Il Grande Slam del Venarotta, padrona della serie D. Andrea Trenta: "Un'annata fantastica per la nostra piccola realtà autoctona."
Venarotta, paesino situato al centro della Comunità Montana del Tronto, a 420 metri sul livello del mare. Poco più di 2000 abitanti. E una decina di chilometri da Ascoli Piceno. Dicono che sia stata una dea romana a contribuire alla toponimia di questo piccolo paesino di montagna. La dea della bellezza e della prosperità: l’incantevole dea Venere.
In effetti non stentiamo a credere che la natura dei futsalieri venarottesi abbia incrociato il proprio destino con la ammaliante dea pagana, adottandone sia la grazia sia la fertilità, e partorendo, nel futsal, uno splendido connubio di risultati e spettacolo, sfociato nell’en plein di serie D per la stagione 2012/2013. Già, perché il Venarotta ASD è composto sostanzialmente da personaggi autoctoni, al massimo del circondario.
Così, sulle orme del Csi Stella di poco più di dodici mesi fa, i ragazzi di mister Lolli hanno inanellato nell’ordine: Campionato di Serie D gir. I, titolo Provinciale di Serie D, Coppa Provinciale e Regionale di categoria ed in ultimo il massimo titolo Regionale per la serie D marchigiana. Vincendo una combattutissima finale ai calci di rigore contro il Real San Costanzo, lo scorso 21 giugno.
Tra i personaggi che meglio identificano l’idillio giallorosso del patron Graziano Giordani, non poteva mancare un giovanotto di 41 anni, protagonista assoluto della finale in questione, giorno della consacrazione dei venarottesi nella “hall of fame” del futsal piceno: Andrea Trenta, portiere e dirigente del team che a partire dal prossimo 7 settembre metterà a dura prova i nervi dei falchi del girone C di Serie C2.
Benvenuto su Futsalmarche.it Andrea.
“Grazie Rimpia, è un piacere…”
Il piacere è nostro. Aldilà della carta d’identità, sappiamo che sei un “esordiente” col pallone a basso rimbalzo, dicci due cose di te prima di iniziare…
“Hai ragione, per me è la seconda stagione nel futsal, ma la prima trascorsa costantemente sul 40x20 del Palasport Comunale. Non avendo grosse doti fisiche, sono alto 1 metro e 72 centimetri e peso 90 kg, madre natura mi ha dotato di una buona reattività, tanto da essere soprannominato dai miei compagni prima cinghialone e da quest’anno saetta. La mia carriera calcistica nasce e sono sicuro che finirà con il Venarotta Calcio anche se per motivi di lavoro mi sono trovato a girovagare per tutta la vallata durante la mia carriera. Comunque ho iniziato a fare il portiere all’età di 6 anni e ancora oggi che ne ho 41 lo faccio con la stessa passione, quindi capisci bene quanto questo sport mi possa piacere.”
Si legge dai tuoi occhi che sei innamorato del pallone, ma mi stai parlando del cosiddetto calcio minore, veniamo al futsal. Non mi dirai che non hai trovato delle piacevoli sorprese nel mondo al coperto?
“Certo che si! Il calcio ad undici è più legato alla casualità degli eventi mentre il calcio a 5 è frutto di un gioco, per forza di cose, più corale ed in cui il collettivo è più determinante, ma soprattutto è necessario un gran sacrificio verso il compagno.”
E nel tuo ruolo invece, cosa hai trovato di differente?
“Tra il portiere di futsal e quello di calcio a undici credo che la differenza sia netta, dal punto di vista degli allenamenti e dal punto di vista del gioco. Praticamente il portiere del calcio a cinque non ha pause e necessita di una concentrazione altissima per tutta la durata del match. Credo che questo però sia un vantaggio, in quanto l’essere molto spesso chiamato in causa fa in modo che la concentrazione sia sempre molto alta. Quindi rispetto al calcio ad undici…”
Minore, Andrea, si chiama calcio minore…
“Ahahah (ride di gusto ndr)… Quindi nel calcio minore, dove il portiere potrebbe rimanere inoperoso per parecchi minuti, si è soggetti, a mio avviso, a fare meno errori. La cosa che ho sofferto maggiormente, e che ancora soffro, come i miei compagni hanno sottolineano ogni volta che ho preso goal, è il fatto che si deve cercare di rimanere in piedi il più a lungo possibile per cercare di impedire all’attaccante di fare goal e questo non è affatto facile, specialmente per uno che viene dal mondo del calcio… minore!”
Molto bene, ma veniamo a questo en plein: campionato, titolo provinciale e regionale di serie D, Coppa provinciale e Coppa regionale, avete eguagliato il record dello scorso anno del Csi Stella. Che sensazione si prova?
“Una sensazione speciale per noi e credo soprattutto per la nostra società. Perché penso che per ottenere questi tipi di risultati devi avere una squadra ed uno staff tecnico al top ma allo stesso tempo una società che ti segue e ti sostiene. Sotto questo punto di vista il club non ci ha fatto mancare nulla e anche per questo ci siamo tutti sentiti molto motivati a fare quello che abbiamo fatto, anche come atto di riconoscenza verso il Presidente e tutti i dirigenti.”
Avete vinto la finale di Coppa Regionale ai rigori, risultato 11 a 10, quasi un sogno per ogni portiere sulla terra, ci racconti come è andata quella partita?
“La partita non è iniziata benissimo, ci siamo fatti mettere sotto da un avversario molto forte e devo dire che anche io ci ho messo del mio facendo un brutto errore. Anche se con il trascorrere del tempo ci siamo ripresi, c’è stata una netta supremazia dell’avversario tanto che siamo andati al riposo con il risultato di 5 a 2 per il San Costanzo. Poi negli spogliatoi il mister ci ha dato consigli tattici, facendo leva sul nostro orgoglio scuotendoci al punto giusto. Infatti, appena rientrati dagli spogliatoi, siamo andati subito sul 5 a 3 con Pignoli e la sua perla di tacco, poi loro hanno allungato, 6 a 3. Ma da quel momento in poi in campo c’è stata solo una squadra, e anche io ho dato il mio contributo, quindi abbiamo raggiunto la parità approdando ai calci di rigore. Il primo penalty lo batte il Real San Costanzo e segna. Siamo stati pari fino al 3 a 3. Poi quando il loro quarto rigorista (quello a cui avevo praticamente regalato il goal nel primo tempo) è giunto alla battuta, devo dire che ho fatto una bellissima parata deviando il tiro alla mia destra. L’ultimo rigore lo ha segnato Luca Crotali… da lì ricordo solo la festa!”
Sono momenti che restano impressi per molto tempo. Ma alla tua età e con la tua esperienza, com’è giocare fino al 21 giugno per i titoli regionali di categoria, tra l’altro ritrovando lo stesso avversario di Coppa, cioè il Real San Costanzo?
“Devo dire grazie al grande entusiasmo che ci ha accompagnati dalla prima giornata fino all’ultima. Tuttavia la cosa non mi è pesata, credo che sia pesata molto di più al San Costanzo, squadra che non smetterò mai di annoverare tra le più sportive e degne avversarie di questa meravigliosa avventura.”
In campionato avete avuto buoni avversari come Offida, Caselle, Vi.Re e Amici 84, ma avete fatto il vuoto dietro di voi, un pareggio ed una sconfitta: un cammino che sembra quello di un club molto determinato. La promozione era un obiettivo di inizio anno?
“Direi di no o meglio la società non c’è l’aveva imposto. Certo non nego che mister Lolli ad inizio campionato ha costruito, insieme alla società di cui io sono anche un dirigente, un roster per essere protagonisti. Comunque siamo sempre stati definiti una meteora che non sarebbe mai arrivata alla fine e che si sarebbe sgretolata con il passare delle settimane.”
Beh, come va di moda dire: “chiedilo a loro…” se si sono sgretolati: Luca Crotali, Mercuri, l’eterno giovane Pio Latini, i proliferi Feliciani, Sestini, Onesi, Pignoloni e Matalucci. Scherzi a parte, chi secondo te ha fatto la differenza?
“Posto che abbiamo avuto un gruppo fantastico, se dovessi identificare chi ha fatto la differenza in termini di rendimento, ti dico che Luca Crotali è senza dubbio un giocatore di categoria superiore. Si è caricato la squadra sulle spalle assumendosi tutte le responsabilità di un leader.”
Ma ci sono state anche delle piacevoli sorprese?
“Esatto, Mauro Valacchi, Stefano Costantini ed Isidoro Gentili, ragazzi fantastici che si sono messi a disposizione del mister e della squadra, sposando la causa al 100%. E non posso non nominare il preparatore dei portieri Stefano Ferretti: se sono migliorato lo devo anche molto a lui.”
Due parole su mister Flavio Lolli?
“Persona molto educata e competente, dagli interventi sobri ma mirati, gestione dello spogliatoio e del gruppo impeccabile. E’ stato sempre capace di uscire da tutte le situazioni più o meno critiche che si sono verificate durante l’anno. Per lui sparerei un bel voto “9”!
Venarotta Calcio ASD, una realtà molto radicata sul territorio che va da Roccafluvione ad Acquasanta. Tra la dirigenza chi ti senti di citare in merito a questo splendido risultato?
“Sicuramente il nostro accompagnatore Giuseppe Oggiani che non è mancato nemmeno ad un incontro, il Presidente Riccardo Tagliapini che assieme al mister si è “inventato” il futsal a Venarotta. Il nostro responsabile delle relazioni con la FIGC Francesco Bachetti, che ci ha tenuti costantemente informati sugli sviluppi burocratici del nostro percorso. Ultimo ma non ultimo il nostro Presidente onorario nonché capo ultra e grandissimo estimatore: Graziano Giordani.”
Beh, per tutti loro il voto è sicuramente 10. Domandina per Andrea “il dirigente”: adesso, visto che siamo in tema, il Csi Stella, dopo aver centrato la grande impresa lo scorso anno, ha deciso di investire sul settore giovanile il che, come ben saprai, è stato molto apprezzato da tutto il mondo ascolano del futsal. Voi che progetti avete per la prossima stagione?
“I piani della società sono quelli di ampliare il discorso del calcio a 5, visto anche l’entusiasmo creatosi tra gli abitanti del nostro piccolo paese: credo con tutta probabilità che partiremo con i “Piccoli Amici” per poi sviluppare nel tempo un discorso più ampio nel settore giovanile.”
Molto bene, Futsalmarche.it sarà sicuramente presente ed al vostro fianco in questa avventura. E’ stata la tua prima intervista con noi, come ti è sembrata?
“E’ stato molto piacevole aver avuto la possibilità di raccontarvi della fantastica stagione appena conclusa ma soprattutto è stato un onore raccontare e far conoscere l’ASD Venarotta Calcio, una piccola società formata in prevalenza da ragazzi del paese, che hanno come obiettivo comune l’aggregazione finalizzata all’apprendimento dei principi del nostro sport, con una gran voglia di vedere sul viso dei piccoli giocatori il sorriso sempre stampato sul viso.”
Bellissima frase, i miei complimenti. E’ tutto Andrea, in bocca la lupo per il prossimo anno da parte di tutta Futsalmarche.it!
“Grazie per tutto il lavoro che fate, e crepi il lupo!”
Rimpiazzista Futsalmarche
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Commenti
In bocca al lupo per la nuova avventura in C2!!!
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