Il sabato da sogno del Dottor Giacomo Lamedica. Cinque goal e terzo posto: "La dedico al PesaroFano, gruppo fantastico!"

 

Questo in A2 non fa neanche la metà dei goal” dicevano …

Questo in A2  non salta l’uomo nemmeno in allenamento” dicevano …

Questo in A2 è tanto se fa dieci minuti” dicevano …

 

Dicevano, appunto.

Giacomo Lamedica, PesaroFanoLui il dottore, al secolo Giacomo Lamedica da Fabriano, ha risposto a modo suo. Di poche parole fuori dal campo, enciclopedico con la palla nei piedi. Testa bassa, sudare, lavorare e segnare, come ha sempre fatto.

Otto reti in queste prime nove giornate, in maglia PesaroFano, con l’acuto dei cinque goal di sabato scorso. Una di quelle partite, contro il Lecco dell’amico Marco Belloni, da imprimere nella memoria.

Una di quelle gare da stampare il poster della foto nel prepartita e attaccarlo in cameretta, per ricordarsi sempre quanto fatto nel rettangolo di gioco.

Partite di questo genere aprono la strada a giorni di gloria e onore, con complimenti che piovono da ogni dove. Non siamo voluti mancare noi, contattandolo, in esclusiva per Futsalmarche.it.

 

Ciao Giacomo e ben trovato

“Ciao a tutti e grazie come sempre!”

 

Un sabato da incorniciare. 5 goal al Lecco nella sfida con il tuo amico Marco Belloni, che sensazioni hai provato?

“E’stata una giornata bellissima. Fare cinque goal e centrare una vittoria importante è stata una gran bella emozione. Con Marco è stata la prima volta che giocavamo da avversari, tra noi c’è una grande amicizia e trovarmelo contro dopo averci giocato tre anni fianco a fianco è stato un po’strano. Poi, durante la gare, fortunatamente non ci si pensa”.


Come è stato l’impatto con la A2?
“Duro. La differenza c’è e si sente soprattutto a livello fisico, ma anche di ritmo e mentale. C’è da dire però che la squadra e il mister mi hanno messo nelle migliori condizioni possibili per adattarmi e io sto crescendo giorno dopo giorno.”


Momento di relax di squadra

 

Roberto “Il Vate” Osimani, cosa lo rende uno degli allenatori migliori sulla piazza?

“Innanzitutto una passione fuori dal comune che si traduce in una cura maniacale dei dettagli prima di una partita. Il mister studia ogni caratteristica, ogni dato, ogni dettaglio è uno stratega a trecentosessanta gradi. Poi la gestione del gruppo è fantastica, trasmette tranquillità, non ti aggredisce se sbagli. E’ un modello”.

 

Nel distacco dal Cus Ancona, una cosa che ti ha dispiaciuto lasciare e una cosa che invece, venendo a Pesaro, sei stato contento di trovare?

“Dopo cinque anni ad Ancona, ancor prima di una realtà calcistica, ho lasciato amici e persone alle quali ero molto legato. Persone che mi hanno accompagnato in un processo di crescita facendomi sentire sempre a casa. Poi però sono stato contento di aver fatto questo salto di categoria e aver trovato anche qui una società fantastica e un gruppo meraviglioso, con persone che già conoscevo.”

 

Alla cinquina solitamente segue una dedica …

“Domanda difficile. La voglio dedicare a tutta la squadra, senza di loro sarebbe stato impossibile. E’ più un ringraziamento che una dedica!”

 

In bocca al lupo Dottore, verso il prossimo traguardo!

 

 

Peppe Gallozzi


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