Il Casine raccontato da Glauco Campolucci: "Matteo (Magnarelli) mi ha stregato. Voglio una salvezza tranquilla e la C1 nel 2017."
Io e Glauco Campolucci, direttore generale del Casine C2 girone A, ci conosciamo da quasi vent'anni. Poi strade diverse, ma da qualche anno il futsal ci ha fatto incontrare nuovamente. Entrambi ex pallavolisti ci siamo ritrovati a parlare di calcio a 5 “accompagnavo i ragazzi alla palestra Ko, lì ho iniziato a muovere i miei primi passi nel mondo del futsal e da lì sono passati otto anni.”
Glauco è una delle persone più ambiziose che conosca. Indole da velocista, non da maratoneta, ma, fosse il contrario, non sarebbe lui.
Per questa stagione, tenendo a mente quanto scritto prima, ha deciso di puntare su mister Matteo Magnarelli, una persona che, se parliamo di ambizione, non è seconda a nessuno “ma vorrei precisare che con Giovanni (Angeloni) avevo e ho un ottimo rapporto, con lui sono state stagioni di vittorie e crescita.”
Distinguersi, migliorarsi, affermarsi, questa l'essenza della nuova coppia del futsal marchigiano.
La prima domanda spontanea: perché Matteo Magnarelli?
“Il suo entusiasmo ha vinto su tutti gli altri.”
Gli altri chi?
“Non posso dirti i nomi, ti dico solo che uno allena un'altra squadra del nostro girone, l'altro era accasato, ma ora è in cerca di panchina. Erano interessati, ma noi abbiamo scelto Matteo.”
Perdonami, una scelta coraggiosa visto che non ha mai fatto l'allenatore.
“Matteo mi ha stregato. Che lui fosse preparato, lo sapevo e volevo dare alla squadra quella parte tecnica della quale era carenti. Credo che l'entusiasmo e la sua preparazione siano sufficienti per mantenere la categoria e fare un progetto a lungo termine.”
Quindi, ipotesi, dovesse non fare risultato per molto tempo, non verrà mai messo in discussione?
“Mai.”
Lo avresti fatto con tutti?
“No.”
Perché con Matteo sì?
“Perché andiamo molto d'accordo, perché ai ragazzi piace, perché ho investito tanto su di lui.”
Faccio la maliziosa: non è che tu lo abbia scelto e lo voglia tenere a tutti i costi anche per il ruolo che riveste nel futsal marchigiano?
“Non l'ho scelto per quello, anzi, la mia preoccupazione era se fosse in grado di gestire entrambe le cose; se lui ci riesce, a me va bene così.”
Rispetto lo scorso anno, una partenza migliore.
“Si, la passata stagione partimmo con una vittoria e cinque sconfitte, quest'anno due vittorie e due sconfitte.
Però la scorsa annata era il primo anno di C2 ovvero vuoto assoluto, non conoscevamo nessuno, livello nuovo, trasferte nuove. Quest'anno siamo più consapevoli e preparati, con una maggiore gestione della partita.”
Oltre all'esperienza e a un diverso atteggiamento, alcuni rientri e acquisti importanti.
“E' tornato Alessio (Frati, ndr) e non è da poco. Poi è arrivato Marco Pacenti, lo avevo già cercato a maggio, lui era indeciso tra noi e l'Audax poi quando è successo quello che è successo l'ho ricercato e lui mi ha risposto sì.”
Altri acquisti?
“Simone Franchetti, ex compagno di Matteo (Magnarelli) al Football '93 (ora scomparso, ndr) e Di Mattia dal Monserra Calcio a 5.”
Dove arriverete?
“Salvezza tranquilla. Il vero obiettivo è mantenere questo gruppo e fare meglio il prossimo anno. Vorrei essere uno dei protagonisti della C1 nella stagione 2017/2018.”
Sperando in un girone più benevolo. Il vostro, il girone A, quest'anno sembra essere il più difficile.
“Non vorrei passare per presuntuoso, ma come rosa siamo tra le più complete del nostro girone. Nelle altre squadre ci sono giocatori più forti individualmente.”
Breve parentesi: Coppa Marche. Se aveste battuto il Chiaravalle, ci sareste arrivati alle Finals?
“Se non fossimo usciti con loro, avremmo dovuto affrontare la Dinamis, roba grossa. Quando abbiamo affrontato il Chiaravalle non eravamo pronti. Ora ogni settimana cresciamo.”
Il Casine arriverà mai tra le prime otto?
“Il mio sogno reale sono le Final Eight. Queste cose mi sono sempre piaciute: bella cornice di pubblico, un bel palcoscenico. Per me un anno meglio puntare sulla Coppa e rimanere un po' indietro in campionato.”
Pensato mai alle giovanili?
“Quest'anno volevamo fare i primi calci.”
Una collaborazione con qualcuno?
“Noi siamo aperti a tutto. Per iniziare avevamo trovato 10-11 Giovanissimi, ma non siamo riusciti a trovare qualcuno che li seguisse.”
Parliamo dell' avvio di stagione un po' travagliato per il girone A: inizio slittato di due settimane, 17 squadre, un turno di riposo all'andata, uno al ritorno.
“Non parlo di cose che non mi riguardano (l' “affaire Audax”, ndr), io so solo che dovevamo iniziare lo stesso fine settimane della C1 (11-12 settembre), invece non è stato così. Abbiamo cominciato la preparazione come di consueto, ma alla luce dei fatti fin troppo presto e questo slittamento mi ha infastidito. In più due turni di riposo pesano per la concentrazione.
In più il campionato finisce a maggio (tra il 13 e il 14) poi ci saranno i playoff e i playout e, mentre tu giochi le altre società si muovono sul mercato già da un mese e mezzo.”
Dopo tutto questo, hai mai pensato “chi me lo fa fare”?
“Il fatto è che non si capisce quali siano le regole uguali per tutti, quale sia il regolamento reale. Non c'è stato un filo logico in tutte le decisioni prese delle quali abbiamo discusso prima.”
Mi viene in mente la frase “quando c'è un filo logico la gente ci inciampa.”
In bocca al lupo a voi.
Alice Mazzarini
Lady Futsal
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