Ospite speciale Paolo Giammarchi:"Nel rispetto dei ruoli, cerchiamo dialogo e trasparenza per crescere insieme"
Un nuovo calcio a cinque fondato sul dialogo e sulla comunicazione fra le società e gli organi arbitrali.
Primi passi verso qualcosa di positivo in compagnia di Paolo Giammarchi, il designatore arbitrale, bersaglio di ogni polemica, che non teme il dialogo ed il confronto.
Nato a Milano, il 10 ottobre 1967, il nuovo responsabile degli arbitri marchigiani si è detto disponibile e FutsalMarche non ha perso tempo, rintracciandolo e sottoponendogli alcune domande.
Sentite cosa ci ha risposto.
Salve Paolo. Benvenuto a FutsalMarche.
Per iniziare questa intervista partirei dal basso, dalle banalità (che però non tutti conosciamo), per dipingere un po' il tuo ruolo nel nostro calcio a 5. Quali sono le tue mansioni da Responsabile del calcio a 5 del Comitato Regionale Arbitri?
"Diciamo che nel complesso mi occupo di tutta l’attività arbitrale del calcio a 5 nelle Marche.
Cerco di essere più preciso: direttamente designo settimanalmente gli arbitri e gli osservatori arbitrali dei campionati di C/1 e C/2, i cronometristi del campionato U21 e, in alcuni casi, anche quelli per le gare di serie B riferiti ai gironi ed alle squadre marchigiane. Per assolvere questo impegno ho a disposizione un organico di 67 arbitri ed 8 osservatori regionali.
Poi c’è tutta l’attività di collaborazione e coordinazione con le sette sezioni A.I.A. della regione (Ancona, Ascoli, Fermo, Jesi, Macerata, Pesaro e San Benedetto) dove ad inizio stagione vengono ripartite le competenze per quanto riguarda i gironi della serie D e, in base a criteri di vicinanza e di organico arbitrale, affido ad ogni Sezione anche il compito di provvedere alla designazione delle gare casalinghe dei campionati regionali Femminile, Juniores, Allievi e Giovanissimi.
Ti dò qualche numero: insieme al mio collaboratore Endrio Vignaroli ed a tutti i Responsabili di Sezione (che ringrazio per il loro lavoro ed impegno), ci “occupiamo” settimanalmente di circa 150 gare. Poi c’è il compito dell’organizzazione dei raduni regionali, tre o quattro nell’arco della stagione, che sono un momento di formazione ed incontro tra arbitri ed osservatori dove si analizza l’andamento generale per cercare sempre di crescere e migliorare.
Ci sono poi i rapporti con le società per tramite del Delegato Regionale Giorgio Moretti. Con lui ci sentiamo spesso per parlare ed approfondire eventuali problematiche al fine di cercare sempre una soluzione o semplicemente scambiarci consigli ed indicazioni utili.
Per finire ci sono poi i rapporti con la commissione nazionale CAN5 rappresentata da Massimo Cumbo; anche qui partecipo ai raduni nazionali per avere sempre informazioni e direttive generali che poi riporto agli arbitri regionali e responsabili delle sezioni."
Qual'è, se ce n'è uno in particolare, il motivo dell'avvicendamento fra te e il tuo predecessore Narcisi avvenuto lo scorso agosto?
"Nessun motivo particolare. Questa estate in ambito arbitrale abbiamo avuto la nomina di un nuovo Presidente Regionale; dopo diversi anni Renato Picchio ha lasciato il posto a Gustavo Malascorta e questo ha portato un naturale e normale avvicendamento in alcuni ruoli all’interno del Comitato. Francesco Narcisi in questi anni ha fatto molto per la crescita del movimento arbitrale del calcio a 5 in ambito regionale, un impegno costante e continuo per migliorare sempre ogni anno la qualità degli arbitri marchigiani. Ringrazio Francesco e Renato per quello che mi hanno insegnato nei due anni in cui mi hanno voluto con loro al Comitato, sperando di mettere in pratica nel migliore dei modi i consigli ricevuti. A Francesco mando anche un augurio per il nuovo impegno in ambito nazionale come osservatore nella speranza che possa avere anche in questo ruolo tutti i riconoscimenti che merita."
E al momento del tuo insediamento con quali auspici ti sei tuffato in questa tua avventura?
"La parola 'tuffato' è appropriata in quanto ero al mare quando il presidente Malascorta mi ha telefonato per chiedere la mia disponibilità nel ricoprire tale ruolo. La speranza in questa avventura è quella di aiutare nella crescita e nella maturazione gli arbitri che rappresento ai quali assicurerò sempre il massimo impegno e disponibilità."
Passiamo alle curiosità che tutti vorrebbero togliersi. Qual'è, in breve, il tuo modus operandi al momento di designare i direttori di gara per il week end?
"Per quanto riguarda il mio compito, ovvero gare C1 e C2, le designazioni vengono fatte con dieci giorni di anticipo rispetto alla giornata di competenza. Raccolgo più informazioni possibili sia circa lo stato di forma degli arbitri (eventuali relazioni degli osservatori) sia riguardo al grado di difficoltà delle varie gare (classifica, precedenti e quant’altro renda la gara di particolare attenzione). Fatto questo, nelle designazioni devo poi tenere conto delle distanze arbitro/luogo della gara in quanto abbiamo un budget di spesa da rispettare. L'obiettivo in questo caso è quindi, considerando anche la provenienza delle squadre e dell’arbitro, quello di cercare un mix che metta tutti d’accordo. Poi ancora devo tenere presente la norma che un arbitro non può dirigere una squadra più volte nel corso dell’anno senza un determinato spazio temporale tra una designazione e l’altra.
Conclusa questa lunga fase ed inviate le designazioni agli arbitri, non mi resta che aspettare le eventuali variazioni nei comunicati ufficiali, e le indisponibilità che possono arrivare per malattia, impegni di lavoro o famigliari ed altro da parte degli arbitri. Messe tutte insieme portano a dovere cambiare e sostituire in genere tre o quattro arbitri ogni settimana."
Un arbitro deve anche conoscere e seguire da vicino il proprio sport. Imparare a conoscere squadre, società, giocatori e allenatori.
Quanto c'è di vero in questa affermazione?
"In particolar modo un arbitro (come fosse un giocatore) deve conoscere le tattiche di gioco al fine di capire in anticipo le situazioni che si creano nell’arco della gara in modo da prevederle prima e quindi farsi trovare sempre pronto e nella migliore posizione possibile per poterle giudicare.
Conoscere inoltre che tipo di gara si va a dirigere può fornire delle informazioni positive che aiutano l’arbitro nel suo compito.."
Il rapporto della classe arbitrale con le società, a proposito, sembra migliorato negli ultimi tempi. Puoi confermarlo?
"Sicuramente mi sembra di vedere più dialogo - nel rispetto dei ruoli - tra le varie componenti e questo a mio parere aiuta nel cercare di risolvere eventuali incomprensioni che si possono creare.
Per scaramanzia, però, meglio risentirci per la conferma a fine stagione!"
Tocchiamo qualche tasto dolente. Ultimamente in parecchi campi del campionato juniores si sono verificate direzioni di gara piuttosto approssimative, fatte da ragazzi giovani e provenienti dal calcio a undici. Da designatore cosa ti senti di dire in proposito?
"Come ho detto ad inizio intervista i numeri delle gare alle quali dobbiamo fare fronte ogni settimana è notevole. Questo porta alla ricerca continua, e non sempre facile, di nuovi arbitri che naturalmente hanno bisogno di tempo per poter maturare e crescere nelle loro prestazioni (questo succede anche nel calcio a 11).
Il nostro impegno, e delle varie Sezioni attraverso i rispettivi responsabili, è massimo nel seguire, curare e restringere i tempi di questa crescita. Resta il fatto che per l’arbitro l’allenamento pratico può avvenire solo attraverso la gara da dirigere ed il settore giovanile, rispetto ad una gara di serie D, è sicuramente lo spazio più idoneo alla crescita degli arbitri. Per questo, comprendendo anche le giuste ragioni delle Società, si chiede a quest’ultime così come a dirigenti, allenatori, giocatori e pubblico di aiutarci e collaborare in questo processo di maturazione dei giovani fischietti."
Spostiamoci sul campo. Fra buon senso ed applicazione maniacale del regolamento, che strada si sentirebbe di consigliare ad un giovane arbitro Paolo Giammarchi?
"Un giovane arbitro, al pari di un 'vecchio' arbitro, prima di tutto deve avere sempre la conoscenza del regolamento, specie nella nostra disciplina che vede ogni anno continue variazioni e cambiamenti. Consiglierei di portare sempre nella borsa, oltre alla divisa, la copia del regolamento ed anche quando non si arbitra è importante avere sempre un momento per riguardare e rileggere le varie regole così da farsi trovare sempre preparati. La conoscenza porta alla corretta applicazione e, di conseguenza, anche al buon senso."
All'insegna del buon senso e della crescita comune sta maturando una collaborazione fra comitato regionale arbitri ed i media di comunicazione. FutsalMarche vuole fare la sua parte e metterà a disposizione presto un'intera sezione tematica con notizie, designazioni e curiosità sul mondo arbitrale.
Cosa porterà di positivo questo epocale, seppur piccolo, cambiamento?
"Come già detto penso che il dialogo e la trasparenza nelle cose che si fanno, accompagnati sempre dal reciproco rispetto dei ruoli, siano il modo migliore per evitare spesso sul nascere polemiche ed incomprensioni e dunque migliorare e crescere insieme."
Bene Paolo, abbiamo concluso. Ti chiediamo di lasciarci con un consiglio personale per migliorare il nostro portale.
"Mi rimane difficile darvi consigli e sicuramente mi riesce più facile farvi invece i complimenti per il lavoro che fate. Vorrei ringraziarvi per tutte le notizie che il sito offre e che mi sono di aiuto anche nella mia attività. Vi faccio inoltre i migliori auguri affinché FutsalMarche possa continuare a crescere ed essere sempre più un punto di riferimento per il calcio a 5 marchigiano e nazionale.
Colgo questa occasione anche per salutare dirigenti, giocatori ed addetti ai lavori di tutte le società marchigiane. Alla prossima."
Tutta la redazione è stata ben felice di averti come ospite e ti ringrazia per la grandissima disponibilità.
Stilnovista
Damiano Vallucci
Commenti
corrige please
SAN SEVERINO-CUS ANCONA
CUS MACERATA -CUS ANCONA
NON ERANO PROPRIO DI PRIMO PELO ahahahah
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