Matteo Tavoni: "La gente come noi del Candia non molla mai. La nuova regola sui play off in serie D? Decisamente irrispettosa."
Leggo gli editoriali del Trasformista ormai da tre anni, ma ci sono poche volte in cui l'ho sentito veramente piccato. Da una di queste volte prende spunto quest'intervista all'allenatore del Candia Baraccola Aspio (serie D, girone D) Matteo Tavoni.
In breve giovedì 17 novembre il Trasformista, in una delle sue analisi, tira in ballo il Candia, dedicandogli uno spazio dal titolo “Candia, tutti tranne te” a voler sottolineare un presunto 'boicottaggio' di questa società anconetana a fornire informazioni sulle gare disputate.
Il Trasformista scrive: “ […] Perché c'è una società che ci boicotta, nonostante i ripetuti tentativi di contatto. Non per snobismo. Non per mancanza di tempo. Ma per precisa scelta. Strategica. Non dare notizie significa giocare nell'ombra. […] Il mondo è bello perché è vario. E nel rispetto del pensiero di tutti, ci limitiamo a prenderne atto”.
Mister Tavoni risponde con una mail molto amareggiata: “ […] Ci tenevo, però, a farti presente che quello che hai scritto sulla nostra squadra, non ce lo meritiamo, tra mille difficoltà siamo un gruppo di amici che contro tutto e tutti stiamo portando avanti la nostra passione. […] Abbiamo perso diversi campionati per non cedere al DIO denaro e non cambiare giocatori che sono più all'altezza. Non abbiamo niente da nascondere, le nostre facce sono da sempre le stesse, magari un po’ più invecchiate. Quindi parlare di "boicottaggio" "strategia" mi sembra esagerato [...]”.
Ciao Matteo, partiamo da qui.
“Quando abbiamo letto il pensiero del Trasformista ci ha dato molto fastidio essere accusati di avere tattiche; del girone di Ancona ci conoscono tutte, da dieci anni siamo sempre gli stessi; quest'anno, poi stiamo facendo anche un campionato mediocre (alla dodicesima giornata, ottavi con 15 punti, ndr). All'inizio della stagione avevamo ingaggiato un ragazzo che si occupasse del sito e di questo genere di cose, ma ha avuto qualche problema e non ha più fatto nulla. Da un mese a questa parte mi sono preso la briga di mandare tutto io. Ci scusiamo con le altre squadre.”
Alla luce di questo, non potevi pensarci da subito tu o qualcun' altro?
“Candia C5 fa parte di una Polisportiva, ma in piena autogestione. Della nostra squadra fanno parte venti ragazzi, senza dirigenti, accompagnatori etc. Io mi definisco allenatore, papà, psicologo e, fino al momento non avevo dato tanto peso alla cosa, poi ho visto l'articolo... Ho talmente tante cose a cui pensare, tra cui una famiglia e due figli che l' informare qualcuno del sito mi era passato di mente e, dato che non dovevo pensarci io, diciamo che era la mia ultima preoccupazione.”
Tu sei solo a portare avanti la baracca?
“Da due anni faccio l'allenatore e non solo. Nel 2001 ho iniziato come giocatore, poi nel 2009 ho deciso di passare dall'altra parte. Ogni anno cerco d'indirizzare la squadra verso una direzione per poter allentare un po' la presa, ma non ci riesco ad andar via, è troppo bello e forte il rapporto con la squadra. Stiamo cercando, comunque di ampliare la struttura a livello organizzativo, perché siamo tutti amici, ma quando c'è da partecipare a riunioni etc mi ritrovo sempre da solo.”
Rimani per la grande passione che hai?
“Candia è come una seconda famiglia per me. Con molti della squadra sono amico anche fuori dal campo. Il sito ( riprende il discorso senza che io glielo chieda, sentitamente dispiaciuto, ndr) era il l'ultimo dei miei pensieri; io non faccio parte del forum, non commento mai, non conosco nessuno di voi. Al di la di tutto state facendo un lavoro splendido per questo sport, il sito è un punto di riferimento, continuate così!”
Ok, disguido risolto. Passiamo a domande più tecniche. Passiamo al campionato, iniziando dal principio. Sempre il Trasformista ha definito questo girone un “girone di ferro”, con molte squadre di C2 fresche retrocesse.
“Il girone è equilibrato, si può vincere o perdere con tutti; però è un girone che va piano. La serie D, in ogni modo, sta andando verso l'alto.”
Lo scorso anno eravate nel girone E e faceste i play off, quest'anno siete a metà classifica.
“ Lo scorso anno abbiamo fatto la finale dei play off e, senza perdere, ma pareggiando, in casa dell'Imbrecciata Calcio (2-2, ndr) non siamo saliti di categoria. L'anno prima avevamo inseguito l'Atletico Osimo, facendo 51 punti. Negli ultimi dieci anni di C2 abbiamo fatto sempre i playoff; siamo una squadra che ha sempre lottato per vincere.”
Come mai ora siete a metà classifica?
“La classifica non dice il vero. Le prime partite sono andate male, poi da Belvedere Ostrense c'è stata la svolta, non come risultati, ma come qualità di gioco. Non puntiamo a vincere il girone; comunque, il fatto di essere sempre lo stesso gruppo, il fatto di aver giocato negli ultimi anni le finali playoff e fatto un sacco di punti fa perdere, forse, qualche stimolo per strada. Come filosofia societaria abbiamo deciso di puntare sul senso del gruppo, dell'amicizia; non se n'è mai andato via nessuno sbattendo la porta.”
Per quanto riguarda il passaggio dal girone E a quello D?
“I gironi sono usciti qualche giorno prima d'iniziare, con vari errori e imprecisioni. Detto questo, noi squadre di Ancona ci ritroviamo, il venerdì sera, a dover andare a giocare in paesi come Arcevia, nonostante molti della nostra squadra lavorino, alcuni nei negozi; per carità, a noi va bene giocare, ma ci voleva più logica.”
Come la mettiamo con la riforma dei playoff (la nuova regola varata dalla Federazione riguardante lo stacco di dieci punti li annullerebbe)
“Se confermata sarebbe penalizzante. Ancora siamo tutte lì, ma a fine gennaio le prime squadre si staccheranno e si potrebbe perdere l'entusiasmo di lottare per il quinto posto; questa nuova regola potrebbe fare diventare la serie D un torneo amatoriale.”
Stai accusando la Federazione di qualcosa?
“Non sto accusando nessuno. Sto solo dicendo che ci ha un po' snobbati. Noi iniziamo l'impegno del campionato il 20 agosto con la preparazione ed è brutto arrivare a gennaio e, magari, non avere più obiettivi. Per noi la serie D è un po' come la serie A, i tre giorni di ritiro a Cingoli sono stati per noi un po' come i ritiri a Coverciano; arriva poi questa nuova regola... 'ste cose ti demoralizzano.”
Perchè, secondo te questa decisione?
“Per premiare le squadre che si sono impegnate di più? Sinceramente non lo so. Queste cose occorre deciderle all'inizio, manca il rispetto. Quest'anno s'è voluto stravolgere tutto e non si è stati capace di farlo.”
Quanto è cambiato il Candia in questi ultimi anni?
“Il Candia C5 da almeno quindici anni è sempre la stesso, non ha mai cambiato nome e non è poco; l'ossatura è sempre quella a differenza degli exploit di alcune squadre che poi, nel giro di pochi anni non esistono più.”
Cosa vi manca per tornare in C2 (ultima apparizione 2008/2009)?
“Il gruppo è solido, formato da ragazzi seri che da agosto a maggio lavorano sodo; è mancata un po' di fortuna, ma, dato che sono convinto che il lavoro paghi, occorre continuare a lavorare, poi si vedrà.”
Il morale com'è?
“Altissimo. Sappiamo tutti che non stiamo giocando bene, che non esiste una formula magica, ma ce la giocheremo anche contro la regola dei play off. Il nostro motto è 'La gente come noi non molla', ce l'abbiamo scritto sulle magliette che teniamo sotto le divise da gioco.”
Mi piace questa cosa dei motti; da dove arriva il vostro?
“Nella seconda partita di quest'anno abbiamo subito una brutta sconfitta contro il Castelferretti (1-7, ndr) e non siamo andati a cena. Alle due e mezza della mattina mi sono ritrovato la squadra sotto casa con lo striscione recante quella scritta e con i giocatori che cantavano quello slogan. Capisci perché non riesco a lasciarli?”
Da batticuore. Le mie domande finiscono qui; vuoi aggiungere qualcosa?
“Vorrei ancora scusarmi per quello che è successo; con tutto il cuore, non c'era niente da nascondere.”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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