Alessandro Cittadini e questa Virtus La Rocca che riesce solo a vincere: "Il nostro segreto è il gruppo, migliorato anno dopo anno."
La bicicletta del Ciclista si appoggia nel muretto di casa.
Ad essere intervistato è Alessandro Cittadini, capocannoniere del girone di andata del girone E di serie D, ovvero il girone sotto osservazione ciclistica.
Ciao Alessandro come va?
“Bene dai, il ginocchio fa sempre male ma sto pian piano riprendendo la condizione ottimale.”
Ancora porti dietro i segni della battaglia con l’Aspio?
“Eh già, in quella partita mi sono procurato uno stiramento ai legamenti del ginocchio…”
Come sta andando il recupero?
“Direi benino, ancora sono un po’ bloccato. Ho paura insomma. Vedremo se sarò della partita sabato.”
Sabato arriverà un’ostica Nuova Sirolese al palazzetto di Offagna (ovviamente l’intervista è avvenuta prima della sfida, ndr)
“Si, finalmente si rincomincia. Non vedevamo l’ora, dopo tutti questi allenamenti, di riprendere il cammino intrapreso. Certamente ci sarà da sudare di più che nel girone di andata sia perché ci aspetteranno tutti con il coltello tra i denti, sia perché avremo tanti campi difficili da fare in trasferta.”
Leggendo il calendario tra le mura amiche avrete solo la Cattolica Castelfidardo delle squadre di alta classifica.
“Vero, ci aspettano diverse battaglie. In primis quella sul campo del Casenuove, ma anche Albatros, Collodi, Mantovani. Però avremo la fortuna di affrontare sette delle tredici gare rimaste nel terreno amico. Li non dovremo sbagliare.”
Per il campionato è una lotta tra voi e Casenuove?
“Difficile dirlo. Nello sport non si sa mai che qualche squadra a sorpresa non si rifaccia sotto. Cattolica o magari Albatros. Speriamo di no ovviamente ma lo sport è sempre aperto ad ogni risultato.”
Ora ti pongo un quesito che va avanti da tempo sul vostro campo. Ho sempre avuto un dubbio: ma voi vi sentite favoriti o vi penalizza giocare in un campo di così ridotte dimensioni?
“Inutile nascondere che il Palazzetto di Offagna ha delle dimensioni anomale rispetto alla media dei campi di calcio a 5. Per il nostro gioco assolutamente ci sentiamo penalizzati nel veder compromessa una nostra caratteristica, ovvero il contropiede. D’altro canto però noi ci alleniamo su questo campo ed oramai ci siamo abituati a giocarci. E mi rendo conto che chi viene a sfidarci trova enormi difficoltà nel prendere le giuste misure…”
Facciamo un salto indietro, lo scorso anno calcavi con successo campi di una categoria superiore- In squadra con te c’era anche un certo Baruffi, autore di 21reti in serie B quest’anno. Perché hai deciso di sposare il progetto Virtus la Rocca?
“Come ben sai l’Athletic Osimo non è riuscita ad iscriversi al campionato. Ho 37 anni e vari acciacchi dietro le spalle. Veramente pensavo di appendere gli scarpini al chiodo. Poi però è arrivata la chiamata di mister Virgini, un amico con cui ho condiviso delle esperienze da giocatore. Mi ha convinto a provare, senza impegno, con la formazione di Offagna. Un sorriso tira l’altro quindi eccomi qua ad affrontare questo campionato.”
Cosa ti ha convinto a restare?
“Senza ombra di dubbio il gruppo. Decisamente una delle squadre in cui mi sono trovato più a mio agio. In così poco tempo ho legato tantissimo con le colonne portanti di questa squadra, ovvero i due Breccia, Marco ed Andrea, Pizzuto, Lucangeli ed il mitico Cesari. Ovviamente senza nulla togliere agli altri perché, scusami se sarò ripetitivo, ma la nostra vera arma segreta è proprio il gruppo e la sua coesione. Posso aggiungere una cosa?”
Certamente…
“Come hai potuto notare qui c’è una base che va avanti da diverso tempo e, di anno in anno, si è migliorato sempre. Il miglioramento più importante a mio avviso è stato il cambiamento a livello comportamentale sia dei giocatori sia del pubblico. Come potranno confermarti chi ha sfidato la Virtus la Rocca negli anni passati (tra cui anche il sottoscritto) il clima non era dei migliori per una partita di calcio a 5. Ora, anche con l’arrivo di un mister di primissimo livello come Virgili, questa caratteristica spiacevole è stata messa da parte. Finalmente sia in campo che fuori c’è tutto per ambire a traguardi ad inizio anno inaspettati.”
Perché inaspettati?
“Assolutamente non pensavamo di lottare per vincere il campionato. Tantomeno ad arrivare a punteggio pieno al giro di boa. Anzi, l’obbiettivo era semplicemente centrare i play off. Poi però, di partita in partita, siamo lassù. E faremo di tutto per rimanerci. Soprattutto perché molti di noi hanno fame di vittoria. Un esempio di questa cosa è il capitano Marco Breccia che, nonostante i 34 anni, ci ricorda sempre quanto sia importante per lui vincere questo campionato.”
Questo è il tuo primo campionato di serie D?
“No, questo è il mio sesto campionato nell’ultima serie. Solo una volta sono andato a secco perché giocavo in una matricola. Nelle altre apparizioni vanto tre titoli ed un’altra promozione ottenuta tramite la lotteria dei play off a Santa Maria Nuova con la maglia della Virtus Penta. Vedremo se riuscirò a mantenere questo ruolino…”
Come ti sembra questo campionato?
“Non saprei. Credo però che nel girone D ci siano più formazioni attrezzate al salto di categoria. Baste vedere la fatica che sta facendo il Candia, una formazione veramente ostica con il quale mi sono imbattuto diverse volte negli anni passati. Poi ci sono il Santa Maria Nuova, l’Arcevia, il DLF Dinamis.ì, il Castelferretti e l’Estudiantes. Insomma tutte squadre di primo livello. Detto questo però la Coppa Marche è stata vinta dal Casenuove, la squadra seconda in classifica nel nostro girone… quindi anche da noi qualcosa di buono c’è!”
Alcuni giocatori che ti sono piaciuti?
“Mi sono piaciuti molto il centrale del Casenuove, credo si tratti di David Zagaglia (l’errore può essere dovuto ai tanti Zagaglia presenti nel team di Casenuove, ndr) ed il laterale della Futsal Cameranese, Osmani, un lupo dei campi di calcetto come il sottoscritto. Però a mio avviso il miglior giocatore di questo campionato è Sandro Magrini, mio compagno lo scorso anno nell’Athletic Osimo. Un ragazzo splendido e giocatore da altri palcoscenici, sceso in serie D per giocare con gli amici.”
La squadra che più vi ha messo in difficoltà?
“Senza ombra di dubbio Il Pozzetto. Abbiamo avuto la meglio solo per delle circostanze fortunate, ovvero l’espulsione del loro centrale Moreno Giacco, fino a quel momento perfetto, ed una rete con un mio tiro da lontano. In quella partita abbiamo ottenuto i tre punti veramente sudando le sette camicie. Non mi capacito di come siano così in basso in classifica.”
La chiusura la dedichiamo ad un commento sui premi vinti dai tuoi compagni:
Ilardi si è aggiudicato il Pallone d’Oro, mentre mister Virgini ha vinto la Panchina d’Oro. Che ne pensi?
“Mi informi tu ora di questa bellissima notizia. Adesso quando arrivo a casa mi vado a leggere il Pagellone. Sono molto felice per il mister. Se siamo lassù a punteggio pieno, è molto merito suo. Poi come posso parlare male di un mister che mi ha dato così tanta fiducia… Anche il premio di Francesco mi riempie di gioia. Sta facendo molto bene e soprattutto è sempre pronto ad apprendere i consigli delle persone con più esperienza di lui, quindi anche dal sottoscritto!”
Siamo ai saluti finali…
“Sembrerà retorico però mi sento in dovere di salutare tutti i partecipanti a questo campionato. È un bellissimo divertimento sfidarci ogni fine settimana!”
Dopo aver completato anche questa pedalata finalmente posso appoggiare la mia bicicletta sul muretto di casa. Pronto a risalire in sella per dirigermi verso altri lidi!
Fabrizio Fabretti
Il Ciclista
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