Gabriele Pieralisi sul suo Jesi c5: “La Coppa ci ha tolto parecchie energie. Stiamo facendo molto bene da diverse stagioni. Avanti così.”
Figura storica del calcio a 5 e jesino per l’eccellenza, con un signor curriculum e tanta esperienza da vendere.
Fondatore del San Giuseppe assieme a Francesco Cervigni, autore di una cavalcata dalla serie D sino alle B, passando per la Coppa Italia del 2010.
Stiamo parlando di Gabriele Pieralisi, allenatore dello Jesi C5, la società del presidente Goffredo Antonelli, passata dalla fondazione del 2013 alla Coppa Marche del 2019.
Un commento sulla gara contro l’Ospedaletti Calcio, prima gara della fase nazionale della Coppa Italia di serie C, partita dalla quale siete usciti sconfitti ma di misura (clicca qui per il tabellino).
“Domenica abbiamo iniziato male, infatti dopo dieci minuti eravamo già sotto di 3 reti. Probabilmente abbiamo pagato la poca abitudine dei nostri ragazzi a questo tipo di gare. Col passare dei minuti la squadra è cresciuta e abbiamo disputato un grande secondo tempo. Nonostante le numerose occasioni da rete siamo riusciti a segnare il 3 a 2 solamente nei minuti finali della gara. E' stata comunque una bella partita contro un avversario forte e corretto che ci ha dato una grande ospitalità.”
Sei una delle figure storiche del calcio a 5 marchigiano e jesino per eccellenza. Ritorni a guidare la formazione jesina dopo aver guidato il San Giuseppe, anche in serie B. Un ritorno glorioso, soprattutto perché hai portato la squadra a vincere la Coppa Marche.
“San Giuseppe Jesi e Jesi C5 sono state le squadre che ho guidato in carriera, 15 anni di San Giuseppe mi hanno dato tantissimo dal punto di vista dei risultati e della maturità sportiva. Jesi è stato ripartire da zero e rimettersi in discussione. Abbiamo avuto la fortuna in soli 5 anni di tornare ai massimi livelli regionali e conquistare una Coppa Marche. Questi ragazzi sono diversi anni che stanno facendo molto bene, con campionati di vertice.”
La classifica è ora un po’ a vostro sfavore. L’ultima sconfitta interna è quella con il Campocavallo vi ha riportato in zona playout. Come vedi le prossime giornate di campionato? E’ giusto che il Cagli si consideri già in B?
“Sicuramente la partita di venerdì ci ha un po' inguaiati, ma in generale per tutto il campionato siamo andati in maniera altalenante. Probabilmente la coppa, oltre ad altre varie motivazioni, ci ha tolto energia per il campionato, tra l'altro in un campionato molto equilibrato dove ogni partita mostra le sue insidie. L'unica squadra che si è distinta è stato il Cagli che merita ampiamente di salire in serie B.”
Siamo quasi alla 19° giornata, dopo 7 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte. C’è una partita che avete sentito in particolare? Quali erano e sono gli obiettivi stagionali?
“Non c'è stata una partita più sentita delle altre, quest'anno siamo partiti con l'obiettivo di centrare le Final Eight di coppa e di raggiungere la salvezza prima possibile, visto che la squadra è stata ringiovanita rispetto allo scorso anno. E questa è forse stata un'altra componente che ha determinato gli alti e bassi del nostro cammino.”
Hai un signor curriculum e si vede, com’è stare in Serie B?
“La serie B è un campionato bellissimo. Rapportarsi con giocatori e allenatori di ottimo livello è stimolante. Il confronto con realtà importanti è stato fonte di un'ulteriore crescita.
Hai deciso di ripartire dalla serie D con la Jesina, cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?
“L'esperienza della serie B è stata molto bella, ma anche molto impegnativa. Quando il San Giuseppe ha chiuso la sua storia per vari motivi, ho sentito la necessità di ripartire con una nuova realtà con il nome di Jesi.”
Vista la grande esperienza nei vari campionati, un allenatore e un giocatore che più ti hanno colpito?
“Per quanto riguarda gli allenatori, ho avuto il piacere di conoscere Roberto Osimani, che credo sia un riferimento per la nostra categoria. Per quanto riguarda i giocatori, escludendo quelli che ho allenato, ho avuto il piacere di veder giocare Daniel Martin e Marco Braconi, due numeri uno assoluti del parquet.”
La seguivi la gloriosa Jesina c5 degli anno ’90 con un illustre passato in serie A?
“Della Jesina C5 sono stato un simpatizzante, andavo spesso a vedere la squadra di Osimani al Palatriccoli.”
Cosa ne pensi del settore femminile e di quello giovanile?
“Credo molto nel settore giovanile, anche se a Jesi è molto difficile farlo bene, soprattutto per la poca disponibilità di spazi sportivi. Già al San Giuseppe in serie D avevamo under 18 e under 21 e anche allo Jesi C5 i primi anni abbiamo iniziato con Giovanissimi e Allievi. Questo per dire che credo molto nei giovani. Per quanto riguarda il Futsal in rosa è un movimento in forte crescita al quale mi avvicino con grande interesse e curiosità.”
Vi attende ora in Coppa Italia la sfida contro il Palmanova. Hai già un’idea su che gara sarà?
“Non ho ancora fatto ricerche sul Palmanova, ma so che si tratta di una società storica e ambiziosa che ha militato in passato in categorie importanti e dispone attualmente di un roster di alto livello. Noi faremo comunque di tutto per toglierci un’altra soddisfazione.”
Adelaide Lelli