Mattia Mordenti, nudo e crudo: "Vi spiego la scelta di dimettermi dall'Anconitana. Io al Castelferretti? Può darsi. Qualcosa c'è già stato..."
Ho il piacere di presentarvi Mattia Mordenti, ex allenatore-giocatore dell’Anconitana, girone D. Già, proprio un ex. Perché dieci giorni or sono ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di player manager della società dorica.
Parleremo quindi di questa scelta, ma non solo.
Approfittando della competenza del nostro interlocutore, la bici del Ciclista scorazzerà per tutto il girone D.
Ciao, Mattia.
“Ciao. Non sai quanto mi fa piacere essere intervistato da voi di Futsalmarche!”
Il piacere è anche nostro. È proprio divertente scoprire le vicende degli appassionati del calcio a 5 ogni settimana. Partiamo con le domande. Ma è vero che ti sei dimesso da allenatore-giocatore dell’Anconitana?
“Si. La scelta di lasciare l'Anconitana è stata una scelta difficile e per me sofferta, chi mi è stato vicino sa bene quanto avevo gettato in questo progetto; però, dopo un'attenta riflessione, sono convinto che non c'erano più i presupposti per poter portare avanti questa avventura. Fare l'allenatore/giocatore non è facile, ma si può fare bene se ci sono due condizioni: la prima una forte società alle spalle e purtroppo all'Anconitana esiste solo la figura ormai storica di Gramellini; la seconda una squadra che ti segua e ti sappia dare una mano per sopperire a quelle difficoltà che naturalmente si creano in questo doppio ruolo e anche questo purtroppo negli ultimi mesi era vistosamente mancato.
Si erano creati ormai intenti diversi dai miei e da quelli con cui questo progetto era iniziato, quindi non avrebbe avuto più senso portarlo avanti così tanto per fare, con il rischio solo di nervosismo e litigi.
E' un matrimonio finito, come può accadere, e non ci sono colpe. Come in tutte le cose le responsabilità sono di tutte le parti, mie in primis, dove probabilmente non sono riuscito a trasmettere quella passione e quell'impegno che avrei voluto. Non tutti hanno compreso questa scelta e questo è normale, mi dispiace solamente per alcuni atteggiamenti e critiche a mio parere ingiuste, ma questi sono discorsi che penso sia giusto rimangano dentro lo spogliatoio biancorosso.”
E’ decisamente prematuro, ma per il futuro hai già in mente qualcosa? Radio mercato bisbiglia un tuo coinvolgimento nel progetto Castelferretti…
“Hai avuto una soffiata?”
No, conosco l’ambiente e so la stima che hanno di te…
“Beh, è inutile nascondere i contatti con loro. Soprattutto con Luca Pippa Fiordelmondo, un mio amico. Qualcosa c’è stato anche prima dell’inizio della stagione, poi però si è preferito prendere strade diverse, soprattutto perché avevo dato la mia parola all'Anconitana di portare avanti il discorso iniziato l'anno scorso.”
Ho indovinato quindi!
“Siamo a gennaio, è ancora troppo presto per decidere, soprattutto perché da loro è stato consolidato Danilo Micucci come allenatore-giocatore, e, visti i risultati, hanno tutte le ragioni per proseguire questo discorso; poi chissà, mai dire mai... però è troppo presto per prendere decisioni. L’unica certezza è che la voglia di giocare non mi manca e, quando rientrerò dall’infortunio muscolare occorso nell’ultima giornata di campionato, mi metterò alla ricerca di una squadra con cui potermi almeno allenare fino alla fine della stagione. Nel frattempo avrò modo di pensare bene a cosa “voglio fare da grande”…”
Andiamo ora ad analizzare il tuo girone di serie D. Dacci un’opinione generale.
“Il mio pensiero è che quest’anno è stato sorteggiato un girone anomalo, con molte squadre partecipanti ai play off lo scorso anno ed addirittura tre retrocesse dalla C2. Insomma un girone di ferro. Però una delle caratteristiche di questo girone è un grandissimo equilibrio, non sono presenti squadre che ammazzano il campionato. Addirittura ci sono quattro squadre nel giro pochi punti, sia per la lotta alla vittoria del campionato, sia per accedere ai play off. Insomma, le squadre di testa possono perdere punti anche contro le ultime della classe. A differenza di molti altri gironi dove c’è un evidente spaccatura in classifica.”
E la tua Anconitana non ha mantenuto le promesse di inizio stagione?
“Ad inizio anno, inutile negarlo, gli obbiettivi erano ben diversi. Si pensava di fare un altro campionato insomma. Ecco un altro dei motivi che mi ha spinto a lasciare. Ho percepito nell’aria l’intenzione di finire la stagione senza tante aspirazioni, ovvero divertendosi e rendendo più leggero l’impegno. Invece io, anche se non abbiamo più niente da chiedere al campionato, pretendo il massimo impegno fino all’ultima partita, logicamente senza mai dimenticarsi che siamo “dilettanti”. Comunque non rinnego niente di quest'avventura, anzi sicuramente è stata formativa e mi ha fatto crescere molto sotto molti aspetti.”
Quali sono i giocatori capaci di spostare gli equilibri in questo girone?
“Penso che due tra i migliori giocatori del torneo giochino per il DLF Dinamis di patron Principi e sono anche due cari amici, ovvero Palmieri, un ragazzo splendido in campo e fuori e Balducci, un bomber assolutamente non di questa categoria. Poi c’è Andrea Scarabotti del Santa Maria Nuova, una vecchia conoscenza di rappresentativa e permettetemi di aggiungere il mio grande amico Lucci dell’Anconitana, assolutamente una delle migliori boe del girone. Ha ancora molta strada da fare ma è sicuramente su quella giusta.”
E come portiere?
“Ho affrontato molti ottimi portieri in questo girone, da Balercia dell’Estudiantes a quello del DLF, Brugiati. Però quando gioca come sa, Pippa è ancora il numero 1.”
Ora andiamo a conoscere meglio il passato di Mattia Mordenti…
“Ho girovagato in diverse squadre in zona, a partire da tutta la trafila nella Brandoni fino all' A2, un treno dalla quale sono sceso troppo presto a causa di un grave infortunio al ginocchio, passando per Collemarino, Castelferretti, Chiaravalle. Insomma ho girato molto.”
L’esperienza nel calcio a 5 che ricordi con più affetto?
“Senza ombra di dubbio la convocazione per uno stage nella Nazionale Under 18 a Coverciano. È stata una settimana indimenticabile. Ricordo come fosse ieri quando ho varcato il cancello del centro sportivo. Ho dormito nella stanza di Maldini, un idolo d’infanzia per chi ama il calcio.”
Parlaci dell’esperienza in Nazionale.
“Ho ricordi indelebili di quella settimana. Però poi la sfortuna si è accanita su di me. Prima ho dovuto rinunciare ad una convocazione per un torneo di una settimana in Spagna a causa degli esami di maturità, poi questo infortunio al ginocchio. Comunque poter vivere una settimana con la maglia azzurra addosso è stata un’esperienza meravigliosa. Senza contare il privilegio di potersi confrontare con i migliori talenti del panorama nazionale.”
Quando appenderai gli scarpini al chiodo, prenderai in mano la lavagnetta?
“Si, penso proprio di si. Farò di tutto per restare attaccato al mondo del calcio a 5, un mondo che adoro.”
Allora andiamo a conoscere meglio il Mattia allenatore: difesa ad uomo o a zona?
“Zona. Sono un fautore di questo tipo di difesa, anche se ovviamente la bravura è anche nel sapersi adattare alle situazioni e alle circostanze che una partita ti può mettere davanti.”
In un giocatore preferisci il lato tecnico o tattico?
“Io ricalco il pensiero del mio primo allenatore a cui devo veramente tanto, Roberto Pallotta, ovvero la tecnica senza la tattica può sopravvivere, ma la tattica senza la tecnica non può andare lontano.”
Il portiere in movimento per tutta la partita?
“Onestamente no, anche se mi è capitato di giocare contro squadre allenatissime in questo e ho trovato sempre difficoltà.”
Alleneresti in un settore giovanile?
“Certamente. Anzi appena smetterò di giocare sarà una delle cose che cercherò di fare. Ovviamente però cercherò di allenare anche qualche prima squadra.”
Siamo ai saluti finali…
“Intanto mando un grandissimo abbraccio ad alcuni amici che ho lasciato all'Anconitana. Insomma li dentro c’è molto mio sudore. Quindi spero si rialzino ed arrivino il più lontano possibile. Poi non posso non salutare Arnaldo Gramellini che al di fuori di tutto è stata una bellissima persona con cui ho condiviso quest'avventura. In fine ci tenevo a salutare tutte le persone amanti del calcio a 5 come il sottoscritto ed ovviamente voi di Futsalmarche per avermi ospitato…come si dice, viva o Futsal!”
Grazie Matteo, in bocca al lupo per il tuo futuro sportivo.
A tutti gli appassionati di serie D, arrivederci alla prossima tappa.
Fabrizio Fabretti
Il Ciclista
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Commenti
Il DLF del presidente Principi, squadra in cui ho avuto la fortuna di giocare lo scorso anno. E del loro portierone Alessio Brugiati, un ragazzo splendido di cui è stato un ENORME piacere poter scrivere bene!
Il CASTELFERRETTI, la squadra dove giocano attualmente molti miei ex compagni dello scorso anno...
A livello personale sono stati 5 mesi meravigliosi.
Un caro abbraccio a tutti voi! FRANCESCO FABRETTI
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