Cafù: "Il pari con il Pesaro per noi del Real Rieti è stato come una sconfitta
Due pugili che se le sono date di santa ragione per tutto il match e che, al termine dell'incontro, analizzano la partita nel loro angolo: questi sono alle ore 16.25 di sabato Pesaro e Rieti; una partita emozionante, ma in cui entrambe le compagini hanno più di un motivo di preoccupazione.
“Non si può regalare un tempo intero al Rieti” sussurra tra i denti Mercantini, presidentissimo dei rossiniani; non è stato quindi sufficiente il pareggio acciuffato a 11 secondi dalla sirena per spazzare via i dubbi di un primo tempo disastroso dei padroni di casa, pieno zeppo di errori individuali, imperdonabili per una squadra che è in serie A2 e per giocatori arrivati nelle Marche per fare la differenza.
Dall'altra parte c'è un Pietropaoli furibondo che, dopo un breve breafing nello spogliatoio sabino, tiene il consueto punto con mister De Simoni e pochi intimi. Ed è di oggi la notizia, apparsa su sito reatino, di un drastco disimpegno del presidente indignato per il comportamento dei propri tesserati.
Per analizzare meglio questo 4-4, chiediamo l'aiuto di Alexandre de Souza, meglio conosciuto come Cafù, attuale allenatore in seconda del Rieti, ma con alle spalle un campionato come head coach della Maran Spoleto, proprio nel girone A.
“Gli spettatori si sono sicuramente divertiti, nel primo tempo quelli che parteggiavano per la nostra squadra, nel secondo quelli del Pesaro...”
Ma questa non è stata una partita di serie A, cosa che le due avversarie hanno dimostrato di saper giocare in precedenti occasioni...
“Vedi, nel primo tempo noi siamo riusciti ad imporre il nostro gioco ed il nostro ritmo e, vedendo il risultato finale, ci è mancato di sfruttare qualche altra opportunità nitida da rete; nel secondo tempo siamo stati troppo nervosi e carenti di concentrazione, soprattutto quando loro hanno trovato il primo gol, quello che gli ha dato il coraggio di crederci.”
E' anche vero che nessuno avrebbe avuto nulla da dire se, viste le occasioni create, avrebbe potuto essere proprio la squadra di Neri a vincere la partita.
“Nelle partite importanti sono molti i fattori che contano: magari nel primo tempo sono stati proprio loro a sentire la pressione dell'incontro e la nostra migliore prestazione; nella ripresa, invece, hanno messo in campo il lato caratteriale, giocando a lungo con il portiere di movimento; una mossa che fa diventare la partita una specie di lotteria: può andare bene come male... fammi dire però che a loro è andata bene, a noi male: per il Rieti è stata come una sconfitta”.
Grazie dell’intervento ed alla prossima.
Pa.to
Paolo Augusto Menconi