Speciale Elezioni. Alfredo Zaccardi:"Continuità, condivisione e innovazione. Il Futsal come una stella polare!"
Archiviati Andrea Montemurro e Antonio Dario, la nostra marcia d’avvicinamento alle elezioni per la Presidenza della Divisione Nazionale Calcio a 5 di Dicembre si arricchisce dell’ultimo (cronologico) capitolo, a livello di candidati.
E’ la volta, infatti, di Alfredo Zaccardi, potenziale trait d’union tra la vecchia gestione Tonelli e il nuovo che avanza.
Un programma basato sulla continuità, senza perdere di vista le tante tematiche meritevoli di approfondimento e miglioramento.
Un “innamorato del Futsal” come si autodefinisce, in grado, secondo lui, di far salire il livello quantitativo e qualitativo della nostra amata disciplina.
L’abbiamo raggiunto, in esclusiva per Futsalmarche.it, per sottoporgli le consuete domande e avere un’idea più chiara sul suo programma in vista delle elezioni alla Presidenza.
Qual'è stata la molla che l'ha spinta a candidarsi?
“Lo dico nella premessa del mio programma: la voglia di proseguire un progetto che ha il Futsal come stella polare. Da un punto di vista personale, ritengo sia la naturale conclusione di un percorso iniziato prima come Presidente di società, poi collaboratore della Divisione, in seguito come Consigliere, Vice Presidente e Vice Presidente vicario. La molla fondamentale è la passione giornaliera e la voglia di far crescere il movimento in termini quantitativi e qualitativi.”
La parola chiave del suo programma?
Sono tre le parole: Continuità, condivisione e innovazione. Continuità del lavoro fatto negli anni insieme al Presidente Tonelli, ai Consigli Direttivi della Divisione, della Lega Dilettanti e della Federazione. Alle Società, vero motore del sistema. Condivisione. Ho sempre pensato che è dal confronto che nascono le idee, ed il confronto sarà alla base del mio progetto. Innovazione. Un percorso di riforme sportive e dei campionati, la riorganizzazione del Consiglio Direttivo e del ruolo dei consiglieri, la costruzione di un centro federale specifico, la “Casa del Futsal”. E, in ambito internazionale, anche visto l’interesse del neo Presidente UEFA, Ceferin, nei confronti del Futsal, l’Italia deve giocare un ruolo da protagonista, in ambito maschile, femminile e giovanile. Mi riferisco, ad esempio, alla possibilità di ospitare eventi maschili e femminili di caratura internazionale o la possibilità di inserire il futsal alle Universiadi in programma a Napoli nel 2019.
Cosa c'è da salvare dei precedenti mandati e cosa invece andrebbe migliorato o perfezionato?
“Difficile sintetizzare in poche righe il lavoro svolto negli ultimi anni. Da un punto di vista di politica sportiva, mi viene in mente lo sviluppo del Futsal femminile, la nascita della Nazionale femminile e delle nazionali giovanili, la vittoria dell’Europeo del 2014, il protocollo di intesa con il CONI per il permesso di lavoro sportivo, la qualità degli eventi organizzati dalla Divisione, il progetto di formazione contro le frodi sportive, lo sviluppo dell’attività giovanile e la nascita dei Futsal Camp, il Torneo delle Regioni di calcio a cinque, l’istituzione dell’articolo 118, la nascita della CoViSod, la regolamentazione del numero minimo dei partecipanti al gioco, l’obbligo di deposito degli accordi economici, la possibilità di controllo dei tesseramenti on line. Relativamente a cosa migliorare e dove investire, nel programma che stiamo presentando alle società le proposte sono suddivise per aree di intervento: comunicazione, rapporti con le società, formazione, riforme, squadre nazionali, servizi, incentivi e, ovviamente, attività giovanile.”
Che idea ha in merito alla gestione tecnica delle Formazioni Nazionali?
Le squadre Nazionali sono parte del Club Italia della FIGC, con cui condivideremo progetti, regole e comportamenti. Sulla nazionale maggiore bisogna ripartire da due punti fermi. Il primo è la consapevolezza del lavoro svolto negli anni e il livellamento verso l’alto delle squadre nazionali di altri Paesi. Il secondo punto fermo è che bisogna con coraggio iniziare a intraprendere una strada nuova, allargando come ha dichiarato lo stesso CT l’orizzonte dei giocatori convocabili. Il risultato tecnico deve essere sempre un obiettivo, accompagnato però dal completamento della formazione e dell’affermazione nel panorama internazionale di più giocatori nati in Italia. Quanto alle nazionali giovanili, credo che la bontà del lavoro svolto da Carmine Tarantino e più in generale dai componenti dello staff azzurro sia sotto gli occhi di tutti, prima con i Futsal Camp e poi con la nazionale Under 21.”
In cosa l'Italia del Futsal deve necessariamente crescere?
“Nella consapevolezza della necessità di fare “squadra”, di essere rete. Una rete che attraversa in maniera capillare tutto il Paese, una rete di passione, professionalità e competenze che, solo a livello nazionale, producono ogni anno 4500 gare. Le società sono i protagonisti. La Divisione deve garantire loro la migliore rappresentatività, guidarle e formarle all’interno del panorama sportivo complessivo, coinvolgerle nelle scelte e nelle progettualità. Le società, a loro volta, devono investire sulla formazione di alcune figure chiave all’interno del proprio organigramma, ed in tal senso proporremo un’attività formativa specifica.”
Settore giovanile. Cosa ha intenzione di fare a livello concreto per potenziare un ambito spesso solo nominato e mai approfondito realmente?
Anche qui, il percorso parte dalla continuità del lavoro svolto negli ultimi anni, a partire dal 2009 con la necessaria istituzione dell’obbligatorietà per le società nazionali di attivare scuole di Futsal. Parlo del progetto “Io Calcio a 5”, nato nello stesso anno e che ha permesso l’attivazione di più di 600 scuole calcio a 5. E proprio ad Ancona ricordo, nel febbraio del 2014, è stato organizzato un incontro in cui erano presenti più di 40 società. Il prossimo e immediato step riguarderà il futsal femminile. Perchè se in soli 7 anni, con l'ausilio di questo progetto, abbiamo registrato incrementi enormi nelle categorie di base, passando da 6 scuole calcio a 5 qualificate dal Settore Giovanile e Scolastico a più di 600, che stanno adesso incrementando le categorie agonistiche (+30% di squadre allievi e +25% di squadre giovanissimi a livello nazionale) arrivando a più di 1200 squadre fra juniores, allievi e giovanissimi per un totale di circa 10 mila tesserati solo in questa fascia d'età, allora penso che si potranno ottenere ottimi risultati anche in ambito femminile partendo dal supporto nelle collaborazioni con gli Istituti Scolastici e dai Futsal Camp femminili, per favorire lo sviluppo della neonata Nazionale Under 17. Nei 4 anni di vita del progetto "Futsal Camp" sono stati coinvolti 168 atleti fra i 13 e i 17 anni su un totale di oltre 7000 ragazzi visionati nei campionati regionali, nelle finali scudetto giovanili e nei Tornei delle Regioni, creando inoltre in maniera fondamentale quel ponte fra l'attività giovanile e la Nazionale, dando a tutti i ragazzi la possibilità del "Sogno Azzurro", e alle società, regionali e nazionali, che lavorano nel modo corretto nel proprio settore giovanile un giusto riconoscimento della loro importante attività oltre che uno strumento di promozione sul territorio.”
Aspetto mediatico. Cosa propone il suo programma a riguardo?
Il tema della “visibilità” è, ovviamente, uno dei più sentiti. Credo che la chiusura dell’accordo con Sportitalia e la costruzione del prodotto, completamente coordinato dalla Divisione e dalle persone della Divisione, che desidero ringraziare pubblicamente per la passione, la professionalità e la competenza che mettono quotidianamente a disposizione del futsal italiano, unitamente agli accordi di Media Partnership a livello nazionale con il Corriere dello Sport e Tuttosport siano un ottimo biglietto da visita, in termini qualitativi e quantitativi. Lo sviluppo passa, ora, anche per nuove forme di comunicazione: veloci, immediate, come il futsal stesso. Penso alla rete, ai social media, alla voglia di condividere e partecipare, in maniera positiva, del sistema futsal.”
Si è parlato spesso di vicinanza e rapporto diretto con le società, come si può arrivare a creare qualcosa di tangibile?
“Ho sempre visto alle consulte delle società come una opportunità di confronto e crescita. Sono uno strumento fondamentale, e negli anni in cui sono state attivate hanno dato risultati di rilievo, organizzate per le singole categorie, con riunioni presso la Divisione o nei territori di appartenenza. Intendo ripristinare le consulte delle società suddivise per categoria. Ma la condivisione va effettuata ad ogni livello societario: Presidenti, ovviamente, ma anche per le altre figure chiave della società. Mi riferisco, ad esempio, ai segretari delle squadre, ai referenti per la comunicazione e il marketing, ai tecnici. Ogni area di riferimento e ogni consulta avrà poi, all’interno del Consiglio Direttivo della Divisione, un referente: li ho chiamati i “Ministri del futsal”
Qual'è il motivo per cui gli elettori dovrebbero preferirla rispetto agli altri candidati?
Sinceramente, per chi mi conosce, sa che sono un uomo di “campo”, un innamorato del futsal e una persona a disposizione delle società da sempre. Mi piacerebbe che i Presidenti scegliessero non solo me, ma la mia squadra e il mio programma, per i contenuti, per le persone, per gli obiettivi. Poi, permettimi una battuta. Qualcuno dice che rappresento il “vecchio” e, quindi, non va bene. Vorrei rispondere, sportivamente, con un proverbio africano che recita: “Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada”. Nella nostra squadra sono stati inserite persone di esperienza e giovani con grande energia e passione. Sono convinto sia il giusto mix.
Conosce la geografia del Futsal marchigiano e che importanza le attribuisce?
Le Marche hanno il rapporto abitanti/numero di società più alto d'Italia con 177 squadre di cui 30 femminili e 13 che fanno attività nazionale. Di fondamentale importanza è l'attività giovanile con il girone nazionale Under 21, 33 squadre juniores, 30 squadre Allievi e 21 squadre Giovanissimi. Nel femminile lo scorso anno è partito il primo torneo piccole stelle che porterà senz'altro quest'anno al primo campionato Juniores. Il futsal nelle Marche è guidato dalla grande passione anche dei tanti addetti ai lavori, che ha permesso al movimento marchigiano di distinguersi anche per lodevoli iniziative (penso al Futsal Start, al Gala del calcio a 5, le Final Eight di Coppa Marche. Alle Marche è legato anche il ricordo del primo, storico, Torneo delle regioni dedicato esclusivamente al Futsal.
Ora si avvia anche il rinnovo delle cariche regionali. Ma le società di calcio a 5 hanno un diverso peso politico rispetto a quelle del calcio. Indipendentemente dal loro numero possono votare solo un consigliere. Vi sembra giusto? Perché?
“Il processo degli ultimi anni, anche grazie al lavoro dell’attuale Consiglio Direttivo, ha portato alla istituzione della figura del Responsabile Regionale di calcio a cinque eletto dalle società, in sostituzione del delegato precedentemente indicato dal Presidente regionale. Lo stesso avviene ora, grazie all’intesa tra la Divisione e il Settore Giovanile e Scolastico, all’interno dei Comitati Regionali del Settore Giovanile e Scolastico, con la nomina all’interno dei comitati della figura di un referente per l’attività di base, specifico per il futsal, il cui compito sarà quello di occuparsi dei settori giovanili e delle scuole di futsal sul territorio. E’ mia intenzione, inoltre, richiedere la presenza di un referente per il futsal negli incontri promossi dai Comitati Regionali CONI. Nel nostro programma è previsto, inoltre, il miglioramento del posizionamento della Divisione all’interno di FIGC e LND, con l’obiettivo di equilibrare i rapporti nella corretta verticalità di sistema ed orizzontalità di rappresentanza e presenza territoriale.”
Parlando di femminile, Il movimento nazionale sta andando molto forte. Ma non sembra poggiare su basi solide. Ci sono 17 squadre d'elite, 38 di serie A (una serie B mascherata per attirare), ma ci sono tante regioni che non hanno addirittura un campionato. Non è un controsenso? Come ovviarlo?
“Negli ultimi anni il Consiglio Direttivo ha aperto il mondo del futsal femminile all’attività e ai campionati nazionali. I numeri, in questo senso, ci hanno gratificato, non soltanto a livello nazionale ma anche regionale. A proposito della definizione di “Serie B mascherata”, come ho avuto modo di dire negli incontri degli ultimi anni con le società, l’attuale strutturazione non serve a mascherare quanto a consolidare. E’ ovvio che la naturale evoluzione del futsal femminile che abbiamo in programma porterà ad una Serie A a girone unico, cosi come alla promozione di progetti di attività giovanile sulla scorta di quanto fatto con il progetto “Io calcio a cinque” per il futsal maschile. Per consolidare ed ampliare la partecipazione al futsal femminile, la Nazionale è dall’inizio il nostro più importante ed entusiasmante biglietto da visita. Gli eventi organizzati hanno ottenuto sul territorio un importantissimo riscontro in termini di partecipazione, alcuni in maniera travolgente. Penso, su tutti, alla “Notte Magica” del Foro Italico: un evento indimenticabile.”
Peppe Gallozzi
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