Il Ds Simone Pomili mette il focus sullo Sporting Grottamare: “Non fa piacere stare in questa posizione, ma abbiamo grandi progetti.”
Sotto la lente d’ingrandimento di Futsal Marche oggi c’è lo Sporting Grottammare, una delle principali realtà regionali del calcio a 5, dal 2017 in C1.
Con l’inizio del campionato la società ha dovuto rinunciare al settore femminile che, dopo 2 anni di militanza in serie C ed una Super Coppa in bacheca, quest’anno non ha visto la luce.
Simone Pomili, DS della società, ci racconta le sue impressioni, sogni e progetti riguardanti la prima squadra che ha salutato talenti come Andrea Palma (portiere attualmente al Grottaccia 2005) e Matias Luchizola (il bomber argentino tornato dopo un anno nello Sporting al Futsal Prandone), accogliendo nuovi talenti come Gianluca Cinquegrana e Matteo Di Clementi (rispettivamente portiere classe ‘95 e Pivot classe ‘97) per la stagione 2018/2019.
“Riguardo la stagione in corso sicuramente non fa piacere trovarsi in questa posizione di classifica, ma allo stesso tempo non bisogna neanche buttarsi giù. Il campionato è ancora lungo e soprattutto molto equilibrato e siamo consapevoli delle nostre qualità, che grazie a mister Piero Antimiani verranno fuori.
Quest'anno la squadra non è stata rinforzata con nomi illustri del futsal marchigiano. Purtroppo, per problemi “extra calcistici”, abbiamo dovuto dire addio a due pedine fondamentali come Palma e Luchizola, che saranno sicuramente ben rimpiazzati dalle due new entry Cinquegrana e Di Clementi.
Abbiamo inoltre integrato 7/8 giovani provenienti dal calcio a 11 che pian piano ci daranno grosse soddisfazioni ma ci vorrà tempo e pazienza. Sicuramente giocare insieme a gente come Langiotti, Ricci, Dudu e Talamonti tutto diventa più semplice.
Per il futuro tanti progetti: uno in particolare l'insediamento in una struttura tutta nostra. Non so quanto ancora ci vorrà per tutto questo, un anno forse due. Ma avere una “casa” tutta tua è un’altra cosa. Altro progetto è quello di creare un settore giovanile completo a partire dai bambini di 5/6 anni con la speranza di inculcare questo fantastico sport ai ragazzi della zona e non.
Nel frattempo ci accontentiamo e tra mille difficoltà con le strutture veniamo facendo il possibile.”
Adelaide Lelli