Il parere di uno studioso doc della preparazione fisica, Massimo Pistoni: "Il piede gioca un ruolo fondamentale. Anche nel futsal."
Non di soli atleti e allenatori vive lo sport. Non di soli presidenti e dirigenti, ma anche di fisioterapisti, preparatori fisici, massaggiatori. Massimo Pistoni, chiaravallese doc, fa parte della terza categoria. O meglio, è un uomo che racchiude in sé tante figure. Massimo è uno che è riuscito a trasformare la propria passione in lavoro. Lo raggiungo telefonicamente a Trento. È lì per un corso diretto ai Vigili del Fuoco. Questo, sportivamente parlando, è il suo primo io “dal 2002 insegno formazione motoria professionale per il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco”.
"Prima di tutto sono uno sportivo. Sono un preparatore fisico esperto per sport di alto livello e allenatore FIDAL (Federazione italiana di Atletica Leggera, ndr), massaggiatore sportivo e tecnico Pilates. Sono uno specialista in salvamento fluviale per la direzione regionale Marche.”
Da dove ha inizio il tuo cammino? "Nasco agonista dei 100 e 400 metri, per vent'anni ho fatto quello. Poi ho deciso di diventare tecnico nazionale di atletica leggera per settore assoluto, diplomandomi alla scuola olimpica di Formia. Ho iniziato la mia attività di istruttore nel 1989 per la società 'Atletica Chiaravalle', società fondata nel 1974 da mio padre Mario, impegnata nel settore giovanile. A 24 anni ho avuto la fortuna di collaborare con società di serie A. Ho appreso le conoscenze fondamentali dell'insegnamento sportivo, che mi hanno portato a collaborare con club maschili e femminili che militano nei massimi campionati nazionali Assoluti. Ora collaboro con la Cento Torri Pavia. Oltre all'atletica, mi diverto a fare il preparatore atletico calcistico per alcuni club dilettantistici.”
Perché Futsal Marche ha scelto proprio lui? Primo, perché è un punto di riferimento per migliaia di operatori del settore, spaziando tra allenatori, preparatori fisici, medici e fisioterapisti, insegnanti di tutti i gradi scolastici e studenti di scienze motorie e fisioterapia. Secondo perché ha scritto un libro “Il ruolo del piede nell'attività motoria di base” che continua a far parlare di sé “ha già venduto 700 copie” (clicca qui per maggiori info). In più, il che non guasta, chi ha deciso di puntare su di lui è la famosa“Calzetti & Mariucci Editore” di Perugia, considerata tra le più importanti a livello nazionale in campo sportivo. Questo testo nasce con lo scopo di selezionare una progressione di esercitazioni volti all’insegnamento dell’attività motoria di base, adatto a coloro che si occupano di bambini e di settore giovanile. Un elaborato di carattere strettamente applicativo, un’analisi pratica di come ci si deve muovere sul campo. Vengono segnalati i punti di difficoltà esecutiva per gli adulti e in particolare per i più giovani e soprattutto vengono indicate efficacemente le progressioni didattiche da attuare per raggiungere con facilità espressioni dinamiche ottimali.
"Il libro nasce da un'esigenza. Andavo nei vari convegni dove si parlava di atleti evoluti, nuove tecnologie, ma quando torni nel paese d'appartenenza tutte queste tecnologie non ce le hai. L'esigenza è stata quella di scartabellare qualcosa di utile per gli allenatori, qualcosa di più accessibile; nelle società dilettantistiche gli allenatori fanno ben altri lavori. Il libro è un prontuario dalla A alla Z, che tratta del bambino, fino ad arrivare all'atleta evoluto.”
Quale esercizi consiglieresti? "Esercizi a carico naturale, da fermi, per la postura, fino all'espressione veloce di salto e corse. Appoggio del piede e postura del bacino. Analisi della fisiologia del piede e curare l'applicabilità dell'esercizio. Se non viene appoggiato bene il piede, i segmenti corporei prendono un' errata linearità.”
Un esempio d' esercizio? "Il triangolo del piede, prendendo spunto dal Pilates che è riuscito a intuire le parole giuste per spiegarlo. Consiste nel creare nella propria mente l'appoggio tallone-alluce-mignolo; se si riesce a sentire questo appoggio, significa che il piede è appoggiato bene. Da una postura normale, in uno stato di rilassamento naturale, molleggiare i piedi con il solo appoggio di alluce-mignolo, oppure oscillazioni laterali o rotazioni. Secondo esercizio, oscillazione del bacino avanti e indietro; oppure retroversione del bacino per cercare di portare in linea la schiena. Capo-spalla-bacino- anca in linea: tutti gli esercizi sono considerati sotto questo punto di vista. Ho creato una progressione senza intoppi nel percorso e, una volta meccanizzati gli esercizi, l'atleta si troverà in una condizione ottimale.
Perché proprio il piede? "Perché siamo animali terrestri. Ho fatto degli studi, analizzando diverse discipline sportive, tiro con l'arco, tiro a volo, sport acquatici, ciclismo, motociclismo, automobilismo... Sono andato a intervistare vari atleti, tra i quali grandi campioni, un esempio Alessandro Corona, otto volte campione del mondo di canottaggio. In tutti questi sport il piede gioca un ruolo fondamentale. Nel motociclismo e automobilismo, se i piloti non avessero una grossa mobilità articolare della caviglia e sensibilità del piede, non potrebbero dirigere e direzionare l'azione; così come nel nuoto sincronizzato. Il piede come un timone.”
Nel calcio a 5? "Il calcio a 5 è uno degli sport più traumatici. Il piede è importante per la velocità e la resistenza veloce, per l'appoggio e la velocità di accelerazione. Anche per questo sport propongo una metodologia di consapevolezza di appoggio del piede.”
Perché, al giorno d'oggi i bambini non sanno più correre? "Noi giocavamo per strada, grande palestra di vita. Oggi c'è la tecnologia, in più c'è una corsa alla specializzazione della disciplina. Occorrerebbe creare un protocollo che sia utile per la crescita del bambino.” Come fare? "A Chiaravalle, il Comune ha chiamato tutte le società e da lì s'è creata una sorta di unione, alla quale hanno aderito tredici società su venticinque. In che cosa consiste: i primi trenta minuti vengono fatti tutti insieme, sono uguali per tutti gli sport, una sorta di conformità di programma e vengono allenati gli schemi motori di base. Questo perché, oltre ad avere un bagaglio motorio, chi vorrà cambiare sport, avendo quel livello motorio, si sentirà uguale agli altri.”
Come funziona questo progetto? "Il Comune ci fa gestire la palestra, paga gli istruttori e noi società non ci rimettiamo.”
Come ci siete riusciti? "Ci stiamo lavorando dal 1985. Abbiamo iniziato che eravamo in quattro, poi le società sono aumentate, qualcuna si è aggiunta, qualcuna si è ritirata. Non è stato facile, ma ci stiamo riuscendo ed è un progetto che consiglio a tutti.”
Ritornando al libro: a chi è rivolto? "I temi trattati sono alla portata di tutti e sono di carattere applicativo. Si tralasciano volutamente gli aspetti scientifici per reintrodurre aspetti pratici, aspetti che non discutono specificatamente di una singola disciplina sportiva, bensì interessano un larghissimo range di attività che vanno dagli sport di squadra situazionali a quelli individuali con caratteristiche cicliche.”
Grazie Massimo della tua disponibilità. E per chi volesse approfondire ancor più i temi trattati o semplicemnete fare altre domande, questa sera sarà ospite negli studi Calcio a 5 Extra Time.
Lady Futsal Alice Mazzarini Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Commenti (2)
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