Civitanova militanti in C2) che riempiono spesso il PalaPirandello.”
Siamo ai saluti finali…
“Ci tenevo a ringraziare pubblicamente Mauro Corvaro, il mio vice allenatore. Non mi stancherò mai di ripetere quanto si indispensabile per Il Faro. Sia nel gestire le situazione in partita sia per tenere unito il gruppo. Inoltre a lui spettano tutte le pratiche burocratiche pre-match. Poi come non salutare il nostro presidentissimo Gianni Tassetti, il proprietario del Bar Aragno, un uomo che, per pura passione, si mobilita a cercare quei fondi indispensabile a coltivare questo divertimento. Anzi approfitto per ringraziarlo dei quattro palloni nuovi appena acquistati! In fine buon campionato a tutti e… vinca il migliore!”
E con questo la mia pedalata finisce qua. Chissà quali lidi inesplorati potrete conoscere la prossima settimana…
Il Ciclista