Intervista a tutto tondo al presidente del CR Marche Paolo Cellini: autonomia del calcio a 5, C1, C2, serie D. E Futsal Marche.
Mercoledì pubblichiamo un articolo dal titolo “Scherzi a parte” dove evidenziamo ipotetiche falle nel lavoro della classe arbitrale, della giustizia sportiva, dell'ufficio tesseramenti quindi, indirettamente nel lavoro del Comitato Regionale Marche. Attenzione, ipotetiche falle.
Per chiarire la situazione una volta per tutte, venerdì mattina mi reco in Via Schiavoni e intervisto il presidente del Comitato Regionale Marche Paolo Cellini.
Io e lui. Un'ora e nove minuti di chiacchierata. Il presidente è molto cordiale e bendisposto nel rispondere a ogni mia domanda. Chiedo dialogo e trasparenza e così sarà.
L'intervista è incentrata su ciò sta accadendo in C1, ma non mancano domande sull'autonomia del calcio a 5 rispetto al calcio a 11, sulla serie C2 e sulla serie D.
Verranno ovviamente tirate in ballo società specifiche alle quali dico di non prendersela, ogni storia ha i suoi protagonisti e per capire al meglio abbiamo bisogno di esempi concreti.
Buongiorno presidente, lei crede che il calcio a 11 e il calcio a 5 stiano bene insieme sotto lo stesso tetto?
“Tonelli, secondo una mia valutazione, inizialmente mirava a far diventare il calcio a 5 una disciplina autonoma. Poi la mia percezione è cambiata radicalmente quando quelle che erano le sue aspirazioni, i suoi obiettivi venivano accolti e condivisi dalla Lega Dilettanti.”
Come mai nel Consiglio direttivo siedono nove consiglieri dei quali solo uno rappresentante del calcio a 5?
“All'atto pratico, nella nostra realtà, abbiamo due persone provenienti dal calcio a 5: il nostro vice presidente attuale Bruno Sassaroli e Massimo Marchetti eletto dalle società.”
Non crede che questa disparità penalizzi il futsal?
“Se misuriamo le cose con la concretezza rispetto a ciò che accade, la disparità non c'è.”
Le dispiace tra un anno dover lasciare la carica?
“Dovere no, è una scelta.”
Potrebbe ricandidarsi?
“Il ragionamento che faccio è semplice: un'esigenza di ricambio. In seconda battuta credo questo sia un ruolo che richieda disponibilità fisica e occorre essere nelle condizioni ottimali. Credo che con le società, per la gestione che abbiamo impostato, siamo arrivati a un collegamento efficace del Comitato con il territorio.”
Mi permetta: dopo gli ultimi accadimenti riguardanti la serie C1, ovvero arbitro, giudice sportivo e responsabile ufficio tesseramenti poco chiari nel loro operato (per chi non sapesse di cosa stiamo parlando clicchi qui), s'è evinto che di dialogo ce n'è poco, non solo tra Comitato e società, ma anche tra di voi.
“Mentre una volta c'era un delegato nominato dal Consiglio, adesso il delegato regionale è consigliere regionale per il calcio a 5 votato dalle società, investito dalle società.”
Quindi quello che sta accadendo deve risolverlo Marchetti? Non crede che lei come presidente dovrebbe intervenire?
“Ho sempre puntato sulla separazione e l'autonomia dei ruoli.”
Andiamo sullo specifico. Partiamo dalla gara del 3 ottobre Futsal Cobà- Città Futura Montecchio (clicca qui): come mai ancora deve uscire la decisione del giudice sportivo?
“L'altro giorno mi sono chiesto “come mai non è uscita?”. Quando c'è stata la presentazione della riserva scritta la società Cobà mi ha chiamato dicendomi “hanno presentato riserva” e il Montecchio aveva diritto di farlo, se lo ha fatto. Io gli ho risposto che la decisione dell'organo disciplinare è semplice: se la riserva scritta ha delle ragioni, devono essere prese delle decisioni.”
Mi spiega cosa realmente è successo?
“Quando una squadra presenta all'arbitro una riserva scritta quest'ultimo deve presentarla all'altra squadra prima che inizi la gara, perché è inutile farla vedere alla fine quando il risultato è già deciso. L'arbitro ha l'obbligo di notificarla alla società nei confronti della quale la riserva è espressa. L'arbitro di quella partita ha fatto vedere la riserva a metà gara.”
Come si risolve?
“Ripeto, nel calcio a 5 esiste la figura del delegato e non è uno scarica barile. Massimo mi ha detto che la decisione non è stata ancora adottata, perché il giudice vuole approfondire. Io so che la larghezza dell'area varia a seconda della larghezza dell'impianto, allora se là non ci fosse coerenza tra le due cose allora il regolamento prevede che la società in difetto in questo caso il Cobà ha la possibilità di correggere e ha un tempo entro il quale deve farlo.”
Cosa potrebbe succedere ora?
“Ammettiamo che abbia ragione Montecchio e l'area era troppo piccola o troppo grande rispetto alla misura, l'arbitro doveva dire al Cobà “la misura dell'area non è quella, entro trenta minuti dovete cambiarla.”
Lo ha fatto?
“No. O meglio, l'ha fatto nell'intervallo ovvero fuori tempo massimo. A questo punto cosa succede: se l'area non è quella che doveva essere, la partita è da ripetere.”
Perché ha sbagliato l'arbitro?
“Il Cobà ha diritto di sapere prima che inizi la gara e avere un tempo per sistemare le cose.”
Quindi le società sono vittime?
“Gli arbitri sono in capo alla responsabilità arbitrale, così come il giudice sportivo alla giustizia sportiva.”
Ma non siete tutti sotto lo stesso Comitato al quale lei fa capo?
“Se qualcosa ho imparato in questi anni è quella di rispettare le autonomie: la giustizia sportiva ha un suo binario, gli arbitri un altro. L'inghippo venuto fuori è legato al comportamento non regolamentare dell'arbitro.”
Nessuno vuole fare un processo alle intenzioni, ma tutti ricordiamo l'operato della classe arbitrale negli ultimi tempi: Csi Stella e le finali Allievi (clicca qui), la finale play off di C2 tra Futsal CPFM (attuale Futsal Portos Colonnella) e la Polisportiva Cagli (clicca qui), non ultime le vicende della C1: sbagliare è umano, ma non crede qualcuno debba prendersi delle responsabilità?
“Della gara con il Montecchio sapevo cosa stava succedendo, perché mi ha telefonato il Cobà dicendomi dei problemi all'impianto.”
A tal proposito, è vero lei ha chiamato qualcuno dicendogli di chiamare il Montecchio per suggerirgli di non andare a Porto San Giorgio?
“Il Cobà mi chiama per dirmi della disfunzione all'impianto elettrico per cui la gara non poteva essere giocata. Il regolamento prevede, in casi del genere, che sia l'arbitro a decidere se si possa giocare o meno. Però, per evitare un viaggio, perché uno prende per buono quello che ti viene detto, io faccio avvertire il Montecchio che era libero di scegliere: se avesse deciso di non andare avremmo regolarizzato con una comunicazione ufficiale. Credo loro siano stati contenti d'essere stati interpellati. Questo atteggiamento del Comitato è più da apprezzare, è sinonimo di sensibilità (gli avremmo fatto risparmiare viaggi e spese) sempre nel rispetto delle procedure.”
Per quanto riguarda il tesseramento tanto discusso di Jacopo Serantoni?
“Quando il Cobà, a fine luglio, ha fatto sottoscrivere a Serantoni il tesseramento, il giocatore era ancora con la sua ex squadra la Civitanovese. All'ufficio tesseramenti arriva la pratica di Serantoni, l'ufficio tesseramenti verifica se il giocatore sia svincolato o meno. Il responsabile dell'ufficio tesseramenti doveva comunicare alla società che aveva presentato il tesseramento con la modalità “lista di trasferimento” che quella non era la modalità giusta, ma andava sostituita con un modulo di aggiornamento tessera.
Se invece di un trasferimento avesse inviato un aggiornamento tessera e ancora non figurava svincolato, il sistema non glielo avrebbe accettato e se fosse venuto fuori che il Cobà aveva inviato un aggiornamento tessera nonostante Serantoni fosse ancora stato proprietà della Civitanovese e lo avessero fatto giocare, è chiaro che in quel caso sarebbe stato un tesseramento non valido quindi per il Cobà partite perse.
Quando si parla di errore tecnico evidentemente fa riferimento al fatto che ci si doveva accorgere prima del fatto che Serantoni non era più tesserato per la Civitanovese e che doveva essere cambiato il modulo.”
Quindi, da come la racconta, hanno sbagliato all'ufficio tesseramenti: come si risolve la cosa?
“Aspettiamo la sentenza del giudice sportivo, non tarderà ad arrivare.”
Posso chiederle come mai l'Audax, estromessa dalla C1 per mancato pagamento nei termini prestabiliti non abbia ricominciato dalla serie D, ma si trovi invece nel girone A di C2: chi ha preso questa decisione?
“La Federazione, Roma. Non è nelle competenze del Comitato decidere, è del presidente federale.”
Crede sia giusto un girone da 17, con turni infrasettimanali (qualcuno giocherà anche l'8 dicembre) e tutto ciò che ne consegue?
“Noi dobbiamo far rispettare il regolamento e questo dice che ci sono dei termini per il pagamento dell'iscrizione ed esiste la facoltà di dare un'ulteriore termine. Quei passaggi sono stati tutti rispettati.”
Lei personalmente cosa ne pensa?
“Non credo sia giusto, il girone è in sovrannumero.”
Parliamo di serie D: lo sa che ci sono 18 squadre in meno iscritte?
“E' un motivo di apprensione. Meno 18 squadre da una stagione all'altra, ma se andiamo indietro di qualche anno non dico si sino dimezzate, ma quasi.”
E che tutti i campionati sono iniziati il 19 settembre tranne quello di Fermo iniziato, invece il 2 ottobre?
“L'organizzazione della serie D viene affidata ai comitati provinciali. Le date d'inizio vengono comunicate da noi, perché poi alla fine ci sono le fasi interprovinciali e occorre che i vari campionati finiscano insieme.”
Appunto, a Fermo il campionato finirà dopo e se voi avete comunicato le date d'inizio uguali per tutti, nel comitato di Fermo è successo qualcosa.
“C'è molta trasparenza e democrazia. Quando il Consiglio si vede, vengono stabiliti i termini delle iscrizioni, le date d'inizio dei campionati, le varie attività... Chiaramente la serie D è una categoria di base e occorre aspettare le iscrizioni fino all'ultimo. Quando si hanno tutte, si danno delle direttive in modo che il punto di partenza e arrivo sia uguale per tutti.”
L'intestatario del pagamento dell'iscrizione chi è?
“Il Comitato.”
Quindi, per il pagamento delle iscrizioni ci sono delle regole e se non vengono rispettate le società devono essere pronte a subirne le conseguenze; ma, se il Comitato regionale o i Comitati provinciali non fanno il loro dovere?
“Questo è vero. Evidentemente deve esserci stata una ragione, un motivo per il quale nella delegazione di Fermo ci sia stato questo spostamento nell'avvio.”
Dove crede vadano le squadre che non si iscrivono a campionato della FIGC?
“Nella serie D, livello amatoriale, gruppi di amici che vogliono giocare, che possano preferire gli enti di promozione come Uisp o Csi ci può stare, perché pagano meno, ma non hanno le coperture assicurative che diamo noi e la nostra organizzazione non è paragonabile. Quello che noi dobbiamo cercare di mostrare è un livello qualitativo diverso.”
Dopo tutto quello di cui abbiamo parlato, non crede che la qualità sia venuta meno?
“Data l'intensità delle attività, il numero di partite, il numero di tesseramenti che abbiamo, credo che qualche caso in cui ci si possa sbagliare sia fisiologico. L'attività giovanile comunque è cresciuta.”
La lascio con un'ultima domanda: secondo lei Futsal Marche è una risorsa per il calcio a 5?
“E' segno di vitalità. Il calcio a 5, a differenza di quello a 11 dove trovi gente di una certa età degna comunque del massimo rispetto, è un ambiente più giovane, fresco. Mi piacerebbe, però a volte foste più costruttivi e meno polemici, anche se voi un pochino avete bisogno anche delle polemiche...”
Veramente presidente ci piacerebbe più far conoscere le società e goderci dei bei campionati che stare dietro a queste cose...
“Da parte nostra c'è la massima disponibilità ad ascoltare, dialogare e accettare qualsiasi consiglio.”
Grazie presidente del tempo e della disponibilità concessami.
“Grazie a te Alice.”
Personalmente credo sbagliare sia umano, quante volto l'ho fatto io, lo abbiamo fatto noi, ma prendersi le proprie responsabilità (e parlo per tutti, dal presidente fino all'ultima società, me compresa) è un atto ancora più umano e coraggioso.
Un movimento cresce grazie anche al rumore di chi non sa tacere, di chi si pone delle domande e non ha paura di farle, di chi non si rassegna. Dalle incognite, dalla rabbia, dalla tristezza nascono le più belle emozioni, le più belle speranze. Perché in fondo la diversità, se presa dal verso giusto (me lo hanno ricordato i miei colleghi e alcuni presidenti di società una settimana fa) è una risorsa, non un ostacolo.
E non dimentichiamoci, stiamo parlando di un gioco. E il gioco è bello quando tutti rispettano le regole. E quando l'obiettivo primario è divertirsi.
Quando il gioco diventa mera coreografia abbiamo perso un po' tutti.
p.s. Cerchiamo di essere educati nei commenti, si possono esprimere pareri senza denigrare o insultare.
Alice Mazzarini
Lady Futsal
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Commenti
Il tesseramento di Serantoni è un altro mistero visto che prima viene detta una cosa e successivamente la versione viene cambiata,il portale figc per i tesserati funziona bene ed allora mi chiedo come mai nessuno della società chiamata in causa se ne sia accorta prima del primo reclamo.
questo sport appassiona molta gente ma visti i pasticci fatti negli ultimi tempi la gente prende giustamente altre strade....
Partendo dal fatto che l'arbitro ha sbagliato, come avrebbe fatto il Cobà a rifare le linee in 30 minuti? Poi se questo è il suo pensiero significa CHE AVERE O NON AVERE L'OMOLOGAZIONE DEL CAMPO CHE RISPETTA IL VERO NON SERVE A NULLA! Tanto vale giocare in campi non omologati.
credo che dare la colpa all'arbitro sia troppo facile da parte del comitato!!!
concordo con "esterno", a cosa serve l'omologazione???
visto che l'area di rigore è una parte fondamentale del terreno di gioco, quando si omologa un campo cosa si controlla???
soprattutto poichè il personale che omologa i campi è della FIGC e non sono arbitri!!!
sono sicuro che qualsiasi decisione che sarà presa, sarà il solito pastrocchio!!!
Non da meno la disinformazione e la mancata assunzione di alcuna responsabilità non fanno uscire bene la figura di Cellini da questa intervista.
vorrei ricordare che questo CR è lo stesso che per concedere un min di silenzio per un lutto ti fa fare fax e comunic uff.li, qui in presenza di ben più gravi variazioni basta una telefonata informale!!
questa intervista è un autogol clamoroso del comitato che ammette che ogni società, ogni del. prov.le può fare ciò che meglio gli aggrada!!!!
poi scaricare tutta la responsabilità sull'arbitro... un vero colpo di genio!!
Quindi se ho ben capito il Comitato Regionale Marche non ha più nessun potere..... e da quando hanno modificato lo statuto federale??
Come al solito finirà a tarallucci e vino. Tanti colpevoli nessuno paga.
anche se ciò fosse vero..... rimane un problema e cioè che lo stesso CRM a inizio stagione ha ribadito che per fare la C1 ci vuole tra le caratteristiche richieste ai campi l'area di 6 mt, con conseguente larghezza minima del campo di 16 mt!!!
ne consegue che la silenzi è in regola con la propria omologazione (fa la C2).... ma la stessa non è valida per la C1, se poi ancora una volta il CRM deciderà che quello che ha detto ad agosto non è valido a ottobre...... allora bisognerà regolarsi di conseguenza!!!
Questo è un autogol clamoroso del comitato marche !
Ma siete solo capaci ad incamerare la tassa d'iscrizione?
Che scandalo d'intervista !
“Nella serie D, livello amatoriale, gruppi di amici che vogliono giocare, che possano preferire gli enti di promozione come Uisp o Csi ci può stare, perché pagano meno, ma non hanno le coperture assicurative che diamo noi e la nostra organizzazione non è paragonabile. Quello che noi dobbiamo cercare di mostrare è un livello qualitativo diverso.”
SCANDALOSI!!! ABBIAMO COPERTURE ASSICURATIVE??? NE VOGLIAMO PARLARE DEL VALORE DELL'ASSICURAZIONE CHE CI FATE? PAGHIAMO CIRCA 30 EURO A GIOCATORE E QUELL'ASSICURAZIONE NE VARRA' 3 A MALAPENA!!!
NON PRENDETE IN GIRO LA GENTE. A LIVELLO QUALITATIVO FATE RIDERE! PRENDETE LA SPORTWEARE E GUARDATE COME GESTISCONO UN AMATORIALE! PENSATE A TAGLIARE LE SPESE ALLE SQUADRE, MAGARI PARTENDO DALLA SPESA DI 30 EURO A GIOCATORE PER UN'ASSICURAZIONE CHE NE VALE 3!!!
Vorrei delle spiegazioni x quanto riguarda il tesseramento di Jacopo una cosa è sicura non va sicuramente in carico alla Civitanovese calcio a 11 in quanto è fallita l'estate scorsa.
Quindi se non è valido il tesseramento
X il Coba' dovrebbe essere svincolato,
Vorremmo notizie in merito.
QUEST'ANNO GLI UNICI CHE L'HANNO FATTA FUORI DAL VASO SONO I DIRIGENTI COBA', INIZIANDO DAL CAMPO PER FINIRE AI TESSERAMENTI.....
SUL SIG. JACOPO SERANTONI NON HO NULLA DA DIRE E CREDO SIA ANCHE LUI VITTIMA DEL "SISTEMA"!!
Chiama domani, sente che te dicono...
Citazione Serantoni Alfredo:
I problemi ora ce li hanno altri...
Ancora materiale, già sovrabbondante in questa intervista, per la Procura Federale e l'Ufficio Indagini.
In attesa della Corte d'Appello federale...
Ribadisco comunque che mi sono reso conto che avete dei seri problemi : manie di persecuzioni ,la chiudo qui perché la cosa non mi diverte affatto
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