Salvatore Giorgi lancia il suo Futsal Portos: "Potevamo vincere la C1, ma siamo quarti in B e con 5 colpi di mercato sogno la Coppa Italia."
Intervista a una persona indaffaratissima. Il soggetto in questione è Salvatore Giorgi, factotum del Futsal Portos, serie B, girone B.
Premessa. Questa lunga, lunghissima chiacchierata verrà stoppata per ben tre volte. Vi spiego.
Martedì 13 dicembre, Santa Lucia, ore 18:33. Lo chiamo, non risponde. Dopo cinque minuti mi richiama, rispondo. Iniziamo a parlare (davanti a me due fogli colmi di informazioni su di lui, sulla società e sulle varie squadre inviatemi gentilmente dal signor Stilnovista).
Non so' da dove cominciare.
Partiamo dalla serie B.
Come va questa serie B? Ho visto che siete un po' altalenanti nei risultati.
“Diciamo di si. Nel girone di ritorno speriamo in un filetto di vittorie.”
C'è qualcuno che temi?
“Non temiamo nessuno; alcune sconfitte l'abbiamo subìte perché troppo sfrontati e in alcuni incontri ne abbiamo pagato lo scotto. La prima di campionato contro il Vicenza (persa in casa per 1-4, ora prima in classifica, ndr) l'abbiamo persa perché ci mancavano sette giocatori, il Vicenza non ci ha stracciato; con Jesolo, invece (perso fuori casa per 4-3, ora seconda in classifica, ndr) abbiamo sbagliato un tiro libero che avrebbe potuto farci vincere.”
Come mai dalla C2 siete passati direttamente alla serie B? La C1: non sarebbe stato più bello vincerla sul campo?
“Volevamo fare la C1, ma c'è capitata l'occasione di sostituire il Miracolo Piceno e abbiamo accettato. Mi sono armato di coraggio e ho fatto questo balzo dalla serie regionale a quella nazionale. Era un mercoledì della scorsa estate, a cena, erano le 21:30; in cinque minuti, io, mia moglie, Roberto Brecciarol, Paolo Capriotti e qualche dirigente abbiamo deciso di fare questo passo.”
Prima di chiamarti ho letto l'intervista che Damiano ha fatto a tua moglie lo scorso marzo; è ancora lei la presidentessa?
“Si, è ancora lei. Siamo una bella famiglia e amiamo le stesse cose. Le decisioni le prendiamo spesso a tavolino e risolviamo sempre tutto insieme.”
Tu che ruolo avresti?
“Puoi scrivere che sono presidente onorario, amministratore, ma anche porta casacche, tifoso...”
Ce la fai a fare tutto?
“Faccio anche altri cinque, sei lavori tra centro sportivo, pasticceria, bar... più ho una famiglia con due figli; esco alle 7 della mattina e non so mai a che ora tornerò.”
Come nasce questa passione?
“Nasco come giocatore scarso. Nel 1996 ho iniziato a fare i tornei estivi con un gruppo di amici, l'anno dopo partecipammo a un torneo del Csi...”
Fa per iniziare a raccontare come è nato tutto, quando cade la linea (la sua batteria è scarica). Provo a chiamarlo, cellulare staccato. Riprovo. Il cellulare squilla, ma nessuno risponde. Sono già le 19. Tra poco ho gli allenamenti. Ritento. Nulla. Alle 18:50 mi richiama “ Ho cambiato batteria e nel frattempo ho risposto a cinque chiamate”.
Dove eravamo rimasti? Ah si, dai tuoi esordi.
“Una sera ci siamo ritrovati in quattro in pizzeria e da lì è nato l'SS Port Cafè. Era il 2004.”
Meglio giocare o essere dall'altra parte della barricata?
“Meglio giocare, meno pensieri.”
Ma fai tutto da solo?
“No, ho un valido collaboratore, nonché sponsor, nonché allenatore dell' under 21 Ivan Corradetti.”
Mi dicono che tu sei convinto che un ragazzo che gioca di 'professione', oltre che giocare debba essere coinvolto nello staff tecnico. È giusto?
“Si; diciamo che è un modo per abbattere i costi. Da buon imprenditore devo fare di necessità virtù.”
Da buon imprenditore e ds ti sei anche scatenato sul mercato; punti alla serie A?
“Guardo al futuro. Ho già fatto cinque acquisti; tra questi un ottimo '94, Stefano Traini, ormai ex portiere della juniores dell'Ascoli Futsal che qui giocherà nell' under 21.”
Visti i tanti acquisti presumo siate messi bene economicamente; cosa ne pensi invece del recente fallimento dell' Ascoli Futsal?
“L'Ascoli Futsal è stata, lo scorso anno, una parentesi della mia vita. Mi auguravo un finale diverso.”
“Mi scusi un attimo?”. Mi mette in attesa. Ore 19: 06. “Aspetta un secondo”. Aspetto. “Eccomi”.
Stavamo parlando dell'Ascoli Futsal; come sono ora i suoi rapporti con i Bellini e Trasatti?
“Stavo con Bellini dieci minuti fa. Rispetto tutti, finché loro rispettano me.”
Tu punti molto sui brasiliani, perché?
“E' gente seria, corretta, dei veri professionisti. Non dicono cavolate, non ti fregano.”
Ma proprio il troppo professionismo è stata la causa di tanti fallimenti societari, non credi?
“Sono i presidenti che mandano in malora le squadre prendendo mercenari e non mandando via chi non rispetta più certe regole.”
Come ti ho già detto, per prepararmi a quest'intervista ho letto quella fatta a tua moglie: imminente sarebbe stato la sfida contro il Ripatransone. Ti posso dire che sotto quell'intervista, nel giro di tre giorni sono stati scritti ben 130 commenti? Che è successo? E' venuta fuori un'immagine di un ex Caffé Portos un po' antisportivo.
“Noi applaudiamo sempre, sia in casa nostra che fuori, siamo corretti con tutti. Non abbiamo mai fatto risse. Quando perdo non me la prendo con gli altri, ma con me stesso.”
Interpreto questa frase come “Che ci posso fare se siamo i più forti”? E, chissà perché, mi salta in mente il Buldog Lucrezia.Lo sai che mentre mi raccontavi mi è venuto in mente il Buldog Lucrezia?
“Sono stati fortunati, perché se ci fossimo stati noi quest'anno in C1 l'avremmo vinte tutte. Noi siamo i più forti, non c'è storia e l'abbiamo dimostrato lo scorso anno; se metti poi che siamo quarti in serie B...”
ore 19:16. Altra attesa di chiamata. E due. Parliamo della Coppa Italia.
“Non siamo ancora sicuri della qualificazione per colpa dello scivolone con il Pordenone (11°giornata, 4-5 in casa, ndr).”
Ora occupate il quarto posto, ultimo utile per approdare ai triangolari di Coppa e sabato incontrerete, in casa, il Mediterranea Monfalcone, ultima in classifica e ultimo ostacolo da superare.
“Sarà la partita più difficile; le squadre sottovalutate fanno fare prestazioni opache, però sono fiducioso.”
Capitolo under 21.
“Vogliamo vincere campionato e Coppa Italia... ; aspetta un attimo, fammi rispondere a questo.”
Ore 19:20. E tre. Un minuto ed è di nuovo da me.
“Dicevo che l'under 21 è una bella squadra, con tutti ragazzi del '91; lavoriamo bene e se non riusciamo quest'anno a raggiungere gli obiettivi ci riproveremo il prossimo.”
So che avete un vasto settore giovanile: i piccoli amici (i Tigrotti), i giovanissimi, gli allievi, la juniores e, appunto l'under 21.
“La juniores è un bel gruppo e la stiamo tirando su bene; gli allievi sono lo zoccolo forte e sono il futuro del Caffé Portos e lo vedrete tra qualche anno. Dudù, l'allenatore, sta facendo da tre anni un buon lavoro, la squadra sta crescendo.”
Capitolo femminile. Siete reduci da una vittoria per 1-8 a Cuccurano contro il Flaminia Fano nel primo derby marchigiano nella storia della serie A.
“Li abbiamo asfaltati poi abbiamo fatto la retromarcia (ride, ndr). Dopo aver segnato il due, tre a zero sono andati in confusione.”
Quanti siete in tutto?
“Tra squadre e entourage siamo centocinquanta. E vorrei dire che maschi e femmine camminano l'uno accanto all'altra; le cose fatte bene faranno raccogliere i frutti nel tempo.”
Vuoi ringraziare qualcuno per quelli che piano piano state raccogliendo?
“Si: Corradetti Ivan, Paolo Tamburrini, Paolo Capriotti, Roberto Brecciarolla, Maurinho, gli allenatori dei settori giovanili e tutti coloro che stanno nell'anonimato, ma lavorano sodo e tanto.”
Lo sai che quelli del sito ti hanno soprannominato Alì Babà?
“Sapevo che in giro mi chiamavano Moratti, perché faccio sempre grandi squadroni.”
Ma Moratti all'inizio mica vinceva.
“Infatti; ero come lui, compravo talenti a destra e a manca, ma non vincevo mai. Ultimamente, però, un po' come è successo all'Inter qualche anno fa, il trend è cambiato. Comunque chiedi perché mi chiamano Alì Babà e fammi sapere. E vienici a trovare.”
Lady Futsal
Alice Mazzarini
Commenti
a sto giro non ti riesce a compra' le partite?
Sai qual'è la cosa che più fà ridere..... che tu dici comprare le partite, ma anche comprandole una squadra non riesce a stare 4 in serie B..... Pensa a ripa che prende i brasiliani e li tratta come della merce....sai qual'è il problema di questo sport? le persone come te che hanno il paraocchi....prima di parlare vai a vedere la squadra giocare, e sappi una cosa che le persone che sono in campo e anche fuori,sudano dalla mattina alla sera per poter realizzare una cosa che in italia in pochi fanno....Guarda il loro settore giovanile....in pochi hanno tutti i settori giovanili....pensa prima di parlare.....
"Pensa a ripa che prende i brasilani e li tratta come merce..." no caro sono loro che vogliono essere trattati come tali...prendono uno stipendio che neanche con una laurea prenderei e "l'attaccamento alla maglia" non sanno dove stà di casa. Permetti che se non fai quello per cui vieni pagato vai a casa?!Ti è mai capitato di lavorare "sotto padrone"? Bhè se prendi un bello stipendio devi sapertelo guadagnare...è se prendi un "rimborso" e ci metti il cuore che diventi un grande!Non faccio "di tutta un'erba un fascio" ma certa gente bisogna trattarla come quello che sono...mercenari!
P.S. Ma scusa siete in SERIE B e pensate alla Ripa?!
“Sono stati fortunati, perché se ci fossimo stati noi quest'anno in C1 l'avremmo vinte tutte. Noi siamo i più forti, non c'è storia e l'abbiamo dimostrato lo scorso anno; se metti poi che siamo quarti in serie B...”
Il Portos non fa risse? Ma se sei stato tu a sferrare il primo pugno e dopo ti sei andato a comprare il verdetto del giudice sportivo.
Spara meno sbruffonate e inizia a far giocare gli italiani invece dei mercenari brasiliani.
Ripa ha fatto bene a rispedire a casa due elementi che umanamente e sportivamente non valevano nemmeno la metà dell'ultimo componente della panchina.
Bè si ha fatto bene a rispedire i brasiliani a casa e prendere dei mercenari ascolani...ma sparati,quante baggianate che dici....Ma ti sei reso conto che ripa non ha neanche una persona del paese??? e fortuna che era partita con l'idea di fare una squadra competitiva con i cittadini....sparati....
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