La storia sportiva di Giacomantonio: "Io Valerio, innamorato del futsal e dell'Estudiantes. Chi può vincere il girone D? L'Arcevia."

 

Questa settimana il Pianeta D plana sull’orbita di Valerio Giacomantonio, il pivot dell’Estudiantes Ancona, squadra in testa al girone D, seppur in coabitazione.

Scopriamo la storia sportiva di questo ragazzo, innamorato pazzo del futsal ed entusiasta della sua squadra, del suo allenatore e dei suoi compagni.

 

Ciao Valerio, ben trovato.

“Ciao! Mi permetti una cosa prima di iniziare?”

 

Certo…

“Vorrei fare una piccola introduzione prima di rispondere alle tue domande: voglio ringraziare te e lo staff di FutsalMarche per l'opportunità che mi state dando e ringrazio quanti mi hanno fatto conoscere il magico mondo del calcio a 5.”

 

Quando e perché hai iniziato a giocare a calcio a 5? Da che sport provieni?

“I miei genitori fin da piccolo mi hanno lasciato carta bianca sullo sport che potevo frequentare e questo da una parte mi ha aiutato, ma dall'altra mi ha messo molta confusione in testa portandomi a scegliere e a sbagliare molte volte. Ho praticato e amato una decina di sport, ma presto mi accorsi che per limiti fisici non potevo continuare con il mio amato basket e per limiti tecnici non sarei andato molto oltre con il calcio. Perciò, aiutato e convinto dal mio grande amico Daniele Massetti (Futsal Ancona, Serie C2 Girone A, ndr), decisi di fondere i due sport e cominciare a giocare a calcio a 5 a livelli agonistici, nel ruolo di pivot. E così iniziò la mia avventura nel CUS Ancona Under 21.”

 

Quali sono state le maglie che hai indossato e qual è il gruppo che ricordi con più affetto?

“La mia carriera è iniziata appunto al CUS e ho sempre giocato nel gruppo di Posatora. Dopo l'Under 21 e i mille allenamenti con la prima squadra del CUS, sono passato in prestito all'Ankon Nuova Marmi che militava in C2, ma ci giocai molto poco perché andai per l'università in Australia (partecipando vari tornei non ufficiali nel Queensland con una squadra del posto). Grazie a mister Simone Ausili ci fu quindi il passaggio all'Estudiantes  con coloro che sono ancora i miei compagni di squadra.

In tutto questo non saprei dire quale sia stata la squadra migliore, ma sicuramente gli anni dell'Under 21 (con la vittoria del campionato già al primo anno) e questi ultimi con l'Estudiantes (colmi di emozioni e nuovi amici) non li cambierei con nient'altro.”

 

Nella tua ancor breve carriera sei già stato allenato da un buon numero di allenatori. Quali sono quelli che ti hanno insegnato di più?

“Non voglio dimenticare nessuno, né sembrare ingrato, ma cercherò di essere il più sincero possibile.

Ammiro e stimo il mio attuale allenatore per la tenacia con cui porta avanti il suo disegno praticamente da solo, cercando ogni anno di tirare fuori il massimo dalla sua rosa che sembra peggiorare sulla carta, per poi sorprendere tutti di nuovo; giustamente il Trasformista lo ha definito il Professore.

Un altro allenatore che mi ha dato tanto a livello di forza mentale e tattica, è mister Fabrizio Stronati. Non ho più trovato un motivatore come lui e devo dire che nei momenti difficili, in campo e non, è sempre di grande aiuto.

Mister Stronati carica Valerio (di spalle)

Infine non potrei non nominare Francesco Battistini perché incarna il simbolo dei miei, seppur modesti, miglioramenti tecnici e tattici di giocatore, ottenuti grazie alle sue spiegazioni. Inoltre mi ha dato l'opportunità di allenarmi con dei mostri del calcio a 5 a partire da Juninho e Campana.

E infine mister Andrea Succi, che mi ha lanciato e che mi ha voluto nella sua squadra, nonostante fossi estremamente grezzo e povero di idee.”

 

Quale dei tuoi ex compagni vorresti ancora al tuo fianco all’Estudiantes? E con quale giocatore sogneresti di giocare?

“Ho avuto la fortuna di giocare con tanti ragazzi forti con cui vorrei poter giocare di nuovo, a livello d'affetto, d'amicizia, ma anche da un punto di vista sportivo per le loro capacità.  Carmine Cacchione, che ammiro molto per il suo coraggio nella scelta che ha preso, lo stesso Daniele Massetti, Alex Altieri, Roberto Lombardi, Francesco Fabbretti, Alessandro Piermattei, Stefano De Luca (uno dei portieri più forti in circolazione nelle Marche), Piergiorgio Burattini, e molti altri ancora tra cui Dodò e Danilo Pereira. Mi sa che ne ho detti troppi…(ride, ndr).
Un giorno mi piacerebbe poter giocare con Michele Violini, giocatore fortissimo oltre che un amico.”

 

Parlaci della tua squadra, gli studenti.

“Partiamo dai portieri e quindi dal nostro capitano, Fabrizio Bibi Balercia che rappresenta il cuore pulsante dell'Estudiantes al quale, nonostante gli innumerevoli e divertenti sfrondoni lessicali che ci accompagnano durante la stagione (ride di gusto, ndr), dobbiamo tanti punti in classifica. Accompagnato sempre durante gli allenamenti dal suo fedele scudiero Fabio Mc Melis, secondo portiere indiscusso, e dal nuovo atipico terzo portiere,  Lorenzo Lascia Carancini.

Abbiamo due centrali difensivi dalle diverse caratteristiche: Francesco Beck Mangialardo, classico centrale arcigno ed esperto con qualche limite tecnico, e Emiliano Ragnett Colanero, mancino e bravissimo in anticipi e propensioni offensive (anche troppe). A questi si aggiunge Fabio Pegasus Liberati, un centrale part-time, a cui però si deve, quando non gioca, un buon 80% del tifo casalingo. 

I laterali si diversificano fra pilastri, ritorni e nuovi arrivi. Francesco Cavallo Pazzo Cioffi, velocissimo, potente e talentuoso, anche se a volte bisogna riuscire sedarlo; Andrea Landimetria, classico numero 10, dribbling asfissianti a non finire, a volte fini a se stessi, ma dal tiro letale; Andrea Bart Bartolucci, che si sa quando inizia la stagione, mai quando la finisce; Valerio Taz Silvestri, laterale difensivo di gran cuore e tenacia; Marco Latini, ex gran giocatore di serie C purtroppo ancora infortunato; Stefano Tetè De Angelis, nuovo talentuoso acquisto a cui dobbiamo già diversi gol e vittorie; Paolo Pallì De Angelis, gran giocatore e uno dei simboli della squadra; Salvatore Salvo Ranieri, lavoratore instancabile con grandi doti tecniche.

Infine Danilo Dani Petti, mio compagno di reparto, a cui devo moltissimo in questi anni di Estudiantes in cui mi ha sempre ben consigliato, facendo da chioccia a me e agli altri giovani.
Con questa rosa e con questo allenatore, abbiamo le possibilità per vincere e lotteremo fino alla fine per raggiungere questa promozione che inseguiamo da anni.”

 

Dammi un'opinione generale sul tuo girone e se c'è una squadra che ti ha particolarmente impressionato in questo inizio di stagione.

“Personalmente credo che il nostro girone sia uno dei più difficili della zona; ci sono almeno 9 squadre su 14 che meriterebbero di poter fare i play off e che in altri gironi li farebbero sicuramente. Senza considerare che abbiamo trasferte incredibili per quanto riguarda la distanza geografica da Ancona e che in questo forse la Federazione non è stata molto attenta. Per ora fra le squadre che abbiamo incontrato, l'Arcevia è sicuramente una di quelle che si meritano la Serie C o quantomeno di lottare per vincere e andare oltre i play off del girone.”

 

Siamo ai saluti finali...

“Posso fare altri saluti? Benissimo (ride, ndr)… saluto mia sorella Alice ed il mio caro amico Emanuele, le mie “sorelle” e “fratelli” liparoti (il luogo di cui sono originario) e la mia famiglia che mi ha lasciato carta bianca e che indirettamente è causa di questa mia passione per il calcio a 5.
Mi scuso se sono stato troppo prolisso e posso aver annoiato qualcuno, ma queste occasioni non capitano spesso e volevo poterla sfruttare al meglio.”

 

Viva o futsal!

 

Il Ciclista

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