Jon Malvestiti e la sua Torrese, ad un passo dalla vetta: "Il Buldog rimane la squadra più forte. Noi però non abbiamo nulla da perdere..."
Jon Malvestiti. Vado a curiosare su Facebook per vedere se ha un profilo e, magari carpire qualche informazione utile per l'intervista. Sotto il nome Jon Malvestiti mi trovo, sullo schermo, la foto di un uomo senza barba. Mi chiedo, è lui o non è lui? Per fortuna la mia proverbiale curiosità mi spinge a guardare le altre immagini e ne vedo una della sua squadra, l' Usa Torrese, con lui, allenatore, in piedi, con quella barba rossiccia che lo contraddistingue.
Jon Malvestiti è colui che, venerdì scorso, nella prima di ritorno ha espugnato l'Omar Sivori, la tana della capolista della C1 Buldog Lucrezia riportando una vittoria e tre punti d'oro che riaprono il campionato (per chi pensava fosse già concluso). Ora le distanze tra le due si accorciano (tre punti), così come tante certezze si affievoliscono.
Partiamo subito dalla vittoria contro i 'cagnacci' (Buldog Lucrezia- Usa Torrese: 3-5).
“Una bella partita, corretta, giocata alla pari. Loro forse avevano la pressione di dover vincere, noi, invece non avevamo nulla da perdere e siamo andati là molto carichi. Una gara equilibrata per tutta la durata; pensa che il 3-4, il gol del vantaggio l'abbiamo fatto a tre minuti dalla fine.”
Ora si punta al primo posto, no?
“Siamo contenti di aver accorciato, giochiamo sempre per vincere, ma del primo posto non se ne parla. La squadra non è ancora pronta per fare il salto di qualità.”
Bè, a parere di molti siete voi una delle squadre più forti della C1.
“Secondo me il Lucrezia è più squadra, gioca meglio, ha più attitudine a giocare; quando un'avversaria ci attacca noi non sempre sappiamo aggredire, c'è da migliorare.”
Oltre a quello che hai appena detto, cosa deve perfezionare l'Usa Torrese?
“Il gioco. Facciamo troppe pause quando lo impostiamo, non sempre abbiamo un ritmo alto; rispetto alla capolista abbiamo una rosa meno ampia e una quantità e volume di gioco differente.”
Chi teme delle avversarie?
“Posso dire che, fino a ora abbiamo giocato alla pari con tutte; forse l'unica gara dove abbiamo dominato è stata con il Chiaravalle dove siamo andati sopra di tre, quattro gol da subito. Fino a qui solo incontri combattuti; certo, c'è il Lucrezia, noi, la Juventina, ma credo che il girone di ritorno sarà molto più equilibrato e si perderà più facilmente.”
All'andata siete caduti sotto i colpi del Lucrezia, dell'Audax (3-5) e della Juventina (4-0).
“Si, con l'Audax ce la siamo giocata, mentre contro la Juventina non siamo mai entrati in partita, abbiamo meritato di perdere.”
Venerdì, in casa, nella seconda di ritorno il “mio” Corinaldo, secondo nella classifica dei gol subiti, 34, dietro solo al Lucrezia. Mancherà qualche giocatore, squalificato, lo sapeva?
“Non ancora. I comunicati escono domani (oggi per chi legge,ndr). Comunque con il Corinaldo è sempre stata una sfida equilibrata, sempre ostica, ma equilibrata. Contro Tinti perdiamo sempre qualche punto.”
Bè, questa volta, visto che la rosa corinaldese sarà priva di uomini importanti, magari...
“Mi dispiace per voi, speriamo bene per noi (sorride, ndr). So', però che è nelle difficoltà che vengono fuori le cose migliori; in quelle occasioni la voglia di vincere conta più di tutto, più del gioco e della tecnica.”
Mi hanno detto che, due anni fa facevi parte della squadra, ma come giocatore.
“Si. Due anni fa, causa problemi familiari è stato il mio ultimo anno da giocatore. Quando l'ho comunicato alla società questa cercava un allenatore. Quel ruolo mi aveva sempre stimolato. C' ho pensato e ho deciso di provarci. La squadra già giocava insieme da tanto, dalla serie D. Non ho fatto altro che continuare il lavoro di Davide Bussolotti. Se ora siamo lassù è grazie al suo lavoro iniziato quattro anni fa.”
Com'è stato il passaggio, visto che i suoi ex compagni sono ora tuoi giocatori?
“La scelta è stata fin da subito accettata e la squadra è stata la prima a esserne contenta.”
Cosa ti ha lasciato mister Bussolotti?
“L'impronta di gioco. Mi ha lasciato una base sulla quale costruire.”
Che tipo di allenatore sei?
“Sono un tipo tranquillo, cerco sempre di mantenere la calma. Credo che il troppo agonismo in campo porti a fare degli errori; ai miei ragazzi insegno che è meglio usare la testa che il fisico. Cerco sempre di parlare alla squadra e farlo davanti a tutti, non parlo mai singolarmente, perché ognuno ha il diritto di essere trattato allo stesso modo.”
… per non creare “prime donne”...
“Esatto.”
Facciamo un passo indietro di dieci giorni: la Coppa Marche.
“Di sicuro non siamo stati contenti di perdere con una squadra che poi ha vinto. Il Ripatransone, però ha giocato bene, è una squadra brava ad attaccare e noi non siamo stati altrettanto bravi a sfruttare qualche contropiede concessoci. L'importante, comunque è essercela giocata, soprattutto contro giocatori di levatura superiore.”
Se non ci fossero stati Mindoli e Felicetti?
“Con il senno di poi potrei dire tante cose; di sicuro senza di loro sarebbe stata un incontro più equilibrato.”
Non so se hai visto la trasmissione 'Calcio a 5-Extra Time', la puntata dei sorteggi di Coppa; perché, secondo te Nucci, nonostante sapesse degli acquisti ascolani, alla domanda chi vorresti incontrare ha risposto il Ripatransone?
“Credo ci tenesse a fare una bella partita; se giochi da subito con una delle squadre più forti e magari vinci, parti subito carico. Nella Final Eight prima o poi l'avresti incontrato, meglio subito.”
Temi il Ripatransone in questa seconda parte di campionato?
“Il Ripatransone ha una marcia in più, ma non credo che in questo campionato possa tornare.”
L'intervista è apparentemente finita.
“ Volevo ringraziare voi di Futsal Marche per il grande lavoro che fate. Grazie a voi possiamo informarci sulle squadre, i capocannonieri, chi gioca, chi non gioca etc. Grazie a voi abbiamo anche qualcosa su cui lavorare.”
A proposito di società, di squadre; perché, quando c'è da offrire un aiuto (vedi supportare il sito amato da tutti, che 'se non ci fosse bisognerebbe inventarlo'), quando c'è da dare un segnale forte, utile per il movimento non si fa mai vedere nessuno (vedi le Futsal Marche Finals Cup a Falconara)?
“Per il fatto che, durante la quattro giorni di Coppa se ne siano visti pochi, non so' se sia una questione di tempo. Io parlo per me; ho una famiglia e quando vado agli allenamenti e alle partite le tolgo spazio. Finché ero da solo andavo sempre in giro, per me era una passione completa, ora che ho una moglie e una figlia (di tre anni che “ appena ho risposto al telefono ha iniziato a chiamarmi”, ndr) devo pensare anche a loro.”
E chi non ha moglie e figli? Chi non ha fidanzate? Una manifestazione come quella di gennaio avrebbe dovuto raccogliere, a mio parere, molte più adesioni.
“Hai ragione; figurati, appena avevo un po' di tempo libero andavo da qualsiasi parte pur di vedere una partita!”
Sperando che il vento cambi, grazie per la disponibilità.
“Grazie a te. Oggi poi è andata bene che non lavoravo!”
Allora non fai l'allenatore di mestiere (sorrido)?
“(Ride, ndr) Eh si, magari! Ci vediamo venerdì.”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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