Angelo Lepretti, parola di MisterAl: "Il mio Santa Maria Nuova deve cambiare mentalità. Il futsal di oggi? Meno romantico."

 

Il Pala Simonetti è ormai la domus ufficiale delle Marche a basso rimbalzo.

Tante sono le sedute di allenamento che la Rappresentativa Marche svolge nell’accogliente impianto di Santa Maria Nuova, gestito alla perfezione dalla locale Polisportiva presieduta da Roberto Barbarossa.

A margine del primo raduno rosa stagionale ci ritroviamo a chiacchierare con un vecchio amico nostro e del futsal marchigiano, Angelo Lepretti.

Quando misuri il tempo in base alle stagioni sportive ti pare sia volato. Certe stagioni sembrano essersi giocate ieri.

Invece quando lo rapporti per millesimi certi anni diventano ere. Ere fa. Ed il passato prossimo si tramuta in remoto.

Mister Lepretti oggi è alla sua prima avventura al Santa Maria Nuova. E l’intervista parte da qui. Dal girone B di C2, dalla società gialloblu, una dei storici capisaldi del futsal della Vallesina.

Ma poi la chiacchierata scivola sulle stagioni scorse, sul calcio a 5 che era. E forse che fu.

E ti accorgi che MisterAl, come lo chiamiamo ancora oggi noi vecchi ed incalliti forumisti, ha allenato in quasi tutte le categorie. A quasi tutte le latitudini.

Serie A2 come in D. Maschile e femminile. Da Pesaro alla provincia di Ascoli Piceno.

Con esperienze quasi tutte vincenti. E positive, per quel che più conta, dal punto di vista umano.

 

Angelo LeprettiAllora Angelo dopo diverse stagioni sei ritornato nel panorama regionale. Cosa è cambiato rispetto a qualche stagione fa?

“Per quanto visto finora posso dirti che la crescita delle società è visibile e tangibile. Le strutture sono tutte migliorate.

Non altrettanto cresciuta è la sfera arbitrale. Anzi. Mi pare di essere tornato al livello dei tempi della Montegranarese in C2. Non protesto nemmeno più… (e lo dice ridendo, ndr)”

 

Nel tuo curriculum hai tante stagioni in C1 e nella C2 sudista, ma questa è la prima volta nel girone di centro della categoria di mezzo regionale. Come lo giudichi per quello che hai visto in questo girone di andata?

“E’ un girone molto livellato. Ci sono tante squadre che si equivalgono. La dimostrazione migliore sono i pochi punti che separano la zona play off da quella play out.

Mi pare un campionato dove a prevalere è la componente agonistica più di quella tecnica.”

 

Il Futsal Sambucheto è in fuga per il salto diretto in C1. Ce la può fare secondo te? Quale squadra ti è piaciuta particolarmente?

“La classifica parla per loro. Inoltre hanno un giocatore che a questi livelli fa la differenza. E in un torneo così equilibrato pesa molto. Ovviamente parlo di Delcuratolo. Contro di noi Cirstiano non giocò una grande partita, ma si era ad inizio stagione.
Mi è piaciuto il Cerreto Calcio, un buon team.”

 

Invece nella lotta salvezza chi vedi favorito?

“Come ti dicevo c’è un grosso equilibrio. La stessa Futsal Real Trading ferma a zero è una squadra rognosa.
Difficile allora fare previsioni, ogni squadra ha le armi per venirne fuori. E anche le squadre ora a quota 25 non possono dormire tranquille…”

 

Entriamo ora nel pianeta Santa Maria Nuova. Come ti sei trovato in questa società?

“Benissimo. Qui non manca nulla. E poi si mangia sempre, come hai potuto vedere (sorrisone, dopo aver finito prima dell’intervista un doppio paninone con salsicce e braciole di maiale cotte alla brace, ndr).

Roberto è l’anima di questo club, un vero e proprio factotum. Non lo convoco come giocatore altrimenti mi stresserebbe chiedendomi di giocare (e si ride di nuovo, ndr).

Simone Barocci è la sua grande spalla di una società strutturalmente in decisa crescita, come dimostra la prima squadra giovanile allestita in estate e l’occhiolino che si strizza alla juniores la prossima stagione.”

la formazione under 2014-2015 del Santa Maria Nuova

Parliamo di questa under 21 allenata dal tuo amico Andrea Succi.

“Improntare una giovanile è la base per il futuro, ma non è mai facile all’inizio. Soprattutto se si parte da un campionato in cui partecipano società appartenenti al nazionale. Per cui i risultati sono irrilevanti.

In termini di graduatoria il bilancio di 3 vittorie è discreto, con alcuni club importanti marchigiani lasciati alle spalle. Ma, torno a ripetere, nei giovani la classifica non conta. Le sconfitte valgono quanto le vittorie. E ti permettono di crescere.”

 

Andiamo alla prima squadra. Dai un voto al girone di andata del Santa Maria Nuova.

“Suddividerei la votazione: 8 per il gioco espresso, 2 per la capacità di tradurre in gol questa mole prodotta. La media falla da solo…

Troppe volte abbiamo dilapidato partite in cui eravamo in vantaggio, stavamo giocando meglio ma che poi abbiamo finito col perdere.

Mi riferisco alle sconfitte di Loro Piceno e Tolentino, quando da 1-3 nella ripresa si è finito col 4-3 per Castrum Lauri e Cantine. Ma anche alla gara casalinga con l’Osimo Five, in cui abbiamo buttato via un doppio vantaggio collezionato nel primo tempo finendo per pareggiare.

C’è un problema di mentalità, di approccio mentale alla gara.”

 

Analizziamo allora questo problema di mentalità. A cosa pensi sia addebitabile?

“La squadra è piena di reduci da una retrocessione dai play out. Sia quelli che c’erano già qui che Marcondes arrivato via Osimo Five. Per cui il problema è proprio nella testa. Ci manca la sicurezza necessaria in certi frangenti, decisiva in uno sport mentale come il futsal.”

il Santa Maria Nuova 2014-2015

Come pensi di risolverlo?

“E’ un problema purtroppo difficile da risolvere. Fosse un aspetto tecnico tattico ci si lavorerebbe sopra. Ci serve la tranquillità, da ottenere tramite i risultati. Ma abbiamo tutto per farlo, partendo da una coppia di portieri, Bellagamba e Galli, assolutamente da C1. Probabilmente ci ha anche danneggiato la partenza positiva. Forse siamo partiti troppo bene e ci siamo creduti troppo bravi…”

 

L’obiettivo stagionale qual è?

“Una salvezza tranquilla, da ottenere facendo scomparire i nostri buchi neri, aumentando in continuità il bel gioco visto nell’andata e valorizzando sempre di più i ragazzi del posto.”


 

Milan LazarevicA proposito di prodotti locali: si sta mettendo in bella evidenza Lazarevic, pivot classe 1991 autore di 17 reti.

“Milan ha grosse potenzialità. Viene dal calcio e sto cercando di impostarlo al futsal. Per ora ci sta dando molto in fase offensiva e poco in quella difensiva.

Si deve applicare di più e così potrà crescere in modo esponenziale.”

 

Angelo è il momento di tuffarci nel tuo passato da coach di futsal. Ci concedi una battuta per ogni squadra del tuo recente passato?

“Va benissimo. Con una premessa doverosa che mi sento di fare. Ho allenato in tanti posti. Per questo ho potuto girare dentro tanti palazzetti, visitare tanti impianti, conoscere tanta gente, farmi tante amicizie. E in tutte queste esperienze sono stato bene.

Sono stato molto fortunato per questo, non ritenendomi certamente un fenomeno della panchina, ma un allenatore normale come tanti altri ce ne sono nelle Marche.  Per cui a priori debbo sempre ringraziare chi mi ha chiamato.”

 

Viaggio a ritroso: l’ultima tappa, quella nel femminile, col Real Lions Ancona.

“Spero che quest’anno vinca e il mio amico Paolino con capitan Gemy alzino la Coppa Marche che ci è sfuggita di un nonnulla lo scorso anno. Se lo meritano. E spero di andarli a vedere…”

 

Il Civitanova.

“Esperienza meravigliosa. Posso solo dire grazie a Mauro Grandicelli che mi ha permesso di viverla. Ora i rossoblu sono un po’ in difficoltà, ma non credo sia un problema. Se come società non può reggere il nazionale, si può scendere di categoria senza vergognarsi. C’è sempre tempo per riorganizzarsi e ripartire. Come fatto in passato.”

 

Pesaro Five, ora PesaroFano.

“Forza PesaroFano! Ora e sempre, perché è una squadra che ho nel cuore. Ne approfitto per salutare Carlo Mercantini, Riccardo Luponio, Lorenzo Cerreti, i vertici societari della mia epoca. A Pesaro hanno sempre sbagliato pochissimo come scelte. Prima le fusioni tra Rotellistica, Pagnoni e Nettuno, poi quella col Palextra Fano e la scelta di puntare su Roberto Osimani e sui giovani.”

Il Pesaro Five 2009-2010 promosso dalla B all'A2

Il Real Monturano, ora Futsal Monturano.

“Il primo anno fu irripetibile. Fummo promossi in C1 superando in classifica la Torrese che in quella stagione aveva qualcosa più di noi. Ma usammo tutti i mezzi leciti e non per batterli. L’anno dopo qualcosa si ruppe sia con la società che dentro lo spogliatoio. Forse per colpa mia. Erano diversi anni che viaggiavo molto per allenare e la cosa iniziava a pesarmi…”

 

Infine la Montegranarese, oggi inattiva.

“Già avevo sofferto la retrocessione dalla C1, ma la notizia dell’inattività veregrense è stata un dolore enorme. Ed il paradosso è che il ripescaggio del Santa Maria Nuova è forse dovuto anche alla rinuncia di Mirko Giacobbi e Demis Ranalli. Una scelta come sempre intelligente per motivi che mi hanno spiegato.

A Montegranaro ho conosciuto amici veri. Partimmo quasi da zero, cementando un gruppo fatto di grandi uomini. Bellesi, Buzzanca e Orlandi. Anni favolosi…”

 

Al passato guardi insomma con nostalgia. Solo per le tue squadre o anche per un calcio a 5 diverso?

“Parlo del calcio a 5 in generale. Si è perso quel romanticismo che c’era anni fa. Ed è forse uno dei motivi per cui ora allenare, lasciando la famiglia a casa, mi pesa di più.

Il forum di una volta, spentosi poi via via, era davvero aggregante. Tutti erano protagonisti in uno spirito pioneristico.

Ricordo la prima memorabile cena del forum dove conobbi tra gli altri personaggi leggendari come Batmicky, l’Enigmista, il Grillo Parlante, Hakonsen. Nella seconda, e già eravamo il triplo dei partecipanti, ricordo imperversare Deuca, Ittico, NicSas.

Oggi tutto è più professionalizzato. Lo sviluppo mediatico è stato notevole. Non che sia un male, per carità. Ma io guardo con nostalgia a quei tempi…”

 

Ti capita di rileggerlo quel forum?

“Ogni tanto mi capita. Di recente ho riletto un mio intervento polemico contro l’arbitro Federico Salvucci. Ammetto di esserci andato troppo pesante. Come quando definii Roberto Moscatelli, altro grande direttore di gara, “arbitro da subbuteo”. Ma poi ci si rideva su in campo quando ci si incontrava.

Bei momenti. Oggi quella freschezza, a mio modo di vedere, si è persa. E l’ho potuta intravedere solo nel mondo femminile.”

 

 

Parola di Angelo Lepretti.

Parola di MisterAl.

 

 

Marco Bramucci

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