Lorenzo Morini emigrante di ritorno:"Licenziato dopo soli tre mesi. Amo Putignano città ma lavoravo in condizioni pietose"
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Una lunga chiacchierata con mister Lorenzo Morini, ventisei anni, e già quattro esperienze da allenatore. Tirador è tornato nelle Marche, più precisamente nella sua Ancona, dopo la breve esperienza allo Sport Five Putignano (A1), società pugliese che lo ha esonerato dopo soli tre mesi di collaborazione.
L'addio alla città , la susseguente diatriba mediatica sui siti web di Putignano e il rapporto col suo ex presidente Claudio Trasatti. Mister Morini si racconta a trecentosessanta gradi ascoltato con attenzione da Lo Stilnovista.
Ciao Lorenzo e benvenuto sul nostro portale.
Innanzitutto direi di spiegare al pubblico delle Marche la vicenda del tuo passaggio, in estate, allo Sport Five Putignano (A1). Con quale ruolo sei stato ingaggiato dal club del presidente Sbiroli?
"Sono al mio quarto anno da allenatore. Ho avuto modo di crescere in maniera esponenziale sotto la guida di un mito come Luigi Pagana, allenatore lo scorso anno del San Giorgio, e già star in club di A2 a soli 25 anni era per me motivo di orgoglio. Quando in estate il ds dello Sport Five, Pino Napoletano, mi ha chiesto se volevo allenare le categorie Under 21, Juniores e Allievi non ho potuto rifiutare un club di Serie A. Tanto più lo Sport Five, che ha il riconoscimento della Divisione come Settore Giovanile numero uno in Italia.."
Poi, quindi, qualche giorno fa ti hanno allontanato. Riassumi un po' la vicenda: come sono andate le cose?
"Fin dal primo giorno ho trovato un ambiente favoloso, una società che può contare su settecento tifosi, tra paganti e abbonati, a tutte le partite. Sentire la Torçida Rossoblù, sciarpe in mano, cantare l'inno dello Sport Five è un'emozione indescrivibile. Per non parlare della gente che ti ferma per strada e ti regala un affetto quotidiano. A Putignano, chi sta nelo Sport Five è un personaggio pubblico. Almeno 150 persone alle partite dell'Under 21 e gente persino agli allenamenti. Oltre a questo, però, non c'è molto altro. Ho trovato sì cose molto positive - un centro sportivo ottimo, una scuola calcio che conta quasi 170 fra bambini e bambine e tecnici prparati e qualificati - ma per quello che riguarda i miei settori ho trovato fin dal primo giorno tanta disorganizzazione. Seguire tre settori col solo aiuto del mio secondo Belviso non è stato facile, e dovevamo far fronte a continue problematiche quali l'indisponibilità dell'impianto e degli spogliatoi. In alcuni membri della dirigenza ho trovato molta prepotenza e presunzione, nonché poco rispetto per il mio lavoro e molta attenzione per i giocatori raccomandati e gli interessi personali. La scintilla che ha definitivamente rovinato i rapporti si è accesa nella giornata in cui il pulmino che guidavo ha finito la benzina e, nonostante avessi provveduto ad informare la società , nessuno è venuto a darmi una mano, lasciandomi da solo, di notte, con otto ragazzini in mezzo ad una strada di campagna. Il mio carattere professionale, schietto e sincero, poi, non era facilmente digeribile da una società , che si è fatta viva agli allenamenti solo due volte: per chiedere i soldi delle quote e per vendere prodotti sportivi dei propri negozi. Era decisamente troppo per un allenatore come me, che crede fortemente in questo lavoro ed in questo sport, ma l'esonero arrivato martedì scorso è stato inaspettato. Si parlava di un progetto a lungo termine, invece mi sono ritrovato licenziato dopo soli tre mesi, con la vergognosa scusa che ragazzi e genitori non mi volevano. E' probabile che alcuni giocatori, non più di uno per la verità , imparentati coi dirigenti, abbiano spinto contro di me, dal momento che si sentivano tutelati nel farlo.
Quando ho visto un comunicato totalmente falso nel quale si dichiarava che io lasciavo la squadra per malumori nello spogliatoio, non ho potuto non dire la verità , anche a tutela di quella cinquantina di ragazzi che mi hanno salutato la sera stessa, con le lacrime agli occhi, e tutt'ora, insieme a tanti genitori, mi telefonano per mantenere rapporti. Ne è nata tra l'altro una fastidiosa guerra mediatica che non avrei mai pensato nè voluto combattere: ma un conto è uscirne umilmente, un conto da colpevole. Non era giusto per nessuno."
Se non ti dispiace Lorenzo, per onor di cronaca, direi di pubblicare i link delle interviste che hanno sctenato questo botta e risposta tra te e la società ..
"Certo, chi è curioso potrà capire meglio la vicenda e la tipologia di persone che stanno dietro allo Sport Five. Dai commenti a fine pagina si vede quanto l'ambiente di tifosi e ragazzi era fortemente dalla mia parte."
-http://www.putignanoweb.it/sport/2760-giovanili-mister-lorenzo-morini-lascia-lo-sport-five.html
-http://www.putignanoweb.it/sport/2773-esclusiva-morini-questo-e-il-settore-giovanile-nd1-in-italia.html
-http://www.putignanoweb.it/sport/2780-napoletano-morini-non-ci-ha-mai-parlato.html
-http://www.informatissimo.net/sport/1862-esclusiva-la-replica-di-morini-al-ds-dello-sport-five-napoletano.html
Ma dicci la verità : non nutri nessun rimpianto per questa esperienza sfumata così in fretta?
"Solo in parte. Stando in un club di Serie A ho avuto conferme importanti delle mie qualità e del mio lavoro e pertanto ci tenevo a rimanere e fare bene. I tifosi, poi, avranno sempre un posto speciale nel mio cuore. Al sud c'è gente speciale, civile, educata e con forti valori affettivi, al contrario di quel che comunemente si pensa. Amo Putignano e non lo scorderò mai. Certo lavoravo in condizioni pietose e probabilmente è una fortuna che io possa cambiare pagina già da subito perché lì difficilmente un allenatore del settore giovanile può fare qualcosa di importante."
Facciamo un passo indietro e parliamo anche della tua ex squadra. Cosa ti ha spinto a lasciare il sodalizio del D.G. Claudio Trasatti, diventato in estate Futsal Samb c5?
"La chiamata di una piazza come Putignano. Solo questo.
Tra me e Claudio Trasatti c'è sempre stato un rapporto di stima reciproca, che va oltre il calcio a 5. Claudio mi ha sempre trattato benissimo e mi ha dato tanto anche a livello umano. Mi è dispiaciuto molto lasciare un progetto che sentivo anche mio, ma ho dovuto guardare anche alla mia carriera e rifiutare un settore giovanile di Serie A sarebbe sciocco e presuntuoso."
Futsal Marche e futsal Puglia. Due mondi diversi o due realtà strettamente connesse?
"Due mondi opposti. La nostra regione è molto indietro, sia tatticamente, che come visibilità . In Puglia si è su tutti i giornali e i siti di informazione ogni giorno. La gente paga, va in trasferta e da al futsal la stessa attenzione che si da al calcio a undici.
C'è inoltre grande rispetto e confronto tra realtà e tecnici e penso che nelle Marche dovremmo migliorare tanto sotto questo punto di vista. Da troppa gente il futsal è ritenuto uno sport minore e troppo spesso si è bravi solo ad infangare gli altri, piuttosto che collaborare per realizzare realtà importanti. Abbiamo tante potenzialità , ma troppi campanilismi ci dividono e siamo poco abituati ad aggiornarci. Non so quanta gente addetta ai lavori si sposti in giro per l'Italia per seguire la Serie A o le competizioni europee.
L'unica cosa che, purtroppo, accomuna le realtà marchigiane e pugliesi, è la carenza di materiale umano nelle società . Come in tante regioni, anche in queste due non si è ancora capito che per emergere si ha bisogno di molte figure dirigenziali, che operino fattivamente sul campo. C'è esigenza, secondo me, di professionalizzare questi dirigenti per poterne usufruire a tempo pieno, altrimenti faremo sempre fatica a tenere squadre in categorie nazionali e dare un futuro alle nostre società . Noi marchigiani meritiamo di più di quello che stiamo raccogliendo, perché come numeri abbiamo un movimento unico in Italia per tutte le categorie, dal femminile alla Juniores, passando per l'immensa Serie D."
E ora? Quali sono i progetti di mister Morini? Sei in cerca di sistemazione?
"Sono in contatto con alcune società , ma sono pronto ad ascoltare le offerte di chiunque voglia intraprendere con me un progetto serio. Per serio intendo una società che abbia seriamente voglia di crescere - la categoria non fa la serietà - e che mi dia la fiducia necessaria per far migliorare la squadra e mi metta nelle condizioni di lavorare decorosamente fin da subito. Come ti ho detto senza distinzioni di categoria."
Ti facciamo un grande 'in bocca al lupo' e ti ringraziamo infinitamente per la grande disponibilità . A presto Tirador!
"Tirador? (risatina) Ora che non gioco più è un soprannome per nostalgici ma lo porterò sempre con me come ogni esperienza fatta.
Crepi il lupo, grazie a te e a FutsalMarche.it, che contribuisce fattivamente alla crescita di questo sport. Ciao a tutti!"
Stilnovista
Damiano Vallucci
Commenti
Le parole del ds Napoletano (scandalizzato per aver visto l'allenatore con un ragazzo in giro a mezzanotte e non interessato al parere dei ragazzi) direi che si commentano da sole.
Sul discorso sul calcio a 5 marchigiano vorrei fare una precisazione.
I dirigenti, è vero, spesso sono poco professionali, ma agiscono nella quasi totalità come volontari, sacrificando il proprio tempo libero e pure qualche soldo.
Gli allenatori invece quasi tutti percepiscono un rimborso spese.
Nelle categorie giovanili marchigiane non c'è bisogno però nemmeno del patentino per allenare.
Iniziamo da questo punto per crescere.
L'obbligatorietà del patentino.
Fatevi sentire come associazione allenatori che mi pare negli ultimi anni abbiate tenuto gli occhi abbastanza chiusi...
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