Becco Giordani, un bicchiere di Portos:"Solo loro possono perdere questo campionato ma noi stiamo costruendo un vero gruppo"
Assieme a Bernardino Giordani, in arte Becco, ci avviciniamo al big match fra Ripatransone e San Crispino per il girone C di serie C2.
Quarantasette anni fra soli nove giorni, il trainer del Ripatransone United ci racconta i progetti e le ambizioni del club di patron Pulcini passando per questo rush finale di campionato e spendendo anche qualche parola sul proprio passato. Il tutto con la solita schiettezza e simpatia.
Ciao mister. Ben trovato a FutsalMarche.it!
"Ciao!"
Partiamo parlando subito del big match che vi attende stasera, in casa, contro il San Crispino. Che partita ti aspetti?
"Mi aspetto che San Crispino venga per vincere la partita come è giusto che sia perchè tutte e due le squadre hanno ancora possibilità di promozione diretta. E' una partita importantissima visto che il Portos continua a vincere e l'unico modo per sorpassarlo è batterlo negli scontri diretti. Sarà dura perchè il San Crispino affronterà questa partita con la nostra stessa mentalità sapendo di non poter sbagliare."
Nella tana bianco azzurra, lo scorso ottobre arrivò la prima sconfitta in campionato. Che ricordo hai di quel match Porto Sant'Elpidio?
"Tutte e due le squadre erano a punteggio pieno e bisognava fare una partita perfetta per vincere. Nel secondo tempo invece abbiamo sbagliato approccio scendendo in campo con supponenza, sicuri di vincere dopo un grande primo tempo. Abbiamo pagato la nostra presunzione ma è stata una sconfitta importante per noi che ci ha fatto capire tante cose. Con quella meritata batosta siamo tornati con i piedi per terra."
Avete una tifoseria calda - ammirata nella super sfida al Caffè Portos - e un parco giocatori invidiabile, con grandi nomi discesi da categorie superiori. L'obiettivo, è ovvio, è la vittoria ma qual'è - se c'è - il progetto del Ripa United?
"Innanzitutto credo che la forza di questa squadra, a prescindere dal parco giocatori invidiabile, sia che questo è un gruppo nuovo, plasmato quest'anno, e che sta già facendo benissimo partendo da zero.
Da questo punto di vista è un peccato che nonostante questa grande stagione ci sia un'altra squadra che come noi ha grandi ambizioni e che per adesso è davanti.
Il nostro presidente comunque non si pone limiti e spera di vincere il più possibile. Ovviamente in questi mesi si è dovuto fare i conti con tutte le difficoltà di una società appena nata come la nostra. Anche crescere sotto l'aspetto societario è un obiettivo importante.
Non sto dicendo che ci nascondiamo e , ovviamente, vogliamo provare a vincere sia stasera che in casa del Caffè Portos ma conta anche formare un gruppo di dirigenti ed un gruppo di giocatori che crescano di pari passo. Spero e credo che questo stia succedendo."
Tra Porto San Giorgio, Ascoli e Ripatransone, passando per l'Abruzzo. Cosa ha di diverso (se ha qualcosa di diverso) per te quest' esperienza col Ripa United del presidente Pulcini?
"Prima di tutto bisogna dire che io sono stato molto bene dappertutto, trovando sempre un ottimo rapporto con tutti i presidenti e le società.
A Ripatransone da un certo punto di vista non c'è niente di diverso dal passato perchè in ogni squadra in cui sono arrivato ho sempre trovato un cantiere aperto, delle società senza limiti sportivi ma con tanti limiti strutturali.
Qui di diverso però c'è un presidente, Mario Pulcini, molto più ambizioso e che è anche un uomo di sport. E' una persona speciale con cui si può avere quel confronto che forse in passato è mancato e questo per un allernatore è molto importante."
Proseguiamo con un tuffo nel passato.
Nella tua carriera da allenatore hai girato le Marche e sei anche uscito dalla regione ma nessuno può dimenticare i tuoi inizi al Miracolo Piceno. Con la squadra della tua città sembrava il matrimonio perfetto ed invece c'è stata la separazione. Per quale motivo non ha funzionato il binomio fra la società ascolana e mister Giordani?
"Chi lo sa?! D'altronde è vero: non si è mai profeti in patria (ride, ndr).
Apparte le battute non saprei bene il perchè ma non sono mai riuscito a fare qualcosa di importante qui al Miracolo nè all'epoca della sua fondazione, nè quando mi hanno richimato qualche anno fa. Lì dopo il mercato di dicembre sono partiti alcuni giocatori importanti, le mie ambizioni e quelle della società erano forse diverse e hanno deciso di cambiare.
Forse la mancanza di un vero progetto sportivo mi ha impedito di restare a casa, per allenare il Miracolo Piceno bisogna sposare le idee della società e noi probabilmente non eravamo compatibili.
Ho dovuto cercare le mie fortune altrove. Alla fine va bene così."
Torniamo rapidamente all'attualità. Un punto da recuperare al Caffè Portos battuto nello scontro diretto. Mission impossible?
"Onestamente ti dico che questo campionato saranno loro a poterlo perdere. In ogni caso io sto cercando di lavorare sulla testa del gruppo per arrivare nelle condizioni ideali a quel big match. Poi, ammesso che saremo ancora distanti due punti, potrebbe scapparci anche un pareggio e il campionato verrebbe deciso nelle partite restanti. Chissà?
Nei finali di campionato può succedere di tutto."
Bene mister abbiamo concluso. Ti ringraziamo molto per la tua disponibilità e ti facciamo un grande in bocca al lupo per questo campionato. Alla prossima!!
"Grazie a te e buon lavoro!! Un saluto a tutti!"
Stilnovista
Damiano Vallucci
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