Andrea Farabini tra l'appello "Tutte le Marche a Pesaro!" e un'analisi senza veli "Il Pesaro Fano, la politica della Divisione e lo status del futsal".
Ha mai giocato a calcio a 5?
“E' dall'età di 26 anni che faccio parte del mondo futsal; ho giocato in serie D, ma diciamo che sono nato presidente. (Ride)."
Lui è Andrea Farabini, fanese doc, coopresidente insieme a Mercantini del PesaroFano, serie A2, definito dall'assessore provinciale pesarese dello Sport Massimo Seri “un dirigente illuminato del calcio a 5”. Oltre a investire quel ruolo è anche un delegato assembleare del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5. Tre i temi che affronteremo: il cammino del PesaroFano nel campionato di serie A2; la Coppa Italia con inizio giovedì 1 marzo ( Final Eight di serie A2 maschile e, per la prima volta in assoluto di serie A femminile dal 1 al 4 marzo al PalaFiera di Pesaro, ingresso gratuito); il suo ruolo, appunto, di delegato assembleare. L'intervista, per svariate ragioni è stata rimandata più volte (colpa mia) quindi, come minimo, ci tengo a scusarmi per i continui rinvii.
“Tranquilla, se ci arrabbiamo per queste cose è la fine.”
Tendenzialmente quindi è una persona che non si arrabbia facilmente?
“Ci provo; certo, sono umano anch'io, ma cerco di stare il più tranquillo possibile.”
Ho tante domande da farLe; partiamo dal fatto che non saprei definire il ruolo del delegato assembleare, me lo vuole dire Lei?
“E' colui che rappresenta le società, le 126 squadre nazionali di A, A2 e B sia nella Lega Nazionale Dilettanti sia nella Federazione Calcio a 5. Rappresentiamo, siamo in tre effettivi con tre supplenti, il calcio a 5 nei grandi palcoscenici.”
Come è arrivato a rivestire questa posizione?
“Nel 2009, quando è arrivato il momento di rinnovare presidente e consiglio c'erano tre schieramenti, tra cui quello di Fabrizio Tonelli (attuale presidente della Divisione Calcio a 5, ndr). Dopo essere stato eletto mi ha coinvolto e io ho accettato.”
Concretamente cosa fa il delegato assembleare?
“Il presidente Tonelli invita noi delegati al Consiglio direttivo e l'atto di invitarci è una garanzia per tutte le società. Non votiamo, ma prendiamo sempre parte a questi Consigli, questo è l'importante e non succede da nessun' altra parte. Una vera e propria apertura democratica.”
Questo è uno dei tanti passi per far crescere questa disciplina?
“Lo sport sta crescendo in maniera esponenziale, ma ancora tante società amano lamentarsi e avrebbero bisogno di una tirata di orecchie. Il presidente istituisce delle consulte per l'A, A2, B, per far crescere il movimento; queste puntualmente vengono disertate dalla maggior parte dei presidenti di A2 e B; quando si deve parlare o protestare non si fa nelle sedi giuste. La serie A, invece ha un passo differente, verso il binario professionistico. Vorrei più partecipazione da parte delle società.”
Durante qualche mia intervista passata è capitato venisse fuori il discorso della partecipazione o meno delle società, ma le risposte parlano di orari “impossibili” delle riunioni.
“Se si vuol far crescere questo sport occorre fare sacrifici.”
Scusi se mi permetto, ma Lei che lavoro fa?
“Faccio l'imprenditore nel campo sportivo. Di sacrifici, però ne faccio eccome. Si parla tanto di sport professionistico...”
Quando il futsal lo diventerà?
“Molti non sanno che in Italia esistono solo 6 sport professionistici (calcio a 11, pallacanestro, motociclismo, ciclismo, golf, pugilato, ndr). Il calcio a 5 è l'unico sport in Italia che sta crescendo; addirittura nelle Marche è stato istituito un campionato femminile a due gironi! Non vedo altri sport che stiano crescendo così velocemente.”
Come se lo spiega tutto questo successo?
“Noi del calcio a 5 siamo una casa costruita senza fondamenta, nata partendo dal tetto; prima sono nate le squadre, poi le società, poi i settori giovanili; invece non funziona così, occorrerebbe fare il contrario. La stessa divisione ha messo delle obbligatorietà per la serie B di fare settori giovanili. La serie A ha già l'obbligo da due anni, mentre l'A2 ce l'ha da questa stagione.”
Non crede, però che il ricorso sfrenato a oriundi allontani i giovani italiani da questo sport?
“Faccio un esempio: un ragazzo italo brasiliano, nato in Italia da genitori stranieri. è italiano a tutti gli effetti, ha il diritto di votare così come di giocare. La Divisione Calcio a 5 non potendo dire “tu non puoi giocare” ha istituito un discorso mettendo delle quote su chi non è nato in Italia: in serie A c'è un limite di quattro nati obbligatoriamente in Italia, in A2 di cinque (dal prossimo anno forse sei), in B di sei.”
Altra domanda: quest'estate, nella compilazione dei gironi di serie B il movimento marchigiano non è stato trattato proprio con i guanti...
“Il problema nasce dall'abitudine, in questi ultimi anni, di avere sempre avuto tante società marchigiane in serie B (undici, dodici). Ora il numero non è più quello di una volta. Parliamo di campionati nazionali, né interregionali né regionali, può capitare di tutto. Detto questo, quando si fanno i gironi il Consiglio Direttivo non convoca i delegati assembleari e, nel momento in cui sono stati fatti ,si è guardato alla distanza chilometrica totale.
A mio parere piuttosto che affrontare la Bologna-Firenze, tratta assurda per il traffico, è molto meglio andare in Veneto; se per andare, per esempio a Pistoia, Livorno o Pisa, occorre affrontare quel tragitto, preferisco andare a Merano che si, è un po' più lontana, ma tutta dritta. La Toscana partecipa con undici squadre, l'Umbria con una, Toscana ed Emilia Romagna, nel girone C, non potevano essere divise... Occorre guardare il contesto di 124 società e non è sempre facile mettere d'accordo tutti.”
Coppa Italia: come mai, pur non partecipando il PesaroFano alla manifestazione è Pesaro a ospitare l'evento?
“Per far crescere la serie A2 la Divisione ha dimostrato la volontà di organizzare questa manifestazione in campo neutrale e unirla insieme al femminile. Inizialmente sono state valutate diverse sedi: Bari, Porto San Giorgio (già organizzatrice gli scorsi anni) e Pesaro. Stando nella zona di Pesaro ho fatto un sondaggio se fosse stato possibile organizzare le Finali qui; occorreva un palazzetto e strutture ricettive per permettere di farle. Andando avanti il campo si è sempre più ristretto, Pesaro si sarebbe presa le proprie responsabilità e così è stata scelta. C'è una forte volontà di creare un evento che duri negli anni.”
Sta lavorando tanto, immagino.
“Si. E mi aspetto tanto dalle Marche, perché è una realtà incredibile. Mi aspetto che le squadre marchigiane, umbre partecipino in massa. Domenica 4 marzo a riprendere la finale ci sarà anche la Rai, uno specchietto per le allodole per gli sponsor. Se siamo tanti possiamo crescere. In caso contrario, ci faremo un bel autogol.”
Dalla Coppa Italia al campionato di serie A2. Iniziamo dall'ultimo derby Civitanova-PesaroFano 3-3. Stavate vincendo, a dodici secondi dalla fine il pareggio. Che è successo?
“Questa è la quarta partita che perdiamo negli ultimi secondi. Nonostante tutto, però siamo lì. Nulla è perso. Nello sport l'importante è divertirsi.”
Ci devo credere?
“FIGC: Federazione Italiana Gioco Calcio. Occorre imparare a divertirsi anche con una sconfitta.”
Aperta e chiusa parentesi, meritavate di vincere?
“Abbiamo meritato di pareggiare. Sul vantaggio di 1-3 potevamo chiudere la partita, ma loro ci hanno creduto fino alla fine, noi no. I rimpianti ci sono, ma il risultato del campo è sacrosanto.”
I play off li volete fare ( il PesaroFano è attualmente al sesto posto a tre punti di distanza dalla zona play off)?
“Ma che domande sono!”
A tutto c'è una spiegazione; se Le ho fatto la domanda un motivo c'è.
“Certo che li vogliamo fare! Si va in campo per vincere, sempre.”
Come sta andando questa fusione tra Pesaro Five e Palextra Fano? So che alcuni dirigenti del vecchio Pesaro Five, Luponio e Cerreti, non hanno aderito alla fusione.
“Non mi risulta, delle voci che sento non m'interessa. So solo che i fatti dicono che non sono dentro la società.”
E' stato difficile unire due città sportivamente rivali?
“Non c'è mai stata una rivalità accesa come può esserci nel calcio a 11. C'è sempre stata stima, stimolo di crescere, intelligenza e incoscienza di trovarsi. Gli intenti sono gli stessi. Se dovessi tornare indietro lo rifarei.”
Un'isola felice?
“Ci stiamo conoscendo. Siamo come una coppia: all'inizio ci sono delle cose che ti fanno mettere insieme, altre si affrontano durante il cammino, altre si risolvono: tutto ciò fa crescere il rapporto facendolo diventare sempre più forte.”
C'è la serie A tra i sogni del PesaroFive?
“L'A è un altro sport, a tutti gli effetti. Le cose devono venire senza forzare le tappe; ancora la classifica non dice che siamo pronti per la serie maggiore. Un nostro sogno è riuscire a fare una società con dei dirigenti forti e validi, un settore giovanile e una forte solidità economica.”
Un giocatore che vorrebbe avere in squadra ora o in un futuro?
“Il capitano della Nazionale (Marco Forte, giocatore del Lazio calcio a 5, ndr).”
Un mister?
“(Ci pensa) Ce ne sono tanti. Non te lo posso dire (Ride).”
Sempre così diplomatico?
“Chi mi conosce sa che oggi mi sono sbottonato e anche tanto!”
Vedere il calcio a 5 alle Olimpiadi è così utopico?
“Dipenderà tanto dal movimento femminile.”
Cioè?
“Il calcio a 5 non ha Nazionali femminili. In Italia stiamo facendo tantissimo. Pensa che nel calcio a 11 il femminile è stato commissariato. Dagli altri sport veniamo visti come un bacino enorme, ma occorre crescere gradatamente, se lo fai troppo velocemente si rischia di implodere.”
Siamo arrivati alla fine; vuole aggiungere qualcosa?
“Faccio un appello a tutti gli appassionati di futsal affinché vengano a vedere la Coppa Italia maschile e, per la prima volta quella femminile, uno spettacolo unico per la nostra Regione.”
Grazie per la disponibilità e scusi, visto che avrà tanto da fare, se le ho tolto tutto questo tempo.
“Non ti preoccupare, nel frattempo sono stato dal commercialista, ho risposto a quattro mail... non faccio mai una cosa sola alla volta... Grazie a te.”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
Commenti
se anche il prossimo sarà cosi vedremo poche squadre marchigiane al via nel campionato nazionale,qui non C'E' PIU UN EURO,LO VOGLIAMO CAPIRE CHE SPENDERE PER LE TRASFERTE E' IMPOSSIBILE
Dopo aver letto questo fantastico consiglio del presidentissimo Farabini domenica con la mia famiglia abbiamo deciso di cambiare la meta della nostra gita fuori porta, invece di Firenze si va tutti a Copenaghen che almeno è tutta dritta....Per fortuna non abito in alta montagna altrimenti con tutte quelle curve ero spacciato
Grazie mille... e cinquecento! Pesaro: che successone la Final Eight!
In una domenica in cui giocavano in casa sia la Vis di calcio a 11, sia i giganti della Scavolini Siviglia basket, un gran numero di appassionati ha preferito godersi lo show del Palafiera, applaudendo ai successi di Cogianco e Kick Off.
VENDITORI DI FUMO ,ERANO PRESENTI SI E NO LA META' DI QUELLI CHE DITE VOI...........
e la metà della metà erano delle 4 società finaliste ahahahahahahaha
medita "presidente" medita
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