Andrea Ganzetti e il primo gol col PesaroFano: "Una gioia immensa che divido con il nostro magnifico gruppo. Dediche? Al P'73 e al Vate."
Andrea Ganzetti, il neo acquisto del PesaroFano C5 ha fatto centro. Dalla C2 alla serie A2, dal lottare (e vincere) una C2 al lottare (e vincere) una partita di A2. È stato lui, ventenne anconetano, a spiazzare tutti e segnare, sabato scorso, il gol del 3-2 (PesaroFano Gruppo Fassina). Il gol della vittoria (la prima stagionale), del morale, dell'entusiasmo ritrovato. Tre punti d'autostima, sia per Andrea, una delle promesse di questa società, che per la sua squadra.
“Un momento bellissimo. Dovevamo vincere, anche se il nostro unico punto, fino a quel momento, era immeritato, visti gli infortuni, le squalifiche, i transfert non arrivati.” Tipo? “Due giocatori dell'under 21, un pivot brasiliano e un portiere argentino, arrivati solo una settimana fa, l'espulsione di Dalle Molle la prima giornata...” Il lato positivo è che ti sei fatto conoscere in campo. “Mi sono ritrovato a giocare una media di venti minuti a partita, anche se per me conta più la squadra che il rendiconto personale.” Anche tu sei un pentito del calcio? “C'ho giocato fino a 17 anni. Ho smesso quando iniziava ad arrivare gente da fuori e lo spazio era sempre meno. Il mondo del pallone lo volevo proprio lasciare. Mi sono messo a giocare a calcetto in modo amatoriale due volte a settimana, per occupare il tempo, poi il futsal è diventato la mia passione. Ora mi alleno e gioco tutti i giorni, m'impegno e mi diverto.” Tu studi o lavori? “Studio. Ho iniziato con l'università d'ingegneria per poi passare a quella d'economia.” Scusami per la digressione, ripartiamo dal tuo gol di sabato scorso. “E' stata una grande emozione. Dovevamo vincere per noi e per la società. La settimana poi è cominciata decisamente meglio.” Tu sei un ragazzo “figlio della serie C”, cresciuto nel Pietralacroce '73. “Il Pietralacroce è un ambiente splendido, sanissimo. Lì si gioca per divertirsi. C'è un bel gruppo affiatato. Per me è stato difficile andar via, fino all'ultimo non sapevo se rimanere o meno. Poi è intervenuto Bobo (Roberto Marcelletti, allenatore del P '73), mi ha spinto lui: chiaro, avrebbe preferito rimanessi, ma conosce Osimani, mi ha sempre detto che è uno dei migliori.” A Pesaro come ti trovi? “Under 21 e prima squadra si allenano insieme, davvero un magnifico gruppo.”
“Credo mi abbiamo visto giocare durante un'amichevole della Rappresentativa a Falconara, Marche contro Emilia Romagna. In tribuna c'era Matteo Paci, vice presidente del PesaroFano. Ho fatto un paio di gol, abbiamo vinto... Da quella partita ha iniziato a interessarsi a me. Mi ha rivisto poi al torneo estivo 'Città d'Ancona'...” Visto che siamo in argomento, com'è andato l'ultimo Torneo delle Regioni in Basilicata? “Grande esperienza. Ho dato il meglio di me. Eravamo nel girone con Piemonte/Valle d'Aosta, Lazio, Liguria e Sicilia. Siamo arrivati secondi, vincendole tutte tranne con la Sicilia che poi ha vinto il torneo. Siamo stati sfortunati a incontrare nel girone la squadra più forte.” Credi che si possa rifiutare una chiamata dalla Rappresentativa? “Ricevere una chiamata del genere dovrebbe essere un onore, la massima aspirazione. Un po' come la Nazionale.” Ci hai mai pensato alla Nazionale? “Ancora è presto, ma in un futuro, perché no?” Nico Sgolastra ce l'ha fatta. Anche lui ha iniziato dalla serie C. Cosa credi l'abbia portato a vestire, anche se per poco, la maglia azzurra? “Credo che il carattere faccia la differenza, ma anche l'allenatore una grossa mano te la dà. Credo che senza mister Osimani non sarebbe arrivato dov' è adesso.”
“Premetto che me ne avevano parlato in vari modi: dal punto di vista sportivo, nessuno mette in dubbio le sue doti, lui è maniacale, cura nel dettaglio qualsiasi cosa; sotto l'aspetto umano, per essere il più professionale possibile, tende a reprimere il suo carattere. É uno che opera molto sul piano psicologico dei giocatori, mi è stato molto d'aiuto in questo primo periodo. Il lunedì analizziamo la partita, ci corregge, ma è anche pronto ad accogliere i nostri consigli. Io e Vitale (Dario, compagno di squadra) ci facciamo certe chiacchierate con lui, in macchina, durante il viaggio. ” A proposito di viaggio, non è un po' pesante fare Ancona- Pesaro andata e ritorno tutti i giorni? “Un po'. Per fortuna viaggio con il mister e Dario, così passa più in fretta. A volte riesco anche a studiare!” Che campionato è quello di serie A2 visto con gli occhi di un ventenne proveniente dalla C2? “All'inizio avevo la perenne paura di sbagliare, cambia il ritmo, la velocità del gioco, la qualità dei giocatori. La prima settimana vedevo il pallone sfrecciarmi di fianco... Devo ringraziare i mie compagni che mi hanno sempre aiutato e lo stanno facendo ancora.” Gli allenamenti? “Il campionato è duro, gli allenamenti anche. Abbiamo quattro pomeriggi e due mattine a settimana, più la partita; io, dato che frequento l'università, faccio solo quelli di pomeriggio. Si parte alle 17:30 e si ritorna intorno alle 22.” O capitano, mio capitano. Parlami del tuo, Giovanni Di Tommaso. “Con lui ho uno splendido rapporto. Mi ha preso sotto la sua ala. Oltre che capitano è anche il mio allenatore Under 21.” Cosa ne pensi del Civitanova. “E' una squadra formata da tutti italiani, molti dei quali alla prima esperienza in A2. È una squadra tosta, che non molla mai, un bel gruppo, in più gioca in un campo difficile. Quattro sconfitte su quattro non credo se le siano tutte meritate. Non so' se riusciranno a essere competitivi fino alla fine, qui ritmo e livello sono alti, senza il supporto di gente di categoria è difficile.” Il primo dicembre dirà derby. “Da noi dovrebbe essere più facile, da loro un po' meno.” Dove arriverà il PesaroFano? “Siamo partiti non per vincere, ma neanche per retrocedere. Vogliamo fare un buon campionato, arrivare almeno a metà classifica.” Chi vincerà? “Vicenza è una bella squadra, Gorizia non è male, Cagliari è partito lento, ma si riprenderà.” Un augurio che ti vorresti fare. “Mi auguro di continuare a giocare minuti preziosi, di segnare per la squadra e per me.” Grazie a... “A tutti i Roberto che mi hanno allenato: Bobo Marcelletti e Titti (Roberto Baldassarri, ndr) il mio primo allenatore della Juniores, entrambi del Pietralacroce e Osimani. Li ringrazio per la fiducia datami.”
Lady Futsal Alice Mazzarini Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Commenti (3)
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