Con Mr. Mannocchi in viaggio nella Ballmasters:"Vi spiego la nostra filosofia. Passione e rispetto dei valori per crescere giocatori veri."

 

Marcello Mannocchi, allenatore della Ballmasters

Ancora serie D, ancora girone M, ma stavolta il satellite è quello della Ballmasters.

Marcello Mannocchi è l'allenatore della prima squadra maschile e la persona incaricata per esplorare una realtà che sta stupendo tutti, soprattutto a livello giovanile.

Dal bando sulle borse di studio indetto dalla società, alla serie D, passando per il talento di Gregorio Firmani, abbiamo chiesto di tutto e di più ad uno dei personaggi più controversi del futsal ascolano.

L'allenatore delle api giallo nere ci ha svelato qualche segreto, partendo dalla filosofia Ballmasters.

 

 

Ciao Marcello.

"Ciao. "

 

Futsalmarche.it passa dalla Vire alla Ballmasters. Hai letto l'intervista a Simoni?

"Sì ho letto..va bene.."

 

Pier Francesco dice che la vostra aspirazione non è di vincere il campionato.

"E' vero, diciamo che noi non dobbiamo vincere a tutti i costi. La nostra filosofia è quella di arrivare a vincere mettendo in campo quello che siamo e quello che è il nostro modo di interpretare questo sport. La vittoria, come il nostro atteggiamento in campo, devono essere il risultato del nostro lavoro: una conseguenza, non il fine ultimo! Vincere a tutti i costi non rappresenta il nostro modo di intendere lo sport e non rispecchia la nostra filosofia."

 

Iniziamo allora a scoprirla questa filosofia Ballmasters.

Bando borse di studio, partiamo da qui.

Vuoi spiegarci bene di cosa si tratta e qual'è il senso preciso di questa iniziativa?

"Allora, la borsa di studio ci è venuta in mente perchè noi crediamo fortemente nello sport come strumento per crescere e migliorarsi come persone. Giocare a futsal deve essere un modo per crescere nella vita, per mettersi in gioco, migliorare, imparare a gestire i propri limiti cercando di superarli. Imparare a rispettare le regole ed all'interno di esse esprimere il nostro potenziale e la nostra fantasia. Imparare a rispettare gli altri (compagni e avversari) facendosi rispettare. Un semplice hobby, una passione da portare avanti con impegno e serietà, come tutte le cose nella vita del resto. Secondo noi è molto più facile che una bella persona, ricca di valori, diventi un buon atleta, piuttosto che un giocatore molto abile tecnicamente senza certi valori possa raggiungere dei risultati nello sport. Le cose più importanti per noi sono la famiglia e lo studio e per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione cinque borse di studio da duecento euro l'una per premiare l'andamento scolastico dei nostri tesserati. Per maggiori particolari il bando è sul nostro sito www.ballmasters.it e chiunque può leggerlo e farsi un'idea. Aggiungo solamente che da sempre chi non va bene a scuola, in accordo con i genitori rimane a casa e non partecipa agli allenamenti ed alle partite fino a che non migliora. "

 

Dunque i giovani come mezzo e fine. Una scelta mirata della società, un progetto a lunga gittata..

"I giovani non sono nè il mezzo nè il fine, sono semplicemente il futuro. Sono la cosa in cui crediamo maggiormente sia in termini di valori assoluti che in termini di valori sportivi. Loro sono una risorsa anche e soprattutto per questo sport. Abbiamo deciso da anni di puntare sui giovani e ora dopo tanti anni di lavoro e sacrifici stiamo forse vedendo i primi risultati. Speriamo di poter continuare cosi."

 

Scusa l'interruzione, da quanti anni siete all'opera?

"Io dal 1996, ho avviato come allenatore la scuola calcio del Tufilla, la squadra del mio quartiere. Poi otto anni fa con Sergio Bartolomei, sempre nel  Tufilla, abbiamo creato la prima formazione giovanissimi di calcio a cinque, partecipando al primo campionato regionale giovanissimi di calcio a 5, organizzato dal Comitato Regionale Marche FIGC. Il primo o il secondo campionato giovanissimi, non ricordo bene, lo abbiamo vinto proprio noi come Tufilla."

 

Poi? Da Tufilla a Ballmasters?

"Io al Tufilla ero presidente, i costi erano diventati insostenibili visto che stavamo crescendo troppo. Per un anno ci siamo appoggiati alla Juventina Calcio e arrivammo secondi con gli allievi. Dopo essere stati ‘scaricati’ (il calcio a 5 non interessava) l'anno successivo ci trasferimmo al Monticelli. Poi quattro anni fa parlando con il presidente Francesco Castelli, mio ex compagno di squadra di quando giocavo a calcio a undici, abbiamo deciso di portare nella sua società, la Ballmasters appunto, tutto il progetto Tufilla."

 

Come siete strutturati ora?

"Abbiamo mantenuto il calcio a undici amatori, abbiamo i giovanissimi calcio a undici cadetti che non fanno classifica e poi abbiamo i giovanissimi calcio a undici che fanno sia il campionato provinciale di calcio a undici che quello regionale di calcio a cinque. Abbiamo gli Allievi regionali di calcio a cinque, la Juniores di calcio a cinque regionale, la serie C femminile regionale di calcio a cinque e poi la serie D provinciale di cui hai accennato sopra."

 

Quante persone ci sono alle spalle di tutto questo?

"Oltre agli allenatori, ci sono anche uno o due dirigenti per ogni squadra, sia alle partite che agli allenamenti e fanno tutto il lavoro ‘sporco’, ma preziosissimo. Sono il vero punto di riferimento per i tesserati e l'anima di questa società."

 

I ragazzi della Ballmasters con i campioni d'europa del Montesilvano

Chi sono invece i tecnici?

"Gli allenatori sono Rossano Tarli, ex giocatore dell'Ascoli primavera, per i cadetti di calcio a undici; Sergio Bartolomei, ex giocatore del Barbagrigia in serie A di calcio a cinque ed ex allenatore del Miracolo Piceno in serie B che segue i giovanissimi calcio a undici e calcio a cinque; Enzo Bargoni, che ho conosciuto al Caffè Portos, che allena gli Allievi calcio a cinque ed infine Juniores, Femminile serie C e prima squadra maschile in serie D allenate da me."

 

Torniamo sulla serie D. Da quanti anni siete impegnati in questa categoria?

"Questo è il quarto anno di D come Ballmasters. Nei primi due anni l'allenatore era Sergio Bartolomei, da due invece sono io."

 

Quest'anno le cose stanno andando piuttosto bene (Ballmasters prima con gli stessi punti della Futsal Vire), dove potrete arrivare?

"Dove possiamo arrivare? Non lo so. Per i ragazzi spero più in alto possibile visto che non credo ci sia nelle Marche una squadra che mette in campo una formazione under 20 come la nostra. Non mi piace fare pronostici, diciamo che sarà il campo a dirci dove arriveremo."

 

Inevitabile domanda su Gregorio Firmani, un gioiello classe '94 che si sta mettendo in evidenza per l'impressionante facilità di realizzazione sia in prima squadra (27 reti in 13 giornate) e sia nella juniores. Di che colore è il suo futuro?

"A me non piace parlare dei singoli anche perchè credo che se Gregorio stia facendo così bene, sia nella Juniores che in prima squadra, non sia solo frutto delle sue indiscusse capacità, ma del lavoro di tutto il gruppo. Tutti stanno facendo davvero bene. Gregorio risalta per le sue doti di realizzazione e per i gol che segna, ma il merito va suddiviso con la squadra che lo sorregge e lo mette nelle condizioni di segnare. Poi è evidente che lui vede la porta come pochi.

Il colore del suo futuro è sicuramente una sua scelta, come per tutti gli altri ragazzi. Noi non tratteniamo nessuno per forza. Con questi ragazzi e le loro famiglie c'è un rapporto di reciproca stima e fiducia, sono loro spesso che vengono a chiedere consiglio, perchè a volte basta poco per cadere in facili illusioni. Conoscendo il gruppo di Gregorio e gli altri ragazzi '94, a meno di clamorose e concrete possibilità, credo che non se ne andranno dalla Ballmasters, comunque vadano le cose, e lo dico con discreta certezza visto che li alleno da ben tredici anni."

 

Quali squadre hai visto meglio nel girone d'andata in questo giorne M di serie D?

"Al di là della classifica le squadre che mi hanno impressionato di più sono il Roccafluvione che in casa nel primo tempo ci ha veramente 'arrotato' perchè ha ottime capacità atletiche ed un buon tasso tecnico di alcuni singoli per la categoria. Poi ti nomino come favorita la Vire, squadra di esperienza che ci ha messo in difficoltà anche e soprattutto a causa di nostre ingenuità, il Picchio e la Magica che sono sempre squadre ben attrezzate."

 

La formazione della Ballmasters 2011/2012

 

Torniamo a parlare della vostra anima. I ragazzi.

Primi in Juniores, secondi con gli Allievi e primi fra i Giovanissimi. C'è un segreto?

"Il segreto è quello di non mollare mai, metterci tanta passione e competenza e soprattutto di raggiungere tutto col tempo senza volere mettersi in mostra o vincere a tutti i costi. Per noi era importante far crescere questi ragazzi con grande passione, senza fretta, senza mollare alle prime difficoltà, credendo nel proprio lavoro. Troppe società mollano dopo un anno o due senza risultati, ma anche noi siamo partiti da zero, perdendo e tornando a casa con goleade sulle spalle. Le stesse persone che prendevano tanti gol, ora giocano e vincono in serie D e Juniores. Non è cambiato nulla, siamo migliorati col tempo, senza pressioni, mettendoci sempre impegno. Occorre tanta pazienza. Il tutto e subito non esiste."

 

Molti presidenti e addetti ai lavori dicono che non è facile creare un settore giovanile per mancanza di 'personale'. Tu cose ne pensi?

"Penso che le persone non sia facile trovarle in giro perchè serve gente preparata, animata da sincera passione e che non abbia voglia di protagonismo a tutti i costi. Se la Ballmasters è quello che è il motivo è che il resto degli allenatori, escluso me - non mi giudico - rispondono a questi requisiti, sono persone in gamba. Questo è un elogio alle persone che ci danno una mano e fanno il proprio lavoro per i giovani e non per se stessi senza percepire alcun rimborso. Credo che il nostro presidente sia consapevole di ciò che ha per le mani"

 

La domanda spontanea è: come mai non avete allestito una formazione under 21?

"Perchè secondo me l'under 21 è una categoria che non ha senso. Mi spiego: per valorizzare un ragazzo di diciotto anni bisogna avere il coraggio di farlo giocare da protagonista in prima squadra. Non vedo perchè se un ragazzo a diciotto anni non è valido per la prima squadra lo debba essere poi a ventuno. O meglio, le ossa può tranquillamente farle in D, C2, C1. Almeno si confronta con gente esperta e più grande."

 

Gregorio Firmani, talento cresciuto nella Ballmasters

Prima di salutarci facciamo un gioco. Immagina di poter prendere in mano il calcio a cinque a livello nazionale.

Quali sono i primi cambiamenti che apporteresti al sistema futsal che in Italia sembra essere così bacato?

"Questa è una bella domanda, provo a dire le mie idee. Io in primis limiterei sensibilmente l'utilizzo di giocatori stranieri e poi incentiverei i settori giovanili. Fino alla serie C1 incentiverei la loro costituzione con contributi, mentre obbligherei le società dalla serie B alla A1 a partecipare a tutte le competizioni giovanili di calcio a 5: giovanissimi allievi e juniores, certificando e premiando i migliori settori giovanili. Darei maggiore risalto alle competizioni giovanili cercando d valorizzare i giovani migliori. La conseguenza naturale è che il calcio a cinque diventi una lega separata in modo da creare un professionismo che porti ad avere, anche a livello economico, società maggiormente controllate e maggiori garanzie per chi vi lavora."

 

Perfetto, gioco riuscito in pieno direi. Congediamoci col tuo sogno nel cassetto.

"Il mio sogno nel cassetto te lo rivelo a fine stagione, sono scaramantico. Magari ci sentiamo a fine anno, possibilmente a Giugno inoltrato, e mi chiederai se l'ho realizzato. Sarò felice di risponderti. E comunque vada noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto senza nè esaltarci nè demoralizzarci"

 

Perfetto Marcello. Allora ci risentiamo a Giugno, nel frattempo buone feste ed in bocca al lupo!

"Crepi il lupo. Vorrei ringraziarti per questa intervista che ci ha permesso di farci conoscere meglio e fare, tanti, tanti auguri di buone feste a te, a tutto lo staff di Futsal Marche che fa un lavoro davvero grande (in particolare al Sudista che commenta il nostro girone di serie D), a tutti i lettori di FutsalMarche ed a tutte le società sportive della nostra regione che praticano la nostra disciplina e che con passione e sacrifici fanno divertire molti ragazzi. Saluta tutti. Alla prossima!"

 

 

Stilnovista Futsalmarche

Damiano Vallucci