Il segno indelebile di capitan Mirko Penna: "San Giuseppe Jesi salvo con tutti italiani in un girone duro e assurdo. Il futuro? A Jesi, ma.."
Mirko Penna è il capitano del Real Lions San Giuseppe Jesi.
Con due reti e due sontuose prestazioni nelle due gare play out, è stato da pochi giorni un grande protagonista della salvezza del suo club, impegnato a difendere la propria serie B nel difficile derby contro il Futsal Urbino.
Una stagione complicata, una figlia in arrivo e tanti punti interrogativi sul futuro. Cercato telefonicamente, Mirko Penna ha detto tanto, ha raccontato di sé e del suo rapporto con il San Giuseppe Jesi.
Lo abbiamo ascoltato in una lunga chiacchierata.
Benvenuto Mirko.
“Ciao!”
Direi di partire dalla fine, dal ricordo più vivo, e ti chiedo: la gioia di Urbino può essere paragonata a…
“A livello sportivo, la paragono alla Coppa Italia di serie C vinta nel 2010 a Guidonia, un risultato impensabile, non ti dico insperato, ma comunque una gioia immensa perché ottenuta in condizioni difficilissime per noi.“
Nella doppia sfida contro i ducali avete ritrovato uno smalto che durante la stagione sembrava essere stato lavato via da una rosa risicata e da un girone di ferro affrontato fra tante difficoltà. E’ così? E cosa vi ha permesso di ottenere questo traguardo?
“L’anno è stato davvero tribolato, tra l’altro all’interno di un campionato molto impegnativo. La squadra, composta da tutti ragazzi italiani, è per lo stesso motivo soggetta ad orari lavorativi che tutti noi abbiamo. Tutti lavorano e, per di più, ognuno di noi si è infortunato per almeno un mese nel corso dell’anno. Secondo me in questi play out, per risponderti, tutti volevano dimostrare qualcosa. Tutti volevano scaricare la rabbia e la forza mentale accumulata nei lunghi periodi di assenza e far vedere che questa categoria faceva ancora per noi. Infine diciamo che molti di noi erano abituati a giocare queste partite, gente come Piersimoni, Baruffi e Pacenti, ha disputato tante partite di questo spessore e questo ci ha tolto parecchia pressione.“
Già. Gare frizzanti quelle contro il Futsal Paura Urbino. Decisiva la vittoria in casa ottenuta alla palestra Carbonari, il vostro fortino. Quanta percentuale salvezza attribuiresti al vostro ritorno alle origini in questo senso?
“Tornare a giocare alla Carbonari nel girone di ritorno, soprattutto viste le tante assenze e anche visto il nostro modo di giocare, è stata la scelta ottimale. Poi come hai detto tu la Carbonari è il nostro fortino storico e sicuramente questo ha fornito una spinta psicologica maggiore.“
Già.
(Mirko sorridendo riprende la parola, ndr) “Se mi permetti voglio anche aggiungere che pochi mesi fa, nella trasmissione di Matteo Magnarelli, arrivò un sms indirizzato a noi con scritto: ‘Non vi salverà neanche la Carbonari!’ o una cosa di questo tipo. Beh, oltra ad essere curioso di sapere chi mandò l’sms ora vorrei ringraziare quella persona perché ha contribuito in piccolissima parte alla nostra sete di salvezza.”
Ora ti chiedo: che Futsal Urbino è quello che retrocede in serie C1?
“E’ una squadra molto valida con la quale quest’anno avevamo raccolto due pareggi e che negli altri anni non eravamo mai riusciti a battere. A mio parere hanno un buonissimo allenatore ed in più il giocatore più forte del campionato: Victor Hugo Caetano.
Loro, contro di noi, si sono presentati non in formissima, forse stanchi anche loro a causa di una rosa risicata ma composta di giocatori di grande esperienza.“
Il San Giuseppe invece prosegue nella sua avventura nella cadetteria. Mirko Penna sarà presente anche il prossimo anno?
“Sto riorganizzando la mia vita dopo la nascita di mia figlia dieci giorni fa, un evento che come comprenderai mi ha cambiato la vita.”
In meglio, chiaramente. Auguroni.
“Certamente, in meglio. Grazie. Però come ti dicevo, l’anno appena trascorso è stato molto difficile dal punto di vista logistico e aggiungo che sono rimasto sorpreso da questo girone, e non parlo della forza delle squadre, ma del modo in cui è stato costruito. Sono anche parecchio dispiaciuto dalle parole di Andrea Farabini nella vostra intervista di qualche tempo fa: dichiarazioni secondo me un po’ fuori luogo, come a volerci ridere su, a scherzare su un fatto che invece ha cambiato le vicende sportive delle società delle Marche di cui lui dovrebbe essere rappresentante a Roma. Con questo non sto assolutamente dicendo che sia colpa sua, conosco bene Andrea per i miei trascorsi al Palextra Fano, ma da rappresentante delle squadre marchigiane ed avendo avuto esperienze in una categoria come la B, forse poteva evitare di dire ciò che ha detto.
Comunque per rispondere alla domanda principale, dopo aver messo del pepe (ride, ndr), ma ripeto nulla contro Andrea, ti dico che se la composizione dei gironi rimarrà similare a quest’anno, ci saranno tanti problemi per noi ed in particolare per me. E’ tutto da valutare, perché prendere delle ferie per fare un campionato non è cosa da poco e va ponderata.”
Quest’anno però 14 reti in 17 partite nella stagione regolare che è più di quanto avevi fatto lo scorso anno. Non puoi davvero lasciare sfiorire questa seconda giovinezza..
(ride, ndr) “E’ vero ho segnato di più, ma in generale tutti abbiamo segnato di più. In alcune partite, aiutati dal nostro campo e dalla nostra tenacia, abbiamo fatto moltissimi gol. Non avendo un bomber come lo scorso anno, Saulo Dalmas, tutti sin da subito abbiamo capito che bisognava aumentare le proposizioni offensive e cercare di più il gol. Ti ripeto, tutti, e non solo io, secondo me abbiamo fatto qualche rete in più.“
Il vostro girone che vi ha spedito in triveneto si è rivelato fra i più competitivi, con squadre capaci (a detta di molti) di ben figurare anche al piano di sopra. Dall’alto della tua esperienza puoi fotografare il livello medio e darci un giudizio sul livello generale delle squadre?
“Le prime due o tre squadre di quest’anno, a memoria, non ci sono mai state così forti in serie B, questo lo posso dire. Questo Vicenza avrebbe lottato alla pari con lo Spoleto che stra vinse qualche stagione or sono. Come sottolineato da te, credo che queste squadre avrebbero ben figurato anche in più su, pur non conoscendo i tornei di serie A2. In generale, ti dico invece che il nostro campionato si è livellato verso l’alto e anche per questo la nostra salvezza ci riempie di orgoglio.“
Da Guidonia, maggio 2010, ad oggi la società del presidente Cervigni è riuscita nell’impresa di mantenere una categoria non semplice da affrontare. Quali consigli daresti alla dirigenza e a tutto il San Giuseppe per riuscire ancora in questo piccolo miracolo?
“Direi di proseguire su questa strada, di continuare ad inserire giocatori chiave nei ruoli chiave. Quest’anno è stato fatto senza prendere nessuno straniero e la cosa che più mi preme sottolineare, lo ripeto, abbiamo raggiunto la salvezza con tutti ragazzi italiani ed è una cosa quasi unica e che ci rende davvero fieri.“
Nulla a proposito dei vostri giovani?
“Certamente, abbiamo già da quest’anno fatto un bel mix. I nostri ragazzi sono stati leggermente penalizzati dal girone difficile e dalla nostra posizione in classifica giocando meno di quanto avrebbero potuto, però nei periodi di difficoltà, con tante assenze, non hanno mai, e ripeto mai, sfigurato ed anche lì secondo me la società ha fatto un buon lavoro. “
Prima di congedarci, giochiamo un po’. Partiamo dal tuo passato sportivo, dal Palextra Fano al San Giuseppe Jesi, passando per la Tre Colli Ancona.
Allenatore compreso, dammi il quintetto dei sogni composto interamente da tuoi ex compagni di squadra.
“Come allenatore, non me ne voglia mister Pieralisi ma i sette anni con Osimani mi sono forse valsi questi ultimi anni di B. Senza di lui sarei un altro giocatore. Poi diciamo in porta sicuramente Filipputti, come centrale dico Luca Pacenti, un ragazzo dalla forza di volontà e dalle energie mentali stratosferiche. Passiamo ai laterali: il primo è senza dubbio Everton Sartori (ora al Cagliari, ndr), il secondo è Marko Simurina, laterale fortissimo, croato chem ora dovrebbe giocare nel suo paese, a Zara. Ancora lo sento telefonicamente.”
Manca il pivot!
“Già. (pensa, ndr) Come pivot diciamo o Vitale o Piersimoni, metà tempo per uno dai! (ride, ndr)…Ahh!! E poi Màrtin…Danièl dove lo mettiamo, campione del mondo con l’Argentina!?? (ride, ndr) Mettilo in qualche modo..“
Sarà fatto. Per non farci mancare nulla guardiamo anche al futuro. Qualche bomba da girare all’amico Nicsas?
“Non ne ho, veramente! Perché, sai dopo la salvezza abbiamo staccato un po’ la spina e siamo entrati in una fase rem, senza pensare a niente. E poi diciamolo, il buon Nicola sa dove trovare le informazioni di cui ha bisogno! (ride, ndr) “
A proposito di Nicola, hai seguito la trasmissione dell’ultima puntata di Calcio a 5 Extratime in cui si è svelato il Trasformista?
“Come ti ho spiegato, da dieci giorni ho una figlia e tutto il tempo che potevo dedicare ad altro ora lo dedico a lei. Però sono curioso, non mi dire niente, appena sarò a casa, la guarderò in streaming.“
Non ti dico niente, allora!
Siamo ai saluti Mirko. Dalla redazione ti ringraziamo per la disponibilità e inviamo il miglior ‘ in bocca al lupo’ per il futuro, sportivo e non solo.
“Crepi il lupo. Saluto tutti gli appassionati e faccio i complimenti a voi del sito che siete fonte di informazione per tutti noi giocatori e fate qualcosa di stupendo per noi. E’ stato un piacere ricevere questa telefonata!!”
Piacere tutto nostro; capitano.
Stilnovista
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