Il ritorno a Castelbellino di Marco Vagnarelli: "Qui per riaprire un ciclo! Il mio sogno? Tornare in B con questa squadra"
Tornare alle origini significa rimettersi in gioco. Rimettersi in gioco, spesso, è sinonimo di accettare una nuova sfida, con il chiaro obiettivo di vincerla.
Sono queste le prerogative di Marco Vagnarelli e del suo nuovo Castelbellino che sarà impegnato nel prossimo campionato di C2 dopo la retrocessione dello scorso anno.
Un progetto nuovo ed ambizioso che mira a riportare gli orange su scenari a loro più congeniali. Per riuscirci si è puntato sulla “vecchia” guardia, si è puntato sulla classe 1996 che tanto lustro ha dato nei campionati giovanili al team del Presidente Roberto Pace.
Mazzarini, Lotito, Kola sono solo alcuni dei grandi ritorni favoriti soprattutto dalla carismatica presenza del Vagna in panchina.
E’ così che il popolo marchigiano guarda con grande interesse a quest’avventura e noi di Futsalmarche.it dovevamo necessariamente dar voce a questa curiosità.
Per questo abbiamo raggiunto in esclusivia proprio mister Vagnarelli in un’intervista che toccherà vari punti, tra cui quelli del suo, spesso chiacchierato, passato tra Civitanova e Porto San Giorgio.
Ciao Marco e grazie di essere con noi
“Come sempre grazie a voi!”
Ripartire da Castelbellino. Cosa ti ha spinto ad accettare?
“Innanzitutto avvicinarmi a casa. A tutto questo si aggiunge il fatto che già conoscevo Roberto Pace, Allegrini per aver allenato qui le giovanili, quindi non è stato difficile. Ho peregrinato quattro anni tra Civitanova e Porto San Giorgio, era giusto tornassi. Qualche mese fa si vociferava che il PSG avrebbe preso la strada di Ascoli e così ho accettato la proposta del Castelbellino. Era destino… doveva andare così”
Gli orange sono stati nel recente passato una fucina di giovani talenti. Si vogliono ripercorrere quelle linee guida?
“L’intento della società è questo che hai appena detto. Di questi periodi lavorare con i giovani non è mai facile ed è per questo che ci vogliono costanza e assiduità. Vincere è difficile, non deve essere un obbligo ma ci proveremo. Questi ragazzi, tre anni fa, vinsero un titolo juniores, dobbiamo per forza ripartire da molti di loro, anche nell’ottica di una ricostruzione del settore giovanile”
Cosa può dare Marco Vagnarelli a questa squadra?
“Tanto entusiasmo, tanta voglia di fare e tanto lavoro. Ho maturato tanta esperienza in questi anni al fianco di ottimi allenatori e tutto quello che ho appreso spero sarà utile ai ragazzi quest’anno.”
Buttando un occhio sul passato recente. Cosa ti porti dietro da questi due anni di Serie B a Porto San Giorgio al fianco di Marco Capretti?
“L’esperienza maturata sia in cadetteria che in under 21, senza tralasciare nulla. Quando si allenano giocatori come Mindoli, Di Tommaso, Bottolini bisogna essere preparati, aggiornarsi e questo è un insegnamento che mi porterò dietro a lungo. Sono gli stessi giocatori, anche indirettamente, a farti dare sempre quel qualcosa in più…”
Hai qualche rimpianto delle ultime stagioni?
“Sinceramente no. Per il materiale che avevamo a disposizione abbiamo fatto, a Porto San Giorgio, un lavoro eccezionale. I risultati del sabato sono lo specchio della settimana, e le vittorie sono l’esempio che abbiamo lavorato bene. Peccato per la semifinale playoff con il Cisternino dove subimmo il pareggio all’ultimo secondo, si vede che doveva andare così in quell’occasione.”
Qual è stato il momento più bello che hai vissuto con i dragoni?
“Sia la prima squadra che l’under 21 mi hanno trasmesso grandi emozioni. Con i più grandi come detto sfiorare la finale playoff è stato qualcosa di fantastico, specie perché nessuno ci dava tra le accreditate. Con l’under arrivare a soli due punti dalla “corazzata” Sangiorgese è stato decisamente intrigante. Il momento, se devo individuartelo, secondo me è stata la qualificazione in Coppa Italia. Mi porto dentro un po’ tutto specie l’amicizia che si è venuta a creare con i giocatori e lo staff tecnico.”
Lasciamo da parte il passato e rituffiamoci nel presente. Che tipo di squadra vuoi plasmare in questa stagione?
“Voglio ricostruire un ciclo di giovani che si è interrotto. Sono arrivati Kola, Mazzarini, Lotito, Cantiani, e sono tornati anche Fiengo e Palpacelli. Tutti giocatori che sono cresciuti nel nostro vivaio, che capiscono l’importanza di questo progetto. A loro abbiamo affiancato elementi d’esperienza che fanno sempre comodo. Vogliamo fare il meglio possibile, senza porci limiti”
Quali sono i reali obiettivi della vigilia?
“Puntare ai playoff. Non vorrei sembrare spavaldo o altro, conosco il valore della mia squadra e credo che sia un obiettivo alla portata. C’è tanta qualità, faremo bene.”
Ci sono delle individualità che dobbiamo tenere d’occhio in questa stagione?
“Secondo me non c’è il cosiddetto fenomeno, il crack che può vincere da solo le partite. Siamo una formazione che deve fondarsi sul collettivo, lavorando bene e con impegno. Il campo sarà il giudice supremo.”
Qualche curiosità su di te. Che tipo di allenatore ti definisci?
“Mia moglie reputa il Calcio a 5 il mio amante, perché ci passo un sacco di tempo sopra. Sono un tipo innamorato di questo sport, passionale e in continuo aggiornamento. La parte tecnica, e quella atletica necessitano di continuo studio e cerco sempre di stare al passo.”
Sportivamente parlando, il momento più alto della tua carriera?
“L’aver fatto il viceallenatore in A2 a Civitanova, e il primo in B sempre con i rossoblu. Degna di nota anche la vittoria nel campionato under 21 con il Civitanova quando l’anno prima la stessa squadra era arrivata parecchio indietro in graduatoria.”
Sei uno dei mister più spontanei e sanguigni che siedono sulle panchine. Spesso il tuo carattere è stato fonte di discussione, rifaresti tutto quello che hai fatto in passato?
“Si tutto. Sbagliando si impara e se non avessi sbagliato non sarei potuto crescere. E’ tutta una catena”
A Castelbellino per…
“Dimostrare il mio valore da allenatore!”
Tornare nel Nazionale è un tuo obiettivo?
“Sicuramente, ma non me ne faccio un’ossessione. Il sogno sarebbe tornarci proprio con questa maglia, chissà se un giorno…”
Ti lascio due righe per congedarti dall’intervista
“Volevo ringraziare te e il giornale per tutto quello che fate innanzitutto. Poi due parole sono d’obbligo per tutte quelle persone che nel corso degli anni hanno creduto in me dandomi fiducia. Il ringraziamento più grande va però alla mia famiglia, senza di loro sarebbe impossibile fare questo lavoro nel modo in cui lo faccio io. Li ringrazierò sempre!”
Peppe Gallozzi
Facebook: Peppe Gallo
Commenti
Grazie Massimo crepi il lupo!!! Un abbraccio!!!
Il carisma non manca....Se poi aggiungiamo lo studio.....
FORZA VAGNA !!!
Grazie Andre crepi il lupo a presto!!!
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