Cantine Riunite Tolentino: 150 tesserati, Giovanissimi, serie C femminile, C2 maschile. Roberto Perà: "Riportare il gioco al gioco."
Gioco: qualsiasi esercizio, singolo o collettivo, cui si dedichino bambini o adulti per passatempo o svago o per ritemprare le energie fisiche e spirituali. In una definizione il vero e unico scopo dell'ASD Cantine Riunite Tolentino. “Riportare il gioco al gioco”, questo l'obiettivo del quale ci parla il vice presidente Roberto Perà.
Tolentino, da sempre una delle roccaforti marchigiane del calcio a 11. Un giorno Giulio Chierici, un signore proveniente dai campi di calcio, decide di puntare sul calcio a 5 diventando così il promotore del movimento (il palasport è dedicato a lui).
É il 1988 quando nasce l'associazione polisociale ASD Cantine Riunite. A inizio anni Novanta decide di prendere parte al primo campionato maschile di calcio a 5; a metà di quegli anni a quello femminile ed è con il futsal rosa che ottiene le soddisfazioni più grandi vincendo tre campionati e quattro Coppa Marche.
A fine anni '90 nasce il settore giovanile Juniores e Under 21 “anche se non eravamo obbligati facendo solo la C2, ma volevamo attirare i ragazzi promuovendo il movimento.”
Tolentino, una città con una grande tradizione di calcio a 11, come mai avete deciso di iniziare l'avventura del calcio a 5?
“Volevamo raggruppare le anime del futsal; volevamo ottimizzare la promozione locale; volevamo che questo sport fosse fruito da più persone. Nel 2008 abbiamo fatto la fusione con il CSI dando vita a ASD Cantine Riunite CSI.”
Differenze tra CSI e FIGC?
“Il CSI è più amatoriale. La differenza c'è anche a livello d'impegno ed economico, per quanto riguarda quest'ultimo aspetto il CSI offre agevolazioni maggiori, in più si può giocare all'aperto, in notturna... ma forse è un po' troppo autonomo. La FIGC ha più regole.”
Quanti tesserati conta ora la vostra società?
“Circa 150 tesserati tra CSI e FIGC, tra atleti e dirigenti.”
A quanti campionati prendete parte?
“ Con il CSI partecipiamo con tre squadre al campionato provinciale serie A e a uno di serie B, mentre i bambini partecipano ai campionati provinciale Under 10, due Under 12 e Under 14. Per quanto riguarda la FIGC, quest'anno, per la prima volta, abbiamo preso parte al campionato Giovanissimi, oltre alla C2 e alla C femminile dei quali facciamo parte da anni. In più la scorsa stagione abbiamo organizzato un torneo Pulcini ed Esordienti insieme all'Audax Montecosaro, FBC, Civitanova società della provincia di Macerata: tutto questo è stato reso possibile dal supporto della Federazione.”
Il vostro fiore all'occhiello?
“La squadra femminile, nessuno me ne voglia.”
Parliamo allora del campionato di serie C dove militano le ragazze.
“Si vive alla giornata; non ti nascondo, però che raggiungere i playoff sarebbe un risultato grandissimo, ma l'obiettivo principale è quello di far crescere nuove ragazze e raccogliere i frutti negli anni. Il nostro vanto è produrci giocatori e giocatrici da soli. Lorenza Romagnoli (ora al Città di Falconara in serie A, ndr), Acciarresi Katiuscia e Scagnetti Elisa (la prima ex, l'altra giocatrice attuale del Caffè Portos serie A, ndr).”
Fareste il salto in serie A?
“Avremmo bisogno di più giocatrici e di alcune di categoria, più tutto il contorno e la parte economica. Il nostro scopo, però, come ti ho detto, è far crescere il più possibile le atlete, di prendere ragazze nuove e magari far fare loro un bel salto.”
Campionato maschile di C2 girone B.
“ Mi piace sottolineare che la squadra maschile è il prodotto del nostro vivaio. Una stagione di alti e bassi con una rosa che si è ristretta causa infortuni. Da anni giocano insieme venendo per la maggior parte dall'Under 21: Marco Salvatori fa da chioccia, Gashi è la nostra punta di diamante. È un campionato equilibrato. L'obiettivo playoff è nelle nostre corde. Posso aggiungere una cosa?”
Vai.
“Gran parte del merito dei risultati ottenuti è da attribuire al mister Fulvio Sileoni, cresciuto come giocatore nella nostra società, ha fatto esperienza per poi ben figurare in tutte le società in cui ha allenato. È tornato da qualche anno con noi per abbracciare il progetto propostogli da noi per la crescita dei nuovi e dei giovani.”
Che campionato è?
“Ogni gara è importante, basta un'occasione per vincere o perdere, per militare nelle zone alte o in quelle basse.”
La squadra secondo te più forte?
“La squadra più attrezzata è il Campocavallo, ma non ha continuità nei risultati (proprio l'ultima gara ha visto il Cantine Riunite battere il Campocavallo per 1-4, ndr). Poi la Sambuchese dove Delcuratolo fa la differenza.”
Settore giovanile.
“Il settore giovanile è la linfa vitale di ogni società. Quest'anno abbiamo avuto nuove iscrizioni di bambini (ad oggi 50 totali, ndr): bambini italiani, ma anche di diverse etnie, bambini figli di genitori con problemi economici sulle spalle che magari non possono permettersi di far fare sport e noi, invece li aiutiamo a farlo. Per noi il calcio a 5 ha un'enorme funzione sociale e tutto ciò ci dà una grande soddisfazione.”
Giovanissimi.
“Un campionato Giovanissimi per dare continuità a chi prima aveva partecipato ai campionati Under 12 e 14. Alla nostra prima esperienza ci stiamo confrontando con realtà più scafate, ma per noi, a questo livello, è molto più importante crescere che vincere; sono molto più importanti i valori del gruppo che quelli della vittoria.”
Sport come filosofia di vita.
“Sport in toto. Quello che ho io, che hanno tutti i nostri allenatori è un duplice ruolo di tecnico ed educatore e dobbiamo riuscire a premiare più il divertimento e l'impegno che l'agonismo.”
Avete anche aderito al progetto scolastico “Io calcio a 5”.
“Esatto. Per tre mesi siamo andati nelle scuole primarie e dell'infanzia. Una bella esperienza che ha coinvolto circa 150 bambini. La cultura dello stare bene insieme, soprattutto nella fase della crescita. Non sono sulla stessa linea di quelle società che cercano di vincere, puntano tutto su quello poi muoiono.”
Tocco un tasto dolente. È un periodo di crisi economica un po' per tutti: voi che gestite 150 tesserati, come ci riuscite sotto quel punto di vista?
“Il territorio per fortuna risponde ancora bene. Cerchiamo di ottimizzare al massimo ciò che abbiamo. I soci mettono, oltre il tempo, una quota.”
Come vi comportate con le squadre di C2 maschile e C femminile?
“Da noi pagano solo i bambini ed è una cifra irrisoria da settembre a giugno 150 euro, quota che serve a coprire le spese per gli allenamenti, materiale, iscrizioni ai campionati. Per quanto riguarda le prime squadre facciamo tanti sacrifici per supportare al meglio le attività: nessuno di loro paga, nessuno di loro viene pagato, le uniche cose che passiamo sono le visite mediche, le trasferte, cene...”
Dopo ciò che mi hai detto, perché avete deciso d' investire anche su di noi, apparentemente una spesa “superflua”?
“Ritengo che Futsal Marche sia un supporto fondamentale per promuovere il movimento. Ti dico solo che anche i genitori vengono a curiosare!”
Complimenti davvero Roberto per il bel progetto e per il messaggio che state portando avanti.
“Grazie e grazie a te, a voi per quello che fate ogni giorno.”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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Commenti
Ho avuto modo di conoscere l'ambiente e mi accodo ai complimenti!
Grandissimi!
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